Severi confronti internazionali in vista dei Campionati Europei

Severi confronti internazionali in vista dei Campionati Europei Riprende Fattività natatoria Severi confronti internazionali in vista dei Campionati Europei La tirannia dello spazio e la coincidenza di altri importanti avvenimenti sportivi ci hanno proibito per lungo tempo di sottolineare secondo il suo valore il lavoro . di preparazione dei nostri migliori nuotatori in vista dei non lontani Campionati Europei dì Wembley. Quest'anno finalmente il lavoro preparatorio è stato cominciato per tempo; prima con la Coppa Mussolini, alla quale putroppo, per la solita ragione della mancanza o del non uso delle piscine, solo cinque zone hanno potuto partecipare ; in secondo luogo» con una serie di manifestazioni internazionali, che si sono quest'anno susseguite con bella continuità e con ragionevoli programmi; e di ciò va data lode alla Federazione. Per non illudersi Purtroppo, anche a questi confronti molti dei migliori campioni non hanno potuto prender parte, Derchè impreparati; ma presto anch'essi saranno, con forze fresche, in linea coi compagni. Il Presidente federale ha voluto, come prime prove, confronti difficili. E, a nostro parere, ha fatto benissimo. Perchè cercare vittorie ingloriose contro avversari deboli, che poco o nulla ci possono insegnare, allo scopo meschino di illudere chi non se ne intende con lo sfarzo di una superiorità effime ra? Perchè dare ai nostri nuotatori, già portati, in genere, ad una supervalutazione di se stessi, esca ad accrescere il lóro poco fondato orgoglio, ed a trascurare mag giormente l'allenamento e le rego le della vita sportiva? Certo, contro l'Ungheria e la Germania abbiamo ancor oggi poco da pretendere; e una nostra vittoria è impossibile, o si può ave re, come quella ottenuta da Costa sui 100 metri a dorso o di Tofini nella rana, solo in caso di assenza di un buon titolare avversario. Ma, come tale vittoria ha poco va lore, poco valore hanno, pei veri sportivi, anche le sconfitte; hanno invece valore i tempi ottenuti, lo spirito combattivo, l'impegno stre nuo, gli insegnamenti dell'esem pio e della tecnica, l'assuefazione alle gare internazionali, la propaganda sul pubblico. Perciò la F.I.N. ha fatto benissimo a cercare avversari più forti di noi, e a ripetere gli incontri, variando opportunamente le sedi delle gare e le distanze. I due incontri più ricchi di prove e più importanti per gli avversari affrontati — bisognerebbe dire affiancati — sono stati quelli con le rappresentative (non si può chiamarle nazionali, sebbene formate da eccellenti atleti), di Ungheria, e di Germania; quelle che, senza dubbio, saranno ancora le dominatrici ai prossimi Campio nati londinesi. I magiari vantavano campioni come Csik, il miglior velocista mondiale, Grof e Lengyel; i tede schi avevano Fischer, .Balke .ed Heibel. Veri «assi» di classe mon diale. Ai nostri mancavano, quasi totalmente i campioni giuliani, veneziani, fiorentini, napoletani Eppure, sebbene anche i presenti non avessero .raggiunto la forma migliore, i risultati, al cronografo, sono stati discreti, e le vittorie — salvo natu- straniere ottenute ralmente quelle di Balke nella rana — sempre di misura. Fra i risultati degli stranieri spigoleremo, come più degni di segnalazione, il 2'45"6 di Balke nei 200 rana, il 59" netto di Csik nei 100 liberi, il 2'1S"8 e il 5'l'I di Grof, rispettivamente sui 200 e 400 liberi. Anche il 3'32"9 della staffetta germanica 3x100 mista è discreto; e ciò va ad onore del nostro trio Costa, Boccia, Lisardi — che fra l'altro non è neppure il migliore che potremmo mettere in campo — che è giunto a un solo decimo di secondo, una frazione dì bracciata, da quello tedesco. Risultati da segnalare Fra i nostri atleti, i velocisti si sono fatti particolarmente onore. Da due, anzi da tre anni le brevi distanze, sulle quali qualcuno temeva un'inferiorità fisica dei nostri ateltl, cominciano a.darci soddisfazione. Sembrerebbe quasi che gli avversari di maggior fama avessero raggiunto il limite inva licabile delle possibilità umane, e che noi andassimo accorciando