Il Consiglio dei Ministri francese si riunisce stamane per deliberare

Il Consiglio dei Ministri francese si riunisce stamane per deliberare JDojpo gli me coi* di di Roma. Il Consiglio dei Ministri francese si riunisce stamane per deliberare Parigi, 19 aprile. Si annuncia ufficialmente che il Consiglio dei Ministri, convocato per domani, dovrà pronunciarsi su alcuni urgenti problemi di politica estera come quello delle istruzioni da impartirsi all'Incaricato d'affari a Roma per l'impostazione delle conversazioni con l'Italia e le direttive da seguirsi durante la prossima riunione di Londra fra gli uomini di Stato inglesi e francesi. I marxisti montano la guardia Si assicura in proposito che Daladier e Bonnet intenderebbero chiedere all'Inghilterra una dichiarazione di autonoma compartecipazione della Francia ad alcune delle clausole contenute nell'accordo stipulato con l'Italia e particolarmente a quelle concernenti le garanzie scambiatesi a Roma a proposito della situazione territoriale e navale nel mar Rosso e nel mare Mediterraneo. Nel contempo, si aggiunge, sotto la pressione dèi rappresentanti franco-marxisti, Ministri Reynaud e Mandel, il Governo francese intenderebbe far presente al Governo di Londra che la nuova fase in cui sta per entrare la politica internazionale non dovrà in alcun senso significare un rovesciamento delle posizioni e non potrà particolarmente avere alcun carattere di esclusione di Mosca. La Francia considererebbe cioè che, per giungere a una distensione generale, non è indispensabile procedere a delle eliminazioni, ma è meglio provvedere a dei perfezionamenti dei sistemi instaurati. Il corrispondente romano del Temps, dando conto dei contatti che l'incaricato di affari signor Blondel ha avuto col conte Ciano svoltisi « con piena cordialità e nella migliore atmosfera », aggiunge essere possibile che «queste conversazioni si svolgano "con ritmo rapido e siano terminate prima del 9 maggio cioè prima della sessione del Consiglio della Società delle Nazioni, cosicché si può prevedere che la Francia sarà in grado di associarsi al passo britannico a' Ginevra concernente il riconoscimento dell'impero italiano d'Etiopia, preludio alla nomina di un ambasciatore di Francia a Roma». Bnona volontà Circa i contatti romani l'organo del Quai d'Orsay non trascura di avvertire che si tratta semplicemente di conversazioni preliminari come ne ebbero gli inglesi e gli italiani prima di intavolare i negoziati propriamente detti, conversazioni preliminari che hanno naturalmente per oggetto di precisare le posizioni di partenza e di stabilire certi principi! essenziali in modo da creare l'atmosfera più favorevole prima della prossima riunione di Ginevra. Converrà poi quando si intavoleranno i veri negoziati, quando le relazioni diplomatiche saranno state normalizzate, gettare le basi di un accordo franco-italiano analogo a quello italo-britannico. « Gli inglesi — precisa il Temps — hanno ritenuto di non poter procedere alla liquidazione definitiva dell'affare etiopico prima di aver ottenuto certe garanzie per i loro interessi. Sembra dunque abbastanza naturale che la Francia, i cui interessi nel Mediterraneo non sono certamente minori di quelli della Gran Bretagna, vòglia ottenere essa pure tutte le assicurazioni utili in vista di un regolamento d'insieme che tenga lealmente conto delle legittime preoccupazioni di ciascuno. Non si dubita però che la buona volontà reciproca deve permettere di precisare con larghezza di spirito di sincera cooperazione tutti i punti di contatto fra le. due potenze latine nella cornice degli impegni generali che già si conoscono in seguito all'accordo anglo-italiano. Tutto induce a ritenere che questo compito diplomatico capitale che accompagnerà il nuovo ambasciatore di Francia a Roma potrà essere compiuto col migliore spirito d'intesa e un riavvicinamento fra Parigi e Roma sulla base di relazioni fiduciose non tarderà a divenire una realtà ». Per il Petit Parisien le conver sazioni, le quali cominceranno non appena il signor Blondel avrà ricevuto istruzioni dal suo gover no, che sono attualmente allo studio al Quai d'Orsay e che si tmldmznumcirzaPMlfUsPpdccrpsnclftBsittcprevede non gli giungeranno pri ma di domani sera, rivestiranno un carattere politico, trattandosi di creare una nuova atmosfera . fra i due paesi, pur preparando l'invio di un nuovo ambasciatore della Repubblica a Roma. Dopo questa nomina cominceranno i negoziati di ordine tecnico. Il leone e le zanzare Sull'abboccamento tra il conte Ciano e ricaricato di Francial'agenzia Radio comunica che laconversazione e durata un quartod'ora e fu in particolar modo cor-diale. Il conte Ciano e il signor Blondel hanno constatato che inrealtà tra la Francia e l'Italia non, ' ' „_„.,, v,i„mi j0 ,.