LE PERDITE LEGIONARIE IN SPAGNA dalla battaglia di Malaga a quella dell'Ebro

LE PERDITE LEGIONARIE IN SPAGNA dalla battaglia di Malaga a quella dell'Ebro Solidarietà consacrata dal sangue LE PERDITE LEGIONARIE IN SPAGNA dalla battaglia di Malaga a quella dell'Ebro Roma, 30 maggio. Ecco il totale delle perdite legionarie in Spagna, dalla battaglia di Malaga del febbraio 1937 alla battaglia dell'Ebro della fine di .maggio 1938. CADUTI Ufficiali 191 — Legionari 1832 FERITI Ufficiali 620 — Legionari 6476 DISPERSI Ufficiali 6 — Legionari 157 PRIGIONIERI Ufficiali 3 — Legionari 366 Totale perdite 9641. l x o e a n i , l a o i e o o ti b Legionarismo italiano Roma, 30 maggio. La giornata di solidarietà per la Spagna nazionale si è svolta in un trionfo di giovinezza, in una nuova lucida, affermazione del Fascismo che avanza con la potenza creatrice e volitiva delle sue fresche generazioni. Al cospetto dei giovani, i delegati di Franco, i combattenti della Spagna nazionale hanno cosi preso il primo contatto con l'Italia fascista. I giovani, che nel grande Stadio Olimpico del Foro Mussolini hanno salutato il valoroso generale Astray, ferito, mutilato, • superdecorato, leggendario combattente spagnolo, sono della stessa tempra, hanno lo stesso cuore, l'identica volontà di quelli che a migliaia militano, combattono, vincono e muoiono sotto le insegne del Caudillo, che avanzano nella guerra liberatrice portando innanzi-nelle tappe sanguinose le insegne delle Legioni di Mussolini. Dal gennaio del 1937 ad oggi, quasi diecimila sono i Legionari, i giovani italiani che nella guerra spagnola hanno versato il loro sangue, molti offerto la loro vita, per una Causa che il popolo italiano considera propria, per la ci viltà di tutta l'Europa. Da Mala ga all'ultima vittoriosa offensiva dell'Kbro, italiani e spagnoli hanno condiviso, nel fraterno slancio della battaglia, nelle ore.durissime del combattimento, nei mo.menti più aspri delle avanzate, tutte le vicende di questa lotta, che solo un popolo .dai nervi saldi e dei combattenti provati e valorosi possono cosi strenuamente continuare, nella precisa convinzione della più grande vittoria definitiva. Contro la forza sovvertitrice del bolscevismo, l'Italia si è, per prima, posta a fianco dei nazionali di Spagna. Il Mediterraneo, mare italiano, non poteva servire di libero transito per coloro che volevano portare la rivoluzione e il caos bolscevico nell'occidente di Europa. Ancora meno, .permettere che la Spagna fosse la base prescelta per siffatto caos. Subito quando, qualche mese dopo, gli assassina e le stragi sistematiche avevano fatto correre un brivido di terrore per le città spagnole, ecco che i volontari italiani sono già a centinaia, a migliaia, a combattere a fianco dei valorosi Battaglioni del generale Franco. Camicie Nere e Falangisti, Requetes, Regolari e Legionari del Tercio, in diciotto mesi di campagna, hanno gareggiato in eroismi, fraternamente uniti e spinti da una fede che non cede neppur davanti al sacrificio della vita. I soldati, i volontari di Franco, tutto il popolo di questa nuova Spagna ha scritto in questa guerra le sue più luminose pagine di eroismo, stroncando per sempre quei luoghi comuni che all'estero avevano ormai fatto di questo Paese il curioso e comodo obbiettivo di viaggi di piacere per i turisti stranieri in cerca di calde impressioni. La Spagna di Franco è un paese di combattenti, di contadini, di operai, di patrioti che non subisce il vassallaggio di alcuno e che nell'indipendenza reale del Paese vede l'unica via per la salute del popolo. Questa è la Spagna che l'Italia vuol conoscere e per la quale i nostri Legionari combattono