IL CONGRESSO DI STUDI ROMANI inaugurato dal Re in Campidoglio

IL CONGRESSO DI STUDI ROMANI inaugurato dal Re in Campidoglio IL CONGRESSO DI STUDI ROMANI inaugurato dal Re in Campidoglio L'orazione del ministro Bottai Roma, 25 aprile. Nella sala Capitolina di Giulio Cesare, alla presenza augusta di S. M. il He Imperatore, è stato solennemente inaugurato il 5.o Congresso nazionale di Studi romani. Questo quinto congresso, ohe raduna con una insigne e larga rappresentanza di studiosi ita.'lani, studiosi stranieri di ben tredici Paesi, svolgerà i propri lavori dividendoli attraverso dieci sezioni, con la partecipazione attiva di 400 scienziati che presenteranno importanti ed lnteres santi relazioni,, rendiconti e conni' ideazioni attinenti a problemi archeologici, storici, di diritto, urbanistici, filologici, eccetera. Intanto, ieri mattina per la cerimonia inaugurale del convegno, la sala di Giulio Cesare appariva gremita di autorità e personalità della politica, della scienza, del pensiero e dell'arte, ministri di Stato, senatori, deputati, generali, accademici, i direttori delle varie Accademie ed istituti dell'Urbe. Nella prima fila di poltrone sedevano il Nunzio Apostolico {iresso la Corte Reale e Impe.'iae d'Italia, S. E. mons. Borgoncini Duca, il Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta S. A. Em.ma il Principe Chigi Albani, il Sen. Millosevich, in rappresentanza del Senato, S. E il conte Costanzo Ciano presidente della Carrera fascista, il Maresciallo d'Italia Graziani, il Sottocapo di S. M. della Milizia generale Gautieri, il generale Grazioli, il primo presidente della Corte di Cassazione Sen. D'Amelio, 11 Prefetto. I discorsi Alla scaletta di Sisto IV, Sua Maestà il Re Imperatore, che è accompagnato dal suo primo aiutante di campo generale di Bernezzo, è ricevuto ed ossequiato dal Ministro dell'Educazione Nazionale S. E. Bottai in rappresentanza del Governo fascista dal rappresentante del Partito prof. Zangara, dal Governatore di Roma e dal presidente dell'Istituto di studi romani prof. Galassi Paluzzi con i membri della giunta direttiva del congresso. E allorchè il Sovrano fa il suo ingresso nella sala di Giulio Cesare, prendendo posto nell'appòsita poltrona di centro, tutti i con- g-esslsti in piedi e la folla degli vitati lo salutano romanamente! prorompendo poi in vibranti applausi e in. evviva, mentre al tavolo della presidenza prendono posto col Governatore di Roma, il Ministro Bottai, il prof. Zangara ed il prof. Galassi Paluzzi. Quindi rifattosi il silenzio e con l'assenso del Sovrano, il' Governatore di Roma si alza per primo a parlare. Don Pietro Colonna., sottolineati l'importanza ed il significato dei congressi di studi romani che da un decennio si adunano periodicamente in Campidoglio per recare il contributo di una severa indagine scienUAca alla maggior gloria della millenaria storia dell'Urbe si è detto lieto di porgere ai convenuti il saluto di Roma e di esprimere il voto augurale della città per la migliore fortuna dei lavori che I congressisti stanno per iniziare. H Governatore, vivamente ap- Slaudito, ha concluso salutando la laestà augusta del Re Imperatore ed elevando il pensiero al Duce che ha rinnovellato le glorie imperiali di Róma. Ha preso quindi la parola il prof. Galassi Paluzzi; dopo un devoto ringraziamento al Re Imperatore che si è degnato presenziare la cerimonia, il presidente dell'Istituto, rammentati i capisaldi programmatici da lui'esposti fondando la rivista Roma nel 1922, creando l'Istituto nel 1925 e inaugurando il primo congresso nel 1928, passa a dimostrare con una imponente serie di cifre e di fatti come le premesse e le promesse siano state mantenute, cosi che, anche attraverso i congressi nazionali di studi, romani, l'istituto che