L'occupazione di El Castellar completata dalle truppe di Castiglia di Riccardo Forte

L'occupazione di El Castellar completata dalle truppe di Castiglia TRA TER TJEIm E IIm MARE L'occupazione di El Castellar completata dalle truppe di Castiglia L'avanzata prosegue lenta ma sicura sul fronte del le vante - Nel settore di Balaguer violenti attacchi notturni rossi si infrangono contro la salda difesa dei nazionali e i n o o e è l t o r e n (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Tremp, 27 maggio. Il cammino che conduce a Tremp, attraversa l'incantata regione degli uccelli e delle serpi. Rettili bruni e biancastri, perfettamente inoffensivi, lunghi fino a un metro, sgusciano per le strade fuori dei fossati, si indorano al sole, e si fanno schiacciare nel sonno dagli autocarri militari, che passano verso la regione delle centrali elettriche. Dove è passata la guerra A poca distanza dalla sponda sinistra dell'immenso lago artificiale di Tremp, inabissato in unti conca verdissima, giungono i boati delle artiglierie. Ma la natura è quieta. Pernici tenere e colorite, che camminano per i campi grassi o svolazzano attraverso la strada, aquilotti bianchi dai movimenti maestosi, che si abbassano fino al tetto della vettura e se ne allon tanano con un colpo d'ala, gazze dal corpo nero e dalle ali bianche, avvezze a rubare e a portare al proprio nido gli oggetti lucenti e vistosi dì metallo che afferrano alle finestre e ai davanzali, oh! dolcissimo paesaggio virgiliano dei Pirenei!, meno grandioso meno potente meno suggestivo delle Alpi, ma in compenso più mite, con una gamma calda di colori, che dà una plasticità, frequente anche nell'alta montagna, alle cose della natura. La varietà degli alberi e delle piante è insospettabile. Meli e mandorli carichi di frutta, campi di grano dal verde ancora fitto quasi azzurrognolo, sparsi di immense chiazze rosse di papaveri, ginestre, faggi, abeti neri: così varia la campagna, cosi monotono e squallido il paesaggio umano. La terra cambia d'aspetto ma una sola cosa non muta: villaggi bruciati, ponti spezzati, monchi, divelti, ridotti un mucchio di ferramenta contorta, gli uomini assenti. Le strade sono coperte di berretti sgualciti, di cartuccere ancora nuove sotto la crosta di fango e i bambini giuocano . coi caricatori vuoti. Si passa dall'una all'altra delle grandi valli tributarie dell'Ebro, sì salgono e si ridiscendono di traverso costoni di montagne che si innestano sulla catena dei Pirenei, per dividere a spicchi l'arancio della penisola. Il viaggio non è lungo, perchè molti ponti sono stati alla meglio riattati. Il Genio ha fatto delle buone passerelle e ha utilizzato i monconi rimasti in piedi per sposare il legno al cemento, e ricostituire dei ponti che hanno quasi l'aria di definitivi. Passano in senso inverso vetture di soldati, che vanno in permesso. Il Comando nazionale non ha modificato il turno normale dei congedi, nonostante l'impetuosa offensiva nemica, e i soldati, che hanno fatto alcune settimane di trincea, se ne vanno lieti a casa per tre giorni. La tattica del dar fastidioLi sento raccontare episodi di combattimenti durissimi e di piccole rtuincite locali. Si lamentano perchè l'attacco su Balaguer ha obbligato a sospendere, per misura di precauzione, il servizio dei treni fino alla cittadina e perchè ciò li costringe a consumare uno dei tre giorni di congedo per il viaggio in automobile fino a Saragozza. Sono sereni e soddisfatti. Mi confermanoche l'offensiva è in declino, nono-stante un nuovo scossone dato ierdai rossi in direzione di Balaguer A Tremp, e in tutto il reato del fronte, la furia offensiva si è calmata, le centrali sono sempre ben difese. Le posizioni avanzate intorno a Isona, a ventidue. chilometri da Tremp, sono sempre saldamente tenute dai nazionali .1 violenti attacchi più a nord, contro la grande strada Lerida-Tolosa, non hanno sostanzialmente modificato il fronte. La strada è tuttora in possesso delle truppe navarresi e il collegamento con la valle d'Aran non pericola. I/artiglieria rossa tira frequentemente: è tutto. Il 23 maggio, un battaglione era riuscito a spingersi fino a due chilometri dalla strada e qualche pattuglia