Gli azzurri vincono l'aspro confronto con il Brasile: 2-1

Gli azzurri vincono l'aspro confronto con il Brasile: 2-1 /fa/fa e Ungheria in finale nella Coppa del Mondo di calcio Gli azzurri vincono l'aspro confronto con il Brasile: 2-1 La nostra nazionale ha giuocato una delle sue più belle partite — Nessuna rete nel primo tempo; nella ripresa segnano Colaussi e Meazza ~ I brasiliani riducono la distanza con Romeo negli ultimi minuti « La squadra riparte per Parigi RETI: secondo tempo: ll.o minuti Colaussi (Italia); 15.o minuto Meazza (Italia) rigore; 48.0 Romeo (Brasile). ITALIA: Olivieri; Foni, Rava; Serantoni, Andreolo, Looatelli; Blavati, Meazza, Piola, Ferrari, Colaussi. BRASILE: Walter; Domlngos, Machado; Zezè, Martin, Alfonshino; Lopez, Luisinho, Romeo, Peracio, Patesko. ARBITRO: Wutrich (Svizzera). OuardiaUnee: Marenco (Francia) e Beranek (Germania). Marsiglia, 16 giugno.L'Italia è entrata in finale. Vi è entrata in tono sicuro, in modo franco, a testa alta. La squadra spauracchio, l'avversario che gli azzurri in modo speciale paventavano, è stato battuto in modo più facile di quello che il risultato di £ a 1 potrebbe lasciar supporre. L'entrata in finale è avvenuta nel modo che succintamente, data la tarda ora — l'incontro ha avuto inizio dopo le 18 ed è terminato poco prima delle SO — esponiamo. Pubblico immenso. Questa volta 10 stadio di Marsiglia era al coni plcto. Le grandi Case commercia 11 e industriali avevano dato il po meriggio di vamnza ai proprii dipendenti, per permettere loro di assistere alla -g •'•a, che non era oggi giorno festivo in Francia. An che gli italiani erano convenuti dalla madre patria in più forte numero che dieci giorni or sono. E in maggior numero ancora.erano convenuti anche gli anti-italiani e con. intenzioni più facinorose, come ebbe a dimostrarsi nel corso della partita. Cielo sereno, temperatura calda, afosa; terreno, come al solito, in ottime condizioni. Solita cerimonia degli inni, soliti e più marcati fischi di un numeroso settore del pubblico alle note di « Giovinezza », fischi che scavano più profondo il solco della volontà nel cuore dei giuocatori, che difendono i colori d'Italia. Risponderà con ì fatti, la squadra. I brasiliani, variopinti in viso, negH,* mulatti e bianchi, vestono la maglia bianca. I nostri sono ritornati al solito loro azzurro. I brasiliani vincono il sorteggio del campo e giuocano col vantaggio del sole e del vento, abbastanza veemente questo. Il giuoco staziona per qualche minuto a metà campo. Dall'atteggiamento delle due squadre salta chiaro agli occhi che 1 due avversarinon si sbottonano perchè l'uno teme l'altro; più che di paura, si tratta, fino a questo momento, di mutuo rispetto. La prima ad uscire dal suo riserbo è l'Italia: Ferrari ha l'onore di sferrare il primo tiro della •giornata. Il portiere brasiliano, ohe si rivelerà uomo che conosce il mestiere, para con facilità. L'Italia, pur senza impegnarsi a fondo, domina. I brasiliani impiegano un quarto d'ora a condurre il primo attacco pericoloso. Terminano male le loro offensive i sud-americani sparando alto e da lontano, tanto che Olivieri, sia in questo periodo, come effettivamente in tutto il primo tempo, di palloni difficili da parare non ne riceverà. Ne'riceve invece, all'altro estremo del campo, il portiere brasiliano. Il più difficile di tutti glie lo dà Piota, con un tiro di sinistro da pochi passi, che Walter devia miracolosamente col pugno. Gli offre più tardi due occasioni di distinguersi Biavati con due fortis^ sime stoccate basse. L'Italia controlla il giuoco in modo così franco in questo primo tempo che, a chi conosce gli azzurri, le più rosee speranze sorgono