Perchè i nati vivano e gli uomini siano sani e utili di Francesco Argenta

Perchè i nati vivano e gli uomini siano sani e utili Il Re&lme Ime difesa della jfgj Perchè i nati vivano e gli uomini siano sani e utili Le funzioni e i compiti dell'Istituto per la bonifica umana in una nostra intervista col prof. Nicola Pende plaepl (DAL NOSTRO INVIATO) ROMA, maggio. Un'altra grande opera di portata sociale! L'Istituto per la bonifica umana e l'ortogenesl della razza, la cui creaeione è stata deiberata nell'ultima- riunione del Consiglio dei ministri, non solo completa e perfeziona il quadro delle provvidenze onde lo Stato è mai venuto meno alla sua funzione integratrice, e totalitaria nel campo demografico, ma rappresenta l'iniziativa destinata a difendere saldamente le generazioni che sono ed a migliorare quelle che verranno; strumento mirabile di incremento demografico e di potenziaménto fisico della stirpe; meccanismo vigile e sicuro per il rapido raggiungimento di un'elevazione del « tono » di vita del popolo. . Il numero e Yoptimum Sino a ieri — e non fra noi, ma fra quanti, oltre frontiera, usano barricarsi nell'incomprensione dei nostri orientamenti politico-sociali — poteva sopravvivere un'apparenza di contraddizione, di antitesi, di opposizione fra l'indirizzo quantitativo che è alla base della nostra politica della popolazione e quell'optimum demografico che è la méta delle nazioni dóve la po litica della popolazione obbedisce all'indirizzo qualitativo. Col sorgere del nuovo Istituto ogni sopravvivenza di apparente antitesi fra i due indirizzi cade, svanisce. L'enunciazione del numero come potenza non è in opposizione coll'indirlzzo qualitativo: non esclude l'optimum, ma può portare ed ha da portare, invece, con eguale concretezza di risultati, a quel livello individuale di optimum, fisico e sociale, che altrove è perseguito col controllo dei matrimoni e delle nascite, colla deleteria politica della razionalizzazione delle nascite per adeguarle e rapportarle al numero delle morti. Nessun cambiamento di rotta, adunque, nella nostra politica demografica. Espressione squisita dell'indirizzo quantitativo, il nostro orientamento rimane legato al movimento di masse; la méta della nostra politica demografica continua ad identificarsi nel raggiungimento di un'efficienza di masse tale da poter assecondare le méte della politica generale. Non si può contestare, del resto, che l'applicazione di questo orientamento sia stato, sin qui, dissociata dalla ricerca di quei risultati che sono propri dell'indirizzo qualitativo. Rigeneratore in ogni aspetto dell'attività nazionale, il Fascismo, allorché ha iniziato la lotta per l'acceleramento del ritmo demografico, che è segno di vera vitalità e dì sicura vittoria sulle oscure forze deprimenti la natalità, non ha teso, soltanto, ad uno sviluppo del numero, ad un meccanico e volumetrico aumento della massa, ad un espandersi dei to tali generali e statistici. Non si è limitato, in sostanza, ad incoraggiare la prolificità, perchè non basta procreare la vita, ma bisogna impedire la morte, bisogna irrobu stire l'individuo, migliorarlo fisi' camente, renderlo adatto a tutte le fatiche che la dinamica vita mo derna comporta. Ed ecco che, bandendo la legge del numero, il Regime ha creato una legislazione sociale, che è la più avanzata del mondo; ne ha accompagnato l'evoluzione e lo sviluppo con un'efficace propaganda; ha creato fra le masse una coscienza igienica. Dalle prime leggi intese a sottrarre il popolo ai danni della malaria, della tubercolosi, dell'alcool, ecc., è tutta una serie di provvidenze e di mezzi — di or dine igienico-sanltario ed economi' co-sociale — che, derivando da una visione totalitaria del problema, confluiscono concretamente a mi' gliorare il popolo italiano ed a preparare un rinvigorimento di razza. Ed ecco al centro di questo complesso di provvidenze, l'assi stenza alle madri ed ai fanciulli, che non è intesa soltanto come il presupposto per il conseguimento