Incontri all'estero di Filippo Burzio

Incontri all'estero Incontri all'estero Fu a Boiana, antica chiesetta • pochi chilometri da Sofia, dove si ammirano i più famosi affreschi della scuola-bulgara, che avvenne nel modo più inopinato il mio incontro con Jules Romaius. Un gruppo di cortesi ospiti mi ha condotto là di buon mattino, e abbiamo appena incominciato la nostra visita, quando arriva un'altra comitiva di Quattro persone, due uomini e ue signore: scambio di saluti e di convenevoli, i mei amici mi presentano a uno dei due uomini dell'altro gruppo, un signore impellicciato e gentilissimo, il presidente dell'Accademia bulgara, di cui sarò ospite il giorno appresso; l'altro, in abito sportivo, se ne sta in disparte, ma poco dopo, quando il presidente dell'Accademia, che è anche studioso d'arte di fama europea; avrà iniziato le sue spiegazioni storico-estetiche, si rivolgerà a lui chiamandolo monsieur Romania. I due gruppi avrebbero l'intenzione di procedere alla visita ciascuno per proprio conto, ma ecco la luce elettrica che illumina con lampade portatili la vòlta e le pareti oscure, si spegne improvvisamente, ed è in promiscuità, al lume di una torcia fumosa, che procediamo in un unico assembramento. Io guardo i dipinti, seguo con interesse le spiegazioni, ma il caso che ha prodotto quell'incontro colpisce vivamente la mia fantasia e mi distrae dietro altri pensieri. Gli è che in questi giorni c'è odor di polvere a Sofia, si respira aria di battaglia. Una coincidenza fortuita di date ha messo in presenza un insigne rappresentante della cultura francese e, indegnamente, uno della.cultura italiana. I francesi hanno dalla loro, oltre all'illustre nome del conferenziere e alla sua vastissima notorietà, l'universale conoscenza della loro lingua; le vetrine dei librai di Sofia sono piene di ritratti dell'autore di Knox e di Les hommes de boline volovtè, nonché attuale presidente del Pen-club internazionale ; i giornali rigurgitano di informazioni e notizie, conferenze illustrative del presidente della locale A Mance francane hanno preceduto e preparato l'arrivo. Dal canto loro, i nostri hanno fatto l'impossibile: un pugno di animosi giovani, e cari amici, della Legazione e del nostro Istituto di cultura puntano su quella che considerano una carta del nostro gioco, e informano il pub blico che chi tiene in questi gior ni conferenze scientifiche alla Università è lo stesso che parlerà poi del demiurgo all'Accademia; alcuni volonterosi « italianizzanti » bulgari aiutano nel tentativo di volgarizzarlo : uno lo definisce un savio moderno, e andiamo bene ; un altro spiega che con Platone il demiurgo moderno ha poco a che fare, poiché quest'ultimo è un'demiurgo, non del mondo esterno, ma di se medesimo,; e non si potrebbe dir meglio ; ma un terzo',' sciagurato, afferma che l'autore del nuovo demiurgo ha fatto studi importanti su Platone, e mente per la gola. Confesso che quest atmosfera di battaglia ha risvegliato in me antichi istinti bellicosi e antagonistici ; questa lotta di prestigio culturale, che è fra le più nobili gare di emulazione fra 1 popoli, nella quale noi teniamo posizioni difficili, mi ha sedotto e spronato, come quando, ragazzo, difendevo con pochi uomi ni, contro nemici innumeri, ri dotte sull'erta di un colle. — Di tutto questo, che bolle in pentola a Sofia, che ne sa Jules Romains, che è qui a un palmo da me, nella penombra di Boiana? Sembra impossibile che anch'egli non sia, come me, almeno in parte al corrente della situazione : probabilmente sa solo che italiani sono, contemporaneamente a lui, presenti a Sofia, poiché in interviste concesse ai giornali accenna a propagande straniere; ma è certo meno edotto di me di quanto lo sia io di lui : e qui, in questo forzato incontro, m'ignora ufficialmente; è vero che faccio anch'io lo stesso con lui, ma sono in vena d'improntitudine giovanile, e tutto ciò mi fa montar la mosca al naso. Lo osservo: è meno alto di me, ha un bel viso duro con grande naso, occhi taglienti azzurro-cupi, rivolge di quando in quando questioni al nostro' comune oicerone con voce rude, risponde : oué, ove. Povera Francia, il paragone col secolo XVII non regge, ma il fatto è che un sospetto di boria francese è percettibile, forse egli crede di aver a che fare con un untorello,ddrarcHnsBdrg—rrlsrdgadss un «professore», e questo m? fa salire il sangue piemontese alla testa, come quando Vittorio Amedeo (e Dio sa se-le situazioni son diverse !) resisteva al Re Sole : dite al Re che non intendo essere trattato