L'AVANZATA SI ESTENDE nella sacca di Don Benito di Leo Rea

L'AVANZATA SI ESTENDE nella sacca di Don Benito JJIT ESTR EMAn UH A L'AVANZATA SI ESTENDE nella sacca di Don Benito (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Saragozza, 20 giugno. L'avanzata nel lontano fronte di Estremadura, presso la frontiera portoghese, sulla faccia meridionale della grande sacca rossa, che ha per centro la cittadina di Don Benito, è continuata nella giornata di domenica con grande impeto. Dal valico di Hurraco, raggiunto nella serata di sabato, una colonna nazionale ha avanza to ancora più a nord ed un altro reparto ha ridisceso le pendici della Sierra del Pedroso, addentrandosi nel massiccio della Testa di Bue, ove, dopo avere sbaragliato alcuni nuclei rossi, ha raggiuntò l'importante valico del Nava. L'avanzata è stata oggi in questo settore di dieci chilometri di profondità, e durante il combattimento 267 militi rossi sono stati catturati o si sono presentati alle linee nazionali. In un altro settore dello stesso fronte di Don Benito, i nazionali hanno ampiamente rettificato le proprie linee, compiendo l'aggiramento del monte S. Ines che si erge con i suoi 81/8 metri di altitudine su una pianura ondulata. Nel pomeriggio questa importante posizione è stata occupata. La resistenza rossa è disuguale. In generale il nemico si difende tenacemente, e solamente quando non ha potuto impedir l'accerchiamento delle due posizioni, ha ceduto. Sinché ha una via di scampo si ritira m una linea più arretrata, organizzando nuovamente le difese che subiscono comunque la stessa sorte. Le linee di resistenza si organizzano l'una dietro l'altra, con grande rapidità, in alcune posizioni la resistenza è tenacissima. I paeselli sono metodicamente e ad uno ad una svaligiati, prima della ritirata. Gli abitanti marciano avanti ai militi rossi, verso la retroguardia. Si avanza in un deserto. Riccardo Forte I nazionali avanzano sul fronte di Temei Salamanca, 20 giugno. II Gran Quartiere Generale ha comunicato le seguenti notizie relative alle operazioni svoltesi ieri. « Sul fronte di Teruel, dopo aver vinto la resistenza del nemico, le nostre truppe hanno occupato le posizioni ad est del monte Credentuda e si sono insediate nel torrente Penaflera, collegandosi con le posizioni del torrente del Cubino. Nella sola ala destra del nostro fronte, sono stati calcolati 105 cadaveri rossi, catturati 224 prigionieri e 189 fucili. « Sul fronte di Gastellon, le nostre truppe hanno rastrellato il terreno a sud di Villareal tra- la strada e la ferrovia, battendo il nemico e facendo 251 prigionieri. Le nostre linee sono state pure avanzate ad occidente di Villareal. Sono stati fatti un centinaio di prigionieri ed occupate nuove posizioni a sud del Mijares». Le difese di Barcellona bombardate dall'aviazione Hendaye, 20 giugno. St apprende da Barcellona che gli aeroplani nazionali ieri hanno sorvolato e bombardato violentemente la città alta, dove sono concentrate particolarmente le fortificazioni terrestri, ed il vorto. Due sono stati gli attacchi e precisamente alle ore 3,30 e 5,30.1 Le bombe hanno colpito e distrut-1 gaDmsGdmc6oqèddWtrhQpssptnslrBpvzdt1Pcctllr«qcgusdittsgstiqtssimnlshrIpto numerose opere di fortificazio ne. Pure numerose case, adibite ad uso militare, sono state colpite ed in parte distrutte dagli incendi che si sono sviluppati. Le difese del porto sono pure state notevolmente danneggiate. Trenta soldati sono rimasti uccisi mentre altri sessanta sono stati raccolti in gravissime condizioni e trasportati all'ospedale. Anche il campo di aviazione è stato danneggiato da moltissime bombe, che hanno colpito ed in parte distrutti due capannoni. Tre apparecchi colpiti si sono incendiati. Otto aerei rossi abbattuti durante una battaglia aerea Salamanca, 20 giugno. In un combattimento aereo che si è svolto ieri nella regione che si estende al sud di Teruel, sono stati abbattuti otto aeroplani nemici, dei quali sei di tipo Curtis e-due Boering, senza perdita alcuna da parte della aviazione nazionale. Un altro apparecchio rosso, del tipo Martin Bomber è stato abbattuto dall'artiglieria antiaerea. Il « non intervento