Un colloquio fra il Duce e lord Perth presente Ciano conclude i negozianti anglo-italiani svoltisi a Roma di Leo Rea

Un colloquio fra il Duce e lord Perth presente Ciano conclude i negozianti anglo-italiani svoltisi a Roma Un colloquio fra il Duce e lord Perth presente Ciano conclude i negozianti anglo-italiani svoltisi a Roma La lettura dei testi - La firma fissata per sabato a Palazzo Chigi - La portata europea dell'avvenimento e la sua profonda ripercussione ROMA, 14 aprile. Il Duce ha ricevuto a Palazzo Venezia! presente il conte Giano I' Ambasciatore di Gran Bretagna, lord Perth, col quale ha .avuto il colloquio conclusivo dei negoziati italo-britannici ed ha proceduto alla lettura dei testi. La firma dell'accordo avrà luogo nei pomeriggio di sabato a Palazzo Chigi. (Stefani). . Le prospettive europee Flandin ritenuto a Londra come l'uomo destinato a riallacciare i rappòrti franco-italiani Londra, 14 aprile. La visita che lord Perth, accompagnato dal conte Ciano, ha fatto al Duce, è il fatto caratteristico del giorno: a Londra i giornali della sera hanno pubblicato la notizia in grande evidenza ed hanno ristampato' quelle che sono ormai note previsioni sul contenuto del documento. Il commento naturale che nasce dall'odierna visita a Palazzo Venezia, è che l'accordo è ormai cosa completamente fatta, mentre alla visita stessa si attribuisce un significato simpatico: il Capo del Governo italiano, si dice a Londra, dopo aver letto e esaminato il testo degli accordi, ha probabilmente avuto parole di compiacimento e di congratulazione per ì due negoziatori, per la rapidità e per lo spirito che hanno animato il conte Ciano e lord Perth nella loro fatica nel dirimere una vertenza, non vecchia, ma piena di nodi; soluzione tanto benefica perchè — guardando da questo osservatorio — sì nota che le nubi incombenti finora • sul cielo d'Europa si sono rotte ed uno squarcio di sereno c'è indubbiamente. Se poi questo squarcio sarà seguito da altri e si addivenga ad una schiarita è diffìcile dire: il mestiere del meteorologo è difficile sempre, e quando si tratta di meteorologia politica le difficoltà si moltiplicano. Qualche tendenza a resipiscenza, qualche segno di ritorno al senso di responsabilità europea, è segnalato dalle rive della Senna. I giornali di Londra guardano ora Parigi con minore apprensione e danno grande rilievo a due notizie: l'annuncio ufficiale che il Governo francese ha offerto -a Flandin il posto di Ambasciatore a Roma — e chi va Ambasciatore nella Roma fascista ci va soltanto con lettere credenziali per il Re d'Italia Imperatore d'Etiopia; — ed in secondo luogo si parla^molto della visita che Bonnet e Daladier farebbero presto. Questa sera i giornali fanno delle precisazioni affermando che ieri l'Ambasciatore di Gran Bretagna a Parigi ha fatto l'invito ufficiale, e stamane' lord Halifax ha informato di tale passo l'Ambasciata di Francia a Londra. .Si arriva anche,a indicare l'epoca. Scartata l'ipotesi, circolata stamane, sulla venuta a Londra dei due Ministri francesi entro la prossima settimana, pare accettabile l'ipotesi dell'Euening Standard che indica la data della visita tra il 27 e il 30 aprile. Risciacquo dei panni nel Tamigi Che i due Ministri francesi vengano a sciacquare i loro panni ih Tamigi, è considerato di buon auspicio da tutti i giornali, che dedicano a questa informazione, te redazionali: nella rivista argomenti da trattare prima fila la collaborazione aerea) e navale fra i due Paesi: ma questi argomenti sono stati ormai ampiamente trattati da commissioni e missioni di esperti: sono almeno due mesi che si legge ctiè una missione aeronautica inglene è in conferenza al Ministero dall'Aria francese, e che gli ammir agli d'oltre Manica conferenzia no con i loro colleghi inglesi e americani di tonnellaggi, di superoorazzate, di calibri ecc. La visita ha un altro significato: Chamffjerlain vuol tentare di. fare con Daladier e Bonnet quello che non potè fare alla fine di novembre con- Chautemps