L'accordo italo-inglese approvato alla Camera dei Lordi

L'accordo italo-inglese approvato alla Camera dei Lordi L'accordo italo-inglese approvato alla Camera dei Lordi Dichiarazioni di lord Halifax dopo una vivace discussione Londra, 18 maggio. Alla Camera del Lordi si è svolta oggi la discussione per la ratifica degli accordi italo-britannici firmati a Roma il 16 aprile. Lord Halifax ha parlato per il governo alla fine di una discussione che ha messo l'arcivescovo di Canterbury in conflitto col vescovo di Durham cosicché ne è successo un dibatti mento vivacissimo come raramen^ te è accaduto alla Camera alta. Uno dei punti più salienti del dibattito è stata la dichiarazione fatta da lord Lloyd il quale ha parlato con cognizione di causa perchè appena tornato da un lun> go viaggio nel Mediterraneo. «Da quando è stato firmato l'accordo italo-inglese - egli ha detto - nel vicino Oriente e nel Mediterraneo si è prodotto un conv biamento di atmosfera che si avvicina al miracolo ». Egli si è quindi congratulato col ministro degli Esteri per « il pri ino soffio d'aria fresca > che lord Halifax ha portato a Ginevra. « I passi fatti dal governo britannico, - ha detto l'oratore - hanno costituito una salda base sulla quale si può ragionevolmente spe rare di costruire una solida strut tura di pace ». La discussione è stata iniziata dal pari socialista lord Snell il quale ha presentato una mozione di censura al governo. A lui ha fatto seguito l'arcivescovo di Canterbury il quale ha approvato il riconoscimento della sovranità italiana sull'Etiopia «per quanto ciò gli potesse sembrare duro al cuore » ma ha detto che tale passo era necessario e che bisognava guardare in faccia la realtà. « Quello che è certo è che l'Italia non può essere cacciata dall'Abissinia a meno che essa non si ritiri, il che è più che improbabile, o mediante una guerra, il che è del tutto impensabile». Visione realistica Dopo che vari Pari hanno parlato prò e contro la politica del governo, ha preso la parola lord Halifax il quale ha cominciato chiedendosi quale è lo stato delle cose circa l'occupazione italiana dell'Etiopia. < Nessuno — ha detto lord Halifax — può negare che ci sia ancora qualche po' di opposizione al governo italiano, ma è altrettanto vero che non esiste al momento attuale alcuna autorità abissina organizzata e non esiste amministrazione centrale colla minima prospettiva di riconquistare 11 paese e disturbare l'occupazione italiana ». Lord Halifax, passando a esaminare l'origine delle divergenze che sono state chiuse con gli accordi firmati a Roma alla metà dello scorso aprile, ha detto che le divergenze fra Italia e Inghilterra erano sorte perchè si trattava di una disputa fra una assemblea collettiva e l'Italia. Quanto al suggerimento fatto dal vescovo di Canterbury che all'imperatore d'Etiopia si potrebbe assegnare una porsione indipendente o semi indipendente del territorio sul quale ha regnato fino al momento della tuga, da Addis Abeba, da assegnar gli comunque sotto la sovranità italiana. « Il governo britannico — ha di chiarata lord Halifax — non ha obiezioni a tale suggerimento, ma però esso deve essere deciso dal l'Italia e da nessun altro ». Venendo a parlare degli accordi firmati a Roma tra il conte Ciano e lord Perth il 16 aprile, lord Ha> Ufax ha detto che il governo britannico accetta le assicurazioni italiane ed è persuaso che saranno rispettate con onore. « Noi abbiamo pensato — ha detto — che meritasse di ristabilire buone relazioni fra due grandi Potenze con tutte le conseguenze che tale passo può avere verso una diminuzione dell'ansietà mondiate e di tutti i pericoli per la pace». Rispondendo al vescovo di Durham, il quale aveva detto che nè alla parola di Mussolini nè alla parola di Hitler si può mai prestar fede assoluta, lord Halifax ha detto che tale dichiarazione non è una di quelle che possono