La conquista di Castellon e i suoi sviluppi strategici di Giovanni Artieri

La conquista di Castellon e i suoi sviluppi strategici La conquista di Castellon e i suoi sviluppi strategici La presa del massiccio di Las Pedrizas presso Villareal a o l l o n o i a a e i e e a . e o l (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Settore di Castellon, 17 giugno. L'arrivo dei nazionali a Castellon, se ha costituito una data nella storia della riconquista di Spagna, non stabilisce, ai Uni delle operazioni in corso, alcuna essenziale tappa. Per chiarirci col lettore, diremo che per i comandanti e per il Quartier Generale, Castellon de la Plana rappresentava semplicemente un incontro oasuale nella marcia .delle. truppe, i cui scopi e le cui manovre erano e sono diretti altrove. Dove vorrebbero resistere Infatti, le Divisioni di Garda Volino e quelle di Arando, non si sono fermate nè hanno riposato, una volta conquistata e oltrepas sala la città; sono arrivate al più presto possibile sulle rive del fraine Mijares, ove si poteva supporre che l'esercito rosso del levante, in fuga, potesse stabilire una linea di resistenza abbastanza forte, da precludere un veloce attacco in direzione di Sagunto e, secondo quanto è dato prevedere, di Valenza. La rapidità della marcia di inseguimento oltre Castellon, ha permésso il passaggio del Mijares e l'occupazione di Villareal, e l'arrivo al crocevia di Burriana, tronchi ferroviàri e nodi stradali che costituiscono le guide su cui cammina questa offensiva litoranea. . I combattimenti, che con varie forze e accanimento si svolgono in questi giorni, sono il risultato della disperata volontà dei rossi di trovare un appoggio su cui addossarsi e tentare una resistenza stabile; cioè trasformare il ritmo offensivo dei nazionali, da movimentato e manovrato come è, in quello assai più logorante e tedioso di attacco contro linee di posizioni irrigidite da ostacoli naturali. Sembra che i rossi vogliano scegliere sulla Sierra de Sspadan questo muro a cui appoggiare le spalle delle sbandate divisioni di levante. Ad oni modo, come già osservavo qualche giorno fa, l'esercito repubblicano è costretto ad arretrare continuamente, senza speranza di risollevare l'animo con un successo, sia pure minimo e parziale. Esso lotta con violenza, specialmente nei dintorni di Villareal, al fine di permettere la costituzione dei dispositivi di difesa che dovrebbero ritardare prima, e poi fermare, lo sviluppo dell'offensiva nazionale che. tende, per il litorale; a scendere fino all'altezza di Sagunto, in modo da facilitare l'avanzata del Corpo d'Esercito di Castilla, impegnato nel difficilissimo terreno montagnoso ai latidella strada.che da Teruél mena al. Mediterraneo. La posta in giuoco La battaglia per Castellati, insomma, allarga le sue linee, si dilata e dilaga dal settore Mediterraneo fino a quello di Temei. L'accanimento e l'impegno con cui dalle due parti si lotta lascia prevedere che la posta in giuoco, Sagunto prima, Valenza poi, riveste un carattere se non decisivo, certo di capitale importanza ai fini della vittoria. E' impossibile precisare, al momento, nessun-eleménto che possa dirigere una previsione circa la conclusione di questa guerra, ma è certo che l'incalzare dell'estate spinge l'enorme battaglia dai Pirenei al mare, dall'Estremadura alla Catalogna, verso una fase acutissima, prossima nel tempo, ma di cui nessuno — oltre il Gej neralissimo — potrebbe localizzare sul terreno il teatro dello sviluppo e della conclusione. Intanto una grande battaglia è avvenuta oggi nelle immediate vicinanze della cittadina di Villarreal, .centro della testa di ponte formata dai .nazionali a sud del fiume Mijares, a dodici chilometri a sud di Castellon de la Plana. I rossi hanno attaccato la città con forze numerosissime, appoggiate da alcune diecine di carri di assalto. Sono riusciti ad infiltrarsi in alcuni punti fin oltre le prime case dell'agglomerazione; ma un contrattacco scatenato dai Galiziani ha inflitto ai rossi la più grossa disfatta subita dopo la caduta di Castellon. Le prime notizie annunziano che più di mille militi repubblicani sono stati fatti prigionieri. I nazionali hanno inseguito gli assalitori e con altre colonne sopraggiunte hanno varcato il Mijares in altri tre punti: a sud di Almazora, a Rivesalves e davanti a Onda. I nazionali occupano stasera la riva meridionale del Mijares in quasi tutta la sua estensione. L'intero massiccio di Las Pedrizas è stato conquistato. Giovanni Artieri

Persone citate: Mijares, Onda