DALLA FRONTIERA ALLA CAPITALE

DALLA FRONTIERA ALLA CAPITALE DALLA FRONTIERA ALLA CAPITALE Il viaggio dei due treni speciali tra ininterrotte manifestazioni di popolo — Alla stazione del Brennero il Duca di Pistoia e S. E. Starace recano all'Ospite il primo saluto dellitalia Dal treno presidenziale, 3 maggio. Il treno recante il Fuhrer giunge al Brennero alle otto, avanza lentamente e si porta davanti alla stazione confinaria, festosamente addobbata per accogliere l'Ospite. Grandi bandiere italiane e germaniche danno un aspetto lieto di eccezione a questa prima tappa in territorio italico: è il saluto di tutta la penisola al FUhrer del Reich. La nuova moderna stazione di frontiera è pavesata a festa, con bandiere e festoni dai colori nazionali, che si alternano alle rosse bandiere dalla Croce Uncinata e ai neri vessilli del Fascio Littorio. Ai lati del binario sul quale dovrà passare il treno del FUhrer si ergono quattro grandi colonne che recano l'Aquila romana. Dove avverrà l'incontro con le nostre rappresentanze, al limite della pensilina, è ricavato un atrio d'onore pavesato con sfarzo di bandiere, di piante e di fiori. Alla stazione di frontiera La mattinata è splendida. La stretta gola del valico è inondata dal sole. Nell'atrio d'onore sono a ricevere il Capo della Nazione amica S.A.R. il Duca di Pistoia, venuto a porgere all'Ospite il saluto del Re Imperatore, il Ministro Segretario del Partito S. E. Starace, accompagnato dal maggiore Rapicavoli, una Missione Reale, composta, dall'ammiraglio di squadra Salza, aiutante di campo di S. Maestà il Re Imperatore, come capo-missione, dal generale conte Murari della Corte Bra, dal Mastro delle Cerimonie nobile Lanza Dayeta, dai tenenti colonnelli Latini e Teucci. Vi è pure il Capo del Protocollo del Ministero degli Esteri, ministro Sortini, accompagnato dal segretario di legazione marchese Giustiniani. E' presente anche S. E. Bastianini, Sottosegretario agli Esteri, che è venuto a ricevere i Ministri del Reich ed è accompagnato dal ministro Bellardi Ricci e da altri funzionari del Ministero degli Esteri. Sono anche presenti il Prefetto, il generale comandante il Corpo d'Armata di Bolzano, il Segretario federale ed altre tra le principali autorità. Alle otto precise il treno del FUhrer entra in stazione. Hitler scende dal treno e la musica della legione dei Carabinieri Reali intona l'Inno tedesco, la Marcia Reale e « Giovinezza », mentre la folla acclama e la compagnia di onore presenta le armi. Gli si fanno incontro il Duca di Pistoia, che porge al FUhrer il benvenuto a nome di S. M. il Re Imperatore e, successivamente, il Ministro Starace, che gli porta il saluto del Duce. Sotto la pensilina è schierata la compagnia d'onore, composta da plotoni del 18° Fanteria con bandiera, del 6° Alpini, del 7° Bersaglieri, del 9» Artiglieria e delle truppe della Guardia di frontiera. Vi è inoltre un imponente schieramento di Giovani fascisti e Avanguardisti moschettieri, mentre dall'altro lato del binario, sono i fascisti e il popolo. Il FUhrer passa in rivista la compagnia d'onore e poi ritorna tra le autorità e i membri della Missione e si intrattiene a lungo con il Duca di Pistoia. Acclamato dai presenti, sale poi nella vettura e si affaccia al finestrino, restandovi altri sette od otto minuti a conversare con il Duca di Pistoia. Alle 8,18 il treno riparte. Al treno del FUhrer sono attaccate due locomotive a vapore, condótte da macchinisti decorati della Marcia su Roma e ex-combattenti.. La macchina di testa reca al centro lo Stemma hitle¬ riano tra due Fasci Littori ed ai lati grandi aloni tricolori. Quindici minuti dopo, partito il treno del FUhrer, giunge al Brennero il convoglio speciale, con i Ministri del Reich, Hess, Gobbels e Frank e con le altre personalità della delegazione tedesca. A riceverli si trovavano il Sottosegretario agli Esteri S. E. Bastianini, col Ministro Bellardi Ricci ed alti funzionari dell'Ambasciata del Reich. Anche i Ministri del Reich sono fatti-segno a manifestazioni di omaggio da parte della folla presente. Lungo tutta la linea ferroviaria, i