Nuove platee per nuovi clienti - Nella galleria De Cristoforis - D'Annunzio - Lo statuto del cinema inglese - Batterie di microfoni -- Produzione tedesca -- Shirley colonnello

Nuove platee per nuovi clienti - Nella galleria De Cristoforis - D'Annunzio - Lo statuto del cinema inglese - Batterie di microfoni -- Produzione tedesca -- Shirley colonnello DIETRO LO SCHERMO Nuove platee per nuovi clienti - Nella galleria De Cristoforis - D'Annunzio - Lo statuto del cinema inglese - Batterie di microfoni -- Produzione tedesca -- Shirley colonnello i e n o e ò e o i e n e i n e II cinema sui transatlantici, il cinema sui treni, il cinema sugli aeroplani di linea/ vecchiumi. Sono, in tutto e per tutto, « servizi » offerti ai viaggiatori, esattamente come i mòduli per telegrammi o radiogrammi, come il giornale di bordo, come la cucina capace di ogni salsa per qualsiasi palato. Ora, all'esercente che voglia esseré un po' d'eccezione, s'aprono per davvero nuovi orizzonti. In California s'è inaugurato un cinema per automobilisti. Intendiamoci, per assistere a quegli spettacoli non s'ha da avere in tasca una regolare patente, e magari un paio d'occhialoni sul naso; si tratta di un'arena, meglio ancora, si tratta di un enorme posteggio, diviso in varii ordini di... zona, al quale possono accedere tanto le automobili quanto i passeggeri che ne sono ospitati; e seduto ognuno nella sua torpedo o nella sua guida interna, potrà allora godersi lo spettacolo che un grande schermo, posto ai limiti del campo, offrirà a chi tormenterà ancora, distrattamente, il volante, o, ancor più distratto, tenterà qualche solfeggio sull'acceleratore. Di questo passo, avremo il cinema, per bimbi in carrozzella; il cinema con trattoria, o, se lo preferite, la trattoria con cinema — agli antipasti il giornale della settimana, al caffè il disegno animato; lo schermo sorgente dall'acque, per una platea di canoe, di yole e di motoscafi; lo schermo sorgente dalla neve per una platea di sciatori intirizziti e impalati; e via dicendo. (Ma vi hanno pensato, gli organizzatori del cinema-posteggio, all'istintivo lacerante coro di claxon, che si scatenerà dinanzi a un film un po' troppo lontano dall'essere il « super-capolavoro » annunciato e garantito?). Per una sequenza del Giuseppe Verdi, nel maggiore studio di Cinecittà, si è ricostruito tutto uno scorcio d'una Milano ottocentesca, fa Galleria De Cristoforis, ad opera dell'architetto Fiorini. L'illuminazione, in parte, delle varie inquadrature ambientate nella galleria è stata ottenuta con decine di fiammelle a gas, disposte entro coppette di vetro; oltre a un altro elemento di fedeltà ambientale, pare che tutto ciò si ala- dimostrato assai fotogenico. Le nonne delle nostre nonne, rievocate dai costumi di Titina Rota, sono potute andare cosi a prendersi il sorbetto nel più elegante caffè della città, nella crocerà della galleria; vedendo e non vedendo il giovane irsuto Verdi', in quei giorni di vigilia del Nabucco. Fu in quel caffè che il maestro conobbe il poeta Solerà, autore poi del libretto; e fu là che ebbe vita il primo germe dell'opera che doveva diventare per gli italiani un anelito e un proposito, prima delle Cinque Giornate. In un altro studio di Cinecittà è stata ricostruita la modesta casa natale di Giuseppe Verdi; anche qui sono già state girate parecchie inquadrature; e la bonaria figura del padre di Verdi (Cesco Baseggio) vi si è alternata a quella del Barezzi (Camillo Filotto), un amico che non esita a dare una parte delle sue modeste ricchezze perchè il giovane artista nel quale ha fede possa fare i suoi primi passi. Maria Jacobini è la madre di Verdi, Germana Paolieri è Margherita Barezzì, fidanzata e poi moglie del maestro. — Sono finite le riprese di Orgoglio (regia Elter) e degli esterni di Equatore (regia Valori); l'Astra-Film sta per iniziare Madre, regia di Palermi, con Vittorio De Sica; e dovrebbe essere ripresa la lavorazione di L'amor mio non muore, con i De Filippo, sospesa a Tirrenia per la malattia di Eduardo De Filippo. — L'Elettra-Film produrrebbe in due versioni, l'italiana e la francese, un Boccaccio di Luigi Bo- nelli. — La London Film~harqtraSitultimato a Venezia un importante gruppo d'inquadrature per Over the Moon, con Merle Oberon, tutto ripreso in technicolor, con l'assi- stenza di Vincenzo Korda e dell'operatore Perinal. # #* Georges Zambon lancia in CineFrance un allarme e un appello, sottolineati da Film. Poiché è qua e là trapelata l'intenzione di dedicare un film biografico alla figura di Gabriele D'Annunzio, lo Zambon s'impensierisce che alle prese con la vita eie gesta del Poeta-soldato siano ancora una volta produttori e mentalità americani; e dopo aver dichiarato « La vita di D'Annun zio appartiene alla Latinità » sollecita le due cinematografie, l'italiana e la francese, a voler esprimere quel film che possa degnamente rievocare la vita del Poeta a Roma e a Venezia, a Parigi e ad Arcachon, al fronte détte Fiandre e sul Piave, a Fiume e ai Vittoriale. # # # Dopo un anno di studi e di discussioni, dopo cinque mesi di tappe