Il Re ritorna in volo da Gadames alla costa

Il Re ritorna in volo da Gadames alla costa Il Re ritorna in volo da Gadames alla costa Entusiastiche manifestazioni delle genti indigene -- La rappresentazione di « Ifigenia in Tauride » nel teatro di Saibratha i o a r (DAL NOSTRO INVIATO) ■. . Sabratha, 26 maggio. Ieri aera la popolazione godamesbia e i Tuaregh hanno danzato innanzi al Sovrano e al suo seguito la loro più pittoresca fantasia. La magica, evocatrice città, era piena di ombre e di strane, laceranti, gutturali voci. Durante la notte abbastanza mite, piove nell'oasi di Gadames. Questo non avveniva da qualche decina di anni. Tra i fedelissimi di Zuara Stamane alle sette, malgrado qualche denso annuvolamento e il tempo piovoso, l'aereo del Sovrano è ugualmente partito, e. in due ore di impeccabile volo ha superato i quattrocento chilometri che dividono Gadames dalla costa. Si atterra a Zuara. La mattinata si è. schiarita. All'ingresso dell'abitato le Organizzazioni del Regime, le scolaresche, la Gioventù Araba del Littorio, la popolazione metropolitana e indigena tributano al Sovrano una dimostrazione di altissimo entusiasmo. H corteo so sta innanzi alta chiesa, ove si tro vano le gerarchie. Fuori di Zuara, cinquecento cavalieri arabi improvvisano una pittoresca fantasia. La popolazione di questo importante centro è particolarmente entusiasta. Non è inutile ricordare che i zuarini hanno fama di fedelissimi tra i fedeli libici. La popolazione indigena di questa città, rimase fedele aUTlaìia anche quando la propaganda dei ribelli conseguiva i massimi successi. Il corteo regale procede per Sabratha, il cui centro nuovo è abitato dalle pittoresche popolazioni indigene Mudirie, Agelat e Alaga, che salutano festosamente il Sovrano. Dalle ampio, ridentissime oasi, distese quasi ininterrottamente da Agelat a Trìpoli, sono accorsi migliaia di ambi, caracollanti nelle loro gioiose e marziali fantasie. Il Sovrano compie una rapida visita al museo sabrathense e si sofferma particolarmente innanzi ai famosi « emblemata'ti e all'interessante collezione di pitture paratali e mosaici. Si prosegue indi sulla meravigliosa litoranea libica, che è in questo tratto un sontuoso vialone di acacie australiane. Questo frondoso albero che affonda le larghe e tenaci radici in quattro o cinque anni, è efficacissimo a frenare le dune. Alti ed eleganti palmizi, sparsi a folti gruppi danno a destra un carattere al paesaggio, mentre a sinistra si intravede nel sereno il luminosissimo Mare Nostro. Il Sovrano si trattiene brevemente a Sòrman e a Zavia, e visita nel centro di mobilitazione le palazzine degli ufficiali e la caserma. Più a lungo il Sovrano si.sofferma nel villaggio agricolo « .Michèle Bianchi ». Il corteo regale raggiunge la piazza, ove si trovano schierate le gerarchie, le organizzazioni della G.I.L. e i coloni. Il Sovrano presenzia alla consegna del gagliardetto del Fascio da parte del Federale di Cosenza al Segretario politico; indi inau gura la Casa del Fascio e la centrale elettrica. Il corteo regale, dopo aver ricevuto il caloroso omaggio delle popolazioni e a e e i a e l'EDuEIfila nelucclole noastersolni,larneginnasagusaiadcotrobasari detenaricocosoil lo Guresofativmri gìl'Imti GstzicamziScdinotemmtedelidiStscgicutrcodeinlucodecemrevagrati\mte, I p,ue\suoasi Saiad e Zanzur, ragquinqe] t„' JJ J j teI tr\gatoTripoli alle ore undici. Lo spettacolo euripideo Questa sera, alle ore ZI, dopo un pomeriggio di riposo, si è avuta la prima rappresentazione dclITngenia in Tauride. E' il primo tentativo di una rappresentazione euripidea notturna nell'antico teatro romano. Il Sovrano è ricevuto dall'entusiastica acclamazione dei duemilacinquecento invitati. Il quadro è immerso in un'atmosfe- ScopGtenmdbcra di mistero e di suggestione: La I „ notte stellata, senza luna, non è\Fviolata dalla luce abbacinante]0 dei riflettori. Il magnifico teatro romano, anche prima dell'inizio dello spettacolo, è immerso in una luminosa penombra, che emana da misteriose fonti. La grandiosità barbarica