militi della 45a Legione M.V.S.N. prestano servizio d'onore. Il saluto dei sole Alla partenza del treno di Hitler, il Duca di Pistoia ha preso congedo dal FUhrer. La Missione Reale, il Ministro Segretario del Partito e il Capo del Protocollo, salgono sul treno del FUhrer, per accompagnare quest'ultimo fino a Roma. , La breve cerimonia al Brennero è il buon inizio di questa giornata tutta italiana del viaggio del FUhrer e lascia in tutti un'impressione di sorridente fraternità e di gioioso auspicio. Il sole italiano sbuca dalle montagne a dare il benvenuto all'Ospite e dopo le tetre ore delle pioggie e dell'oscurità, il viaggio continua adesso in una sinfonia di luce e di colori. Ora il FUhrer è richiamato ripetutamente al finestrino dalla magnificenza dello spettacolo: cielo e montagne, pittoreschi luoghi dell'Alto Adige, uniti da una strada mirabile, su cui si posa sovente il suo sguardo attento. A Fortezza, a Vipiteno i contadini 'agitano 11 cappello ed il fazzoletto per salutare. A tutte le case sono esposte le due bandiere italiana e tedesca. A Chiusa, il passaggio del treno è salutato da un picchetto di Bersaglieri in magnìfico comportamento militare,, da una folla in fitto gruppo e da una banda civile, il cui suono è coperto dal fragore del treno. Poco dopo la partenza dal Brennero, un incaricato del Ministero della Cultura Popolare, consegna al FUhrer un libro-ricordo del viaggio, con la descrizione in tedesco dei luoghi toccati dall'itinerario ferroviario, volume artisticamente rilegato in pelle con fregi, dal titolo: Wìllkommen, che vuol dire « Benvenuto ». Il FUhrer mostra di gradire molto il dono. Alle dieci si giunge a Bolzano. Qui l'accoglienza è plebiscitaria. Tutta la cittadina capoluogo di provincia, con il Prefetto, la Podesteria, i Comandi militari, con le sue organizzazioni con lé sue numerose schiere fasciste e le musiche assiste al passaggio senza fermata del treno speciale. La stazione è coperta di bandiere. Gli operai dei vari stabilimenti della zona industriale, ove è stato sospeso il lavoro, sono ammassati per un paio di chilometri e salutano romanamente sventolando bandiere italiane e tedesche. Il treno che reca Hitler procede tra un susseguirsi ininterrotto di entusiastiche manifestazioni del popolo della Valle dell'Adige, il cui caloroso fervore impressiona e commuove visibilmente il FUhrer che resta lungamente affacciato al finestrino. A Trento, dove il treno rallenta, lo saluta una grandiosa dimostrazione della Gioventù Italiana de) Littorio, che unisce in una sola invocazione il Duce e il FUhrer. Sotto la pensilina della stazione, decorata di bandiere italiane e tedesche, assistono al passaggio del treno le maggiori autorità Anche le montagne trentine so¬ no uscite dalla loro tranquillità silenziosa per animarsi di canti e ravvivarsi di colori. Il treno discende ora verso la pianura padana, accelerando. Poco prima di Verona, si incontrano delle immense scritte distese sui campi: «Verona saluta il FUhrer ». Una squadriglia di apparecchi da caccia scorta il treno fino alla città scaligera. Prima di giungere a Verona, il FUhrer riceve nella sua vetturasalone il Ministro Starace, l'Ammiraglio Salza-ed il Capo del Protocollo Sortini, con i quali si intrattiene in lungo colloquio, alla presènza del Ministro degli Esteri Von Ribbentrop, del Ministro Lammers, del Capo del Protocollo tedesco Von BUlow-Schwante e del consigliere d'Ambasciata Thomsen che funge da interprete. Alle ore 12,12 il treno del Fuhrer giunge a Verona. Sotto la pensilina della stazione è schierata un'imponente massa di Camicie Nere e di rappresentanze. Annunziato da un triplice squillo di tromba e salutato dalle entusiastiche acclamazioni della folla, il FUhrer appare al finestrino della vettura-salone e riceve lo omaggio del Prefetto, del Podestà e delle altre autorità militari, mentre l'immenso schieramento dei fascisti e delle organizzazioni della G.I.L. eleva al FUhrer acclamazioni fervidissime. Il Podestà di Verona offre ad Hitler, a nome della città, una artistica riproduzione in bronzo della statua equestre di