„„„ esistono gravi problemi da lego-tare, ma che si tratta anzitutto didissipare un'atmosfera deplore-vole creata da malintesi e da po-lemiche di stampa. E' nota l'osser-vazione del Ministro italiano deglivttzi . 7\.i„.,,Q^„. =npH Eateri a * ^ riguardo. « E spes-so più diffl.i.e uccidere cento zan-zare che non un leone ». Vi saròevidentemente in seguito un cer- to numero di questioni tecnicamente da risolvere e lo saranno a loro tempo a opera degli esperti di entrambe le parti. Per il momento si tratta di dare una soluzione alla questione etiopica a Ginevra onde permettere l'invio di un ambasciatore di Francia a Roma. Ma nei circoli diplomatici competenti si crede che sarebbe nesatto pensare che la prossima riunione della Società delle Nazioni possa costituire un ostacolo alla realizzazione di tale progetto. Il colloquio Ciano-Blondel Roma, 19 aprile. Quest'oggi ha avuto luogo, a Palazzo Chigi, un colloquio fra il Ministro degli Esteri conte Galeazzo Giano e l'Incaricato dì' Affari di Francia, signor Blondel. Uno statuto fondamentale per la nuova Europa Berlino, 19 aprile. Riprendono, dopo le vacanze pasquali, i commenti all'accordo di Palazzo Chigi che sempre più appare a questa stampa come uno dei più possenti contributi di concreti accordi fra due grandi Paesi che siano stati dati nel dopo guerra alla pace e alla stabilità europee, e perciò uno dei fondamentali statuti dell'Europa in costruzione nello spirito e nella serie di quelli cui, dopo la decadenza e il crollo generale di tutte le superate forme organizzative del continente, ha aperto la via l'asse RomaBerlino; del quale dunque il nuovo strumento lungi dal poter essere interpretato come un indebolirne^ to è da considerare come la continuazione e la naturale fruttiti' cazione. Successi del bilateralismo La nota generale di questi commenti oltre a quella del definitivo riconoscimento della grande potenza imperiale dell'Italia a parità assoluta con l'Inghilterra, che è igrande fatto nuovo a cui la politica mondiale si trova davanti, è costituita dal rilievo del carattere bilaterale dell'accordo che per questo riguardo segna dunque praticamente il concreto abbandono della politica collettiva anche da parte inglese e perciò — salvata quanto si voglia la forma nei riguardi dei rapporti fra l'Inghilterra e l'Istituto ginevrino — l'effettiva eliminazione del collettivismo nell'incipiente opera di riorganizzazione europea. Si rileva come questa via, inaugurata appunto dall'asse Roma-Berlino, una volta ormai confermata da un cosi importante accordo come questo concluso fra le due più grandi Potenze imperiali del mondo, non sarà più abbandonata. I giornali lo osservano specialmente anche neriguardi della Francia e della sua dichiarata volontà di « recarsi a Roma » dietro le orme dell'Inghilterra. « Non si potrà mai trattare però nota ad esempio la Boersen Zeitung commentando oggi il passo fatto dall' incaricato d'ari arfrancese signor Blondel a Palazzo Chigi e ricordando certe passate velleità collettiviste mediterranee — non si potrà mai trattare di un ingresso della Francia nell'accordo italo-inglese, bensì soltanto, se mai, di un nuovo accordo francoitaliano anche esso bilaterale come quello or ora concluso fra Italia e Inghilterra; dappoiché è ben noto che l'Italia non pensa minimamente a lasciar erigere una specie di statuto collettivo del Mediterraneo tipo Ginevra e a farsinvolgere nella gabbia di questnuovo collettivismo ». Il tempo è ormai del bilateralismo. Più vasto ancora l'orizzonte abbracciato dalla Corrispondenza politico diplomatica che, analizzando il contenuto del patto di Roma, constata che esso riconosce rispetta le vitali esigenze dei duPaesi. Il fatto che l'entrata in vigore del patto stesso è vincolatin certo quai modo alla fine deconflitto spagnolo non ne modificin nulla la portata e l'efficacia politica. « La Germania — prosegue lufficiosa agenzia tedesca — salutl'evento con viva soddisfazioneCiò per varie ragioni. Anzituttesso risponde ai principii ed ai me todi che il Reich ha sempre applcato e desidera applicare nei suorapporti con le Potenze. Inoltre fatto che