di una riduzione nella mortalità infantile — condizione prima per il verificarsi di una modificazione attiva nell'andamento dello sviluppo della popolazione — ma è intesa come un problema eugenetico, demografico, di difesa sociale, di progresso economico e culturale. I risultati ? Sono quali potrebbero attendersi da una politica demografica squisitamente qualitativa. Ridotte da 60 mila a meno di 35 mila le morti annue'per tuber-. cfem1d13stoqprSspctdvobmiattlslcvzddrigvtnssdqteCècmspafm colosl, abbassata la mortalità Infantile (morti nel primo anno di età) da una media di 129,4 per mille nati nel triennio 1919-21 a 104 nel quinquennio 1931-35; ridotta da 4,5 per cento nascite nel 1919-21 a 3,4 nel quinquènnio 193135, il quoziente del nati morti. Ma se, attraverso queste cifre, la mortalità infantile in Italia appare, oggi, non soltanto più bassa di quella delle nazioni con natalità pari o più elevata, bensì più favorevole di quella registrata in taluni Stati con più bassa natalità, i risultati che si sono conseguiti non possono in niun caso essere intesi come risultati-limiti, come indici terminali delle possibilità offerte dalla lotta intrapresa per la salvaguardia e la sanità della razza. Bisogna considerare che ancora oggi, in Italia, ben centomila bambini, cioè il 10 per cento dei nati, muoiono prima di aver raggiunto il primo anno di età, e i morti fino al quinto anno di età rappresentano il 25 per cento dei morti di tutte le età. Ora, se da un lato sulla nati-mortalità agiscono cause sulle quali l'intervento assistenziale può esercitarsi con sicura efficacia, solo che la rete delle provvidenze profilattiche ed assistenziali sia perfezionata ed estesa, dall'altro vi agiscono cause di ordine biologico, che han da essere ricercate clinicamente e richiedono il preventivo dispiegamento di organici mezzi di lotta e di intervento affinchè possa vedersi ridotto al minimo il pericolo di morte nella prole nascitura. Vasto programma Ed ecco che questo compito, insieme a quanti altri interessano la sanità della razza, è affidato oggi dallo Stato al nuovo Istituto, 11 quale sorge sul tronco della dottrina di una scienza nuovissima ed itallanissima: la biotipologia. Creatore di questa nuova scienza, è,- come è noto, il sen. prof. Nicola Pende, alla cui attività illuminata di apostolo e di scienziato si deve oggi in Italia la visione del problema che si identifica nella analisi, nella valutazione scientifica, nell'utilizzazione sociale, nella bonifica delle individualità somatiche e psichiche. Come sarà ordinato il nuovo Istituto; su quali basi sarà predisposto il piano della sua attività, destinata a irradiarsi dal centro alla periferia, per influenzare beneficamente tutto l'aggregato nazionale; quali coni' piti specifici dovrà assolvere; qua li, in concreto, ne saranno le ca ratteristiche ? A questi interroga' tivi ha cortesemente acconsentito a rispondere il prof. Nicola Pen de, fissando con molta chiarezza la fisionomia, le finalità del nuovo Istituto. Una premessa, intanto: nessun presupposto, nessun formalismo di carattere etnologico nell'attività programmatica e nel funzionamento dell'Istituto, che sorge sull'esperienza di quell'Istituto biotipologico dal Pende fondato già undici anni or sono e la cui attività è nota anche oltre la cerchia dei clinici. Un popolo altro non è.che la comunione biologica di molteplici rmsdu—lozzppLlliiatbtdTzlcsnssgcnitctotpvmcdepcctdlddnrdpltpblfroqvHpetqeppopltlsrvlrazze,, e l'Italia resta ferma sulla'c ealtà biologica, convinta che la arcia dei popoli può avvenire oltanto sulle direttrici ricavate alle leggi biologiche. — L'Istituto per la bonifica mana e l'ortogenesi della stirpe — spiega il prof. Pende — avrà scopo di provvedere alla correone, mediante le cure normalizatrici ortogenetiche, di tutti i ossibili errori di sviluppo, fisici e sichici, delle nuove generazioni. 