nell'animo. E' ben difficile che il successo sfugga ai nostri quando giuocano in questo modo. Verso il termine del tempo i nostri avversari riescono ad organizzarsi e vengono all'attacco, e si soffermano con altaiche insistenza nelle vicinanze della nostra area di rigore, ma non concludono affatto. ■ , Chi potrebbe concludere prima del riposo è Piola che, liberatosi da ogni ostacolo, si presenta solo davanti a Walter. Il portiere gli si tuffa nei piedi e il vercellese per atto di cavalleria e per non colpire l'avversario rinuncia con un gran salto alla preda. Sì arriva al riposo che il punteggio è ancora un bianco. Buona cosa per noi. La-'SguaaVa nostra è calma, fredda, serena. Sa dell'avversario quello che le premeva di sapere: esso non gli è più una incognita. Rientra in campo. Subisce per qualche minuto una nutritissima offensiva dei brasiliani. E' nel corso di questa offensiva ohe si presenta agli avversari la prima occasione di segnare, e l'ala sinistra, alla quale non viene concessa molta libertà d'azione, la sciupa colpendo alto. Quando questa sfuriata è passata, giunge la mazzata italiana, che deciderà di tutto. Siamo all'll.o minuto. Già due o tre volte Piola, Ferrari e Meazza si sono presentati in tono minaccioso davanti a Walter, quando Biavati, ben servito da un traversone in profondità, centra a mezza altezza fortissimo. Due o tre avversari si precipitano su Piola come sull'uomo da tenere d'occhio; Piola impegna tutti e lascia passare la palla. Su di essa piomba come un fulmine Colaussi, la colpisce a volo, di destro. Una sacrosanta legnata. La palla va a finire nel lontano angolo basso sulla sinistra del. portiere, prima che questi possa nemmeno accennare alla parata. Delirio fra gli italiani; mutismo, come effetto di mia solenne sberla, fra gli antiitaliani. * Passano due minuti e Piota, al momento in cui sta per liberarsi dalla sorveglianza dei terzini, viene fermato da un palese sgambetto. Nessima- punizione. Fortunatamente per noi, la soena si ripete con assoluta precisione due altri tesgtrcechnolamchocsuIlmbrcodrleorti testnasigisimqnlevsisccoavnPtalasudsisaOsudè e uznbsidgnzclagzleumccncNgadtoupssctctstspcqsmpnbsdrslandgdcfgcdhecdasqbdstpdssscspsfugdifsntvdr«rqmCadKtàinuti più tardi. Piola riviene at-\ l n e . l o , e a a e l o o , o n e o a i ^ n o e i . i a a a i o i e n n a a a a r a a . e a o u e terrato al momento in cui sta per' sgusciare via. Questa volta l'arbitro è convinto. Non indugia. Concede il rigore. Scena muta dopo che le proteste dei brasiliani si sono quietate. Da questo rigore, dalla sua esecuzione dipendè praticamente la conferma di quell'esito che vuol dire l'entrata in finale. Gli occhi dei nostri uomini sono fissi su Meazza che si appresta al tiro. Il tiro stesso, tagliato,1 non lascia mercè a Walter. Due a zero. Meazza è soffocato- dagli abbracci. Si assiste, allora, al più convincente dominio della squadra italiana. Gioco in grande stile, quello che essa sta svolgendo ora, gioco che si avvicina e in certi istanti supera il miglior livello tecnico mai raggiunto dalla nostra nazionale. Il Brasile è dominato e tentenna, tanto che la possibilità di un aumento del punteggio si profila in più di una occasione. Non si riprende che verso la mezz'ora, il Brasile, e conduce qualche avanzata pericolosa. La nostra difesa, però, è insuperabile. Un accenno di battibecco avviene al momento in cui un brasiliano perde le staffe e all'uso scorretto dei piedi a cui parecchi compagni suoi sono ricorsi vuole aggiungere, l'uso delle mani. Nuovamente contenuto, il Brasile viene di nuovo dominato a lungo e Piola, su. centro di Biavati, spunta fuori tutto solo col pallone sulla