come uno dei suoi panai. Mi viene in mente — e l'oscurità della cripta è favorevole al confronto — quel personaggio di Heine che, per un sortilegio, penetra nella caverna del Kyffhauser, dove l'imperatore Federico Barbarossa sta, coi suoi fedeli, da sette secoli in attesa di riuscire alla luce per riprendere in pugno le redini del Sacro Impero — ed è tutto compreso di reverenza ; ma poi, di fronte all'arroganza del vecchio sire, perde le staffe, arde di ottocentesco sdegno democratico ed egualitario, e lo apostrofa senza riguardi : Seif/neur Barberousse... Seigneur Jules Bomains, non tante arie, di grazia: se voi siete qui in gruppo di eleganti signore e di signori impellicciati, alla porta ci attende però una splendente Mercedes, con tanto di autista militare in divisa irreprensibile; se la vostra conferenza sarà quest'oggi un grande avvenimento mondano, pieno di riflessi politici, a cui dame e diplomatici faranno a pugni per assistere, la Università e l'Esercito onorano anche noi della loro simpatia : la partita non è disperata, e tanto meno perduta ! E poi, e poi, seiyneur Jules Bomains, veniamo al sodo, e guardiamoci negli occhi: credete voi che il demiurgo tema, nel confronto dei posteri, les kommes de botine volante? La signora Jules Romains, bela ed elegante, guardava a tratti, di sottecchi, il bel viso, la testa bianca spirituale del professor Popoff, che era nella nostra compagnia, e a volte sbirciava anche lo straniero. A mia volta, io la guardavo, ricordando quel che avevo letto nei giornali, il giorno prima, di lei, del suo gusto di padrona di casa in quella sua bella proprietà a renaissance » del Clos de Grandcour che, a quanto mi è dato capire, funziona a volte da cenobio laico... Abbiamo dei punti in comune, signora, più che voi non sospettiate: ma che direste, come sareste orripilata, come vi confermereste nei sospetti di vostro marito sulla brutalità delle propagande straniere se assisteste stasera con me al banchetto militare, in cui gli urrah ai due Eserciti amici, bulgaro e italiano, si alternano ai più marziali canti bellici ! Canti delle guerre di liberazione contro il Turco : En avant, e.n avant Veri la victorie — mi traduce l'I¬ spettore dell'Artiglieria, a cui brillano gli occhi, e dopo un po' non sa più trattenersi, e fa coro coi suoi giovani ufficiali. **# Caro professor Kyrii Popoff : non sarò certo io a stupirmene, ma non avevo prima d'ora incontrato qualcuno in cui gli studi severi che voi coltivate fossero fino a tal punto conciliati con la finezza del tratto e con un senso integrale di poesia della vita, che va dalla gioia quasi infantile di portarmi in giro per le più curiose trattorie di Sofia, ' dal grande spasso scolaresco di scuoter la neve in finissima polvere dai grandi abeti di Tscham-Koria, fino all'amore quasi maniaco per tutte le belle cose d'arte. Chi più di voi popolare in Sofia? Entriamo nel maggior negozio dei famosi ricami bulgari, e la padrona (che sta preparando un gran servizio da tavola per la zarina Giovanna) si fa incontro con mille feste al aosjiodar Popoff ; e così sarà poi dovunque, dai mercanti di tappeti, d'icone, dagli antiquari; dovunque sorrisi e omaggi al gospodar Popoff. E', per quanto può, collezionista: vous save.z, mi dice, ho tanti begli oggetti in deposito presso certi amici miei di Parigi; ma piacciono tanto anche a loro che tvpcsnmocjmdlsmtgbumg temo non oserò mai portarglieli via. Ma è soprattutto quando Popoff mi porta a vedere il suo perchoir (come lo chiama) che il senso fin'allora oscuro della fraternità demiurgica si fa chiaro in me, esplode incontenibile, e se osassi gli butterei le braccia al collo. Vous savez — mi dice — je n'ai pus beacoup d'arqent; ma ha toccato tempo fa i diritti d'autore del suo trattato di analisi matematica, e con altri risparmi ha comprato un appartamentino all'ultimo piano della torricella di una casa nuova di Sofia : e lassù, davanti al grande giardino pubblico, in vista dei bei monti che circondano Sofia, un po' come le Alpi circondano Torino, egli si reca ogni giorno a lavorare, a vivere la sua vita magica. « Mio marito — mi spiega sorridendo la signora Popoff, nella casa della loro vita quotidiana, deplorando la mia troppo breve permanenza fra loro — quando si reca all'estero a far conferenze, se ne sta via almeno un mese ». Io credo fermamente che sarà per il persistere, in mezzo alla dura e gretta gente d'oggi, di simili oasi di nobiltà, di estro e di poesia, se l'umanità contemporanea meriterà di esser salvata. Filippo Burzio