Meraviglie e miracoli della clinica per i sani di Francesco Argenta

Meraviglie e miracoli della clinica per i sani Meraviglie e miracoli della clinica per i sani (DAL NOSTRO ' INVIATO) ROMA, maggio. I dettagli possono essere prematuri, che il processo organizzativo è appena all'inizio, ma una visione sintetica e panoramica di quello che sarà e di quello che farà l'Istituto per la bonifica umana e l'ortogenesl della razza che sta per sorgere a Roma, può essere anticipata con fondata approssimazione sulla base della realtà offerta dall'attuale Istituto biotipologico ortogenetico. La méta assegnata alle nostre applicazioni della dottrina della popolazione non risiede '— si è detto — nel raggiungimento soltanto di una iperemia demografica: per il Fascismo, il problema demografico è, alla base, problema di numero umano, ma è soprattutto problema di valori umani. Perciò la lotta contro il declino demografico ha da dispiegarsi in stretta contemporaneità con la lotta per la difesa della vita: dalla volontà di vita dei singoli dipende la for za, non soltanto, ma l'esistenza ed il divenire.della Nazione. Alla lufce di questi principi si. è impostata e si è dipanata sin dall'inizio l'azione pratica e dottrinale dell' Istituto biotipologico ortogenetico, che il prof. Nicola Pende ha fondato a Genova undici anni or sono e che, trasferito _di recente a Roma, .è destinato a costituire ora il nucleo di quell'Istituto per la bonifica umana che dovrà operare nazionalmente, con inusitata vastità di mezzi e di intenti, per la difesa della nostra e delle nuove generazioni. Conoscere noi stessi • Pochi chiarimenti preliminari. Sono indispensabili-, non solo, per la comprensione dei presupposti da cui muove l'azione., ma per la penetrazione dei cicli in cui l'azione si svolge e la valutazione dei risultati che all'azione conseguono. Ogni individuo — secondo il Pende — è unità vitale psicosomatica, che porta con sè dalla nascita il suo bagaglio di errori, di struttura e di funzionamento della macchina animale, di debolezze; ereditarie del corpo e dello 'spirito, ma anche il suo patrimonio di attitudini ed energie funzionali: il bilancio fra il passivo e l'attivo di quésto retàggio somatico e psichico individuale spiega la differente resistenza dei vari individui all'ambiente, il differente adattamento all'ambiente sociale, il destino professionale e vitale di ogni_soggetto. Ma quanti conoscono il proprio bilancio vitale? Ecco, dunque, la necessità di una metodica severa di-analisi e di valutazione della individualità. Portata dal Pende a sviluppi sorprendenti e fecondi di risultati e di pratiche applicazio ni, la biotipologia umana è la scienza che ha per fine questa opera di analisi e di valutazione, che Jia per méta di rendere possibile all'Individuo la conoscenza di stesso, nel proprio interesse è di quello della società. Quali le vie per arrivarvi? Se condo il Pende, chi vuol comprendere la individualità umana è costretto a studiare nel tempo stesso e nei loro reciproci rapporti, tutte le manifestazioni vitali, quindi anche le manifestazioni psichiche, del soggetto. Di qui il principio unitario-correlazionistico che ha portato il Pende a non circo scrivere il metodo d'analisi nella stretta cerchia dello studio morfologico o psicologico, ma a svilupparlo sulla base della triplice faccia della poliedrica figura umana (morfofislologlca, bio-chimicaumorale e-psicologica) e lo ha guidato poscia nell' ordinamen to dell'Istituto per lo studio del la individualità umana nel suo essere e nel suo divenire, nel l'adulto e nei soggetti in via di crescenza, come centro di studi teorici sulla costituzione, sui tem peramenti, sul carattere e sul grado e sul tipo dell'intelligenza e come organo di applicazione alla vita pratica della biotipologia individuale. Scienza ed estrosità « Clinica per i sani » è stato definito l'Istituto e la definizione ha un'aderenza stretta sostanziale, < non puramente simbolica e figu rativa, con la realtà. Del resto va acquistando ogni giorno più il valore di un assioma un altro principio affermato dal Pende e, secondo il quale, non è possibile comprendere e curare- razionalmente una malattia se non si è prima- in grado di valutare la individualità del soggetto colpito dal male, si da legittimare l'augurio che, accanto alle cliniche per i malati, abbiano a sorgere cliniche per i sani, ove sia possibile affondare lo scandaglio della-indagine scientifica nel mistero delle multiformi costituzioni individuali, soprattutto durante il periodo in cui la costituzione stessa si plasma e cioè nei