La cerimonia della firma Acclamazioni al Duce e a Ciano di Guido Baroni

La cerimonia della firma Acclamazioni al Duce e a Ciano La cerimonia della firma Acclamazioni al Duce e a Ciano Roma, 16 aprile. La firma dell'accordo italo-britannico, le cui trattative sono state seguite dall'attenzione di tutti i governi, di tutti gli ambienti politici europei, ha avuto luogo questa sera in Roma, tra il Ministro Ciano e l'Ambasciatore d'Inghilterra. A Palazzo Chigi Dopo una serie di operosi negoziati tra i rappresentanti dei due Governi, la firma suggella, oggi, una nuova amicizia, crea una nuova atmosfera concretata così felicemente "tra i due Imperi. Ciano e Lord Perth hanno aperto un nuovo capitolo nella storia d'Europa. La portata e l'influenza che l'accordo è destinato ad esercitare sono così complesse e vaste, che, al di là dei reciproci rapporti fra l'Italia e l'Inghilterra, sorge ima nuova situazione- internazionale, sgombra da quelle angolosità, da quella tensione che per due anni hanno gravato sull'Europa intera. A Roma come all'estero, in tutti gli ambienti stranieri, l'attesa era vivissima già da qualche giorno, in quanto si conosceva che oggi sarebbe venuta la "conclusione dell'atto. I commenti che là stampa estera- ha pubblicato sin dall'inizio delle conversazioni tra lord Perth ed il conte Ciano l'8 marzo scorso; stanno a dimostrare «— data la -loro intonazione favorevole — tutto il valore che in Europa si attribuisce al felice esito dei negoziati.' Alle 18,30 precise lord Perth, accompagnato ..dal. capo _ dipartimento dell'Europa meridionale del Foreign Office, signor Ingram, dal consigliere' della Ambasciata britannica sir Noel Charles, dal consigliere per la stampa estera sir William Mac Clure, e dal primo e secondo segretario di Amba-; sciata:mister Jenkèn e mister Dlxon, è giunto a palazzo Chigi tra l'attenzione della folla che frattanto si era andata accalcando nella strada. A riceverlo, ai piedi dello scalone, dove prestavano servizio due file di Carabinieri Reali in alta uniforme, si trovava il ministro Contini, capo del cerimoniale del Ministero degli Esteri, il quale, per le storiche sale della Galera, del Morosini e del Colleoni, accompagnava l'illustre ospite sino alla soglia della sala della Vittoria, donde gli muoveva incontro il ministro Ciano accògliendolo con un cordialissimo saluto. Nella sala, dinanzi al tavolo su cui si erge l'alata figura della Vittoria bresciana, erano su tre Ordini di file i fotografi ed i cinematografisti italiani e stranieri per la ripresa dello storico avvenimento. Sul tavolo, rilegati in finissima pelle di marocchino azzurro su cui spicca lo stemma Sabaudo, erano i testi completi degli accordi: tre volumi. H primo ed il secondo-più voluminosi, sono l'accordo italo-britannico nei due esemplari (quello per l'Italia ha le pagine fermate da un nastro tricolore; quello dell'Inghilterra è legato da un nastro azzurro) ; il terzo è quello dell'accordò di buon vicinato italo-britannico-egizlano, le cui pagine sono fermate da un nastro verde e bianco. Per firmare quest'ultimo sapragglunge, pochi minuti dopo lord Perth, il ministro d'Egitto a Roma Mustafà El Sadek, per il quale il ministro Ciano ha parole di compiacimento. Il documento Per gli amatori di curiosità (d'i certi eventi interessano anche le minime particolarità) aggiungeremo che, mentre l'esemplare che resterà al nostro Governo si apre con il testo italiano sulla facciata sinistra e quello in lingua inglese sulla facciata destra, la copia del Governo britannico si inizia, na- turalmente, con il testo inglese ed ha il testo italiano sulla facciata opposta. Ha quindi luogo la cerimonia della firma. Ciano e Lord Perth, nella vasta e storica sala sfarzosamente illuminata dal grande lampadario di cristallo, si avvicinano al tavolo della Vittoria circondati dai rispettivi seguiti. Sono intorno al nostro Ministro degli Esteri il Sottosegretario Bastianini, il primo consigliere comm. Filippo Anfuso, capo della sua segreteria particolare, il capo di Gabinetto gr. uff. Ottavio De Peppo, i Ministri Buti e Vitetti ed il console generale Guarnaschelli. E' anche presente il Ministro della Cultura popolare on. Alfieri accompagnato dal direttore generale della Stampa estera ministro Rocco, a capo di un folto gruppo di giornalisti italiani é stranieri ammessi all'atto finale della cerimonia della firma nel salone della Vittoria, per cortese con cessione del Ministro Ciano. Inizia a firmare, come vuole la legge dell'ospitalità, l'Ambasciatore d'Inghilterra Lord Perth. Firma quindi il conte Ciano. Le firme vengono apposte nello stesso ordine sotto ogni testo dell'accordo e poiché il testo generale si compone di numerose dichiarazioni sono circa una quarantina le firme che 1 due plenipotenziari devono apporre ai documenti. Per l'accordo di buon vicinato italo-britannico-egiziano firmano in ordine Ciano, Lord Perth e Mustafà El Sadek. Durante la firma, che ha richiesto esattamente venti minuti — dalle 18,30 alle 18,50 — le macchine fotografiche e cinematografiche non -hanno riposo. Ciano, Lord Perth e tutti i presenti allo storico atto si muovono