I MILIZIANI DI BIELSA restituiti alla Spagna rossa

I MILIZIANI DI BIELSA restituiti alla Spagna rossa n «non intervento » di Daladier I MILIZIANI DI BIELSA restituiti alla Spagna rossa // governo chiude la bocca al Parla mento mandando a casa i deputati Parigi, 17 giugno. Le scandalose scenate di ieri alla Camera hanno avuto oggi la loro sanzione nell'improvvisa decisione del Capo del Governo di tagliar corto alla. Sessione e di rimandare a casa i deputati. Come è noto i comunisti avevano presentato alla delegazione delle sinistre un ordine del giorno in favore del prolungamento dei lavori parlamentàri. Avendo la delegazione respinto la proposta in seguito soprattutto a vivi contrasti manifestatisi fra socialisti e comunisti, l'interesse della Sessione era ormai esaurito anche a giudizio dell'estrema, e nulla più si opponeva, alla lettura del decreto di chiusura. L'on. Tixier-Vignancourt, prendendo la parola stamane, rinunciava a persistere nella sua domanda di una discussione generale sulla polìtica estera, mentre i comunisti dal canto loro rinunciavano a riprendere la gazzarra di ieri. Il risultato fu che la giornata venne spesa nella discussione di alcune piccole interpellanze d'argomento agricolo e che le Camere si sono separate stasera in silenzio lasciando il Paese sotto la penosa impressione del pugilato di ieri.. L'equivoco continua Apparentemente, la politica spagtiuola del fronte popolare ha subito' una sconfitta. Nella realtà delle cose la tattica dell'appoggio clandestino ai rossi si avvantaggia della soluzione intervenuta, giacché se è vero che i comunisti non sono riusciti a far dichiarare abolito il non intervento, non è men vero che quella larga discussione sul' problema spàgnuolo che le destre desideravano per mettere il Governo con le spalle al muro e obbligarlo a mutare condotta, non c'è stata. L'onorevole Tixier-Vignancourt che aveva preparato un sensazio naie documento sulla situazione alla frontiera franco spagnuola in corrispondenza della zona di Biel sa evacuata dalla 43.a Divisione rossa, ha dovuto accontentarsi di diramarlo ai giornali amici. Uno di questi, il Jour, ci apprende che tre villaggi francesi, Le Pian, Aragnouet e Fabian, erano stati letteralmente occupati dai rossi i quali avevano installato all'Ospizio di Rioumajou il loro comando; avevano organizzato nella regione il servizio di sussistenza necessario alle loro truppe con le quali erano collegati da trasporti automòbili e a dorso di mulo, e si erano addirittura accinti alla costruzione in territorio francese di una strada strategica destinata a facilitare i movimenti delle loro retrovie, non dimenticando neppure di abbattere la croce eretta all'entrata del caseggiato di Fabian e vietando, quel che è peggio, la libera circolazione ai cittadini francesi sul territorio francese! Ma questa è ormai storia antica e si comprende fino a un certo punto che il deputato di Orthea non abbia insistito sulla discussione del suo rapporto in un momento in cui si tratta di tutt'altro, « cioè del rimpatrio a Barcellona di quella 43.a divisione di cui sino all'altro giorno la Francia si limitava ad assicurare le retrovie. La divisione fuggiasca A quanto ci dicono gli organi social-comunisti parigini che non ne fanno mistero, dei dodicimila uomini- componenti le brigate, 72.130 e 102 della 43.a divisione entrati tutti in Francia dalla sacca di Bielsa attraverso la valle dell'Arreau, non più di cinque o seicento sonò stati istradati verso Irun. Tutti gli altri sono stati con la massima velocità trasportati a Cerbère, affinchè raggiungano Barcellona ai più presto. Si cai' colà che prima di domattina il trasporto presumibilmente preparato già da qualche tempo sarà stato ultimato, sei treni speciali sono stati adibiti all'uopo e si è per di più proceduto alla requisì zione degli autocarri della regione. Si calcola che in tutto la divisione rossa non sarà rimasta in Francia nemmeno 48 ore. Le truppe cosi liberate vengono mandate a rafforzare il fronte a sud del l'Ebro nella speranza che possano concorrere ad allentare la pressione nazionalista in direzione di Valenza. Un particolare interessante si riferisce alla requisizione operata