li promuove ha realizzato i postulati con i quali è sorto ed ha instaurato nel clima storico un nuovo metodo nell'indagare e illustrare con senso unitario e totalitario, le glorie della Roma dei Cesari, della Roma Cristiana e della Roma Sabauda e Littoria. La vasta relazione, ampiamente documentata, dalla quale è risultato, fra l'altro, che nei primi cinque congressi si sono avuti oltre 900 tra istituzioni italiane e straniere rappresentate, e più di 4500 iscritti, e circa 1300 contributi originali che hanno dato luogo alla pubblicazione di 15 volumi di atti per oltre 7000 pagine e 300 tavole, è a lungo applaudita. La sintesi di Bottai Dopo il presidente dell'Istituto si è levato a parlare S. E. Bottai. II Ministro, preso atto, rilevandone, il significato, della relazione fatta dal prof. Galassi Paluzzi, a cui ha rivolto un caldo elogio, intorno al metodo e alla efficacia realizzatrice dei congressi di studi romani, ha esaminato l'ampia ed originale opera costruttiva svolta nei suoi primi 13 anni di vita dell'Istituto di studi romani, del quale egli ha seguito attentamente i successivi sviluppi. Passando in rassegna questa attività, che è stata organicamente, divisa in tre grandi rami della- ri- ■ cerca e produzione scientifica dell'alta divulgazione e della organizzazione metodica di vaste imprese collettive di interesse ro mano, S. -E. Bottai ha rammentato le proporzioni monumentali assunte dalle varie imprese bibliografiche dell'Istituto, e so pratutto dallo schedario centrale di bibliografia romana che aduna ormai più di mezzo milione di schede raccolte in oltre centoquaranta biblioteche di ogniSarte del mondo; ha sottoneato l'alto significato non sol tanto culturale della vasta opera intrapresa dall'istituzione per far rifiorire lo studio e l'uso del latino compilando i grandi diziona- ri scolastici e i lessici per la terminologia scientifica mondiale, bandendo con corsi di' prosa lat'na, creando un centro internazionale di informazioni e di coordinamento. S. E. Bottai ha ricordato, inoltre, la grandiosità e la organicità della storia di Roma In trenta volumi che il Duce ha voluto chiamare «La finalmente romana e italiana Storia di Roma >; la grande collana di dieci volumi dedicati ad illustrare Roma nel ventennale; i 48 volumi e gli oltre 50 Quaderni che l'Istituto ha già pubblicato, in oltre 17.000 pagine; per soffermarsi poi a considerare i corsi superiori di studi romani che, in un decennio, hanno chiamato in Ro ma oltre 300. studiosi di ogni par te d'Italia e del mondo; le sezioni che l'Istituto ha già creato in Italia e all'estero; le grandi mostre storico-artistiche da esso organizzate; le importanti manifestazioni musicali promosse dall'istituzione; i sopraluoghi alle immortali orme che Roma ha lasciato di se ovunque; gli accordi presi con l'O.N.D. per diffondere nel popolo la conoscenza e l'amore di Roma. Le 350 mila copie di annua tiratura della piccola rassegna di informazioni sono un indice significativo della vastità assunta dall'Istituto. Mettendo in rilievo e elogiando lo spirito romanamente organico, unitario che permea tutta la vasta mole di opere cui attende l'Istituto di studi romani, S. E. Bottai ha poi, con acuta ed efficacissima sintesi messo in.rilievo quale sìa la funzione di magistero e di lievito spirituale che l'idea di Roma è destinata ad avere sempre più nella formazione dell'italiano nuovo e nel rinnovamento della civiltà europea che si sta realizzando per opera della Rivoluzione Mussolinlana. Il ministro ha concluso rilevando, perciò, il valore altamente nazionale e politico dell'opera di scienza e di vita che l'Istituto di studi romani va svolgendo ed ha dichiarato, infine, inaugurato, in nome del Re Imperatore, il 5.o Congresso nazionale di studi. Il discorso