IL RE ASSISTE A TRIPOLI alla grandiosa esercitazione tattica

IL RE ASSISTE A TRIPOLI alla grandiosa esercitazione tattica IL RE ASSISTE A TRIPOLI alla grandiosa esercitazione tattica L'inaugurazione di un modernissimo quartiere operaio fra le acclamazioni delle famiglie dei lavoratori (DAL NOSTRO INVIATO) Tripoli, 23 maggio. La seconda giornata tripolina del Sovrano è cominciata molto per tempo. E' la prima giornata delle esercitazioni tattiche. Per tutta la notte le strade che attraversano la zona delle operazioni, tra Garian e il Mare, sono state percorse da lunghe colonne di motomezzi e di automezzi. Un'ora prima dell'alba, la strada tra Tripoli e El Azizia è piena di macchine degli ufficiali di Stato Maggiore delle varie armi, che si recano agli osservatori, per studiare lo sviluppo delle operazioni. La perfetta manovra n Sovrano parte dal Palazzo del Governatore alle cinque, accompagnato dal Maresciallo Bai bo. L'aurora sorge sull'ubertosa e fidentissima regione, mezz'ora do po il passaggio del corteo reale. TI Sovrano ammira il magnifico sviluppo dell'opera colonizzatrice del Regime. Fino ad Azizia l'abitato è folto come nelle regioni dell'Italia me ridionale. Mandorleti già vigorosi e fruttiferi, ombreggiano le vaste coltivazioni di cereali e le pianta giani di ulivi e vigneti ancora giovani. Dalle numerose fattorie i rurali, escono a salutare il Re Vittorioso. L'elemento metropolitano, meravigliosamente acclimatato, prevale sull'indigeno. Il movimento delle truppe e de gli ufficiali, il servizio d'ordine inappuntabile, l'abilità e il garbo degli elementi della polizia, danno veramente un aspetto metropolitano a questa nuova provincia dell'Impero. Si sente prossimo il giorno in cid la denominazione Italia sulle carte geografiche, scavalcherà il Mediterraneo. Questa terra è assorbita da due grandi forze: il realismo delle popolazioni indigene, e lo spirito colonizzatore degli italiani di Mussolini. Superata la zona delle nuove coltivazioni, si entra nella regione pedegebelica, ancora arida ma bisogna considerare che alami anni fa i dintorni di Azizia presentavano uguale aspetto. La stessa falda d'acqua è presente, pochi metri sotto queste aride dune inclementi. La marcia gloriosa dei nostri rurali, respinge il deserto con rapida e inesorabile avanzata. La Libia costiera si avvia alla prosperità antica e alla feracità dei tempi dei cartaginesi e dei romani. Alle ore sette cominciano Ze esercitazioni. Il Sovrano è ricevuto all'Osservatorio dal generale designato d'Armata Gazzera e dagli altri dirigenti le manovre. Il concetto è il seguente: il Partito rosso, invasore, avanza da occidente, forte di quattro Divisioni, delle quali due supposte e due effettive, formate precisamente dal ZO.o Corpo della « Babratha » e della- « Sirtica » più il 12.o Gruppo coloniale. Il Partito azzurro, nazionale, avanza da Oriente per respingere il nemico. Gli Azzurri contano una Divisione supposta e due effettive, precisamente il Zl.o Corpo della « Marmarica » e della « Cirene », più il Primo Gruppo Libico. Il Partito Azzurro è comandato dal generale Caracciolo, e il Partito Rosso dal generale Pintor. Nella prima fase della manovra, vediamo le nostre truppe leggere del partito rosso tentare l'accerchiamento della Divisione « Cirene » che avanza per tagliare il passo alla Divisione rossa « Sirti ca ». Le truppe leggere azzurre del primo gruppo libico avanzano per sventare il pericolo, e assisto no alla magnifica carica degli sphais rossi contro i savari azzurri. Otto squadroni si urtano con magnifico impeto. Ma le truppe leggere azzurre vengono soverchiate dalle forze preponderanti dell'invasore. Intanto le formazioni navali rosse bombardano Zuara e l'aviazione azzurra colpisce i concen tramenti delle truppe rosse, men tre procede e avanza l'esercito invasore. Nel corso della giornata, le avanguardie delle truppe regolari prendono il primo contatto. Dopo aver assistito allo scontro delle truppe leggere, il Sovrano e il seguito si spostano su un altro osservatorio, per seguire l'ordinato e magnifico svolgersi dell'avana «afa delle Divisioni motorizzate rosse. L'efficienza di queste truppe è magnifica, lo spirito militare altissimo. Ammiriamo il battaglione libico che ha percorso centoquaranta