Il Giro di Campania in due tappe di Giuseppe Ambrosini

Il Giro di Campania in due tappe 20-21: preludio al Giro d'Italia Il Giro di Campania in due tappe Vincerà un veloce: Olmo, Favalli, Servadei, Cimatti, o un rude: Vicini, Bergamaschi, Generati, Mollo? Limitata quest'anno l'azione di propaganda del Giro d'Italia a Napoli, essa sarà estesa nelle regioni meridionali e insulari da due altre corse a tappe: U Giro di Campania e il Giro dei tre mari. Il primo, più breve, è riuscito a trovar posto in aprile, mentre U secondo ha dovuto riportarsi a settembre, dopo » campionati del mondo. E la corsa del confratello Roma, affidata alle esperte mani di Felice Beandone, può essere lieta del posto ottenuto in calendario, perchè è appunto questo che le conferisce un particolare interesse e un sostanzioso contenuto tecnico. E' facile, infatti, capire quello che il Giro di Campania ci può e ci deve dire a pochi giorni dall'inizio del Giro d'Italia. Chiamatelo prova generale, dimostrazione preventiva, galoppo di collaudo, come più, vi piace, il fatto è che esso ci deve illuminare sulle condizioni e sulle possibilità di uomini e squadre che costituiranno il nerbo della prossitna grande corsa nazionale a tappe. E' vero che non tutti quelli che correranno a Napoli saranno il SO alla partenza da Milano, e viceversa, ma il confronto non mancherà egualmente d'essere istruttivo e, per giunta, sarà un po' anche una prova di appello del tanto discusso Giro di Toscana, origine di amare delusioni e di liete sorprese. La passione ciclistica napoletana, dei mecenati e delle folle, deve essere tra le più calde e generose se gli abili organizzatori hanno trovato i mezzi per assicurare il pieno successo alla loro manifestazione. Sappiamo guanto costa una corsa a tappe e il far andare a Napoli gli « assi », che non si spostano 'senza niente di assicurato, e i minori, che non possono sopportare tutte le spese ordinarie. Eppure l'elenco degli aderenti è ricco di nomi, e fra questi ci sono molti dei migliori. Zina dotazione di ventimila lire di premi, un ingaggio ai c tenori », tutte le facilitazioni possibili e immaginabili per le comparse hanno compiuto ti miracolo di adunare una schieradi concorrenti coi quali il Giro può esser certo di vivere onoratamente la sua dodicesima edizione. Il Giro sarà disputato in due tappe, scelte con l'evidente e lodevole scopo di non aggravare troppo la fatica dei corridori alla vigilia di altra ben più severa. La prima, Napoli-Balerno (km. 230) si svolge nel Bannio, la seconda, Salerno-Napoli (km. 198), nella Irpinia, in due zone, cioè, montagnose e collinose; ma gli organizzatori hanno evitato i più aspri dislivelli, cosi che i percorsi si presentano ondulati e vari, ma non irti di grandi difficoltà. Questa caratteristica e la non eccessiva lunghezza delle tappe pongono l'impresa alla portata anche di uomini di non eccelse doti di arrampicatori e di- fondo è favoriscono la combattività della prova, cioè ne allargano l'incertezza e ne aumentano l'interesse. Dopo aver data la sua adesione, Bartali non potrà, per i postumi della caduta al Giro di Toscana, essere presente. E non si può negare che questa forzata assenza sia particolarmente spiacevole, perchè il campione d'Italia aveoa da farci dimenticare la sua sfortunata e brutta prova nella corsa che più gli stava a cuore. Mancherà, così, la sua rivincita con Vicini, che'sarebbe stato un tema interessante da svolgere sulle strade di Campania. E non ci saranno Bini, Bizzt, Del Canòa, Valetti, che hanno anch'essi un conto da regolare col vincitore del Giro di Toscana. Essi aspettano, evidentemente, di regolarlo nel Giro d'Italia. La partecipazione delle Case non sarà ufficiale, ma, scorrendo l'elenco degli iscritti, si può vedere come la Legnano sia rappresentata da Favalli, Guerra, Medili, Albani, Gios, Landi; la Bianchi da Olmo, Generati, Bergamaschi, Leoni, Vignoli; la Frejus da Mollo; la Ganna da Servadei; la Lygie da Vicini; la Dei da CimattiLa corsa, dunque, si presenta come un duello tra le nostre due maggiori marche, nel quale le minori cercheranno di fare la parte i del terzo incomodo. E la minaccia è tanto più seria in quanto è rappresentata da uomini pericolosi sia per una soluzione di forza, come Vicini e Mollo, sia per una di velocità, come Servadei e Cimatti. La conferma che Guerra ci dovrà dare della stupefacente ripresa accennata a Firenze; il confronto in velocità tra Olmo e Favalli, rimasto sinora insoluto dopo le due discusse volate di Torino e di Sanremo; la controprova che ci attendiamo da Vicini dopo il suo successo toscano; l'esibizione di quattro dei sei corridori riservati per il Tour; il collaudo definitivo di tutti alla vigilia del Giro d'Italia; ecco gli elementi tecnici che nutrono la gara e ohe varranno indubbiamente a darle vita animata e colorita. In quanto al risultato, il percorso, come ho detto, non ci offre indicazioni per indirizzare un pronostico. A rigor di termini, bisognerebbe dire che le due tappe dovrebbero vedere all'arrivo un discreto nucleo di uomini e che, quindi, la classifica finale risulterà, a parità di tempo, dall'ordine d'arrivo. Da ciò discende Za conclusione che il vinòtore apparterrà alla categoria dei veloò. In questo caso le preferenze non possono che andare a Olmo. Ma in due giornate, su tracciato così vario, le sorprese sono più che probabili, tanto più che alla soluzione in volata cercheranno di sfuggire gli uomini che in essa non hanno speranza. A tentare la sorpresa saranno in molti; e non sono pochi quelli che potrebbero riu¬ a a e a o e scirvi., specie se, nell'antagonismo tra i due gruppi maggiori, la reazione non sarà pronta ed efficace. Precisare come, dove e da chi sarà tentato e compiuto il colpo di mano decisivo supera, evidentemente, il limite di ogni previsione tecnica, e non cercherà, quindi, di costruire castelli in aria. L'eventuale vinòtore, del resto, deve interessare fino a un certo punto; quello che attendiamo dalla prova napoletana è che « assi » e .aiovani garéggino con serietà e con volontà e ci dimostrino che per parte loro animo e muscoli sono pronti per le più aspre contese del Giro d'Italia. Giuseppe Ambrosini