di S. E. Bottai è stato salutato da una calda ovazione. La seduta inaugurale del congresso cosi si conclude; il Sovrano si alza e il Ministro Bottai lancia il saluto al Re, cui risponde il vibrante « Viva il Re! » dei presenti. Quindi, tra i rinnovati applausi dei congressisti, il Sovrano, ossequiato dalle autorità, lascia la sala di Giulio Cesare e ridiscende dalla scala di Sisto Quarto. All'apparire del Sovrano sulla piazza del Campidoglio, la folla rinnova una vibrante manifestazione di devozione. Il presidente dell'Istituto romano ha inviato al Dùce un teledramma nel quale i partecipanti al 5.o Congresso nazionale di studi romani esprimono la loro devozione al Dùce che ha ricondotto l'Impero sui colli fatali di Roma. S. E. Gobolli Gigli inaugura il canale navigabile Pisa Livorno Pisa, 25 aprile. Alla presenza di S. E. il Ministro dei Lavori pubblici, il quale rappresentava il Governo fascista, sono state inaugurate importanti opere pubbliche. Il Ministro dalla stazione ferroviaria si è recato in ■ automobile nel quartiere di Porta a Mare, dove nel nome del Duce ha inaugurato la nuova darsena e il canale navigabile Pisa-Livorno, imponente opera del Regime, la cui esejuzione è costata 50 milioni. L'edificio degli uffici della darsena e la darsena stessa sono stati benedetti dall' Arcivescovo di Pisa. Mentre si svolgeva la cerimonia, sul piazzale sottostante i fascisti e la popolazione hanno acclamato entusiasticamente all'indirizzo del Duce. Successivamente il Ministro ha presenziato l'inaugurazione del grande edificio, dove ha la nuova sede l'amministrazione provinciale. Poco dopo nel popoloso rione di San Francesco, tra il fervido entusiasmo della popolazione inneggiante al Duce, ha dato il primo colpo di piccone'per la demolizione di un gruppo di case, sull'area delle quali sarà costruito il nuovo palazzo di giustizia che comporterà un complesso di lavori per oltre sei milioni e mezzo di lire. Quindi ha inaugurato in località Gagno il primo lotto di case popolarissime fatte costruire dalla Cassa di Risparmio di Pisa per i meno abbienti. Si è poi recato à visitare all'ospedale alcuni operai ricoverati per infortunio sul lavoro ed ha avuto per essi parole di conforto. Le onoranze a Melozzo iniziate ieri a Forlì Fori), 25 aprile. Le onoranze al pittore Melozzo da Forlì hanno avuto inizio ieri con la solenne commemorazione del prof. Pietro Gaudenzi, presidente della Reale . Accademia di San Luca a Roma. Prima dell'orazione, il Podestà, a palazzo comunale, alla presenza delle autorità e degli accademici Carena e Bazzani, rivolgeva il pensiero riconoscente al Duce, che ha resa possibile la celebrazione del più grande artista romagnolo. Quin. di al Teatro Comunale, di fronte ad un pùbblico sceltissimo, il prof. Gaudenzi con sensibilità d'artista e con acume di studioso esaltava in una elevatissima orazione l'illustre figlio della terra di Romagna. L'autorità si recavano poi alla chiesa della Santissima Trini tà, ove aveva luogo la benedizione e lo scoprimento di una lapide che il Comune, auspice la Reale Accademia d'Italia, ha collocata nel punto ove esisteva la tomba della famiglia dei Melozzo degli Ambrogi. Abbondante pioggia caduta .in Riviera • Varazze, 25 aprile. Dopo il temporale di notti fa scatenatosi lungo il litorale di ponente facendo seguire alla pioggia, per circa un'ora, neve frammista a grandine, nel territorio di Albissola, Celle, Ellera e sulle alture di Stella S. Giovanni e Giovo di Sassello, l'altra notte un altro temporale si è scatenato verso le 3. Stavolta l'acqua è stata realmente benefica, perchè è caduta per diverse ore sulla zona marina e sull'entroterra. Dalla parte del monte Beigua (m. 1287, sopra Sassello), è caduto un leggero strato di nevischio unito a grandine.