chilometri in due notti, tempo che rivaleggia con la famosa mobilità podistica, delle fanterie giapponesi, fattore principale delia loro vittoria nella Cina del Nord. Alle 10 il Sovrano, dopo essersi trattenuto con gli ufficiali dello Stato Maggiore, prende la via del ritorno. Alle ore 12 rientra nel palazzo. Oggi si avrà Za conclusione delle esercitazioni tattiche, e domani avrà luogo la rivista militare nella zona di Gefara. pasdmahscpsccptpmmncS Paesaggio siciliano Nel pomeriggio, alle 5,30 il Sovrano si reca ad inaugurare il nuovo quartiere operaio, sorto tra Viale Carlo Alberto e Viale Scia- ra el Krin. E' questa und'delle più interessanti e tipiche realizzazioni del Regime. E' un quartiere di novantotto villette, costruite dalla Cassa di Risparmio.. Ogni fabbricato è composto di due alloggi, di due, tre o quattro camere, cucina, doccia, lavabo e altri locali di servizio. Circa duecento famiglie & lavoratori vengono così dotati di una casa perfettamente razionale, rispondente ad ogni requisito di modernità, agio e igiene: Ogni abiiazione è adatta ad un tenore di vita superiore a quello di un operaio, ed è fornita di un piccolo terreno per giardino o orto, delimitato da una siepe di fichi d'india e di piante grasse. Le case bianche, cubiche, con le persiane verdi e un piccolo atrio ad-arcata, rievocano con impressionante somiglianza il paesaggio della Sicilia meridionale. L'enorme maggioranza di questi operai è appunto siciliana. Alcuni di essi hanno venticinque, trenta e persino quaranta anni d'Africa. Qualcuno, prima della Libia è passato per la Tunisia. Tutte le famiglie, schierate innanzi alla porta di casa, salutano il Sovrano alla voce e con un lungo amoroso applauso. Il Re Vittorioso si intrattiene affabilmente con qualche operaio, informandosi della sua famiglia e del suo lavoro. Queste case operaie incidono modicamente sul salario quotidiano. Un alloggio di tre ambienti costa centocinquanta tire. Lasciato il quartiere operaio il Sovrano visita il centro di rieducazione minorile, la scuola di tracomatosi « Principessa di Piemonte* e la scuola mussulmana di arti e mestieri indigeni. Dopo un pranzo ufficiale, ha luogo un ricevimento a palazzo governatoriale, con l'intervento delle autorità e delle personalità della Colonia. Alberto Consiglio ti fastoso ricevimento al Palazzo governatoriale Tripoli, 23 maggio. Nella serata di ieri al Palazzo Governatoriale ha avuto luogo un pranzo militare cui ha partecipato 8. M. il Re Imperatore. Alla tavola d'onore erano, con S. Maestà, il Governatore generale maresciallo' Balbo, il Sottosegretario alla guerra, le Missioni del Senato e della Camera fascista, Von. Vecchioni, per il Ministro Segretario del Partito e il maresciallo Pecori Giraldi. Erano anche presenti le Missioni militari, i membri delle Case civili e militari del Sovrano, le Alte Gerarchie civili militari e politiche della Libia. ' Al pranzo è seguito un brillante ricevimento, svoltosi nel giardino del Palazzo, fantasticamente illuminato con l'intervento di un imponente numero di invitati. Prestavano servizio d'onore, lungo tutto il semicerchio del giardino; Zaptiè in burnus rosso e, sulla scalea, i Corazzieri in grande uniforme. Salutato dagli squilli della Fanfara Reale, il Sovrano indossante l'uniforme di Primo Maresciallo dell'Impero, accompagnato dal Maresciallo Balbo e dal brillante seguito, mentre i Corazzieri rendono gli onori con le sciabole e gli zaptiè con le lande, discende la scalea e percorre il semicerchio del giardino, ove gli invitati presentano il loro omaggio. Tra la policromia degli abiti delle signore, lo scintillìo dei galloni d'oro delle uniformi, spiccano i tradizionali costumi delle notabilità libiche. Il Sovrano si intrattiene poi affabilmente a conversare con varie personalità, mentre si iniziano le danze. Il ricevimento è proseguito animatissimo fino alla mezzanotte quando il Re Imperatore, ossequiato da tutte le gerarchie e salutato nuovamente con gli onori resi dai Corazzieri e dagli Zaptiè lascia il Giardino, accompagnato dal Governatore Generale Maresciallo Balbo. LE CASE OPERAIE. COSTRUITE A TRIPOLI E IN ATTESA DI ESSERE INAUGURATE

Persone citate: Balbo, Caracciolo, Gazzera, Mussolini, Pecori Giraldi, Pintor, Primo Gruppo, Vecchioni