sotto il riverbero crudo delle lampade a magnesio che convergono le loro luci incandescenti sul tavolo dove si firma. Le nuove basi Quindi ha termine la cerimonia e Mustafà depone la penna dopo avere scritto il suo nome in calce all'ultimo documento. I tre rappresentanti acconsentono a posare qualche minuto dinanzi agli obbiettivi. . Quindi Ciano accompagna fino allo scalone d'onore l'Ambasciatore britannico, che lascia con il suo seguito il Ministero degli Esteri, tra gli applausi della folla che, in rilevante numero e con assoluta spontaneità, si è andata radunando di fronte a Palazzo Chigi, e dilaga così fino a piazza Colonna, infittendosi' soprattutto sotto quel balcone da cui tante volte, in ore decisive per la Nazione, il Duce ha parlato al Popolo italiano. La complessità degli accordi firmati ed i dettagli che i negoziatori hanno voluto analizzare e stabilire provano la serietà ed il senso di assoluto reciproco rispetto che oggi è sorto tra l'Impero britannico e quello Italiano. Basta leggere le prime righe dell'accordo per rendersi conto che non solo tutti i dissensi passati sono stati eliminati ma anche si è mirato di abolire ogni possibilità di discussione futura su argomenti che forse avrebbero potuto riportare qualche nube tra 1 due Paesi. L'atto odierno si distingue non tanto per la sua correttezza quan to per la sua completa e concreta affermazione dell'utilità delle intese dirette fra i popoli e contro tutti quei soccorsi della politica universalistica che, sino a qualche tempo fa, aggravarono i problemi che pretendeva di risolvere. Eliminazione dunque di tutto il societarìsmo sanzionista, successo del buon senso inglese che si è fatto luce in questi ultimi tempi attraverso l'azione pratica e seria del Primo Ministro Chamberlain, riconoscimento della nuova potenza italiana su un piede nuòvo, quello su cui la conquista dell'Impero ci ha portati. Dal golfo arabico al Tana, dall'Egitto, al Mediterraneo, da Suez alla Spagna, l'Italia e l'Inghilterra, attraverso una minuziosa consultazione, hanno fissato, per oggi e per l'avvenire, in piena since rita di intenti, le loro realistiche direttive. La politica fascista si riconferma, oggi, con una coerenza adamantina. Dalla conquista dell'Impero alla conclusione del « gentlemen's agreement », nel gennaio del 1937, alle successive dichiarazioni del Duce e del conte Ciano per le diverse questioni che allora gravavano sul tappeto, unica ed immutabile è stata la visione che ha guidato l'azione del Governo italiano nei suoi rapporti con l'Impero britannico. Il Primo Ministro Chamberlain ha il meri to di avere capito con limpidità e lealtà gli intendimenti musso!!piani, spezzando le artificiose de formazioni di una politica che < al suo tramonto definitivo. A piazza Colonna Da piazza Colonna la folla che ■è andata sempre più aumentando applaude al Ministro Ciano, chiamandolo incessantemente al balcone. Questa impazienza popolare, se non è corrisposta secondo l'attesa, è però improvvisamente e maggiormente esaudita con Vuscita di Ciano dal grande portone del palazzo per recarsi, in compagnia .del ministro Alfieri, a riferire al Duce, a Palazzo Venezia, ed a portarGli il testo dell'accordo firmato. Riconosciutolo appena la mac china sbuca dal grande atrio, il popolo, allora, gli si fa intorno acclamando; nonostante 1 vani sforzi dei Carabinieri, la macchina è circondata e sospinta a braccia, mentre si applaude con grande fervore e si grida il nome del gio vane collaboratore del Duce. La macchina procede, cosi, a passo d'uomo, tra una selva di mani levate nel saluto. Ciano risponde sorridendo, visibilmente commosso. Da ogni strada affluisce ancora folla; e cosi, fino quasi a metà del corso Umberto, l'automobile è seguita da un corteo acclamante che si porta fin sotto alla grande finestra di Palazzo Venezia, invocando il Duce. Ciano é appena entrato a Palazzo Venezia che si levano migliaia di voci chiamando Duce! Duce! Alla dimostrazione al Capo si associano folti grappi di turisti stranieri, Il richiamo è cosi prepotente che, ad un certo punto, il Duce, sospeso il colloquio che ha con il conte Ciano, ordina che sia aperta la grande invetriata del balcone centrale e si, affaccia a salutare romanamente. Lo accoglie un'ondata impetuosa di battimani; e la acclamazione si rinnova ancora quando Egli si. è ritirato e Lo obbliga a riaffacciarsi una seconda volta; anche dopo che l'invetriata si è definitivamente rinchiùsa, alle Sue spalle, il popolo non cessa di dimostrare con il suo fervido grido la viva partecipazione che esso ha preso all'avvenimento. Si chiude così, fra l'entusiasmo della folla che ha acclamato In questa vigilia di Pasqua la quotidiana instancabile azione del Capo, un periodo di tensione con un popolo col quale fummo amici e col quale oggi ritorniamo ad esserlo. Si inizia, inoltre, una collaborazione che influenzerà, coi suoi benefici effetti, tutta la complessa situazione politica intemazionale. Questa poggerà, cosi, su un'altra costruttiva intesa oltre quella che lega Roma con Berlino e che già ha offerto al mondo la prova più decisiva della sua saldezza. Guido Baroni