Un'intervista col generale Vaccaro sulla nostra partecipazione al Tour

Un'intervista col generale Vaccaro sulla nostra partecipazione al Tour Un'intervista col generale Vaccaro sulla nostra partecipazione al Tour L'Auto di domattina pubbliche' rà- un'intervista del suo corrispondente milanese, Vittorio Varale, col Generale Vaccaro, sulla partecipazione italiana al Giro di Francia. La prima domanda concerne le ragioni che hanno spinto la F.C.I. a decidere detta partecipazione nelle proporzioni note. Il gen. Vaccaro ha risposto adducendo due motivi, uno di ordine materiale, derivante dal fatto che « fino a quando la partecipazione straniera al Giro d'Italia resterà così modesta, non esige che la totalità dei nostri campioni su strada vi partecipi >. L'altro motivo riguarda la concezione fascista e sportiva della vita. Con la seconda domanda Vara le chiede che cosa pensi dell'accordo che la F.C.I. ha preso con gli organizzatori nei riguardi delle bonifiche, delle funzioni del direttore tecnico di squadra. Ecco la risposta: < E' evidente che, partecipando ufficialmente al Giro, noi siamo implicitamente tranquilli per quanto concerne il rispetto che si avrà del regolamento approvato e il rispetto degli uomini che rappresentano l'Italia. Per quanto io sappia, la F.CJ. non ha avuto da lamentarsi nè degli organizzatori francesi, nè degli sportivi francesi. Essa ha dato la sua approvazione a quanto i suoi dele gati hanno fatto in occasione dei colloqui avuti con Desgrange. Essa non pensa che a salvaguardare gli Interessi del ciclismo italiano. La F.C.I. si è mantenuta al di sopra di discussioni, che le erano estranee, nei riguardi „di quanto accadde o non accadde, nelle tappe dei Pirenei del 1937. Essa non ha voluto immischiarsi nelle storielle ohe circolarono durante le ardenti polemiche del tempo ». Varale ha inoltre interrogato il Generale sulle polemiche sorte a Sroposlto della scelta che Girarengo ha fatto per la squadra ita liana al Giro di Francia. Il Generale ha risposto che, se la stampa è un'utile sorgente di informazioni, una preziosa collaboratrice, « la responsabilità delle decisioni spetta ai poteri responsabili e che mai una campagna.di stampa, anche se si appoggia su ragioni sentimentali, indurrà il potere a ritirare decisioni prese con la volontà di ben fare ». U resto dell'intervista concerne le lamentele degli organizzatori del Giro d'Italia. Vaccaro ha dichiarato di capirle e di trovarle umane e naturali; ma gli interessi della F.C.I. debbono avere la priorità. In merito al Girò d'Italia, il Generale dice che «è una manifestazione, di ordine privato che noi crediamo sufficiente ai notri bisogni attuali. Il Giro si trova ancora nella sua traiettoria ascendente, mentre, a nostro parere, il Giro di Francia, in conseguenza del principio che lo vuo le sempre più difficile, si incam mina forse verso la parabola opposta. Il giorno in cui noi vorremmo dare un lustro superiore al Giro d'Italia nulla impedirà che l'iniziativa privata venga rinforzata o trasformata. Noi ne abbiamo fino da ora tutte le possibilità, comprese quelle finanziarie ».

Persone citate: Desgrange, Vaccaro, Vittorio Varale

Luoghi citati: Francia, Italia