'Istituto, pertanto, costituirà ampliamento necessario e la reazzazione più confacente, cosi dal ato scientifico come dal lato praco, dell'Istituto di ortogenesi e iotipologia umana che io ho creao nel 1927, e che funziona da unici anni, sotto la mia direzione. utti 1 mezzi che la moderna sciena dello-sviluppo e dell'igiene dela stirpe mette a disposizione per ostruire, più normale che è posbile, la fabbrica umana — cosi el corpo come nello spirito — e oprattutto i grandi mezzi naturitici ed opoterapici, troveranno nel rande Istituto la loro degna e ompleta attuazione. Sono centiaia di migliaia gli adolescenti aliani di tutte le classi sociali, ompresele più ricche, che presenano anomalie di crescenza, fisiche mentali. Orbene, come appare da utti gli studi che ho condotto in roposito, e dagli studi innumereoli che sono stati compiuti dalla mia scuola, sono queste anomalie he costituiscono la ragione vera i quella mediocrità fisica, morale d intellettuale, che è una delle iaghe sociali più importanti e più ostose per ogni moderno Stato ivile. — Correggere tali anomalie in empo — prosegue il prof. Pene — dopo averle ricercate e sveate con quell'esame approfondito ella costituzione blotipo-indiviuale che, sola, permette di ricooscere le potenzialità morbose, eeditarie o congenite, che ognuno i noi porta nascendo, significa revenire non solo le più varie maattie dell'età produttiva della vi a, che per lo più germogliano, apunto, su queste disposizioni morose, ma significa, anche, tuteare la formazione armonica dei uturi cittadini, aumentandone il endimento produttivo, manuale intellettuale che sia: méta, uesta, della bonifica umana. Ma vi ha di più: correggere le anoma He di crescenza, significa anche provvedere in tempo ad un'altra sigenza fondamentale della poliica biologica del nostro Regime: quella cioè che crescano cittadini future madri sessualmente ben preparati alla funzione della perpetuità della razza, in quanto la ortogenesi sessuale è fra gli scopi più importanti di questa normaizzazione ortogenetica e preveniva. Curare i sani — Quali, ancora, i compiti del'Istituto? — Nella sua seconda sezione, l'Itituto avrà per compito di esploare nei soggetti adulti le più varie debolezze costituzionali e la ventuale esistenza di quelle maattie latenti che, ove siano tras- lurate, sfociano in malattie orga niche, dannose per la capacità produttiva e riproduttiva dei cittadini. Questo compito sarà, sopratutto, di grande beneficio nel campo del lavoratori per la prevenzione di quella invalidità precoce, nonché degli infortuni e delle malattie del lavoro che, come la scienza dimostra, derivano essenzialmente dalla ignoranza, per parte del lavoratore e per parte di chi ha 11 dovere di orientarlo, consigliarlo e tutelarlo, delle di lui predisposizioni morbose Ed il prof. Pende conclude: — Tra 1 compiti essenziali dell'Istituto è, infine, quello di preparare, con adatti insegnamenti, il personale specializzato per la tutela e la correzione dello sviluppo fisico e psichico delle nuove generazioni. Tutti, medici, educatori ed assistenti sanitarie, hanno il dovere — e quindi devono avere la cultura necessaria — non solo di curare i malati ma di conoscere e curare i cosidetti sani, come sono i fanciulli e gli adolescenti, tutelati — insieme con le madri e i lavoratori — da tutte le opere di assistenza del Regime. Controllare e curare i sani, fin dal loro sviluppo, per prevenire la folla di malati di invalidi e di improduttivi che inquinano la bella costruzione mussoliniana dell'Italia fascista: ecco, in sintesi, la grandiosa méta di questo Istituto che il Duce regala al popolo italiano, perchè esso ne riceva la ricchezza più importante, quella della salute e della produttività massima, rlcohezza fondamentale cosi per l'individuo come per la Nazione. Francesco Argenta marttstnnlsEclacrctstguqedrS IL CONTROLLO DEI DATI ANTROPOMETRICI primo passo per la valutazione fisica del fanciullo: rilievo della statura e del peso rispetto all'età ed alle condizioni generali di salute.

Persone citate: Duce, Nicola Pende, Pene

Luoghi citati: Italia, Roma