Se Barcellona resiste la responsabilità è di Blum

Se Barcellona resiste la responsabilità è di Blum Se Barcellona resiste la responsabilità è di Blum Una precisa denuncia di Flandin Il Presidente socialista ha facilìtato il rifornimento della Spagna rossa in modo impressionante Parigi, 21 giugno L'annuncio che un accordo di principio è stato realizzato oggi a Londra al Sottocomitato di non intervento sul piano di ritiro dei volontari stranieri, è stato accolto con soddisfazione a Parigi ove si spera che, regolata la questione finanziaria relativa alle risorse necessarie per assicurare il rimpatrio degli stranieri che combattono nei due campi spagnuoli, si potrà entrare nella via dell'esecuzione del piano britannico che deve restituire al conflitto spagnuo- 10 il suo carattere di conflitto interno togliendogli l'aspetto internazionale che costituisce una permanente minaccia per la pace dell'Europa. Ciò oltre al rendere effettivi e operanti gli accordi italoinglesi, creerebbe fa possibilità di un'utile ripresa dei negoziati italofrancesi. Le decisioni di Londra La decisioni del Sottocomitato di Londra hanno dunque una portata considerevole sulla evoluzione della situazione generale e in particolar modo della crisi spagnuola che sembra giunta ad una svolta decisiva. Senza riferire i commenti e le induzioni dei giornali che puntano sulla possibilità di una mediazione e di una pace di compromesso — mediazione e compromesso cui non sarebbe più ostile Barcellona, ma che è più che dubbio abbiano il favore di Burgos — va segnalata per la sua importanza storica, in quanto fissa le responsabilità del Fronte popolare francese di fronte alla situazione generale europea, una dichiarazione radiodiffusa fatta stamane dall'ex-presidente del Consiglio Flandin per rispondere agli appassionati commenti suscitati dal suo discorso dell'altra domenica. Flandin ha tenuto a confermare che il prolungamento della guerra civile in Spagna impedisce la collaborazione con l'Italia per la pacificazione nel Mediterraneo e nell'Europa centrale ed incoraggia i fautori di guerra. Non è soltanto la Francia a prolungare il conflitto in Spagna, ma tutti coloro che in Francia contribuiscono al prolungamento delle ostilità, che si fanno sistematicamente propagatori di false notizie e che avvelenano i rapporti intemazionali già tesi i quali non servono la causa della pace bensì quella contraria. Flandin ha poi citato un luminoso esempio del come si possa compromettere la pace, ricordando che Blum il 17 marzo scorso si era valso di un decreto ministeriale clandestino in quanto non è stato pubblicato nel Journal Officiel, per autorizzare il transito di materiale da guerra a destinazione della Spagna attraverso la Francia, violando così gli accordi del non intervento ed il decreto che proibiva detto traffico. In tal modo attraverso la frontiera dei Pirenei sono passati in aprile e maggio circa 25 mila tonnellate di materiale e munizioni, ciò che costituisce nei momento in cui a Londra si cerca un terreno di intesa in Spagna, una pericolosa macchinazione. Botta diritta Il coraggioso discorso di Flandin ha provocato, per le impressionanti precisazioni che conteneva, una viva emozione e un profondo imbarazzo negli ambienti politici della capitale, dove immediatamente si è tentato di correre ai ripari. L'affanno e la stizza che tradiscono particolarmente gli ambienti socialisti confermano però che il colpo è stato accusato e lo stesso deputato Grumbach, pur rispondendo quasi immediatamente, in un'altra radiotrasmissione, non ha saputo opporre nessuna smentita, ma soltanto ha espresso la sua indignazione per il fatto che un ex Ministro degli Esteri francese non abbia esitato a fornire elementi e indicazioni che possono tornare di danno al paese. Resta cosi assodata non soltanto la responsabilità dei partiti socialista e comunista