e Delbos — anche perchè aveva fra 1 piedi 'Eden. In questo nostro scrivere circa quello che il Primo Ministro « vuoi fare » non c'è nulla di misterioso: Chamberlain stesso lo dii^se nei due discorsi tenuti all'inizilo di no7 vembre. Si può obbiettare; che da allora, la situazione in europa è mutata, ed è vero, ma crediamo che in vista appunto di tali cambiamenti, Chamberlain possa rivedere il metodo dei suoi, piani, non lo scopo finale di essi. E poi c'è da notar?, che la situazione non è mutata, in un solo nazione, no-| rivista degli! si mette ini smqctceCplcefmrlinagszBlisnfnmgpiugpszSpdvp«sidllUdgacmcvcsttmcsdndbDrrtrpabcivcdrbdisnacpcogpn settore d'Europa. C'è fra i mutamenti l'accordo italo-inglese, e da questo punto bisogna riconoscere che quasi tutti i giornali si rimettono in carreggiata, e alla faccenda della collaborazione navale e aerea aggiungono subito che tra Chamberlain e Halifax da una parte e Daladier e Bonnet dall'altra, si discuterà dell' accordo concluso fra Italia e Inghilterra, e — per citare il Daily Mail « non c'é dubbio che i ministrifrancesi accetteranno di aiutare la mossa britannica per un rapido riconoscimento della sovranità italiana sull'Etiopia. Vi sono inoltre indicazioni — riconferma il giornale.— che dopo il successo delle amichevoli conversazioni italo-inglesi, il Governo di Parigi sia disposto a iniziare immediati negoziati con l'Italia ». Il viaggio di Hore Belisha Il Ministro della Guerra Hore Belisha, è partito stamane dall'aeròdromo militare di Hendon per il suo viaggio a Malta e per fi suo incontro col Capo del Governo italiano e col conte Ciano. Egli, fatta una breve tappa per rifornire l'apparecchio su un aerodromo nelle vicinanze di Parigi, è giunto stasera a Marsiglia dove pernotterà riprendendo domattina il volo per Napoli, da dove, dopo un secondo pernottamento, proseguirà per Malta. Oggi tutti i giornali hanno ripreso l'informazione datavi una settimana addietro, circa l'intenzione inglese di acquistare negli Stati Uniti largo numero di aeroplani militari: si comincia a fare dei numeri — almeno cinquecento velivoli — i nomi delle fabbriche prónte a fornirli, il mezzo per « escamotare » la legge americana sulla neutralità (questo mezzo, da impiegarsi al fondo di una catena di « se », dei qusili il primo è se l'Inghilterra- entrerà in guerra, e l'ultimo se o fin quando gli StatiUniti resteranno neutrali) mediante il passaggio, o il montaggio, o magari la. costruzione di tali armamenti e dei loro pezzi di ricambio nel Canada. Qualche stranaziònalista osa mormorare che questa esplicita confessione ' d/t incapacità a provvedere aeroplani in numero sufficiente, è di grave danno al prestigio britannico. Qualche sospettoso osa pensare che, sotto o dentro tale notizia, ci sia un po' di machiavellica: in altri termini, che, con esisa, si intenda premere sulle decisioni ò meglio indecisioni delle Tradfj Unions a dare il be nestare per l'ammissione di mano d'opera non specializzata nelle fabbriche di' motori e apparecchi. Diecimila sterline per ogni apparecchio/ 'che andrebbero in America anziché restare a casa, costituiscono, una somma che deve far ripensare i dirigènti dei sindacati prima di dire no. In terzo luogo, a quelli che seguono gli affari imbrogliarti di questo mondo e cercano dB. vederci dentro, sembra che in tale notizia ci sia anche un avvertimento che l'industria ameri cana tè pronta a fabbricare e ven dere —•- in tempo di pace o di guerra clie sia — aeroplani dì combattimento alla Gran Bretagna. Tpatto questo non vuol affatto dirti che la notizia sia, per restare in termini aviatori, un pallonesonda. Se le informazioni dei giornali della sera sono corrette, e non atjMamo ragione per sospettare il ccsitrario, le trattative fra i rap presentanti del Governo britannico e i costruttori americani sono o i-mai molto avanzate tanto che grfii esperti del Ministero dell'Aria partiranno mercoledì prossimo per gli Stati Uniti onde concludere i necessari contratti. Leo Rea