servire ad aiutare la pace europea. « Noi siamo persuasi che col nostro accordo con l'Italia abbiamo compiuto un primo passo e siamo decisi di cercare ogni possibilità per continuare lo sviluppo di tale iniziativa. Noi desideriamo giungere a un accordo con la Germania e crediamo che tale nostra intensione abbia 1* approvazione del paese ». L'accordo di Roma è stato approvato senza votazione. Interrogazioni ai Comuni Alla Camera dei Comuni, i deputati laburisti hanno oggi rivolto varie interrogazioni tendenziose al sottosegretario Butler a proposito della recente allusione di Mussolini, nel discorso di Genova, all'atteggiamento della Francia circa la questione spagnola. Ha incominciato il laburista Henderson, chiedendo assicurazioni che il riconoscimento dell'Impero italiano non verrà effettuato prima che il Governo britannico, mediante un'inchiesta indipendente, abbia accertato se il dominio italiano ai estende effettivamente su tutto il territorio abissino. H sottosegretario Butler ha risposto: « Il Governo è sicuro dell'autenticità delle notizie di cui ha dato comunicazione alla Camera dècspn—pdczhlamtcdnHdMflasslibBcssdrsGalabuntelipceTvovel'atinddtadggCsPmmPmtalivbmtLDcslspspscl ei Comuni l'il aprile scorso. Non quindi disposto a prendere in onsiderazione proposte d'inchiee simili ». Allora è intervenuto il capo del artito laburista Attlee: «Il ricooscimento dell'Etiopia italiana — egli ha detto — è collegato nel atto italo-inglese, alla soluzione ella questione spagnola. Ma che osa intende il governo per solu one di tale questione? ». Butler a risposto: « Il signor Chamber ain dichiarò alla Camera dei Comuni che non è ancora il momen o di definire con esattezza quel he potrà essere la liquidazione ella situazione spagnola. Non ho ulla da aggiungere». A questo punto, il laburista Henderson ha chiesto se, data la ichiarazione fatta a Genova da Mussolini circa l'atteggiamento rancese della questione spagnoa, il governo britannico sia dispoto ad aiutare il governo francee a resistere alla pressione itaana intesa a costringerlo a camiare la propria politica spagnola. Butler ha risposto: « I buoni uffii del governo sono sempre a diposizione, qualora vengano richieti, sia del governo francese sia el governo italiano per affrontae la soluzione della situazione pagnola ». Nel II annuale dell'Impero Grandioso ricevimento lla nostra Ambasciata a Londra Londra, 18 maggio. Per celebrare il 2.o annuale del fondazione dell'Impero, l'amasciatore Grandi ha offerto oggi n ricevimento al quale sono inrvenuti oltre duemila invitati. I saloni dell'ambasciata d'Itaa, nei quali fanno mostra i caolavori italiani destinati dal Du, erano letteralmente gremiti. utto il mondo più rappresentatio della capitale britannica è con enuto nella magnifica sede delambasciata. Erano presenti tut i membri del Gabinetto britanco, le cariche di Corte, il Corpo plomatico, gli alti commissari ei Dominions, le gerarchie miliari dell'esercito, della marina e ell'aviazione britannica, la miiore aristocrazia e società, inlese. La Camera dei comuni e la amera dei Lords erano rappreentate da oltre 300 membri del arlamento con il gruppo parlamentare anglo-italiano recentemente costituito e l'« Imperiai olicy Group » al completo. Numerosi erano anche 1 rappresenanti del mondo artistico, giornastico, intellettuale e delle uniersità di Londra, Oxford e Camridge. Erano anche presenti membri della delegazione combatentistica italiana, giunti ieri a Londra, e cioè il grande mutilato Delcroix, la medaglia d'oro Amilare Rossi e l'on. Sansonelli. Uno celto programma di musica itaana è stato svolto e gli invitati sono trattenuti fino a tarda oraLa stampa inglese nel dare articolari di cronaca del sontuoo ricevimento, ne trae occasione er sottolineare la nuova atmofera che la conclusione degli ac ordi di Roma ha determinato nel e relazioni tra ì due paesi.