La deposizione del figlio di Segantini

La deposizione del figlio di Segantini I QUADRI FALSI IN TRIBUNALE La deposizione del figlio di Segantini C&xmmb ti nwof. Cartocci fi* imitato di oltre 100,000 lire Le vicende dei quadri falsi sono ricche di episodi e di questi le cronache giornalistiche ne hanno raccontanti parecchi. E' là volto oggi delle disavventure di un altro dei truffati, il prof. Rocco Caducei che dalla vicenda usci alleggerito* di oltre centomila lire. Ecco come questi rimaneva vitima della truffa perpetrata ai suoi danni. Nel 1933 certa signóra Orsola Soave Maccario, della nostra città, si presentava in casa del professore Carlucci offrendogli in vendita alcuni quadri celebrati tra quali alcuni — diceva — del Fontanesi, soggiungendo di doversene disfare a malincuore per sopravvenuti rovesci di fortuna. Senonchè il prof. Carlucci obbiettava di non avere alcuna intenzione di fare una collezione di quadri. Ma siccome la Maccario insisteva il Carlucci 'acconsentiva di tenere i quadri in deposito onde evitare alla signora il disagio di riportarseli a casa. * — Chissà — soggiungeva — potrebbe darsi che cambiasse idea e si decidesse à farne l'acquisto. Qualche tempo dopo il professore Carlucci riceveva la visita del comm. Ezio Fall a-Cara vino il quae alla vista dei quadri -che egli aveva in depòsito andava in visibilio .magnificandone la bellezza ed il pregio e dimostrandosi quanto mai curioso per il possesso che ne aveva il professore. Vantaggioso affare — Me li voleva vendere per cinque o sei mila lire ma non li volli acquistare — rispose il Carlucci. — Ma è una miseria, mio caro Professore! Non si lasci sfuggire occasione di fare un buon .affare! Valgono assai di più. Facciamo lo affare, insieme, vuole? Fra poco 10 debbo aprire una grande galleria artistica. Acquisti! quadri, io 1 esporrò nella mia galleria, li venderò. Costituiamo una società in partecipazione e divideremo gli Utili a metà. E' inutile dire come dopo qual che giorno il prof. Carlucci rice vesse nuovamente la visita della Maccario che gli esibì molti altri quadri, come il Carlucci versasse a quella le prime 5 o 6 mila lire, come ne.versasse altre superando complessivamente le 100.000 ire. Venticinquemila lire furono pagate dal Carlucci per un Segantini, ■ naturalmente falso. In possesso di tonti magnificati quadri il Carlucci incominciò a preoccuparsi dal fatto che il Falla Caravinu contrariamente alle promesse fattegli non si decideva ad aprire la... galleria e con il passare del tempo qualche dubbio incominciò. a sorgergli nell'animo. Ed allora scrisse al figlio del Segantini, Gottardo, domandandogli se ricono-, sceva come opera del padre suo il quadro di cui era in possesso. Truffato é denunciato La risposta-negativa lo sbalordì. Ed allora certo di essere stato truffato sporgeva querela alla nostra autorità giudiziaria avendo ottenuto dalla Maccario la confessione ch'essa era stata un emissario del Falla Caravino. Quest'ultimo invece insieme alla moglie Maria Del Grosso che collaborava col marito sosteneva viceversa che alcuni dei quadri erano autentici tanto che avevano l'autentica del prof. Calderini mentre altri erano stati falsificati dallo stesso prof. Carlucci, tanto da sporgere rlertuncia contro di lui. Il Professore in istruttoria veniva pienamente assolto dall'accusa mossagli e di qui ne nacque una denuncia per calunnia contro il Falla-Caravino. Durante l'istruttoria aperta dalla nostra autorità giudiziaria risultò che un emissario del Falla^Caravino, certo ing. Teobaldo Barberis erasi recato dall'antiquario Gatto offrendogli in vendita dei falsi Fontane?! e fu un commissario di P. S. à sorprendere il Barberis mentre cercava di vendere i falsi- quadri. Eseguita una sorpresa nello studio del Falla Caravino fu rinvenuto un Fontanesi in procinto di diventare autentico. La