l'accordo sopprime pel'Italia un complesso di tensioni argomento per la, Germania dparticolare compiacimento appunto in vista della stretta amicizitra Berlino e Roma. Questa amcizia rappresenta infatti non udiaframma ma un asse il cui sco, : 5cterminati principii 'fondamenta : aj servizio della civiltà, della giu stizia e della pace. Come l'Italia ! avvantaggia se la Germania ri I sce a liberare la sfera dei su Problemi e rapporti internazionada e ementi di conflitto e di ten1 sl CQSi viceversa la German : non può che risentire vantagg1 se, come ora è avvenuto, l'Ital1 elimina attraverso un'intesa dìre- ì ta con l'Inghilterra le sue divei1 genze nel Mediterraneo e nel se ;tore africano. L'accordo Italia-I- nilterra conciude la Corrispo- : densia> è j] pr0dntto di reciproò j buona volontà e saggezza. Es-^ conferma che il realistico ricon o à l è r o a a o e o a o o i a a ò n i o e e n e n a i o e e scimento di situazioni di fatto, consente di trovare le premesse necessarie per giungere ad un leale compromesso ». Aspetti della parità Analoghe considerazioni si leggono nell'Antri//, organo del dottor Goebbels, che ha già al primo momento commentato l'accordo e vi ritorna oggi solo per notare in primo luogo il grande fatto nuovo della piena assoluta parità della potenza imperiale italiana con la potenza imperiale inglese e per rilevarne alcuni punti e aspetti speciali. Fra questi ultimi l'organo nazional socialista nota l'ingresso dell'Italia nel patto navale del 1936 il quale per altro — rileva — entra ora per la denuncia della clausola dì salvaguardia in uno stadio del tutto nuovo; non meno importante è per il giornale il fatto che non si parla affatto invece dell'ingresso dell'Italia nell'accordo di Montreux « nel quale fatto — rileva — non c'è forse solo da vedere uno scetticismo dell'Italia bensì anche uno scetticismo della stessa Inghilterra per un trattato il quale fu concluso sotto la pressione dell'ancora influente diplomazia sovietica ma contro la resistenza dell' ammiragliato britannico ». Tra questi punti speciali il giornale osserva ancora come sarà ora interessante stare a seguire nelle prossime vicende i due punti ancora sospesi dell'accordo, cioè il ritiro dei volontari da una parte e il passo inglese a Ginevra per l'eliminazione degli impedimenti al riconoscimento dell'Impero. Dal punto di vista generale, il' giornale poi porta l'attenzione sui due messaggi scambiatisi fra Mussolini e Chamberlain, due documenti — dice — che « trasportano ed elevano l'accordo dalle sfere strettamente diplomatiche a quella superiormente importante della politica mondiale delle due grandi Potenze; ne fanno, in altri termini, una parte integrale dei generali rapporti internazionali ». Alla fine il giornale si rivolge contro le insidiose interessate nostalgiche interpretazioni dell'accordo come di una partita di saldo diplomatico nella vecchia opera di riattrazione dell'Italia nientemeno che verso il superato fantasma di Stresa; e si richiama in proposito alle inequivocabili manifestazioni di stampa ufficiose italiane e alla esplicita condanna ufficiosa pronunciata anche alla radio italiana contro i « ferri vecchi di Stresa ». «L'annunziato discorso di Mussolini a Genova — così conclude il giornale su questo punto — e la imminente visita del FUhrer confermeranno dinnanzi al mondo che il valore dell'asse non è davvero decaduto proprio ora che esso ha portato in porto da un lato l'Impero e dall'altro l'Anschluss dell'Austria ». qslaahpnmJsxmvsiczstatleasgvhvdRoosevelt soddisfatto dell' accordo di RomaWashington, 19 aprile. Durante la solita conferenza che il Presidente Roosevelt, tiene ai giornalisti, egli ha parlato nei termini più entusiastici dell'accordo italo-inglese. Egli ha detto che considerava con « simpatico interesse l'accordo raggiunto fra l'Italia e la Gran Bretagna, perchè esso costituisce una prova di grande valore per la pace ». I duchi di Windsor ad Antibes Cannes, 19 aprile. II duca e la duchessa di Windsor giungeranno domani mattina ad Antibes. Si apprende che il Duca deve firmare il contratto d'affitto per la locazione triennale del castello di La Croe a capo Antibes. Il castello che appartiene a sir Pomeroy-Durton era affittato al barone Luigi di Rothschild che, come si ricorda, aveva messo il suo castello di Einsenfeld in Austria a disposizione del duca di Windsor. Il Rothschild ha ceduto il proprio contratto a favore dei Windsor. ADDOBBATA L'ARRIVO HITLBR