fanciulli ed adolescenti. Per dar mano, con efficacia di rrsultati, alla bonifica umana, non si può operare altrimenti. Contro la tirannia delle eredità morbose che ognuno di noi ha con sè' (valori anatomici e funzionali negativi, o, peggio, deficienze e mail fisici e morali, di cui non slamo responsabili, ma che ci sono stati tramandati dai genitori e dagli avi) la lotta è possibile, a.patto, però, che si conoscano precoce1mente le nostre deficienze e tendenze morbose ereditarie prima che queste tendenze abbiano 11 tempo di esteriorizzarsi e di trasformarsi da potenziali in attuali. E tutto questo si compie nell'Istituto. Teorie di esseri che l'apparenza fa ritenere integri e sani sfilano ogni giorno per i laboratori dell'Istituto è ne escono con .una diagnosi che li indirizza verso una vita più rigogliosa' e più con sistente, che li aiuta nella scelta della professione e del mestiere, cioè del posto logico che ogni individuo deve prendere nella società. Ogni recesso dell'umana natura, ogni lato morfologico, clinico, nervoso, psichico della personali- tgdsasvnlaPzm e n e r i a o a o o o e e i à a i a e e i , e a e a o i i e a a < a e n à si i, i e nrta e i. rn o e aail o ti li o, e1na 11 ai. Ipni an o n a e, neuo, i- tà individuale è esplorato, scandagliato con i più moderni mezzi d'indagine. Ad osservare il copiosissimo istrumentario che dà aspetti cosi ermetici alla successione delle sale e del laboratori, vien da pensare che l'estrosità ha da essersi alleata colla scienza nella ricerca dei meccanismi^ dei reattivi che han da servire all'indagine. Ed eccoci, superate le sale1 per l'antropometria clinica, dove i rilievi antropometrici, rapportati alle tavole di crescenza create dal Pende, consentono il primo giudizio d'assieme sull'evoluzione della crescita del soggetto (una teoria di altre sale è destinata agli esami funzionali, all'indagine endocrinologica applicata alla clinica, ecc.) nel cuore di questo mondo cosi fitto di meraviglie: la sezione per l'indagine psicologica e psicotecnica. L'estrosità nell'ideazione e nell'esecuzione degli strumenti tocca qui il suo vertice: ogni macchina, .creata dal prof. Pizzoli di Bologna secondo -la concezione e le direttive del prof. Pende, serve a svai te determinazioni, tanto è calcolato' e minuzioso il rendimento di ognuna.' Esperimenti decisivi L'abc delle ricerche: quelle che investono la capacità motoria. Ad occhi bendati, il soggetto siede ad un tavolo dove sono piazzate quattro aste appaiate, delle quali le prossimali reggono una specie di freccia, snodata centralmente e- munita all'estremità di una matita o di una punta metallica, mentre le seconde antenne, più distali, reggono dei diaframmi o dei quadri sul quali può essere disposta una carta. Tenendo l'estremità delle frecce, il soggetto deve dimostrare di sapere e di potere mantenere le mani*in perfetta immobilità, oppure dimostrare di potere eseguire con le due mani, e simultaneamente, eguali disegni sulla carta disposta sulla tavoletta mobile. Nell'uno e nell'altro esercizio, il rilevamento dei movimenti compiuti dal soggetto è precisissimo e l'apparecchio non serve solo all'accertamento dell'ambidestrismo ed alle altre ricerche intorno allo spostamento volontario od automatico degli arr ti superiori, ma anche a determinare l'esistenza di lievi gradi di paresi, di mancinismo, ecc. Per lo studio dell'abilità motoria soccorre un altro apparecchio, che serve anche per l'esame del tempo di reazione, per l'apprezzamento del senso del tempo per tempuscoli minimi, per l'esame della rapidità e l'esattezza del movimento nel corso di pochi centesimi di secondo. Ma l'indagine sulla velocità abilità ed agilità motoria non si arresta qui. Ed ecco una terza prova. Una sorta di gabbia, della lunghezza di circa 60 cm. porta ad un'estremità un arco mobile che, spostandosi verso l'alto, può ridurre notevolmente l'ampiezza di apertura della gabbia: all'estremità opposta, su una piccola piattaforma, è posta una palla di acciaio. Il soggetto deve introdurre la mano ed il braccio nella gabbia, afferrare la palla d'acciaio e ritirare il più rapidamente possibile il braccio affinchè non resti attanagliato dall'arco mobile che viene messo in movimento ascendente nel momento stesso in cui il solido è stato" tolto dalla piattaforma. Poiché l'agilità del movimento non va disgiunta dalla capacità di coordinazione e ritmicità del movimento stesso, un dispositivo ne registra la entità, mentre un cronometro ne segnala il tempo di successione. La prova per gli autisti Una visione sintetica delle qualità motorie è per