Violento terremoto nell'Anatolia centrale
Violento terremoto nell'Anatolia centrale Violento terremoto nell'Anatolia centrale 16 villaggi distrutti = Il numero dei morti e dei feriti calcolato per ora a oltre 250 - Le opere di soccorso a e i a e l i a o e Ankara, 20 aprile. Un violento terremoto (segnalato anche da alcuni osservatori italiani), ha funestato le regioni centrali dell'Anatolia nel pomeriggio di ieri. In base alle prime notizie qui pervenute 16 villaggi sarebbero rimasti totalmente distrutti. Il numero delle vittime, fra morti, feriti e dispersi è calcolato per ora a oltre £50. La catastrofe, avendo tolpito parecchie Provincie, ha fatto mobilitare dalle autorità le più grandi ed urgenti misure di soccorso. La zona colpita dal movimento tellurico comprende tutta la parte centro-settentrionale dell'altipiano anatolico, cioè circa un sesto della superficie dell'Asia Minore compresa nei confini della Turchia. Sono regioni che si elevano ad un'altitudine che va dai 600 ai 1300 metri sul mare, di carattere arido ed in certi punti semidesertico. TI vilayet (provincia) di Kirsehir, che appare la plaga più provata dal terremoto e dove almeno dieci sono i paesi distrutti completamente, è un territorio sito • da 100 a S00 chilometri a sud-est della capitale, e la sua parte centrale è costituita dall'impervio massiccio del Karaboga Dagi. La provincia è. completamente circondata dall'ampia ansa del Kizil Irmak, il maggiore fiume anatolico, e dal suo affluente Delice. Carovane di soccorso, con tende, coperte, viveri e medicinali sono già partite alla volta di Kirsekir, capoluogo del vilayet; ed altre se ne stanno allestendo per i centri del nord, e particolarmente per Cankiri e Corum. Mancano particolari di Cesarea, ma si teme che in quel centro le vittime siano numerose. Sull'altopiano la temperatura si è fatta molto rigida negli ultimi giorni, ma la popolazione accampa all'aperto nel terrore che le spaventose scosse abbinno a ripetersi. ■ L'organizzazione dei soccorsi, che va rapidamente prendendo corpo, è stata assunta dall'autorità militare. Tutti gli automezzi della Divisione di stanza ad Ankara sono stati messi a disposizione dei vari centri di rifornimento e molti autocarri sono stati prontamente offerti dai privati. Dato l'abbassarsi della temperatura, ad onta della persistente siccità, si teme il dilagare di una epidemia di « grippe », di cui vari focolai erano già stati segnalati in alcune località della Paflagonia e della Galazia. " Le scuole di Ankara sono state chiuse e i giovani « boj/scottts » si sono presentati alle autorità offrendosi di partecipare alla vasta opera di soccorso e di assistenza, Oli edifici nuovi della capitale non hanno sofferto, mentre nei quartieri della antica acropoli si registrano vari crolli e numerosisS'irne "abitazioni appaiono lesio nate. Aeroplano militare francese che precipita in fiamme I cinque componenti l'equipaggio morti carbonizzati Parlai, 20 aprile. Un aeroplano da bombardamento della base Bron-Lione, un Amiot US si è sfracellato stamattina nel Dipartimento della Drome e l'equipaggio composto di cinque uomini è perito. Stamattina un gruppo di sedici aeroplani in manovra aveva lasciato la base di Bron per recarsi a Marignano è sorvolava la regione di Charmes-Barthenay dominata da colline rocciose quando dei contadini che lavoravano nei loro campi notarono che uno degli apparecchi sembrava essere in una situazione difficile. Essi avevano chiaramente notato delle irregolarità nel funzionamento del motori. L'aeroplano del tenente Mery a bordo del quale erano il sottotenente Des Pallières e tre sergenti si trovava alla quota di 400 metri quando si udì una forte detonazione: uno dei motori era esploso. L'aeroplano perdette quota ed 11 pilota non potè più dirigerlo. Con la fusoliera in fiamme il pesante apparecchio precipitò, urtando con inaudita violenza contro una collina rocciosa contro la quale l'apparecchio terminò di bruciare. Le fiamme si comunicarono ad ua fattoria vicina. I testimoni della tragica scena accorsero, ma non poterono che proteggere la casa del colono fortemente minacciata. Fu loro impossibile tentare qualche cosa per recare soccorso alle vittime, tanta era la violenza delle fiamme. Quando queste cominciarono a diminuire, eanbapdrmdpgtgMRsqsdmGpsmzermcmr—GggutOgvmv 1 presenti poterono avvicinarsi ll'apparecchio vennero rinvenuti ella cabina i cinque cadaveri caronizzati dell'equipaggio. Gli ufficiali che hanno subito aperto un'inchiesta credono che il pilota, trovandosi in mezzo a una densa nube abbia voluto ritrovae la luce abbassandosi rapidamente ma senza dubbio non ha dìù potuto effettuare la manovra per rimettere l'apparecchio nella giusta posizione. In quanto agli alri aeroplani non appresero il tragico incidente che al loro arrivo a Marignano.
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