I problemi dellA montagna esaminati nel convegno di Biella

I problemi dellA montagna esaminati nel convegno di Biella L'attività degli uffici di fondo valle I problemi dellA montagna esaminati nel convegno di Biella Sei Federali presenti al raduno == L'omaggio a S. E. Starace == Un telegramma a Vito Mussolini = II problema più importante: sgravi fiscali / problemi dell'economia montana interessano tutte le Provincie piemontesi; perciò ieri al convegno degli uffici di fondo valle, che è stato tenuto a Biella, erano presenti tutti i Federali del Piemonte: Gazzotti per Torino, Bonino per Cuneo, Berutti per Alessandria, Zerbino per Vercelli, Glarey per Aosta, Vicari per Asti; il Federale di Novara era rappresentato. Il conregno di ieri segue a due anni di distanza quello che è stato tenuto a Pinerolo. Da allora ad oggi alcuni dei problemi che erano stati trattati sono stati avviati a soluzione; si è svolto un buon lavoro, ma molto ancora resta da fare. La riunione di ieri ha servito essenzialmente a lumeggiare appunto quei settori su cui maggiormente si deve insistere per ottenere del risultati. Il Federale Gazzotti ha presieduto il convegno a cui hanno partecipato il console Brenna segretario del Comitato Nazionale per le Foreste, tutti i dirigenti gli uffici di fondo valle, molti podestà di paesi montani, personalità delle organizzazioni agrarie ,ispettori di zona del Partito ed appassionati alle cose della montagna. La sala dei rapporti del Fascio di Biella era letteralmente gremita di personalità: dopo il saluto al Duce, hanno subito avuto inizio i lavori del convegno. Il Federale Gazzotti ha illustrato gli scopi della riunione ed ha impostato i problemi di maggiore importanza riguardanti l'economia alpina, mettendo in rilievo l'opportunità di uno stretto contatto tra gli uffici di fondo valle e i Consigli provinciali delle Corporazioni, ed ha parlato del più delicato problema e cioè quello fiscale. Il console Brenna ha portato il saluto di Vito Mussolini, presidente del Comitato Nazionale Forestale, carica che già resse il padre suo Arnaldo Mussolini, strenuo difensore dei problemi montani, ed ha trattato degli uffici di fondo valle e della loro attività. Ha fatto poi seguito una interessantissima fondamentale relazione di Alessandro Berutti, Federale di Alessandria; quindi hanno parlato il doti. Canoino, il Federale Zerbino, l'avv. Balassino, il prof. Montanari, il Sansepolcrista Fabianinij il dott. Bubani, il dott. Nicola, il comm. Borsano, ring. Melchior, l'ing. Porzio e molti altri. Dopo la «editto sono stati inviati telegrammi a S. E. Achille Starace ed a Vito Mussolini ed è stata trasmessa una mozione al Segretario del Partito ed al Presidente del Comitato Nazionale Forestale perchè i voti espressi dal convegno trovino una pronta realizzazione. Nel pomeriggio è stata visitata la Mostra Mercato dell'artigianato alpigiano e rurale, simpatica riuscitissima manifestazione biellese per la valorizzazione di ogni buona energia delle popolazioni montane. Esposta così, per sommi capi, la cronaca della giornata, sarà bene ricordare alcuni punti che più sono stati discussi durante la riunione di ieri perchè costituiscono veramente i centri nevralgici di questo grande, complesso problema della vita e dell'attività delle popolazioni montane. L- questione, è stato detto, è essenzialmente economica: non bisogna però disgiungere anche la parte spirituale. Infatti il montanaro è per solito ancor più tenacemente attaccato al suo luògo di nascita di quanto non lo siano gli altri lavoratori della terra: è sufficiente a. volte venirgli incontro con l'animo aperto ad, una serena intelligente comprensione delle sue necessità per radicarlo ancor più lassù sulle sue montagne. Nel convegno di ieri sono stati sviscerati tutti gli aspetti del problema montano, la produzione, lo smercio dei prodotti, le semine, le coltivazioni, le irrigazioni, l'aumento del patrimonio zootecnico e forestale ed anche quell'altro volto del problema economico che è 10 sviluppo del turismo alpino estivo ed invernale. A questo proposito il Federale Berutti faceva notare che la montagna vuota e spopolata non può certamente invogliare comunque il turista e lo scalatore a visitarla, quando questi sa che dall'ultimo centro abitato un deserto di roccie e di neve lo divide dalla meta agognata. In questi ultimi anni (come ha detto nella sua interessantissima relazione il prof. Montanari, che ha trattato della politica agricola, delia viabilità delle alte zone e della mentalità montanara) la popolazione montana in media, è scesa, di altitudine di circa trecento metri: intere frazioni sono disabitate; il montanaro scende verso 11 piano perchè la vita lassù è per lui troppo dura. Come porre riparo a questo stato di cose? Le soluzioni prospettate sono state molte, ma tutte hanno proposto essenzialmente un unico problema: quello fiscale. Con parere unanime tutti i componenti il convegno di ieri hanno espresso il voto di una revisione delle tassazioni delle popolazioni montane; alcuni hanno parlato di uno sgravio totale di tasse, altri di un aggiornamento dei redditi allo stato attuale delle cose, con una certa mo ra o dilazione di tempo per i nuo vi aggiornamenti, per evitare un improvviso colpo di freno ad una marcia appena iniziata di resurrezione delle condizioni montane; altri ancora ha proposto che il mi nimo imponibile per la ricchezza mobile non sia inferiore alle cinque mila lire. Anche il problema dei contributi locali è stato utilmente esaminato come pure quello dell'ulteriore sviluppo dell'artigianato tra le popolazioni montane, sempre che per queste attività accessorie i montanari siano dispensati dalle normali necessarie tassazioni. Il problema della montagna come è noto è vasto e grave. L'iniziativa torinese, di cui va merito al Federale Gazzotti, della creazione degli uffici di fondo valle — ci piace segnalare la magnifica attività dell'ufficio di fondo valle di Pinerolo — è stata seguita anche da altre provinrie. italiane. I primi risultati di questa iniziativa si sono giti avuti, ma è da sperare che in seguito, essenzialmente do pztztcrdfisIsiDppoFmil lòcelae d«ritdRrifascscI stLdilsesefacoiotebrihcvrintngtrvtàvturutuglatodcdtaasPtu1DvcvdtgsgFrbittrndcoqppmn4FvrlcdssisetlsdfosoLmcCS presi per venire incontro alla mozione presentata ieri, questi risultati siano di portata ed importanza ben maggiore. Lassii sulle montagne le forti genti alpine devono continuare a vivere ed a prosperare; i loro, interessi sono quelli della Nazione che ha in essi dei figli fedelissimi e le più sicure scolte ai confini della Patria. A. Vigna