La Sierra del Pobo scalata dagli uomini del gen. Varela di Giovanni Artieri

La Sierra del Pobo scalata dagli uomini del gen. Varela La Sierra del Pobo scalata dagli uomini del gen. Varela L'azione nazionale preme sulla strada di Sagù rito e Valencia — Numerosi villaggi occupati nella sacca di Alfambra (Da uno dei nostri inviati) Fronte di Temei, 28 aprile. La formidabile tempesta di.veno, grandine e pioggia continua su utto il fronte e non solo in questo meridionale, ma anche nelnord Ebro. Sui Pirenei, la neve ha immobilizzato ugualmente le operazioni dell'Esercito di Navarro. La sosta nel settore turólénse permette di valutare la operazione condotta a termine ieri da Varea, che consiste principalmente nell'avere avvicinato e scalato le creste principali della Sierra del Pobo. Il Corpo d'Esercito di Costiglia lavora a disincrostare il fianco sinistro della strada nazionale, che mena da Temei a Sagunto, dalle unità e battaglioni quivi stabilitisi fin dal principio delia otterrà. Non si potrebbe pensare un'azione celere sulla rotàbile, se i fianchi non foisero perfettamente liberi. L'azione di ieri, come dicevo, assume una grande -importanza, poiché sia nel settore di Castellote che in quello di Alfambra, le colonne Castiglione si sono gettate nelle montagne per prendere possesso delle strade di comunicazio ne che adducono all'arteria Allepuz-Àlcalà de la Sélva-Mora Rubillos, convergente al mare, precisamente su Sagunto. Il che .permetterà di poter puntare sul Mediterraneo da due settori distinti e con forze imponenti. L'operazione, grosso modo, ha liberato le ra dici di questo albero stradale. Dal settore di Castellote sono partite due colonne, precisamente da Cueva de Canart, una per la strada da Cueva a Sant'Olea, che ha occupato il villàggio di Los Torres del Mercader, e l'altra, appog giata sul fianco sinistro dalla co lonna operante nel settore di Ejul ve, ha occupato, dopo la pianura di Villaseco, la Sierra de la Garócha passando a guado il Guadalope. Le forze in marcia su Sant'Olea hanno occupato un altro villaggio, El Morrion, formando un cerchio nel quale viene chiuso il centro abitato di Ladruhan. I rossi riuscirono a fuggire prima che l'accerchiamento fosse completo e che gli instancabili soldati di Castiglia potessero guadare senza disturbo il terzo fiume della giornata, il rio Bordon, occupando la strada che porta da Castellote a Cantavieja, fino alle vicinanze di Bordon. A questo punto la distanza delle posizioni nazionali di Forcali, settore di Morella, è di meno di dieci-ehilometri, in maniera che se le forze di oriente e quelle del settore di Teruel non si sono ancora materialmente congiunte per marciare poi spiegate verso il sud, i settori sono già comuni. Tanto più che le due strade che si incrociano sulla Sierra Bianca e fanno comunicare i settori, sono in gran parte dominate dai nazionali. La conquista delle alture dell'im portante Sierra del Pobo è stata in certo modo favorita dal temporale, che ha ridotto di molto la resistenza rossa o la volontà di ostacolare l'energica avanzata di Varela. In definitiva, con la conquista di Escoriuhuela, dove, come dicevamo ieri, è avvenuto il passaggio dell'Alfambra, Villalba Alta e Orrios, le truppe Hi Castiglia hanno snidato i depositi di uomini e munizioni destinati all'esercito repubblicano ancora operanti tra questi monti. Non resta che il villaggio di El Pobo, dominato già dai nazionali, che sono padroni del Cerro de las Cruzes. La situazione in questo settore, che polarizzerà tutto l'interesse dei prossimi giorni, è ampiamente favorevole all'impianto e al vittorioso esito di una battaglia che, è facile prevederlo, i rossi vorranno combattere prima di la sciare via libera alle truppe di Castiglia verso le miniere di Sagunto e la strada di Valencia. Giovanni Artieri IL PONTE DI SA UT DU LOUP PRESSO BARDA NELLA VALLE D'ARAN fritto saltare con la dinamite dal miliziani in fuga.

Luoghi citati: Castiglia, El Morrion, El Pobo, Sagunto, Teruel