L'offensiva nazionale prosegue malgrado la resistenza di 30.000 rossi di Giovanni Artieri

L'offensiva nazionale prosegue malgrado la resistenza di 30.000 rossi L'offensiva nazionale prosegue malgrado la resistenza di 30.000 rossi I castigliani al passo Camarena, da dove dominano la Teruel-Sagunto - Nel settore pirenaico si procede all'aggiramento della 43.a Divisione marxista (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Fronte di Castellon, 9 giugno. Ieri il capo dei governo rosso e ministro della difesa, Negrin, accompagnato dai generali Miaja, Vicente Rojo e Barapia, dai commissari Yesus, Fernandez e Ossorio Tafalla, ha visitato le fabbriche belliche di Sagunto, la piazzaforte di Castellon de la Plana e le linee fortificate del settore di Temei: necessità di galvanizzare la resistenza delle divisioni, che nettamente cedono alla pressione formidabile degli Eserciti nazionali, necessità di far capire .che la partita in giuoco ha una posta tremenda. Di quest'ultimo argomento i soldati repubblicani non terrebbero alcun conto, se non fossero obbligati al combattimento da linee di mitragliatrici alle loro spalle. Per quanto gli esempi di passaggio in massa dalle linee rosse a quelle nazionali si moltiplichino, l'esodo non si verifica in quelle proporzioni che si potrebbe credere, se le pressioni dei commissari politici non avessero ingenerato il terrore della fuga nei reparti nemici. Ieri si vide, da una posizione molto vicina alle linee marxiste, la scena di un passaggio di tre uomini, due dei quali raggiunsero i nazionaZi ed il terzo si consegnò, erroneamente, ad un piccolo posto repubblicano. La fucilazione del disgraziato ragazzo fu immediata, benché il reparto navarrino, spettatore dell'episodio, tentasse di ostacolarla con tiri di mitragliatrice. Insomma si tentava di salvare un « rosso » dalle mani dei rossi; e chi ci pensa, capisce quale fosca tragedia sia questa della guerra civile spagnuola. Lo spiegamento difensivo La giornata nel settore mediterraneo è stata attiva; i combattimenti pesanti si sono svolti qua e là, fra le diverse posizioni affrontate nelle montagne che vanno disgradando verso la pianura di Castellon e Valenza. In gran parte i Navarrini di VaMno e i Galiziani - di Aranda hanno lavo rato a pulire il terreno dai com battimenti di ieri, fra Adzaneta e Lucena del Cid. Hanno catturato prigionieri e bande disperse. Altre colonne, non senza incontrare difficoltà, hanno avanzato sopra- Useras, come anche si è manovrato sulla strada diretta fra Albocacer e Castellon, all'est, per completare la manovra ad arco che, puntando dritta dritta sulla cittadina mediterranea, chiuderebbe in una grossa sacca le forze e le fortificazioni lasciate indisturbate più a nord. L'imponente spiegamento di forze rosse, che assomma a circa quarantuna brigata, quattro gruppi di guardie d'assalto, con una settantina di carri armati e centoventi pezzi d'artiglieria, è spezzettato in difese locali dalla rapidità e dall'astuzia manovriera delle Divisioni di Volino e di Aranda. Infatti, la situazione che dopo la giornata di ieri apparirebbe su questo settore immutata, presenta caratteri interessantissimi, sebbene poco appariscenti, ai fini della vittoria costituita dall'obbiettivo di Castellon. Rinunziando a investire di petto Albocacer, Lucena del Cid e le altre posizioni disseminate sul settore, fortificatissime e munitissime, i nazionali, operando un rapido « copo » come si dice qui, o taglio delle vie di ritirata, le obbligheranno o a sgombrare o ad arrenderei. Cosi è presumibile che accada fra qualche giorno. Là dove le Divisioni di Franco debbono assalire una linea continua, forze e fortificazioni formidabili, sono spiegate di traverso alla strada di Sagunto. Da Mora del Rubielos alla Sierra de Jaba lambre sono schierate in estensio ne e in profondità parecchie divisioni, e le migliori, dell'esercito re pubblicano. A dir poco, trentamila uomini, ■ che, arroccati in perfette fortificazioni.per le quali gli stessi tecnici militari di parte nazionale non celano la loro ammirazione, sbarrano il passo di Sagun-mbtnrpatrzgrfccpnlrhro ai soldati di Castiglia. AncheIo schieramento di artiglieiia suquesto fronte è impressionante,Dall'inizio della guerra non si e mai visto sbarramento di controbatteria dei rossi, condotto con tanta seria e precisa rapidità. Sono in azione, evidentemente, i 11$ russi e 155 francesi, arrivati di recente. Nell'Alto Cinca / fanti castigliani devono oltrepassare cortine di mitraglia, per attestarsi sotto le posizioni di attacco. E lo strano, in questa guerra, che tanti spettacoli e osservazioni offre, è che una volta sfuggiti alle interdizioni dell'artiglieria, gli assalti alle trincee e ai nidi fortificati avversari si effettuano con relativa facilità. Segno particolare dello stato d'animo di gran parte delle formazioni repubblicane. Il fante va in linea fidando nella protezione del cannone, ma non regge alto lotta dell'arma minore; in ogni mòdo la massa di-artiglieria e di «omini distesa in croce sulla strada Teruel-Sagunto rende difficile l'avanzata di Varela, che tuttavia prosegue senza flessioni. Oggi sono stati quattro durissimi chilometri di combattimenti e di fuoco per i quali i Castigliani hanno camminato raggiungendo, nel settore a sud di Teruel, per le logge della Sierra di Jabalambre, U passo di Camarena e il villaggio di Cubia. Le avanguardie sono andate a pernottare sul Cerro Monterò, a H$2 metri, in una regione di Zampi e di tempeste, che domina la Valle di Sarrion nella quale corre la carrozzabile Teruel-Sagunto. Anche il fronte pirenaico è in azione. Si cerca di tagliar fuori dai rifornimenti che riceve per i passi di- confine la famosa 4S.a divisione, assediata fra le linee nazionali, l'alta valle del Cinca e il Cinqueta. Le brigate del generale Solchoaga si sono mosse stamattina per le montagne che separano la valle di Venasque dal rio Cinqueta; oggi sono arrivate alle alture del colle di Sahun. Esse cercano di chiudere il Passo della Pineta che è la zona di dove, mediante le teleferiche di numerose segherie di montagna, vengono mandati rifornimenti a Bielsa, sede del quartier generale della 4Sa divisione. Dal colle di Sahun, i soldati nazionali possono controllare i due versanti delle valli di Bielsa e di Venasque e cercheranno di effettuare questa operazione di isolamento delle forze nemiche, mettendone in definitiva crisi l'assurda posizione. Giovanni Artieri 10 151