francese * Carico di armi e di munizioni giunto a Le Havre per Barcellona Parigi, 18 giugno. La nave Patria — ex Virginia — è giunta a Le Havre e la 'merce che trasporta dichiarata « in transito» consiste in: 1) 740 casse di un peso di 82.140 chilogrammi contenenti 14.800 fucili della Radonska Fabrika Brno giunti a Dgynia in cinque vagoni prove nienti dalla stazione centrale di Varsavia; 2) 506 casse del peso di kg. 46.020 contenenti 400 mitra- 1 ^n'aer'onaùtil» 1 g^aTdSte sue conseguenze gliatrici provenienti dalla stessa fabbrica giunti a Dgynia in quattro vagoni provenienti da Varsavia; 3) 1150 casse arrivate in 15 vagoni provenienti da Radom contenenti della polvere del peso di chilogrammi 82.266 provenienti dalla Società Panstwowe Wytwoenia Prochm; 4) sei casse con aeroplani cecoslovacchi giunti a Dgynia nei primissimi giorni di maggio recanti una iscrizione significativa: « Ministero della Guerra - Tallin»; 5) delle casse di cui non si può precisare il numero contenenti 400 mila cartucce di provenienza cecoslovacca; 6) un aeroplano, spedito da Riga, L'Agenzia «Polska Morska» si è occupata dell'imbarco di tutto quel materiale e la spedizione ne è stata fatta dalla Società « Bandera » fondata alla fine del 1937 dall' israelita olandese Daniele Wotf specialista in affari di contrabbando di armi in favore del rossi spagnuoli, affari nei quali ha guadagnato somme favolose. Questa Società è una Casa di depositi e di spedizioni e venne costituita conformemente alla legislazione polacca, e si occupa in particolar modo dell'invio nei porti francesi di navi che trasportano materiale da guerra per i rossi di Spagna. Essa è diretta dall'israelita Mosiewicz ex-funzionario dell'Agenzia « Polska MorBka » che è pure una Casa di depositi e di spedizioni di navi, avente il capitale di due milioni di zloty. L'ebreo Wolf ha monopolizzata dopo l'inizio della guerra quasi tutto il commercio delle armi pei 1 rossi spagnoli, non soltanto in Polonia, ma anche in Cecoslovacchia. Si può assicurare che la Società « Bandera » è stata costituita alsolo scopo di noleggiare delle navi che partono da Gdynia pei la Francia con materiale da guerra per i rossi di Spagna. E cosi continua la burletta dei « non intervento » a proposito del quale Blum nel Populaìre ha dichiarate che; « Nei riguardi della guerra spagnuola la Francia ha una posizione di diritto e una posizione di fatto. La posizione di diritto? Sono gli accordi di non intervento che non sono mai stati denunciati. La posizione di fatto ? Si può dire che la Francia, ha scritto l'ex-Presidente del Consiglio, ha cessato di fare essa stessa il gendarme sulla propria frontiera. Essa rispetta sempre gli impegni di non intervento per quello che la concerne direttamente, ma per il resto si è disinteressata della loro esecuzione ». Non si può confessare con maggiore impudenza e nel tempo stesso con maggiore ipocrisia quello che si è negato per tanto tempo e cioè che la politica di « non intervento » è stata una semplice etichetta che ha permesso di approvvigionare i rossi spagnuoli per tutto quello che loro occorreva. Intensa fase diplomatica del problema spapuolo Londra, 20 giugno. Siamo di fronte a una settimana politica interessante: secondo ogni probabilità nel corso di essa verrà allo scoperto il lavoro di preparazione diplomatica fatto nei giorni scorsi. Dalla lettura dei giornali appare chiaro che gli sforzi sono stati fatti in direzione della Spagna; gl'inglesi insistono molto su questo punto giacchè della Spagna se ne parlerà martedì ai Comuni e perchè martedì stesso avrà luogo quella riunione del comitato Plymouth dalla quale a Londra si attende che rechi finalmente qualche cosa. Affari di cui è meglio tacere La discussione ai Comuni comprenderà l'argomento dell'impiego nel conflitto in s o i a a n a a e di o a- per i traffici marittimi inglesi. Quello che il governo pensa in proposito è già stato detto chiaramente da Chamberlain martedì scorso e la totalità della stampa conservatrice approva incondizionatamente le dichiarazioni del Primo Ministro le cui decisioni non saranno mutate. Qualche cosa d'interessante al riguardo è stato offerto dal Sunday