parlamentari, 1 Lord e 1 Comuni hanno approvato il testo definitivo dello statuto cinematografico britannico, il « Cinemato peri le 22.500 sterline varranno il taóppio agli effetti dell'aliquota; e graph Filma Act. 1937 », entrato In vigore In questi.giorni, a sostituire 11 primo « Film Act. 1927 », promulgato per la durata di un decennio, e destinato a far fiorire una solida Industria cinematografica inglese. Il nuovo statuto vigerà per un altro decennio, fino al 1948; e stabilisce, nel suoi punti fondamentali: 1) l'aliquota obbligatoria di diffusione del film britannico, del 15% per il distributore e del 12% per l'esercente; 2) i film inglesi valevoli agli effetti dell'aliquota dovranno essere stati prodotti in Gran Bretagna o nei Domini da una Casa inglese, e dovranno essere costati almeno 7.500 sterline di stipendi e di compensi, distribuiti nella loro maggior parte a cittadini britannici; 3) 1 film la cui cifra suddetta su- il triplo quei film che superino la cifra di 37.500 sterline; 4) trattamento particolare per i corti metraggi; 5) creazione d'un Ente consultivo, il « Cinematograph Films Council»; 6) clearing; 7) garanzie ai lavoratori dell'industria cinematografica; 8) difesa contro il noleggio a « gruppi » (dopo l'America e la Danimarca, contro il sistema delle distribuzioni a « scatola chiusa » insorge ora anche l'Inghilterra). Queste nuove disposizioni avranno come primo effetto quello di ridurre la quantità dei film inglesi, migliorandone probabilmente la qualità; e polche vi è tra l'altro una norma che permette al distributore straniero di soddisfare ai suoi obblighi di clearing acquistando film inglesi, di questi si viene cosi automaticamente ad agevolare l'esportazione. Se ne vedranno presto le prime reazioni in America, 11 solo mercato al quale, praticamente, tale norma si rivolga. Tra le molteplici ricerche che si stanno facendo un po' in ogni Paese per dare allo spettatore la percezione di una vera e propria prospettiva sonora, una delle più semplici e dai risultati più positi- vi è quella che censiste nello scin dere il microfono di captazione in microfoni molteplici (« multiplo channing recording d), dislocati presso le diverse sorgenti sonore. Per riprendere una normale orchestra si usano così ben trenta microfoni posti sopra i varii gruppi strumentali, a diverse altezze, in modo che l'altezza sia proporzionale all'impasto e al volume sonori ohe a quel determinato gruppo si vogliono attribuire. (I violini l'avranno di solito assai vicino, gli ottoni proporzionalmente lontano). Analogamente la cabina centrale di registrazione, che deve regolare l'afflusso del volume sonoro, è suddivisa in sotto-cabine, i cui « sound recorders » agiscono d'intesa ma separatamente, correggendo così ancora il volume dei legni, degli ottoni, e via dicendo. Le varie colonne sonore cosi ottenute vengono poi sovraimpresse, per quella definitiva. Negli studi tedeschi. Si sono iniziati Was tun, aybillef (« Che fare, Sibilla?»), con Jutta Freybe, Christine Grabe, Lotte Hamann, Ingeborg von Kusserow, Hermann B'raun; Gastspiel in Paradies («Una commedia in paradiso»), regia dì Karl Hartl, con Hilde Krahl e Albert Matterstock, esterni a Garmish-Partenkirchen; Capriccio, regia di Karl Ritter, con Lilian Harvey e Anton Inkamp, dell'Opera di Breslavia; Heimat («Casa paterna») regia di Cari Froelich, con Ruth Hellberg, Paul Horbiger, Georg Alexander, Leo Szelack, Hans Nielsen, e una decina d'attori di secondo piano; Dreiklang («Triplice armonia»), regia di Hans Hinrich, con Lil Dagover, Walter Werner, Karl Gunther e Lilli Schonborn; Andalusìsche Nàchte («Notti andaluse»), con Imperio Argentina, Ervin Biegel, Von Schlettow; LiebesbaUade («La ballata dell'amore»), regia di Ucicky, con Luise Ulrich e Victor De Kowa; e Auf grosser Skifahrt (« Nel mondo degli sciatori») con alcuni «assi» tedeschi dello sci; Jasef Bradi, Georg Holl, Gusti Petterer, Gottaard Seitinger e Georg Graf. *** Minime. — La radio di New York ha bandito tra i suoi ascoltatori un referendum sul film a colori; il 68 per cento è favorevole alla tricromia, il 21 per cento difende il bianco e nero a ogni costo, il rimanente 11 per cento consiglia una via di mezzo, girare cioè a colori soltanto una parte della produzione, e quando non... se ne possa proprio fare a meno. — John Ford ha quasi ultimato Il giuramento dei quattro, con Loretta Young, George Sanders, Richard Green e William Henry. — Le miniere del Sud Africa hanno offerto l'ambiente a Saremo ricchi, con Grace Fields, Victor Me Laglen e Brian Donlevy. — Gary Cooper sarebbe il Generale Pershing, che Samuel Goldwyn sta allestendo. — Nell'anno corrente saranno prodotti in Francia circa ottanta film. — S'annuncia una nuova serie di Tarzan, con il campione olimpionico di giavellotto, Glenn Morris. — Shirley è stata fatta colonnello onorario della polizia di Hollywood. E poi fi lamentano dei gangster. m. g. dpelpapnindlrr .Visioni dell'Ottocento in < Giuseppe Verdi »: la galleria De Cristoforis. Una delle prime inquadrature di «Equatore». nuova Mona Massey, recluta di Hollywood.