l'aveva intercettata materialmente. Ma poi il traffico venne ristabilito, il nemico si spostò lentamente più indietro, risali il massicicoi di Llorri, di dove era sceso. L'attacco alla strada avrebbe potuto costituire un pericolo per le comunicazioni con gli alti Pirenei e portare all'isolamento della valle d'Aran. Il Comando nazionale ha compreso la necessità di rafforzare codesto collegamento, che avveniva fino alla vigilia dell'offensiva rossa attraverso una regione pressoché disabitato, mal presidiata, poiché di scarsa importanza militare in se stessa. I rossi, ancora una volta, hanno portato il loro sforzo dove credevano di trovare una lacuna nello schieramento nazionale. Si sono infiltrati attraverso le campagne silenziose, sgombre dì reticolati e di trincee. La loro guerra consiste oggi nell'approfittare di ogni apparente 6 reale distensione del vincitore e utilizzano i vanì, i ■ più piccoli bu chi, nel lungo e per forza dì cose discontinuo schieramento dei Corpi d'Esercito di Franco, sui mille chilometri di fronte, cercano di insidiare le comunicazioni con puntate di sorpresa verso le strade laterali più o meno essenziali, trasformano la guerriglia in guerra, o meglio, fanno la guerra sotto forma di una grande guerriglia Poi, quando sono arrivati sulla strada, quando le comunicazioni sono minacciate, l'Esercito, il vero esercito, arriva alla riscossa, li scaccia, li circonda, li punisce. Sembra, in grande, l'antica battaglia della forza pubblica contro le bande da strada maestra. L'ossessione dei rossi è appunto questa: la strada. Tagliare una strada, minacciarla, obbligare gli avversari a seguire lunghe circonvallazioni, per comunicare con un presidio avanzato, è per essi già un obbiettivo. Ma essi si fermano sempre sull'ultima o penultima strada. Huesca, che aveva otto strade, rimase con una sola, poi per3e anche quella, e allora i difensori costruirono una pista semisotterranea per comunicare con l'esterno, e Huesca si sostenne fino alla liberazione. Le linee immutate 'Ora i rossi volevano tagliare la strada della valle d'Aran'. Perchè? con quale scopo f che obbiettivo poteva costituire l'eventuale isola mento di questo angolo feudale dei Pirenei? che cosa significherebbe una eventuale avanzata nella regione da Sort in su? Ma i rossi erano paghi, di isolare questa regione, di molestare le comunicazioni nemiche, sia pure le meno importanti nell'economia generale della guerra. Perchè oggi la loro tattica, la loro guerra consiste in questo: osteggiare tnhostilizar » — dice la lingua spagnola —: dar fastidio, far credere a i i e n o o - momentanei successi delle armi i\nazionali, far credere all'interno e . I all'estero che la Spagna non po- tdhanfcttgCslvgnactivfisansGrcsms ra mai essere pacificata dal predominio delle armi di Franco Nel settore di Balaguer, i rossi hanno sferrato ieri sera un altro attacco: otto puntate .successive nello spazio di sei ore, con truppe resche e agguerrite. Le prime cornate furono laniate contro una posizione di monagna, che è l'avanzatissima scola 'messa dai nazionali a sorveglianza della centrale elettrica di Camarasa. Gli attacchi rossi sono stati fronteggiati con eroismo dale truppe aragonesi della Sl.a Divisione, volontari e reclute, della guarnigione di Huesca, che hanno una esperienza difensiva di due anni nel difficile assedio della città. Le linee sono immutate da per tutto. Le inevitabili oscillazioni niziali del fronte sono finite. I ventimila uomini che non poterono forzare le porte di Huesca quasi nteramente circondata, non possono spezzare una linea in campo aperto. Solamente una posizione nazionale, assaltata dai militi rossi, ha momentaneamente ceduto. Gli assalitori hanno squarciato i reticolati, sono entrati nelle trincee; ma d'improvviso i difensori sono sorti dal fondo dei camminamenti, brandendo il pugnale e adoperando il fucile a mo' di mazza contro i sopravvenuti. Urla, esplosioni di bombe a mano, rivoltellate. Il combattimento è finito con la distruzione di tutto il reparto rosso. Tutti sono morti fino all'ultimo uomo. Riccardo Forte cpnbBfrlcdgvptfD2ecs

Persone citate: Balaguer, Castiglia, Huesca, Tolosa

Luoghi citati: El Castellar, Spagna, Tremp