Cangrande della Scala. Attraverso l'Emilia Dopo una sosta di dieci minuti il treno presidenziale lascia Verona. Hitler offre quindi nella vettura-ristorante una colazione alle personalità italiane salite sul treno al Brennero. A questa colazione prendono parte il Segretario del Partito S. E. Starace, l'Ammiraglio Salza, il Ministro Von Ribbentrop, il Capo del Protocollo Sortini, il generale Murari della Corte Bra, il Ministro Lammers del Cancellierato, l'Ambasciatore Von Makensen, il Capo del Comando superiore delle Forze Armate tedesche, generale Keitel, il comandante generale delle S. S. Himmler, i Sottosegretari Weiszàcker e Dietrich e tutte le personalità che compiono il viaggio. li viaggio ha ripreso, sempre fra lo stesso spettacolo di colori, di folla, di entusiasmo: ma questo spettacolo muta da località a località, da paesaggio a! paesaggio. La delegazione è ancora nel vagone ristorante, ma Hitler, di tratto in tratto si volta verso l'esterno ad ammirare i cangianti toni di queste manifestazioni a Lui dedicate per mille chilometri di percorso, passando'per centocinquanta stazioni del Regno, ed alza il braccio ed esprime la sua contentezza e la sua ammirazione al Ministro Starace, che gli è seduto accanto. Ed ecco Bologna. La stazione è tutta decorata di trofei di bandiere, di festoni e di piante ornamentali. Alle due estremità di es-; sa sono state erette due allegorie: ! una al piazzale ovest, costituita! da dodici altissime antenne radio; con altoparlanti, adornate con i' colori della città di Bologna, rap-i presentante in sintesi una stazione radio, alla cui base, su podi), collocati tra piante ornamentali,! sono dodici giovani italiane che per prime recano il saluto della città natale di Marconi e della Decima Lento all'arrivo del treno di Hitler. L'altra allegoria, dal lato opposto, rappresenta un trlon-j fo dei colori nazionali, ai piedi del j quale, su alti basamenti, tra trofei di bandiere italiane si allineano con portamento, marziale dodi¬ ci Avanguardisti moschettieri, irrigiditi nel saluto romano, i quali hanno porto per ultimi il saluto della città al FUhrer. Prima di entrare in stazione, il treno di Hitler è salutato dal simultaneo potente saluto delle sirene di trecento locomotive adornate di tricolori, schierate fuori dai depositi. Appena il convoglio entra sotto la pensilina, alle ore 14,18, un formidabile « Evviva Hitler! Evvica il Duce! » echeggia ripetute volte. Il FUhrer, che è affacciato al finestrino, risponde alle scroscianti acclamazioni^ salutando con il braccio levato. Quindi le autorità si avvicinano alla vettura recando al FUhrer il fervido saluto di Bologna. Subito Hitler discende dalla vettura e passa in rivista la compagnia d'onore dei Bersaglieri. Avvenuto il cambio del sistema di trazione da vapore ad elettrico, Hitler risale in vettura ed il convoglio si rimette lentamente in moto: si rinnova più vibrante ed entusiastico il saluto fervido della folla che perdura sino a quando il treno scompare verso Prato. A Firenze A Prato, dove il treno del FUhrer sosta due minuti, tutta la città ha voluto portare il suo entusiastico saluto al Capo della grande Germania. Il popolo, che non ha trovato posto nell'interno della stazione, si ammassa ai passaggi a livello e sulle alture fiancheggianti la linea ferroviaria. Ad attendere alla stazione, fra le moltissime altre autorità e gerarchie', è il Federale di Firenze e membro del Direttorio del Partito. All'arrivo del treno, grida altissime e applausi soverchiano le musiche, che suonano gli Inni nazionali tedeschi e italiani. Il FUhrer si affaccia al finestrino della sua vettura sorridente e compiaciuto e, con il braccio teso nel saluto, risponde alla imponentissima adunata, rimanendo al finestrino della sua vettura fino a quando il convoglio si rimette in moto. La folla in un'ondata di entusiasmo incontenibile si avvicina sino al treno, a stento trattenuta dai cordoni della truppa. Alcune signore riescono ad offrire al FUhrer magnifici fiori. La manifestazione è grandiosa ; ! ! ; i , ! j j DONNE IN COSTUME A STAZIONE DI VERONA IN ATTESA FUHRER