dal prefetto francese degli alti Pirenei di tutte le panetterie e forni per approvvigionare di pane i marxisti in partenza. Risulta pu re che il comandante della 43.a divisione colonnello Beltran, è stato fatto segno in territorio francese ad una certa deferenza e che, su intervento dell'ambasciatore di Spagna a Parigi presso il Quai d'Òrsàjr, invece di pernottare a Fabian insieme ai suoi miliziani è stato -autorizzato a trascorrere la notte a Tarbes ospite del console di Spagna. Risulta infine che i miliziani acappati in Francia hanno portato con loro una grande quantità di bestiame rapinato alle popolazioni civili e che è già stato rispedito alla volta di Barcellona. L'affare sarebbe stato regolato tra l'ambasciatore di Spagna a Parigi ed il ministro dell'interno francese. Infatti, un ordine di transito recante la firma del ministro ha autorizzata la partenza da Arreau di un treno speciale carico di tremila montoni e di ottocento mucche alla volta della Catalogna. Stamane, durante le ben note operazioni di « plebiscito » si sono verificati serii disordini, perchè molti miliziani pur non volendo, date le loro criminali benemerenze, essere avviati verso il territorio nazionale spagnolo, non intendevano neppure essere rinviati in Catalogna. Accorso il'. Prefetto, è stato loro spiegato che in nessun caso essi ■ potevano rimanere in Francia e così, a malincuore, i miliziani hanno dovuto rassegnarsi a salire nei treni che li attendevano. Interrogato dall'agenzia « Havas », il colonnello Beltran comandante della divisione rossa rimpatriata ha detto: «Vi chiedo in nome dell'intera 43.a divisione di esprimere la nostra gratitudine alla popolazione alla gendarmeria e alla guardia*mobile di Francia». Di fronte alla gravità di questo fatto come non giungere alla conclusione che l'incidente provocato ieri dall'irruenza comunista si sia risolto in un buon affare per il go verno e per la causa' del fronte popolare rendendo possibile lo scioglimento delle Camere senza che abbia avuto luogo la discussione sul non intervento tanto desiderata dalla destra e dai fautori del Ravvicinamento con Burgos? La complicità del silenzioInvece della discussione pubblica sì è avuta oggi in tutto e per tutto una breve conferenza tra Daladier e il sen. Berenger presi dente della commissione degli Esteri del Senato, argomento della quale è stato non solo il non in' tervento in Spagna ma anche la situazione in Siria e nel Sangiac cato di Aiessandretta.- Dobbiamo credere cbe prima di separarsi iSenato abbia voluto per mezzo desuo autorevole rappresentante dare al governo un ultimo consiglio di prudenza e assicurarsi che in assenza delle Camere il Ministro degli Esteri seguirà nei riguardi del problema spagnolo una tattica più conforme ai veri interessi del la Francia e più adatta a soddisfare il governo inglese ?H laconico comunicato diramato dopo la visita di Berenger non ci permette a buon conto di fare assegnamento su alcuna ipotesi. In quanto alle altre questioni del giorno, l'argomento che sollecita maggiormente l'attenzione di questi ambienti è l'incontro Ciano Stojadinovic di Venezia. Secondo il Tenips una delle ragioni principali del convegno andrebbe cercata nell'opportunità di sviluppare mediante una maggiore attività commerciale italo-jugoslava la vitalità del porto di Trieste completando gli accordi già stipulati con la Germania. L'Italia penserebbe d'altra parte ad allargare sempre più la portata dei suoi accordi con la Jugoslavia in modo da utilizzare Belgrado come-testa di ponte per tutto un vasto lavoro di amichevole collaborazione italo-balcanica. Il corrispondente romano di Paris Midi trattando dello stesso argomento dà sulla voce a quei giornalisti francesi che, ?nore solito, pretenderebbero vedere nell'incontro dì Venezia una reazione all'Anschluss, avvertendo che l'esistenza dell'asse Berlino-Roma non impedisce all'uno o all'altro dei contraenti di concludere accordi particolari con terzi e che « avrebbe torto chi volesse approfittare dell'occasione per lanciare insinuazioni maligne ai danni dell'alleanza italo-germanica ».

Persone citate: Beltran, Berenger, Biel, Bielsa, Daladier, Daladier I, Tixier-vignancourt