di un triplice ordine di colonnati, e la porta regia benissimo evocano il mitico barbarico regno dei lontanissimi Tauri. Lo spettacolo promette di accrescere in modo impressionante la suggestione universalmente sentita nella rappresentazione dei- mmmdliè atovsted 'Edipo Re durante il viaggio del Duce. Ecco improvvisamente apparire Ifigenia, nella loggia soprastante a porta regia. La tragica vergine è circonfusa di negmmantica uce verdastra. La cavea, l'emiciclo, l'orchestra, il palco&cenico e e restanti parti del colonnato sono immerse in una tenebra quasi assoluta. Ifigenia narra del suo terribile fato con voce dàiorosa e solenne. Interpreta la parte Laura Adani, i cui accenti le rivelano singoarissime attitudini per questo genere di spettacoli. La dolente vergine narra di essere stata destinata dal padre Agamennone al sacrificio propiziatorio -per la guerra di Troia e di esseve stata salvata da Artemide, mentire l'Elade la credeva morta. Coi mira coloso aiuto della dea, Ifigenia ha trovato rifugio nel lontanissimo e barbarico regno di Toante. Essa sacrifica alla dea tutti gli stranieri che sopraggiungono in Tauride. L'oracolo le ha svelato la. morte del fratello Oreste. L'orribile e raccapricciante scena del tempio di Artemide iti Tauride è simbolicamente resa» secondo la concezione di Euripidecon grappoli di teschi sanguinossospesi ai capitelli che delimitano il palcoscenico. Ma la novità dello spettacolo, sotto la regìa di Guido Salvini, consiste nel rendere il carattere macabro attraverso luci cupe e fredde e lunghefantasmagoriche ombre. Il tentativo consegue certo un grandissimo effetto spettacolare. Per i cori non si segue la forma melologìca instaurata a Siracusa dall'Istituto per U dramma anticoma essi sono pienamente musicati dal maestro Giorgio Federico Ghedini. Un'innovazione abbastanza importante è la frantumazione e la reiterazione dei coricantati da larghe ed eccellentmasse, fornite dalle Organizzazioni fasciste di Tripoli e dalla Scuola corale « Lorenzo Perosir» di Tortona. Vivo successo La musica e il canto sottolineano il prologo. di Ifigenia dall'interno del tempio. L'opera demaestro Ghedini non è un commento, ma una piena e diretta interpretazione della parola euripidea. La musica è solenne e quasliturgica. Il corpo di ballo è stato diretto . dalla coreografa CariaStrauss e le ballerine ritmichescandite, dalle movenze quasi rigide, rendono benissimo lo spirito cupo del dramma. Lo spettacolo trae molta efficacia anche dal gioco e dal movimento dei colori e dei vestiti eseguiti da Carambain contrasto o in armonia con le luci radenti o spioventi, e dalla continua ben diretta agitazione delle masse delle, comparse. In certi momenti, in una diffusa atmosfera bluastra, i pepli purpurei delle danzatrici che si agitarvano al vento notturno, raggiungevano un indicibile effetto decorativo. La recitazione è stata accurcutissima. L'Adani, salvo qualclie momento meno felice, ha bene interpretata l'umanità profonda de personaggio. Meno forte e persuasivo è stato il Ricci, nella par t„ j.- n » ,.• _T , te di Oreste, ma l'immortale con trasto tra i due fratelli ha raggiunto un'altissima efficacia. Certo solo il singolarissimo teatro dSabratha poteva permettere uncosì impressionante e magica apparizione di Minerva, al secolGiovanna Scotto, sui ruderi deterzo ordine del colonnato, illuminata da una luce candidissimamentre il palcoscenico e il monddei Tauri erano immersi nell'ombra e nel terrore. La traduzione, più filologica che drammatica, è di Manlio „ Fa/?e"a: f'" che dx ""a lmear0 fedcle. interpretazione del dramma euripideo', si tratta di una moderna fantasia coreograficomusicale e luministica, ricavatdall'antico capolavoro. In questlimiti, il sontuosissimo spettacolè parso pienamente degno dellaugusta presenza del Re Imperatore. Il Sovrano, poco dopo le orventitré, lascia il teatro, entusiasticamente salutato dai presente, attraverso il bellissimo vialdei cipressi, ritorna a Tripoli. Alberto Consiglio

Luoghi citati: Cosenza, Siracusa, Tortona, Tripoli