la distanza. Ma, sebbene la premessa sia vera solo in parte, la conseguenza è fortunatamente constata bile. Lisardi, per esempio, ha otte nuto un l'l"3 che, in principio di stagione, è più che lodevole. Luciani, un po' in ribasso rispetto al l'epoca della Coppa Mussolini,.quasi certamente'per ragioni di salute, che non gli consentono una serie di sforzi gravosi, ha pure segnato contro gli ungheresi l'2"5; poi è calato. Gambetta è arrivato pure a l'2"2; tempo ottimo; ma che te miamo si avvicini già alle massime possibilità del sanremese ; men tre altrettanto non dovrebbe esse ré per Luciani e meno ancora per Lisardi o Costa. In sensibile miglioramento Boccia. Nei 200 liberi,'Signori ha come miglior tempo un buono, ma non straordinario 2'21"6; la sua classe dovrebbe consentirgli di meglio, se la lunga e faticosa carriera non avrà cominciato a corrodere le vaste riserve della sua energia; ma crediamo che ciò non sia ancora. Luciani e Gambetta possono pure far meglio. Invece progredisce an cora, e promette sempre meglio nel mezzo fondo, il ligure Ognio Questi ha segnato un tempo discreto anche nei 400, mentre Signori e Luciani, vicinissimi contro l'Ungheria con un onorevole 5'13"3 e 5'13"4, sono calati note volmente contro i tedeschi. Costa, pur vincendo su Fischer i 100. metri dorso, specialità nella quale il grande campione tedesco vale assai meno che nello stile libero, pur migliorando il suo tempo recente, dovrebbe fare ancora molto meglio. I suoi mezzi fisici, le sue lunghissime leve, ora notevolmente rinforzate, dovrebbero consentirgli, con un lavoro oculato ed assiduo di avvicinarsi rapidamente al limite nazionale. Invece da un paio di mesi egli ristagna. Perchè Ravera ha segnato un modesto l'16"3, mentre Burla ha ripetuto l'IT'. Dove si migliora Molto più interessanti le gare a rana. Tofini ha saputo vincere a Torino e a Genova sul mediocre Engel (naturalmente Csik, farfallista di classe, era fuori causa) segnando come tempo migliore un onorevole — per l'Italia — 2'59"2. Il piccolo romano deve essere soddisfatto di tale bella affermazione. Dietro a lui, ha emerso il bolognese Rolfini, giovane e promettentissimo atleta, che ha segnato 3'2"5 come miglior tempo. Rolfini è in progresso, ma lo avremmo visto più volentieri specializzarsi nel dorso, pel quale le sue attitudini fisiche, simili a quelle di Costa, e una preziosa facilità naturale dì stile, lo porterebbero. Discreti tempi sono stati ottenuti, nelle staffette, specie negli incontri coi tedeschi. La 3X100 libera con Costa, Lisardi e Gambetta, ha sfiorato con 3'07", la vittoria; la 3X100 mista con Boccia ranista, ha ottenuto 3'33', a un solo decimo di secondo dai tedeschi, che pur vantavano in squa¬ dra nientemeno che Fischer e Balke. Questi ci ha dominati nei 200 a rana, che ha compiuto per tutto il percorso con stile a farfalla. Chi ha provato, sa quanta perfezione di cuore e di polmoni, quanto allenamento muscolare ciò richieda. Pochi dei nostri atleti ' sarebbero capaci di una simile tenacia. La citiamo ad esempio. Come pure, sono da provare certe virate dei tedeschi, modificate dallo stile di Kiefer, e che sembrano dare buon rendimento. Da anni si nota che i nostri atleti si fanno onore in particolare nelle staffette; ciò indica che essi conservano sempre una piccola riserva di forza, che sono capaci di esplicare quando la lotta multipla lascia speranze di classifica fino alla fine, e tanto più se c'è il punto d'appoggio dell'avversario avanzato. Bisognerebbe che gli atleti, specie quelli un pò pigri in partenza, si allenassero a dar tutto, se non in allenamento, in gara, anche se questa è dà considerarsi perduta. E' questa volontà tesa e preparata allo sforzo che costituì sce una delle ragioni di superiorità degli strenui atleti ungheresi e giapponesi. Con queste due importantissime serie di incontri è esaurita la .seconda parte della preparazione pei campionati d'Europa; la prima è stata svolta dalla Coppa Mussolini, Vedremo prossimamente come è stata cominciata la terza. Goffredo Barbacci

Luoghi citati: Europa, Genova, Germania, Italia, Torino, Ungheria