All'ultimo minuto dei tempi supplementari il Torino segna al Milan la rete decisiva: 3-2

All'ultimo minuto dei tempi supplementari il Torino segna al Milan la rete decisiva: 3-2 le squadre torinesi finaliste della " Coppa /tetta „ All'ultimo minuto dei tempi supplementari (cioè a/ 240° c/c/ duplice accanitissimo confronto) il Torino segna al Milan la rete decisiva: 3-2 RETI: D'Odorico (T.) 86» minuto del I t.; Bus caglia (T.) 4° m.; Boffi (M.) 13» m. e Boffi (M.) 24» m. del II t; Cadario (T.) 14» m. del II. t. supplem. TORINO: Cassetti; Brunella e Ferrini; Cadario, Eli cria e Neri; Bo, Gallea, Baldi, Buscaglia e D'Odorico. MILAN: Zorzan; Perversi e Bonizzoni; Poggi, Bortolotti e Loetti; Capra, Xoich, Boffi, Antonini e Arnoni. ARBITRO: Galeati di Bologna. Questa semifinale della Coppa Italia fra Milan e Torino passerà alla storia come una delle gare più, accanitamente disputate della stagione. Non novanta minuti, come stabilisce la legge e la consuetudine, sono stati necessari per decìderne le sorti, ma la bellezza di duecentoquaranta minuti: due partite con relativi tempi supplementari. Due completi pomeriggi di giuoco. E la decisione è venuta esattamente al termine dell'ultimo degli otto tempi disputati, al SS9" minuto di giuoco. Un minuto ancora di lavoro sterile, ed i due avversari si sarebbero trovati in parità, due a due come già a Milano otto giorni fa e, vista la recidiva ed assoluta incapacità del giuoco a definire la vertenza, si sarebbe ricorsi alla estrazione a sorte per stabilire chi doveva essere il finalista della Coppa per domenica prossima. Avevano disputato due tempi — i regolamentari — Milan e Torino, pieni di contraddizioni. Due tempi a lunghi periodi di giuoco squallido, ed a sprazzi di giuoco fulgido. Il Torino, particolarmente, aveva tenuto un contegno confuso ed incerto. Tanto incerto e confuso, questo contegno, che il pubblico, ad un dato punto, si era messo a rumoreggiare. Il pubblico dei « granata » ama la sua squadra. La ama, senza riguardi, sema economie, senza finzioni. Quando vede che non va, come nella prima parte dell'incontro a lungo metraggio di ieri, non le tace nè sarcasmi né malinconie. Quando, ad un dato momento, vede che le cose riprendono ad andar bene, allora l'entusiasmo prende la forma di uno scoppio. Proprio quello che è avvenuto ieri. Due tempi regolamentari, dunque, interessanti soltanto per qualche momento di lucidità dei contendenti o per gualche prodezza individuale di qualche uomo. In tanto grigiore, giungeva il primo punto, al 36° minuto del primo tempo, a favore dei a granata-», proprio nel momento in cui pia salaci si facevano sentire i commenti del pubblico sulla squadra del cuore, e proprio ad opera del giuocatore che dei commenti stessi più direttamente faceva le spese. Un calcio di punizione fuori dell'area di rigore milanista, sulla sinistra. Tira Buscaglia forte, a mezza altezza; Baldi, ben piazzato al centro, tocca e devia maggiormente la palla verso destra; D'Odorico spunta laggiù in fondo allo schieramento di battaglia, a due passi dal montante, riprende violentemente di testa e segna, senza che Zorzan possa far nulla per impedirglielo. Vittoria in tasca? Uno a zero. E', all'incirca, tutto quello che ha importanza nello svolgimento del primo tempo. Il Torino aveva svolto una splendida azione culminata in un tiro sibilante di Buscaglia, fuori bersaglio per un nonnulla verso la metà del tempo. Boffi aveva costretto il portiere granata a due difficilissimi interventi, con due tiri che più forti e più precisi non si possono immaginare. La ripresa era appena iniziata — quattro minuti dt giuoco — che ■ Buscaglia, dopo alcuni tentativi per inquadrare il suo tiro, trovata la giusta mira, concludeva di botto un'azione che in sè non aveva nulla di speciale, con una cannonata contro la quale il tentativo di parata di Zorzan, per quanto lodevole, nulla poteva fare. Da fuori dell'area di rigore la palla filava raso terra ed andava ad insaccarsi proprio nell'angolo basso della porta, sulla destra del portiere. Due a zjero, con poco più di quaranta minuti di giuoco prima di giungere al termine. Secondo ogni apparenza, tutto doveva essere deciso. Ecco, invece, che il Milan si riprende. Dapprima le sue offensive paior.o blande ed insignificanti. Poi prendono carattere di continuità, diventano predominio. E' sempre Boffi che