francese per la triste commedia del non intervento in questi ultimi mesi, ma anche l'eccezionale gravità dell'equivoco che l'ultimo governo di Blum aveva creato nei confronti della stessa Inghilterra. Negli ambienti diplomatici non si nasconde infatti una profonda impressione per le clandestine disposizioni che 11 Gabinetto Blum aveva emanato onde facilitare il transito del materiale verso la Spagna rossa e ci si chiede se il settarismo ed il servilismo del fronte popolare verso Mosca non abbia veramente raggiunto l'estremo limite del conciliabile con gli interessi calsFddmlalfctmbidnssC1lcabcaglbapcccdNibnctsrdcsldmgncgbrfpsgndvdLpvmcpcsmcèrgdella IFrancia e soprattutto con le esi-igenze di una leale collaborazione !nei riguardi della pacifica politica del Gabinetto Chamberlain. Una menzogna E' esatto quanto viene segnalato da Londra e viene confermato da più di un giornale a Parigi, che Daladier e Bonnet abbiano posto fine allo scandaloso intervento di Blum chiudendo sul serio la frontiera? Alla voce della « chiusura di frontiera » l'Agenzia Havas ha opposto un chiarimento che è una sfacciata menzogna: «il Governo francese non ha mai cessato di osservare i suoi obblighi del non intervento! ». Secondo il Quai d'Orsay dunque la frontiera dei Pirenei è effettivamente chiusa ed essa non è mai stata aperta! UHumanitè però fa sapere che le informazioni londinesi sono assolutamente esatte; infatti «la Francia, anticipando sulle decisioni del Comitato di Londra, a partire dal 13 giugno ha chiuso ermeticamente Te sue frontiere, stabilendo lungo i Pirenei un regime analogo a quello internazionale ». Secondo l'organo comunista « il Governo francese prendendo la suddetta decisione ha commesso un vero attentato contro la democrazia; esso merita di essere denunciato e combattuto con estremo vigore; ormai il Comitato di Londra non può più deliberare liberamente. La decisione mostruosa del Governo francese rende la discussione sterile e senza portata. Checché decida il Comitato di Londra, a partire dal 13 giugno le vie di,accesso verso la repubblica spagnùola sono bloccate e i porti ribelli largamente aperti». Anche il corrispondente da Cerbere del comunista « Ce Soir », confermando il fatto non senza amarezza, precisa che da parecchi giorni la frontiera franco-spagnola è virtualmente chiusa a Cerbere in seguito a ordine trasmesso alla direzione delle dogane e alla polizia della frontiera. Le merci che transitano in stazione sono cadute a un tonnellaggio pressoché nullo. I rari autocarri che si dirigono verso Port Bou sono mi¬ nuziosamente esaminati dai funzionari delle dogane e il passaggio è rifiutato ad ogni qualità di merce non inclusa nelle liste del non intervento. Un ordine verbale venuto da Parigi (non essendosi voluto trasmettere ordini scritti) è giunto ieri alle autorità locali e da stamattina la chiusura della frontiera è totale. Questa decisione ha avuto conseguenze anche sul traffico marittimo:' tre navi a destinazione di Le Havre e di Bordeaux sono state avvertite e aspettano in mare istruzioni. Una nave in corso di scarico a Le Havre verrà sottoposta a una ispezione minuziosa e nel frattempo le operazioni di scarico sono state sospese. Ma bisogna essere molto guardinghi intorno a tali lamentele dei giornali comunisti. «: Meglio tardi che mai, notano i « Débats », e il governo ha agito ottimamente prendendo le misure che sollevano le acri lagnanze degli estremisti. La Francia sembra dunque avviarsi verso la buona direzione, ma non basta mantenervisi; bisogna spingersi anche più oltre. La nomina di un rappresentante a Burgos e quella di un ambasciatore a Roma non potrebbero che affrettare il chiarimento della situazione. Noi abbiamo interesse à favorire l'evoluzione che a quanto sembra comincia a prodursi».

Persone citate: Blum, Bonnet, Chamberlain, Daladier, Grumbach, Port Bou