altro possibile e l'Istituto l'ottiene per mezzo di un originalissimo apparecchio che si è rivelato di grande efficacia nel campo dell'orientamento prò fessionale per la selezione degli autisti. L'apparecchio è costruito in modo da riprodurre alcune del le condizioni ■ fondamentali necessarie per un buon governo della macchina. Sopra una lamina, lun ga sei metri e larga 80 cm., sono state costruite vie più o meno regolari, le quali, di quando in quando, si intersecano fra di loro. In virtù della disposizione dell'apparecchio, all'operatore è consentito di far comparire, in qualunque tratto della via, ostacoli che obbligano il soggetto a fermare o a deviare addirittura. La lamina ruota dall'alto in basso con velocità regolare, mentre un volante, eguale a quello delle automobili comuni, manovrato dal soggetto, mantiene nel giusto mezzo della strada una rotellina che rappresenta l'automobile ed è itpimcutdqicrmdddndmstdcmrmdpz illuminata da una lampadina elettrica. Alla pedana è fissato un pedale che permette' di fermare istantaneamente la corsa della macchina, mentre l'apparecchio è completato da svariati congegni: un cronometro per misurare il tempo che intercede fra la vista di un ostacolo e la manovra; un quadro indicatore con i comandi: in marcia, rallenta, cambio velocità, a destra; uno sportello a saracinesca inteso a rendere più o meno ampio il campo di visione della strada e quindi a produrre difficoltà di manovra. Se il soggetto non ha le qualità di attenzione, di intelligenza ma novratoria, di rapida reazione e di sangue freddo manderà l'auto mobile fuori dai tracciato: in que sto caso un. campanello elettrico trillerà e la lampadina si accenderà. Gli errori e la capacità di correzione saranno presto determlriati. Accertata l'abilità motoria, l'Indagine si volge alla determinazione degli altri coefficienti di maggior' valore della capacità motoria, la forza e la resistenza, per giungere poscia alla valutazione della sensibilità visiva. In una camera perfettamente bùia, con pareti nere, sono collocati dei generatori di luce bianca é colorate che possono, per mezzo di resistenze elettriche, essere accentuate od attenuate. Una prima valutazione consiste nell'apprezzare la sensibilità visiva del soggetto alle minime manifestazioni di luce. Poscia si ricerca la capacità mnemonica in rapporto alla intensità e qualità del colore. Ed eccoci alla valutazione della sensibilità: il cosidetto «stipetto Pizzoli », che, diviso in sei scomparti, chiusi da sportelli, permette,- attraverso un ingegnoso procedimento, da un lato, l'esame del senso muscolare e barico, della vista, del gusto e dell'olfatto, e, dall'altro, la valutazione della sensibilità termica, dolorifica e tattile. Non basta: l'indagine è volta anche allo studio del potere di osservazione in genere, dell'attenzione, ecc. E nuovi strumenti, nuove meraviglie, si parano all'occhio del visitatore. Nelle sale destinate allo studio delle attitudini professionali, ecco fra tan ti strumenti, un grande armàdio nel quale è condensata, si può dire, tutta l'esperienza di chi è preposto all'indagine: si tratta di un quadro con dieci spine, distinte con lèttere e dieol fori numerati; sotto, una finestrella chiusa da due sportelletti, comandati da maniglie girevoli. Al di sopra dell'apparecchio è scritto: « Ogni spina a suo posto ». Al soggetto non si dà che questo comando: «fa' presto », perchè, destando la sua curiosità, egli sarà Indotto tosto ad aprire, e l'apertura determinerà l'illuminazione di una didascalia contenuta nella finestra: « poni la spina C nel foro 6 » e così via. Al soggetto non è concesso di guadagnare, tempo tenendo aperti gli sportelli e contemporaneamente infilando le spine: egli deve agire in tempi successivi e se tutte le spine saranno al loro posto senza errore suonerà un campanello: il tempo impiegato, i movimenti, il contegno del soggetto offriranno preziosi dati di valutazione. E la rassegna potrebbe proseguire all'infinito, tanto è vasto il campo di attività 'in cui si esplica l'azione dell'Istituto, tanto è vario e geniale il complesso dei mezzi con cui si compie l'indagine. Le applicazioni della biotipologia sono larghissime: a quelle che si sono viste, dovrebbe aggiungersi quelle che hanno per fine la ricérca delle debolezze psichiche nel fanciullo. Un problema, questo, che ha aspetti sociali drammatici e che merita una trattazione particolare. Francesco Argenta L'apparecchio per la selezione degli autisti Tavole di crescenza secondo Pende

Persone citate: Nicola Pende, Pende

Luoghi citati: Bologna, Genova, Roma