dà l'allarme, con un tiro di punizione, che il portiere torinese devia, con bella pre senza di spirito, sopra il palo tra sversale. Dopo l'avvertimento, ar riva il fatto positivo. Tiro di punizione, da fuori dell'area di rigore, un po' sulla destra. Schieramento, misure precauzionali, tutte le solite cautele. Scocca il tiro dal mede destro di Boffi. La palla infila uno spiraglio, non trova o staccili e, con violenza inaudita, va a scuotere la rete, a destra del portiere, ad un palmo da terra. Il vantaggio del Torino è ridofr to ad un solo punto, e mancano ancora trentadue minuti alla fine, visto che siamo al 13° minuto solamente. Il Torino continua a tentennare, conduce qualche- bel la controffensiva, di tempo in tempo costringe Zorzan a belle parate, ma, nel complesso del suo lavorò, brancica, si dimena, non ai ritrova. Il Milan, invece, giuo ca sempre meglio: in certi mo menti va realmente forte. Ed al 24» minuto pareggia. Ancora ad opera e per merito di Boffi. Questa volta il centroavanti rossonero, che è finalmente fatto oggetto, se non di più attenta, certo di più severa marcatura, piomba in area di rigore, si districa da chi lo circuisce, sfugge a chi lo sospinge, e lascia andare la sua temuta « stangata» sulla valla. ZI portiere torinese va a raccogliere il pallone nella rete. Due a due, alia pari, con una ventina di minuti di tempo alle dsuCpdoEl'dreesNriteddtessatma.OpmPtcppitvsdOiisnlrvSncmlmqp due squadre per modificare il riultato, se ne sono in grado. Non ne saranno più in grado. Che, da una parte, Buscaglia zoppica già da tempo all'ala sinistra, dopo le cure subite fuori campo. E dall'altra, il tiratore scelto e 'unico tiratore del Milan, Boffi, duramente toccato, deve rientrae negli spogliatoi a farsi curare, e, quando rientra, si trascina: oltanto il tiro non lo ha perduto. Ne sanno qualche cosa i difensori torinesi. Si giunge alla fine dei empi regolamentari senza nulla di fatto. Nulla di nuovo, cioè, sul due a due. Lo spauracchio dei sorteggio Brevissimo riposo, ed inizio dei empi supplementari. Le due squadre, punte sul vivo ambedue, si gettano nella lotta con grande ardore. E, di colpo, la gare diven ta veloce, bella, interessantissi ma. L'opposto di quello che eraall'inizio. I milanisti si battono come leoni. Ed i «granata-» rispondono per le rime. Sgroppate, combattimento, tiri, pericolo di capitolazione di qua e di là. Ma di conclusione, nessuna. Ultimo tempo di un quarto d'ora, ultimo tentativo di decisione. Qualche momento di rilassamento, e poi tono acceso, nuovamente. Passano i minuti; il Torino domina e minaccia ora, ed il Milan è ridotto sulla difensiva. Ognuno è pronto a giurare che di palloni in rete più non se ne vedranno. Un minuto dal fischio finale. Bo, dalla sinistra avanza e centra. Nessuno può intercettare il violento traversone. Dall'altra parte dello sbarramento arriva in piena corsa un mediano, Cadario e piomba sulla palla colla violenza di un ariete, colla rabbia di un disperato che si voglia vendicare di una lunga inutile fatica. Al volo. Nessuno vede la palla. La in tuisce Zorzan, che 'si getta in tuffo, la tocca, ma non può im¬ pfigtss pedirle di entrare in rete. E' la fine. Finale del tipo rossiniano. Un gran colpo di cassa che fa scatare tutti in piedi e manda in visibilio i sostenitori granata. V. Torino è in finale della Coppa. Bella lotta. Un Milan che deOai stanchezza di domenica pia rum dava segni. Un Milan che gru-pria, di perdere non meritaca. rum fosse che per i meriti di Bogi «Ito; non ha quello che la grande maggioranza degli altri caraxft» hanno, la capacità di tessere,, ma possiede quello che pochi posseg-' gono, la capacità dt concludere,'l'intuito della rete. sCEd un Torino tanto vitale da'puntar fuori il capo dal giuoco scialbo e melenso, superar se. stesso, e vìncere con un gesto di. energia spettacoloso. Giornata se-j rena. Sette od ottomila spettatori. Circa 25.000 lire d'incasso. Vittorio Pozzo Ad un minuto dal termine del secondo tempo supplementare, vale a dire sul traguardo proprio dei 240 minuti di giuoco che sono stati necessari per decidere, In due gare, Il confronto Torlno-Mllan, Cadario ha ottenuto, con un forte tiro, Il punto risolutivo. La palla, sfuggita a Zorzan, ha picchiato con < effetto > contro la base di un montante ed è finita In rete.

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