Una conferenza di Hodza coi rappresentanti dei Sudeti

Una conferenza di Hodza coi rappresentanti dei Sudeti Una conferenza di Hodza coi rappresentanti dei Sudeti La partenza per Berlino della missione commerciale cecoslovacca Praga, 14 giugno. Il Presidente del Consiglio Hodza, ha conferito oggi, per oltre tre ore con i rappresentanti del partito dei tedeschi dei Sudeti. Nessun comunicato è stato diramato alla stampa. Il Comitato polìtico del Gabinetto si riunirà domani per sentire una relazione di ' Hodza sulla situazione. Al termine di tale riunione sarà pubblicato un comunicato ufficiale che, secondo quanto si prevede, sarà di speciale importanza. Il console generale di Gran Bretagna a Reichenberg, Pietro Pares, testé investito della carica di osservatore inglese in Cecoslovacchia, sta compiendo un viaggio attraverso le città tedesche dei Sudeti per raccogliervi impressioni e poter fare quelle obbiettive ' constatazioni che possono interessare il suo Governo. Egli si trovava, a quanto si assicura, domenica scorsa a Schoenberg, in Moravia, proprio mentre accadevano i disordini lamentati dai tedeschi e nel corso dei quali sono state ferite'quarantadue persone. Si è ansiosi ora di sentire quale sia stata l'impressione che l'inglese ne ha riportata. I cèchi intanto non accennano a abolire le misure militari prese ed i giornali mettono in rilievo la notizia che il grande industriale Bata, proprietario degli enormi Calzaturifici di Zlin, ha messo a disposizione del comitato della cosidetta « Sottoscrizione per la libertà > organizzata ai fini del riarmo cecoslovacco, la somma di trenta milioni di corone. Dei risultati dell'ultima fase delle elezioni amministrative, i fogli di Praga si dimostrano del resto soddisfattissimi rilevando che essi documentano l'allargamento della coalizione cèca. Altra ragione di compiacimento per la stampa cèca è il fatto che gli slovacchi centralisti hanno potuto difendere la loro maggioranza nei confronti degli autonomisti, i quali dal canto loro si rallegrano d'essere riusciti a raccogliere per la prima volta dopo la fine della guerra, nuovamente intorno alla bandiera slovacca anche i gruppi magiari e tedeschi della regione. In una intervista concessa al Magyar Hirlap, portavoce degli ungheresi di Praga, il deputato slovacco Sidor, fa notare che in tal modo i due altri gruppi nazionali si sono impegnati a operare su una comune piattaforma con gli autonomisti slovacchi anche al municipio di Bratislava. Da Praga è oggi partita la delegazione commerciale cecoslovacca che dovrà riprendere domani a Berlino le trattative economiche col Reich, tempo fa interrotte. Pure oggi si è svolta nella capitale cecoslovacca la seduta principale della Lega degli industriali. Il presidente di essa, Preiss, che è contemporaneamente presidente del Consiglio di amministrazione della Zivnostenska Banka, vi ha tenuto un discorso nel quale ha tra l'altro espresso, nell'interesse dell'economia, il desiderio che le trattative tra i cèchi e i tedeschi possano prendere un decorso favorevole. Pur desiderando di essere fedeli agli alleati, gli industriali aspirano anche a sincere e amichevoli relazioni particolarmente con la Germania e con l'Italia. Da chi è stata salvata la pace Berlino, 14 giugno. Il Voelchische Beobachter torna oggi sul discorso del Ministro Hess di cui loda la chiarezza con la quale ha parlato alla Cecoslovacchia non soltanto ma al mondo intiero, che era necessaria per vari rispetti fra cui quello, dice, di dare ancora l'ultimo colpo decisivo alla artificiosa leggenda della salvazione della pace della cui aureola tanta gente a Parigi ed a Londra ha tenuto a farsi bella nella seconda metà di maggio. Se v'è stato qualcuno che veramente, in quei giorni, ha salvato la pace, questo è stato il Ftlhrer, col suo grande amore per la pace e con i suoi buoni nervi. « Ma più importante — scrive a questo punto il giornale, continuando a commentare il discorso — tanto più importante che qui nessuna parola potrebbe essere troppo energica e troppo chiara, è che il mondo apprenda tutta intera la grandezza del pericolo che il problema cecoslovacco ancor oggi costituisce per la pace d'Europa. La crisi non è affatto ancora passata — avverte qui il giornale a grandi caratteri — questo è il fondamentale significato del discorso di Stettino. Noi, i cui cuori battono all'unisono con quelli dei tedeschi de» Sudeti, abbiamo il diritto, non soltanto, ma anche il dovere di rendere avvertito il mondo che non vi sarà pace nel paese boemo e non ve ne sarà perciò nemmeno in Europa, finché ai tedeschi dei Sudeti sarà negata la decisione di se stessi ». Il giornale prosegue illustrando tutto il significato inequivocabile del risultato delle elezioni, avvenute in Cecoslovacchia, e dice che in esse, per la terza volta, e secondo tutte le regole della più perfetta democrazia parlamentare, il germanesimo ha dimostrato la sua volontà tedesca e riazionai socialista: le due volte precedenti sono state il plebiscito per la Sarre ed il plebiscito dell'Austria. « E' questo un insegnamento — conclude il giornale — che Teste: ro e sopra tutto i dirigenti delle democrazie occidentali, faranno bene a tenere a mente. Dovranno abituarsi a considerare che quando si tratta di diritto di vita essi si trovano di fronte all'intero germanesimo, sia di qua che di là dei confini ». Sui giornali è questa sera molto riprodotto e segnalato il nuovo articolo del Times sulla questione sudetica nel quale si riconosce il grave errore commesso a Versaglia nel '19, e si prospetta la opportunità di ripararlo per il meglio della pace europea. G. P.

Persone citate: Bata, Hess, Magyar, Moravia, Preiss, Schoenberg