sinistra, esita un istante e il suo tiro è bloccato dall'intervento di un terzino. Siamo ai .minuti finali. Il Brasile parte ili un'offensiva rabbiosa riversandosi tutto all' attacco. Ottiene un calcio d'angolo sulla sua destra per l'incertezza di Andreolo. Sull'angolo il pericolo, non è allontanato. Mischia, con botte e risposte secche. Dietro ai nostri uomini di sinistra spunta la mezz'ala destra brasiliana in posizione che pare di fuori gioco. L'arbitro non arresta l'azione e il brasiliano da tre 0 quattro passi spe disce in rete con la facilità che gli deriva dalla posizione. Manca no due minuti alla fine. Gli azzurri si rimboccano le maniche che effettivamente non hanno mai lasciate scendere al di sotto del gomito e mantengono con sicure» za .il vantaggio malgrado il violento ritorno avversario. E' stata, questa di Marsiglia, una partita della Nazionale che merita un aggettivo laudativo di carattere ben marcato. Se a Parigi contro la Francia gli azzurri hanno, giuocato infinitamente meglio che otto giorni prima contro la Norvegia, a Marsiglia essi hanno giuocato oggi due volte meglio che a Parigi. A Parigi si era trattato di giuoco di Coppa, di giuoco fatto esclusivamente per assicurarsi un risultato è poi .non lasciarselo più sfuggire. Qui, pur avendo presenti le stesse necessità, pur essendo pervasa dalle stesse preoccupazioni, la squadra ha trovato il tempo e modo di accontentare anche coloro che amano le prodezze tecniche e il giuoco avvincente. Il secondo tempo degli azzurri è sta to schiettamente bello. Lo spauracchio deiì'itndici brasiliano si è dileguato. Alla prova pratica la compagine sud americana è apparsa meno pericolosa di quanto era stata decantata. I brasiliani sono effettivamente dei maestri in fatto di lavoro della palla. Il loro controllo sul palio ne è tale che meglio non potreb be essere. Ma tutta l'attività è ba sata, unilateralmente, sulla ten danza all'attacco e ancora il lavo ro costruttivo si perde in cinci schiamenti, in fronzoli, in partico lari coreografici che ne attardano e ne inciampano l'efficienza. La difesa della squadra è facile da cogliere allo scoperto. L'ora tardissima non permette di diffondersi sui commenti tecni ci a cui questo incontro — che farà parlare di sè a lungo — porgerebbe il destro. Essa permette comunque che si accenni alla soddisfazione, alla gioia immensa che hanno provato oggi gl'italiani che erano presenti sul campo. Una cosa indicibile. E' cosi bello, dopo di avere lavorato e sofferto in un ambiente pericoloso, dopo di essersi visti attaccati e vilipesi da qualche imberbe e ambizioso libellista anti-italiano, che la squadra nazionale non sa nemmeno cosa sia; è così bello, dopo di aver taciuto di fronte all'esposizione dei pugni chiusi dei comunisti,-il veder nasceref definirsi e concretarsi quella risposta e quella soddisfazione che è la vittoria dello sport fascista e dell'Italia nostra che, quando la si raggiunge, questa vittoria,, si rimane a cuore pieno. La squadra è rientrata alla Casa d'Italia, dove a Marsiglia aveva fatto il suo quartier generale, in uno stato' d'animo indicibile. Lungo la strada, il contrasto più stridente: visi lividi di comunisti che imprecavano a pugno chiuso e facce giubilanti di italiani e persone civili che salutavano a mano alzata. E nell'animo degli atleti la grande contentezza del dovere compiuto. In questo stato d'animo la squadra parte subito stasera per Parigi. Per la fatica finale. Lascia « di Provenza il mare e il suol » e rientrerà domattina nella fresca quiete della foresta di Saint Germaln. Vittorio Pozzo Il calcio di rigore, realizzati) da Meazza, che ha dato agli « azzurri » la seconda rete. (Telefoto).