lunga e complessa istruttoria si chiudeva col rinvio a giudizio del Falla Caravino, della moglie sua, dell' ing. Teobaldo Barberis, della signora .Orsola Maccario oltre a due mediatori,, certi Falletti e Calvi, per la vendita di un falso Fohtane3i. Avanti l'ottava Sezione del nostro Tribunale (pres. barone Scal- faro; P. M. cav. Cottàfavl) si è iniziato il processo a carico degli imputati. Dopo il loro interrogatorio è stata sentita la parte lesa prof. Rocco Carlucci e quindi si e iniziata l'audizione dei .numerosi testimoni fra i quali il figlio del celebre pittore Giovanni Segantini, Gottardo. Il dibàttito è stato rinviato a venerdì 29 corrente per la audizione degli altri testimoni. - • Il prof. Carlucci si è costituito parte civile col patrocinio degli avvocati Fiasconaro e Sabbatini. Al banco della difesa siedono gli avvocati Ponte Pinelli, Giordano, Bianchi-Mina, Verdirame, Farinel li e Rattone. Dalla sciagura di corso Fiume alla scoperta di una banda, ladresca Come si è già pubblicato, le indagini per la sciagura di corso Fiume avevano portato alla scoperta e all'arresto dei due pregiudicati Bartolomeo Bologna, di 23 anni, e Algeri Salvatore, di 24 anni, responsabili del furto della auto che provocò l'incidente stradale. Il Questore grand'uff. Murino, ritenendo tuttavia che i due non fossero soli ad operare i furti d'auto, incaricava delle indagini la Squadra Mobile. Le ricerche portavano alla conferma che le auto rubate servivano soprattutto a compiere dei colpi ladreschi. Proseguendo nelle indagini venivano identificati ed arrestati quali autori del furto di un'auto tali Giovanni Chiavarlo, d'anni 40, pregiudicato, e Giovanni Emmanuel, di 38 anni, muratore. Quali complici erano bure arrestati i fratelli Alberto Vigo di Francesco, di 24 anni, pregiudicato, e Giovanni Vigo, di .26 anni, fonditore. Al domicilio di. questi ultimi gli agenti rinvenivano una valigia con effetti di vestiario e arnesi da scasso. Gli effetti erano stati asportati con una « 1500 » rubata il .13 novembre scorso ' anno, dal negozio dell'esercente Anita Chiarella di Alassio. Le indagini della Squadra Mobile chiarivano completamente il mistero dei furti di auto. I furti erano compiuti da una banda ladresca cui appatv tenevano, oltre ai quattro citati, anche l'Algeri ed il Bologna, nonché le seguenti persone, che venivano di conseguenza denunciate per favoreggiamento o arrestate per complicità: Giovan Battista Grande, di 28 anni, pregiudicato; Giuseppe Re, d'anni 28, senza fissa dimora, già detenuto per altro reato; Antonip Maschero, di 36 anni, pregiudicato; Pietro Chiesa, di 24 anni, e Francesco Savio, di 27 anni, operaio. Per ricettazione erano denunciate a piede libero le amanti dei fratelli Vigo, Maria Bianca Matteuzzi, di 27 anni, e Antonietta Comba, Complicato investimento in corso Inghilterra Poco dopo le 12,30 in corso Inghilterra è avvenuto un grave incidente stradale, fortunatamente' però senza danni alle persone. L'autocarro 58.482-MI, pilotato dall'autista Luigi Pecchio fu Felice, d'anni 33, residente a Corsico, proveniente da corso Vittorio Emanuele, percorreva il corso Inghilterra. A brevissima distanza dal camion seguiva l'auto 49.853-TO, .guidato dall'impresario Antonio Olivetti, abitante in corso Vercelli 135. All'altezza di via Susa il Pecchio » faceva le regolari segnalazioni per svoltare in tale via, ma, data appunto la breve distanza, l'Olivettl non se ne accorgeva e cosi andava ad investire violentemente il fianco anteriore sinistro della macchina che lo precedeva. In conseguenza dell'urto l'autocarro aveva una paurosa, sbandata e con il treno posteriore schiacciava la macchina investitrice contro un palo della corrente elettrica. Dal groviglio dei rottami i due autisti uscivano con qualche leggera contusione.

Luoghi citati: Alassio, Caravino, Corsico