La diplomazìa all'opera nell'Europa centrale di Italo Zingarelli

La diplomazìa all'opera nell'Europa centrale La diplomazìa all'opera nell'Europa centrale Londra farebbe un passo a Berlino mentre un passo franco-inglese avrebbe luogo a Praga Parlali 29 aprile. ... Il Presidente del Consiglio Daladier e il Ministro degli Esteri Giorgio Bonnet, reduci da Londra, sono arrivati per. via aerea all'aeroporto del Bourget alle. 19,35, ■ ricevuti dal Ministro della Marina Campinchi, giunto qualche, momento prima dalla Corsica per via aerea, dal Ministro degli Interni Sarraut, dal Guardasigilli Rey naud, dal Ministro delle Finanze Marchandeau- e dal gen. Jeàunaud rappresentante il Ministro dell'Aria. Fra le numerose personalità presenti "si trovava l'addetto militare britannico e il prefetto di polizia. Un battaglione della base aerea con musica e bandiera ren< deva gli onori militari. Dichiarazioni di Daladier Daladier e Bonnet si sono subito recati al Ministero della Guerra dove alle 20,10 il Presidente del Consiglio faceva ai giornalisti le seguenti brevi dichiarazioni: « Abbiamo . trovato davanti a noi degli uomini di una lealtà e di una franchezza assoluta. Di conseguenza abbiamo, potuto esaminare con intera fiducia i principali problemi che si sono posti all'attenzione dei due Paesi. Credo poter dire che l'accordo sia fatto e che le decisioni che sono state prese non mancheranno di avere le migliori' conseguenze. Perciò è una lieta impressione quella che riporto,dal nostro viaggio in Gran Bretagna ». Una conferenza ha poi riunito nel gabinetto del Presidente del Consiglio il Ministro delle Finanze Marchandeau e il Ministro dell'Economia Nazionale Patenotre. Un Consiglio di. Ministri si riunirà probabilmente lunedi prossimo. Intanto quale conclusione alle conversazioni londinesi la parola « alleanza » ha sostituito quella di « intesa cordiale » nella testata dei giornali parigini, unanimi nel considerare più che soddisfacente il bilancio di ' quéste ■ due giornate, che hanno approdato a una stretta collaborazione militare del due paesi con la messa in.comune delle materie prime e l'unità di comando, a una intesa diplomatica su tutte le questioni prese ih esame e a una intesa sull'Europa centrale che era la questione più. delicata che si presentasse agii interlocutori franco-britannici. Il comunicato pubblicato alla fine del convegno può quindi dichiarare che è stata riconosciuta ancora una volta la stretta comunanza di interessi che unisce la Gran Bretagna e la Francia, ma sarebbe errato credere che durante le discussioni svoltesi nell'atmosfera della più stretta cordialità non si siano manifestate divergenze abbastanza sensibili. Uno dei giornalisti che gode della fiducia delle sfere governative .francesi, Giulio Sauerwèin, recatosi a Londra per Paris Soir scrive infatti che > se sulle necessità e sul valore dell'intesa francobritannica non vi è il più lieve disaccordo, le. divergènze comin-, ciano Invece per quello che riguarda la sua futura utilizzazione. Bisogna rifare le basi di una combinazione più o meno vasta di sicurezza collettiva oppure unire a questi due pilastri altre due coonne per farne le fondamenta del'edificio intero conosciuto sotto il nome di patto a quattro anche sé questa definizione ha cambiato di senso nel corso di questi ultimi anni?'La Francia, sempre impregnata di spirito ginevrino, si mostra favorevole alla prima soluzione e il governo britannico alla seconda. La Francia dichiara che non abbandonerà lo Stato cecoslovacco perchè la sua posizione continentale secondo la sua tradizione cen¬ B tenaria si .appoggia su alleanze orientali. La Gran Bretagna invece pensa di aver fatto abbastanza per la propria sicurezza garantendo fino alla frontiera del Reno i territori francese e belga che fronteggiano le sue coste. Due concezioni dunque le cui divergenze Sauerwèin ammonisce di non esagerare, per quanto drammatiche possano, sembrarne le manifestazioni esterne. Passi a Berlino e a Praga Però l'inviato speciale del « Petit Parisien » crede sapere che, in seguito a risoluzioni prese nella conversazione che ha avuto luogo nel pomeriggio, un passo inglese sarà effettuato fra breve a Berlino per incitare il governo del Reich ad apportare maggiore moderazione nelle sue rivendicazioni concernenti le minoranze tedesche di Cecoslovacchia e ad ammettere una soluzione ragionevole. Simultàneamente un altro passo, ma' franco-inglese, sarà effettuato a Praga per convincere il governo cecoslovacco dell'urgenza di accordare a quelle minoranze un massimo di libertà compatibile col mantenimento della sua sovranità e della sua autorità su tutte e popolazioni che costituiscono la repubblica cecoslovacca. L'essenziale era di forgiare uno strumento di comune difesa e questo obiettivo i termini del comunicato ufficiale permettono di considerarlo come raggiunto. Pel momento non-vi è da chiedere di più. In attesa quindi di ulteriori precisioni sulle recenti conversazioni di Londra l'impressione a Parigi è eccellente sotto ogni aspetto. Per rendersene conto bata del resto, come fa rilevare Doiot sulla Liberté, il linguaggio dei giornali partigiani della guerra. Quando questi esultano