LA RISONANZA INTERNAZIONALE del discorso di Galeazzo Ciano a Milano

LA RISONANZA INTERNAZIONALE del discorso di Galeazzo Ciano a Milano LA RISONANZA INTERNAZIONALE del discorso di Galeazzo Ciano a Milano I giornali stranieri sottolineano V importanza delle franche affermazioni del Ministro italiano degli Esteri Portata europea Berlino, 3 giugno. In tutta la stampa ha una vasta risonanza 11 discorso del nostro Ministro degli Èsteri, che, per il fatto stesso di riassumere le file di una grande politica di un paese come l'Italia, e di assurgere da esse e con esse alle linee essenziali di tutt'intiera la situazione europea, efficacemente mostrandone in tanta labilità di elementi e di circostanze, gli essenziali punti e princlpii di consistenza, fra cui, principalissimo, l'asse Roma-Berlino, vale di per sè a riportare ai principi sostanziali, cosi ideali come di fatto, tutta la discussione polìtica stessa, agendo automaticamente ed implicitamente; in maniera benefica, Una eco analoga aveva avuto a poche ore di distanza anche il discorso del ministro degli esteri ungherese de Kanya, di cui tutta la stampa tedesca aveva rilevato con soddisfazione, e con sollievo, dalla tristizia e dalle Sirti della polemica cecoslovacca, il chiaro rigetto di tutti i tentativi, anzi, di tutte le tentazioni insinuate in questi giorni di crisi a orecchi ungheresi, circa i pericoli che all'Ungheria deriverebbero dal rinforzarsi dell'asse Roma-Berli no, nonché dall'inizio di un movimento di espansione germanica a cui l'annessione dell'Austria avrebbe dato la stura e di cui, prima o poi, la Ungheria stessa non potrebbe a meno di risentire le conseguenze. Si poteva già, dalla eco che la dimostrazione di solidità del Ministro ungherese aveva avuto in tutta la stampa tedesca, argomentare la eco che l'aspettava questa nuova, solenne, chiara ed esplicita riaffermazione di solidità dell'asse Roma-Berlino, fatta dal Ministro Ciano, ed 1 giornali non mancano di rilevare l'opportunità e la felicità, in questo momento, a poca distanza l'ima dall'altra, delle due manifestazioni politiche, estere, dei due ministri amici. La Boeraen Zeitung uno dei giornali che dedica oggi, dopo quelli del primo momento, un commento speciale al discorso del Ministro italiano, dopo avere rilevato in principio appunto il fatto non privo, secondo 0 giornale, di una importanza speciale, che le due manifestazioni si siano seguite a poche ore l'una dall'altra, osserva come il discorso sia importante tanto per quello che dice, come anche — osservazione che viene segnalata di rimbalzo in tutti i giornali da tutti i corrispondenti da Parigi— per il silenzio che tiene su taluni punti e su taluni settori; « un'importanza che, in qualsiasi modo, assurge, di là dai limiti di interessi puramente ita'liani, ad una manifestazione di irrefragabile portata su tutta la situazione attuale dell'Europa. » Si trattava, in sostanza, per il giornale, indubbiamente di riaffermare ancora una volta i principi della politica italiana, cosi industriosamente, anche negli ultimi giorni, con insistenza degna di miglior causa, tentati di mettere in dubbio a mezzo dei soliti sussurramene di dissensi interni nell'asse Roma-Berlino; ed è quello che il Conte Ciano ha sostanzialmente fatto, muovendosi in ciò nella linea del discorso dì Genova, il quale poteva già, perciò servire bene dì introduzione al congresso per gli Studi di politica internazio naie. « Ma — osserva il giornale — il fatto stesso che il conte Ciano abbia voluto esplicitamente ricordare e rifar presenti in questo momento quelle linee direttive della politica italiana è quello che è importante. Il fatto è che, a quattordici giorni soli di distanza dal discorso di Genova e sebbene quel discorso avesse dato un cosi poderoso colpo di grazia alle blaterazioni di storielle, non avevano mancato di rifar capolino su certa stampa avvezza a viver della menzogna, le solite fantasticazioni di contrasti interni dell'asse. Ed è di fronte a queste vociferazioni che il Ministro degli Esteri italiano ha ancora