Express il quale è andato a scovare qualche verità circa le attività e i profitti del traffico contrabbandiero a favore dei rossi: il citato giornale ha scoperto che il proprietario della compagnia di navigazione « Stanhope », che tre anni addietro aveva un posto di modestissimo impiegato a duecento sterline all'anno, è oggigiorno padrone di un milione di sterline guadagnate col traffico per i porti della Spagna rossa. Un redattore del giornale ha cercato d'intervistare il neo-milionario, ma il segretario di questi ha risposto che « mister Billimeir non può parlare dei suoi affari con la Spagna- non vogliamo che di essi se ne occupi la stampa, giacchè il nostro business ne soffrirebbe ». Evidentemente debbono essere affari molto puliti.. Fra le altre cose interessanti lette sui giornali domenicali è la nota del collaboratore diplomatico del Sunday Dispatch, il quale scri|ve che Chamberlain ha preparato un nuovo piano per la pacificazione europea, che il Primo Ministro ha nei giorni scorsi avuto colloqui con gli Ambasciatori d'Italia, Germania, Stati Uniti, Francia e Polonia e che i deputati socialisti sono stati avvertiti dai loro capi di non ostacolare con domande imbarazzanti gli sforzi di Chamberlain per la pacificazione europea. E a questo punto il giornale passa a toccare quella che, da sabato sera, è notacucodeinsapenoe pebeinlontebe1°mcempml'nlaciltàmdilPc«lepnpcspvtsgagcqsutgblvinmcangneBpzcnaticMdlsnddsiudbnts è divenuta la questione del giorno: «Primo passo per realizzare tale piano consisterà nel dare esecuzione all'accordo italo-britannico, esecuzione ritardata a causa dell'afflusso di volontari stranieri in Spagna, (il giornale non precisa, come fanno altri — Observer per esempio.— che i volontari sono affluiti-soltanto da parte rossa) e qualunque progetto rappresàglia per i bombardamenti aerei-sarebbe contrario alla .politica di non intervento e metterebbe in pericolo il patto . con .l'Italia ». Il giornale prosegue facendo varie ipotesi sulle dichiarazioni che Chamberlain potrà fare ai Comuni, cioè: 1° istituzione di quella certa Commissione volante incaricata di accertare gli effetti dei bombardamenti aerei; 2° accettazione da parte delle Potenze aderenti al Comitato per il non intervento dell'ultima edizione del piano britannico; 3° istituzione sulla costa della Spagna rossa di un porto franco dalle operazioni aeree, secondo il suggerimento fatto dalle autorità nazionaliste. Il colloquio Ciano-Perth I giornali di stamane danno molto rilievo alle corrispondenze da Roma nelle quali sì annunzia il colloquiò che l'ambasciatore Perth ha avuto ieri mattina col conte Ciano. Il corrispondente del « Daily Telegraph » dalla capitale italiana scrive in proposito che per quanto l'argomento trattato non sia stato reso noto alla stampa, « vi sono ragioni per ritenere che durante la conversazione si sia parlato di una nuova proposta per il comitato del non intervento ». H Daily Telegraph ha pubblicato anche stamane una nota del suo corrispondente da Roma, il giornalista che ha sempre seguito attentamente, giorno per giorno, gli sviluppi dei convegni tra il conte Ciano e Stojadinovic, nella quale dice che, per quanto sul risultati dei colloqui si mantenga uno spiegabile riserbo, « gli incontri tra i due Ministri hanno avuto grande successo ed hanno contribuito a rendere ancora più solida l'amicizia fra l'Italia e la Jugoslavia ». Il corrispondente citato si intrattiene stamane particolarmente sull'aspetto economico dei colloqui, rilevando che si attende a Roma, fra breve, una delegazione commerciale ungherese per negoziare un accordo commerciale nel quadro della nuova attività economica italiana nel bacino Basso Danubiano, e nei Balcani. In proposito il Daily Telegraph avanza l'ipotesi che, in seguito agli accordi intervenuti fra il conte Ciano e Stojadinovic, la Jugoslavia accordi tariffe di favore per il transito di merci fra l'Ungheria e i porti di Trieste e Fiume, e conclude dicendo che probabilmente Mussolini annunzierà i risultati del convegno di Venezia durante la visita che Egli farà nella prossima estate a Trieste. Leo Rea i iblli IlntrtsZscdermnatttrHesgpHvogcccnb