nella difesa del nostro mare. Il contributo di sangue che mctcgpcrIMtdAphcgLlgd a l'Italia ha dato alla Causa di Franco è nel cuore di tutti gli Italiani. Gli elenchi del Caduti, del feriti, del dispersi, del prigionieri, sono per il popolo italiano che ama la verità, bollettini di sacrificio e di gloria. Il Regime fascista educa cosi il suo popolo alla luce delle severe realtà della vita che lo temprano e lo animano per il futuro. Contro i vaniloqui di molta gente, contro le sterili proteste e | certo genere di propaganda che non va al di là di ristretti circoli, l'Italia insegna al mondo, a quel mondo che paventa del pericolo bolscevico, come si combatta, e si possa distruggere il nemico co muné. Con la forza delle armi, con il cuore saldo dei combattenti, con- le vittorie incancellabili che nella storia resteranno a significare ancora una volta le tap^ pe. di una guerra per la civiltà che prende nome da Roma imperiale. Il Duce riceve Miilan Astray e la Missione spagnola Roma, 30 maggio. Il Duce ha ricevuto, presente il Ministro degli Affari Esteri conte Ciano, la Missione spagnuola di cui è a capo 11 generale Miilan Astray. Il generale Miilan Astray ha presentato al Duce la Missione e ha espresso la gratitudine dei combattenti e del popolo spagnuolo per il eontributo dato dai Legionari italiani alla causa del la Spagna di Franco. Egli ha aggiunto che la gratitudine dei combattenti e del popolo spagnuolo sarà eterna. Il Duce ha rinnovato l'espressione della Sua simpatia per la Causa spagnuola e, dopo avere ricordato l'eroismo delle truppe di Franco degne della vittoria, ha espresso il Suo augurio per la Spagna di domani, libera, unita, forte, all'altezza dei suoi compiti.storici. Egli ha concluso il Suo dire con il grido: « Arriba Espana! )>. La Missione ha risposto con il grido: «Viva l'Italia!». La Missione spagnuola, con a capo il generale Miilan Astray, è stata poi ricevuta a Palazzo Chigi da S. E. U Ministro degli Affari Esteri conte Galeazzo Ciano. Oggi alle 16, infine, la Missione ha visitato il Comando generale della Milizia, rendendo omaggio al Sacrario, e sostando in raccoglimento davanti all'ara votiva e alle urne che ricordano i Caduti dell'Impero e dell'ideale fascista. Il generale Russo ha donato al generale Miilan Astray il pugnale legionario di combattimento, accompagnando l'offerta con. il ricordo della reciproca comunanza dell'ideale che affratella nel sangue e nell'eroismo l'Italia fascista, e la Spagna nazionale. Il generale Miilan Astray ha risposto commosso, dicendosi quanto mai fiero del simbolico dono ed esprimendo la sua ammirazione per l'Italia imperlale e per il Duce. Il generale Astray, con la Missione spagnola, si è recato, m ultimo, alla Casa Madre del Mutilato d'Italia, dove ha abbracciato e baciato l'on. Delcroix, mentre tutti i convenuti applaudivano Inneggiando all'Italia e ' alla Spagna. L'on. Delcroix ha rivolto all'ospite un vibrante saluto. Ha poi preso la parola Miilan Astray per.esprimere la Immensa gratitudine del popolo spagnolo verso il Duce e l'Italia. Un telegramma a Giano del Ministro degli Esteri spagnolo Roma, 30 maggio. In occasione della giornata di solidarietà italo-spagnuola il Ministro degli Affari Esteri della Spagna nazionale, generale Jordana, ha diretto a S. E. il Conte Galeazzo Ciano il seguente telegramma: « In questo memorabile giorno, in cui la grande Nazione italiana, con un nuovo gesto di grandezza, dimostra la sua solidarietà per la Spagna nazionale, invio a V. E. il mio cordiale saluto, rinnovando i sensi della mia ammirazione verso codesto Paese fratello di ideali e di razza e di particolare consi| derazione e affetto per V. E.n.