una volta sentito il bisogno di solennemente proclamare la solidità dell'asse », Il commento del giornale termina rilevando ancora altri punti del discorso del ministro, come quello del rafforzamento che alla amicizia ed alla collaborazione italotedesca è venuto dal fatto della nuova confinanza materiale, nonché la lode data al signor Chamberlain per la sua attitudine di rendersi conto delle esigenze altrui, cosa che non tutti sanno fare («per la Germania nemmeno» — conclude il giornale). Il valore del discorso sta tutto nell'ammonimento ciato, di specialissima significazione in un momento come questo, che, con l'Italia, non è possibile fare altra politica che una politica diretta e senza nascosti fini, la quale tenga sempre conto di quelle che sono, come l'asse Ro ma-Berlino, le basi della sua po litica estera. G. P. L'eco in Grecia Atene, 3 giugno. I giornali di stamane pubblicano con titoli su più colonne il testo integrale del discorso pronunciato dal conte Ciano a Milano tUevando 1 punti più salienti Malumore francese per la solidità dell'asse Parigi, -3 giugno. Se nel campo della politica interna non verrà osservata la tregua delle Pentecoste, poiché domani, si apre a Royan il congresso nazionale del partito socialista che durerà 4 giorni e le cui decisioni dovranno avere importanti ripercussioni sulla sorte del Ministero, la calma non sembra dover essere turbata nel dominio della politica estera, l'orizzonte, europèo essendosi abbastanza schiarito in queste ultime due settimane, per quanto tutte le difficoltà siano ben lungi dall'essere appianate. Il « Temps » è irritato L'opinione pubblica francese si è tuttavia mostrata molto sensibile al silenzio osservato nei riguardi della Francia dal conte Ciano, non potendo prendersela per quello, che il Ministro italiano non ha detto, i giornali si - sbizzarriscono nell'interpretare a modo loro le allusioni che credono rivolte alla Francia contenute nel discorso stesso. Il conte Ciano ha insistito sulla solidità dell'asse Roma-Berlino e ha reso omaggio allo sforzo pacificatore dell'Inghilterra e in questo non vi è nulla che già non si sapesse. Ma il Temps in un articolo piuttosto agrodolce si mostra alquanto sorpreso che il conte Ciano ritenga dover affermare in ogni circostanza con tanta insistenzache l'asse Roma-Berlino è solido come se vi fossero ancora ragioni per dubitarne; che può subire vittoriosamente la prova di tutte le fluttuazioni della situazione internazionale, mentre nessuno in Europa pensa di tentare* di scuoterlo. L'organo ufficioso dice poi che non si può non porre molta attenzione al posto che il conte Ciano ha nel suo discorso consacrato alle relazioni dell'Italia con gli Stati balcanici, quasi a-indicare che L'Italia non rinunzia ad esercitare la sua influenza in quella parte dell'Europa. A proposito poi degli accordi di Belgrado, il Temps rileva che l'allusione agli « intermediari inutili » mira evidentemente alla Francia « che per tanto tempo si è adoperata con tanto zelo a favorire un riavvicinamento fra Roma e Belgrado ». Anche il Journal des Débats che come gli altri giornali attribuisce il maggior interesse al punto del discorso in cui il conte Ciano fa l'elogio, di Chamberlain e della sua polìtica e si felicita della conclusione dell'accordo angloItaliano, giunge a una conclusione analoga a quella del Temps scrivendo che non avendo pronunciato parola della Francia, contro la quale qualche strale sembra diretto, si potrebbe scorgere in questo un piccolo tentativo per dissociare la Francia e la Gran Bretagna, Il giornale cosi prosegue : «Noi non potremmo rispondere più abilmente a questo discorso che ristabilendo di nostra iniziativa delle relazioni normali con l'Italia, con l'invio a Roma di un ambasciatore bene scelto. Alcuni sembrano credere che prendendo tale decisione ci umilieremmo. E' una cosa completamente assurda. Gli ambasciatori non vengono nominati per onorare gli Stati presso i quali sono accreditati, ma per difendere nel miglior modo possibile gli interessi dei paesi che