vi è sempre da chiedersi quale sciocchezza il governo abbia potuto compiee; quando invece manifestano la óro disillusione o il loro malconento c'è invéce da credere che qualche atto serio sia stato compiuto in favóre della pace e della riconciliazione nazionale. Ora che cosa scrivono i giornali estremisti o quelli che senza esserlo avrebbero sperato volentieri in una conlagrazione generale pel Negus.o per la Spagna rossa? «E' da temersi.. » scrive il Pópulaire; menre l'organo comunista constata malinconicamente: « Non commeniamo gli accordi perchè non poremmo, fare che amare riflessioni». E Bure sull'Orde non esita a partire risolutamente all'attacco accusando l'Inghilterra di' essere entrata nel giuoco italo-tedesco! Ma questi conati inani — osserva la Liberté —- lasciano ormai il empo che trovano: i fatti valgono ortunatamente più delle parole ». I problemi mediterranei Per le questioni che interessano n modo speciale l'Italia cioè i prò blemi mediterranei e africani i giornali constatano con soddisfazione che l'intesa è stata realizzata in buone condizioni. Di comune accordo Francia e Gran Bre agna preparano a Ginevra il rico noscimento dell'Impero italiano di Etiopia. Per la procedura il « Temps » afferma che in certi circoli si asicura che nel caso in cui non inervenisse in seno al Consiglio dela Società delle Nazioni un voto unanime, il portavoce della Gran Bretagna prenderebbe l'iniziativa di esporre l'atteggiamento del governo di Londra deciso a riconocere il fatto compiuto in Etiopia mentre la Francia dal canto suo nvaerebbe un nuovo ambasciatore a Roma, i negoziati franco-italiani n corso dovendo riuscire, a quano si spera, verso la metà di maggio. Speranze e ansie nella capitale cecoslovacca Praga, 29 aprile. Dopo due giorni di ansie, questa -sera a. Praga si respira più sollevati: il comunicato sull'esito delle conversazioni londinesi e le dichiarazioni di natura . militare fatte da Daladier soddisfano non meno dell'affermazione di Lord Halifax che l'Inghilterra ormai, si considera direttamente .interessata al problema cecoslovacco. Sopra tutto importanti per l'opinione pubblica locale sono le assicurazioni del Presidente del Consiglio francese riguardanti la volontà della Francia di rispettare .gli impegni di venire in aiuto della repubblica alleata. Per la Cecoslovacchia essenziale -è sapere fin da óra che in materia di concessioni all'elemento, tedesco non le sarà in nessun caso chiesto di andare oltre i limiti consentiti dalla sua integrità e indipendenza statale: Intanto non è da augurarsi che le notizie londinesi incoraggino il gabinetto Hodza a restringere la misura delle concessioni: l'intransigenza appare pericolosa in ogni caso, giacché oltre all'aspetto internazionale, il problema ha un aspetto interno la cui gravità è indicata dal fatto che dietro a Henlein marcia una massa nelle cui file l'esasperazione, sebbene finora la disciplina sia stata esemplare, può sempre farsi strada. In provincia, si afferma, la radlcalizzazione ha compiuto seri progressi ed Henlein e i suoi collaboratori si dimostrano consci della responsabilità che questo implica e lanciano ripetuti moniti alla calma e consigli a non cedere a eventuali provocazioni: siccome per dopodomani primo maggio sono indetti dovunque grandi feste e comizi, il partito intende che la popolazione fornisca al mondo la prova oltre che della risolutezza, della disciplina con la quale i tedeschi dei Sudeti sono schierati dietro a Conrad Heinlein e al suo programma. «I tedeschi dei Sudeti — scrive la Zeit — formano un -movimento politico al di sopra del quale sta la dura legge della disciplina nazionale. Chi offende questa legge in un'ora decisiva, e sia anche l'arbitrio suggerito da buona intenzione, si rende responsabile di danno per la nazione. Ogni tedesco dei Sudeti, anche quello che vive nel più piccolo e più remoto villaggio, ha in questo difficile e serio momento la sua parte di responsabilità per- il tutto. Non dimentichiamo che in questa storica lotta per 11 nostro diritto trionferà colui che la vinca nella prova dei nervi e che si metterà invece dalla parte del torto colui che cori una crisi di nervi rompa il corso logico delle cose ». Per ben comprendere il mònito della Zeit, bisogna sapere che ai capi i quali dicono loro che-errori di tattica possono fare del problema cecoslovacco il punto di partenza di una guerra europea, gli elementi radicali hanno non di rado risposto che la soluzione si può averla .lo stesso con una guerra civile. I cechi danno un colpo al cerchio e uno alla botte: autorizzano ad esempio i Sudeti tedeschi a esporre al primo maggio (che in Germania è festa nazionale) la bandiera dalla croce uncinata a fianco alla cecoslovacca, e stringono contemporaneamente i ranghi' delle organizzazioni nazionali. Per il primo maggio i, Sokols delle altre leghe ginnastiche hanno lanciato un appello per dirsi pronti a difendere a tutti i costi e fino alle conseguenze estreme le frontiere e la costituzione dello Stato indipendente cecoslovacco, Italo Zingarelli

Persone citate: Bonnet, Bourget, Bure, Conrad Heinlein, Daladier, Daladier Daladier, Giorgio Bonnet, Giulio Sauerwèin, Negus