BOLZANO NUOVA

BOLZANO NUOVA Sai piano autarchico BOLZANO NUOVA Il piano mussoliniano del '24 - Attività creatrice -- Masonìte, alluminio e magnesio (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) BOLZANO, giugno. La mente del Duce aveva visto la soluzione del problema fin dal 1924: assegnare a Bolzano, capoluogo d'una nuova provincia, le finalità di centro propulsore industriale e commerciale. Abbandonare quindi tutti i vecchi concetti basati su questioni campanilistiche; affrontare il problema in blocco e letteralmente travolgere tutte le antiche questioni coti un'ondata di vita operosa e creatrice. Il programma del 1921, ripreso, allargato e potenziato da nuove risarse finanziarie e da più vaste collaborazioni è apparso in pieno, in questa prima settimana di giugno, durante la visita dei Principi di Piemonte. Agli sguardi degli augusti Visitatori, Bolzano nuova appariva in pieno sviluppo. Oltre ai nuovi blocchi edilizi imperniati intorno al Corso IX Maggio dal Foro della Vittoria (ideato da Marcello Piacentini) fino a Piazza dell'Impero, tutto un nuovo sobborgo, diremo meglio tutta una nuova città industriale appariva, nella sua architettura semplice ed energica, oltre l'Isarco. I risultati di questa politica sana, pacifica, creatrice si leggono, del resto, nelle cifre della popolazione. Dai 32.000 abitanti del 1921 Bolzano è passata ai 65.000 d'oggi che, se i calcoli del nuovo sviluppo industriale non errano, s'avviano a diventare presto 100.000, soprattutto in grazia all'afflusso di nuove maestranze e dei loro complessi famigliari. L'esordio industriale Senonchè ad attuare un piano di questa mole occorreva al Duce un uomo di fede, un interprete acuto e lungimirante. Non è una vana lode dare questi attributi al Prefetto di Bolzano S. E. Mastromattei. In una sobria ma sintetica conversazione egli aveva messo in rilievo tutti i fattori dell'esordio industriale altoatesino, che appare fra i piti brillanti éntro la cornice del piano autarchico mussoliniano. Questi fattori? Anzitutto, abbondanza di energia elettrica, fornita a buon mercato, da potenti centrali già in atto, mentre altre sono in costruzione. Felice situazione di Bolzano lungo l'asse d'una essenziale via di comunicazione, dal nord al sud. Sfruttamento e lavorazione intensiva di materie che ben si possono definire « prime ». Esempi: la masonite ricavata dai detriti del legno e di cui ci siamo accaparrati il brevetto. L'alluminio, proveniente dalla bauxite istriana. (La produzione alluminica ci avvio decisamente a un primato mondiale). Il magnesio metallico alla cui produzione le Dolomiti, ricchissime di materie magnesiache, daranno un apporto ingente e, per quello che più conta, vicino. Antimonio, rame, piombo e zinco, lavorati con nuovi metodi e nuove sagacie. E ancora impianti siderurgici, automobilistici, fabbriche per la produzione di materie legnose, per la lavorazione dell' alcool etilico, per lo sfruttamento delle vinacce, ecc. Questo è il piano generale che, nel quartiere d'oltre l'Isarco, appare già concretato in. un siste»! ri modernissimo di stabilimenti e d'impianti che empiono la valle del loro ronzio operoso e sonoro. I Principi di Piemonte, visitando questa nuova città negli scorsi giorni, non hanno saputo nascondere la loro meraviglia. Impiantii imponenti La visita particolareggiata agli stabilimenti fa balzare dettagli ignorati ed interessanti. Imponente è il gruppo delle « Acciaierie » specializzatosi nella produzio■ ne di questi acciai di qualità, per cui fino a ieri eravamo ancora tributari dell'estero. Area complessiva degli impianti mq. 132.000, di cui sono attualmente coperti con capannoni industriali mq. 32.000. Ed ecco lo stabilimento « Lancia » con 10.000 mq. di area coperta, e completato di una moderna fonderia. Imponente lo stabilimento per la produzione dell'alluminio (gruppo « Montecatini ») con una capacità annua di produzione aggirantesi intorno alle 8.000 tonnellate. In questo stabilimento sono installati 300 forni elettrolitici da .125.000 A. Area attualmente coperta: 2J,.000 metri quadrati. Ma lo stabilimento dispone di un'area complessiva di 200.000 mq. L'impianto esistente è costato 45 milioni; quello del prossimo ampliamento toccherà la cifra di 70 milioni. L'attività dello stabilimento si è già iniziata dal 29 aprile dello scorso anno. Siamo quindi allo stabilimento per la produzione della « masonite». Che cos'è questa nuova ma¬ d a a i i l o e l a n o e e a o i l teria prima? Essa derivai dal legname. Si tratta cioè di legno ricostituito, da rifilature di segherìe, che prima venivano trascurate e gettate. Questi cascami, in seguito a un procedimento brevettato (esplosione ad altissima pressione di vapore) riappaiono in fibre di grande applicazione industriale. Un prodotto d'avvenire! L'area complessiva dello stabilimento è di mq. 70.000, di cui 10.000 già coperti. Ed ecco infine lo stabilimento SAFFA per la produzione del « Populit » nuovo materiale per edilizia, costituito da paglia di legno e cemento, trattati chimicamente e compressi a freddo. Area: 48.000 mq. di cui 5000 già coperti da capannoni industriali. E' ovvio riconoscere come, specialmente per la « masonite » e per il « populit » il legname atesino fornisca, immediatamente, le sue risorse di sfruttamento. E passiamo ora agli impianti inaugurati in questi giorni, quale lo stabilimento Vitali per la fabbricazione dell'alcool etilico; lo stabilimento per la produzione di antimonio, rame, piombo e zinco, proveniente da miniere dell'Alto Adige e del Trentino; lo stabilimento per la produzione dell'Acetilene disciolto; lo stabilimento per la distillazione delle vinacce, che produrrà alcool per profumeria, tartrati di calcio (ricercatissimi all'estero) olio di minacciali, commestibile; pannelli da ardere, equiparati al carbone a fiamma lunga (4000 calorie); e infine lo stabilimento per l'industria e U commercio dei legnami. Non abbiamo parlato, in questo elenco, dello stabilimento per la produzione del « magnesio metallico » per intrattenerci partitamente sulla sua importanza. Superficie dell'area: 120.000 mq., di cui saranno coperti con capannoni 15.000 mq. La produzione del magnesio metallico e delle sue leghe, metterà sul mercato prodotti d'estrema leggerezza e tuttavia altamente resistenti. Il loro larghissimo consumo nelle applicazioni moderne', dice già quale avvenire possa esser riservato alla loro produzione. Questo è il piano di Bolzano nuova e quindi la promessa racchiusa nel futuro alto-atesino. Curio Mortati aleepcqnpdndè

Persone citate: Duce, Marcello Piacentini, Mortati