rappresentano. Cessando dal privarci di uno strumento diplomatico è per noi che agiremmo utilmente. Non vi è assolutamente nessuna ragione di rinviare indefinitamente una designazione che del resto era già stata decisa qualche settimana fa e che sarebbe stata attuata da mot to tempo se non si avesse una delle più deplorevoli pressio ni politiche. Disgraziatamente il governo sembra voler aspettare. Infatti ieri davanti alla commissione degli esteri della Camera il signor Bonnet ha detto che per il momento non era il caso di parlare della nomina di un ambasciatore, ritenendo che il signor Blondel assolve benissimo la sua mia- ceduto a sione e quindi si può lasciarlo fare. . Noi non intendiamo rivolgere nessuna critica particolare al nostro incaricato di affari, ma è evidente che la sua posizione è delicata e che un ambasciatore titolare sarebbe' meglio indicato per provocare la ripresa dei negoziati interrótti da un certo tempo ». La liquidazione dell'affare spagnolo essendo intimamente legata al miglioramento dèi rapporti franco-italiani, il ministro Bonnet interrogato sul transito dei rifornimenti di ogni specie che attraverso il territorio e la frontiera della repubblica giungono in massa alla Spagna rossa, ha dichiarato che il decreto dell'agosto 1936 che. vieta tale transito è sempre in vigore. « Allora — osserva il- Journal des Débats — non si capisce più quel'che-avviene. Com'è che le nostre autorità tollerano e talvolta sembrano favorire i traspòrti sovietici a destinazione della Spagna rossa? Se. vogliamo «ssere ascoltati e sventare tutti questi intrighi dobbiamo cominciare con l'osservare un atteggiamento che non pòssa dare luogo a nessun sospetto di scorrettezza e di doppio giuoco. Quale forza noi avremmo se non prestassimo il fianco alle critiche e agli attacchi! Quando si deciderà a riconoscerlo e ad agire in conseguenza? ». I rinforzi alle truppe rosse In fatto poi.di non intervento è da segnalare che il Populaire, organo ufficiale del partito socialista, pubblicava in prima pagina un appello per invitare la Francia del fronte popolare a « adottare » la 43.a divisione spagnola che, accerchiata dalle truppe nazionali nella Val d'Aran, non ha più comunicazioni con l'esercito di Barcellona. Questa divisione si sarebbe arresa da molto tempo se, appoggiata alla frontiera francese, non fosse rifornita apertamente dai socialisti e dai comunisti francesi i cui autocarri le recano ogni giorno viveri e munizioni. « E' più che una violazione dell'accordo di non intervento, — osserva l'Action Francaise —; è una partecipazione quasi diretta alla guerra. Gli amici di Blum trasformando il nostro territorio in ricovero per quelle truppe, servono di Intendenza alle truppe rosse ». Ma l'organo monarchico pubblica un'altra notizia anche più sensazionale; un importante contingente di giovani spagnoli immigrati; appartenenti alle classi mobilitate dal governo repubblicano, ricuperati in varie regioni e in particolar modo nel' Portogallo e nel Marocco, è giunto a Tarbes. Dopo il compimento delle formalità necessarie, i giovani sono stati avviati per la vallata di Aure verso il settore di Bielsa per essere incorporati nelle truppe del la 43.a divisione repubblicana accerchiata nelle montagne dai nazionali. La stampa portoghese Lisbona, 3 giugno, Tutta • la stampa portoghese pubblica in prima pagina amplissimi riassunti del discorso del conte Ciano, rilevandone la grande importanza. Il Diario da, Manha scrive che le direttive del. Governo fascista continuano ad essere quelle tracciate dal Duce Il ritorno a Roma del Ministro Ciano Roma, 3 giugno. Il Ministro degli Esteri, conte Galeazzo Ciano, proveniente da Milano ha fatto ritorno a Roma stamattina alle 8,10. Alla stazione di Termini si trovavano alti funzionari del MiniIstero degli Esteri e numerosi gior¬ nalisti. Con lo stesso treno è pure giunto il Ministro Segretario, del Partito. Il conte Ciano e S. E. Starace, ricevuto il saluto dei presenti e vivamente acclamati dai viaggiatori, hanno lasciato in automobile la stazione Termini.