I fiorettisti italiani campioni del mondo

I fiorettisti italiani campioni del mondo Per la squadra francese una parola francese: "débàcle • • I fiorettisti italiani campioni del mondo Piestany, 17 maggio. Tutto faceva prevedere, la vittoria: la preparazione dei nostri, il loro spirito, la loro forza, i loro risultati. Contro la Jugoslavia l'Italia aveva vinto senza sconfitte e la Francia con una; contro la Romania l'Italia aveva vinto con una sconfitta e la Francia con 4; contro la Cecoslovacchia l'Italia aveva vinto senza neppure lasciare all'avversario l'onore di un successo, mentre i francesi s'erano Eatti battere due volte. In verità questo campionato del mondo ci sconvolge le idee e ci colma di orgoglio perchè i grossi punteggi, gli umilianti distacchi che i fiorettisti italiani erano abituati a infliggere alle squadre minori sembrano pesare ormai come un incubo anche suoi nostri avversari maggiori. Per la squadra francese una parola francese: « Debacle ». Abbiamo vinto per 14 a 2. Qualche critico da caffè potrebbe arricciare il naso. E' vero; siamo stati troppo forti. Ma la Francia non ha attenuanti di jSorta perchè ha presentato la migliore squadra che poteva oggi presentare. Era però una squadra slegata, senza l'ombra di quella che noi chiamiamo coesione, senza un'idea di quella che noi chiamiamo omogeneità. Era una squadra di divisa in due settori: una corazza che ancora resiste (Gar dère e Bougnol ) e un foglio di carta velina (Lion e Buhan). Di meglio non c'era. In queste condizioni era fatale che anche la corazza fosse sventrata e mai, mai nella storia della scherma c'è stata una battaglia cosi disastrosa per il fioretto francese. Tutto quello che è avvenuto stamani e nel pomeriggio non merita neppure un rigo di cronaca. L'interesse, come è logico, era riservato a ciò che poteva essere e che doveva essere il grande incontro. Perfino un buon pubblico abbiamo avuto, oggi. Come sempre succede in queste cose, i pronostici della vigilia, i sicuri pronostici di cui neppure noi stessi abbiamo fatto mistero, sono andati pian piano svanendo neH'approssimar3i dell'ora della battaglia. C'era un profumo di « non si sa mai ». Ed ecco quel che è successo: al primo incontro Nostini batte Buhan; al secondo Guaragna batte Gardère. Questo è importante. Importante come risultato, importante sopratutto dal punto di vista morale. Bocchini fa... un boccone del povero Lion e Marzi è di fronte a Bougnol. Marzi si muove bene, attacca be-ne, il suo ginocchio non gli deveveramente dare fastidio. V Ma ad an tratto vediamo che Bougnol lo urta duramente. Sapremo poi che il dolore è incominciato da allora. Comunque Marzi battaglia con uno spirito magnifico, arriva 4 a 4, poi su una stoccata più che dubbia, anzi, diciamolo francamente, una stoccata che doveva essere annullata, Marzi è stato dato toccato. E' la priina vittoria francese. Ultima anche, si potrebbe dire, perchè la musica è continuata su una nota sola: Italia, Italia, Italia per altre cinque volte di seguito. Alla sesta Marzi è contro Gardère e abbiamo assistito allora alla vittoria di un uomo fermo sulla guardia contro il miglior fiorettista di Francia. L'ultima botta, una stupenda risposta di cavazione ci assicura il successo, perchè siamo ormai 9 a 1. Abbiamo cioè stravinto, ma ai francesi vien l'uzzolo di chiedere, contro l'uso, di andare fino in fondo. ' Il seguito, naturalmente, ci interessa molto meno perchè ormai il Campionato del Mondo di fioretto a squadre nessuno ce lo porta più via. Ma quella nota infernale, magari malignamente suggerita, si ripete, si ripete, si ripe te. Negli assalti che seguono sol tanto Gardère riesce a battere Giuliano Nostini, e cosi l'incontro è vinto per 14 a 2: vittoria di Bougnol su un Marzi minorato e quella di Gardère su Giuliano Nostini. Un po' poco per il fioretto francese. Tanto poco che nella nostra gioia ne siamo quasi mortificati noi stessi. E dove pescheremo gli anddcclvidmfgacibCtlist vversari se i francesi continua- no su questa china? L'influenza ella scherma italiana, vittoriosa La troppo tempo su quella franese, ha d'altronde fatto persino ambiare le caratteristiche delarma dei nostri più temuti avversari. Quando mai si sono visti francesi con dei fioretti sul tipo di quello che usa Ragno, quando mai si sono viste delle cocce-perettamente italiane, delle martingale che somigliano stranamente a dei legacci? Fioretto di Francia, noi non ti vogliamo recitare l « De profundis », noi abbiamo bisógno di te. Perchè, pensateci bene, in un Campionato del Mondo in cui l'Ialia ha allineato cinque uomini e a Francia altrettanti, in quattro ncontri disputati, cioè su 64 assalti, ne abbiamo perduti soltanto tre. Non ci sarà- nessuno, speriamo, che dirà ai nostri ragazzi di non aver meritato questo fenomenale successo. I nostri ragazzi? Non sono stati neppure nominati, nè vogliamo troppo nominarli. Lo stile fascista ci dice che non sono gli nomi ni ma è l'Italia. Nedo Nadi

Persone citate: Bocchini, Buhan, Giuliano Nostini, Guaragna, Nedo Nadi, Nostini