Il ministro della guerra inglese visiterà il Duce nella prossima settimana di Leo Rea

Il ministro della guerra inglese visiterà il Duce nella prossima settimana Il ministro della guerra inglese visiterà il Duce nella prossima settimana Generale compiacimento a Londra per l'esito felice dei negoziati - La costituzione di un gruppo parlamentare per le migliori relazioni politico culturali1 con l'Italia Londra, 12 aprile. Nel grande quadro degli imminenti accordi con l'Italia due sono i fatti che hanno' dominato la giornata politica londinese: 1) il passo compiuto dal Foreign Office presso la Società delle Nazioni che ha continuato ad essere al centro dei commenti; 2) la costituzione di un forte gruppo parlamentare che si propone di collaborare attivamente con il governo per il ristabilimento immediato delle migliori relazioni economiche, politiche e culturali fra Italia e Inghilterra. Tale gruppo ha avuto la piena approvazione dei dirigenti del partito conservatore e . del Foreign Office. A questi due fatti la stampa inglese ne aggiunge- un terzo: la visita che il ministro della Guerra farà a Roma sulla via del ritorno da Malta. La visita di Hore Belisha Sarebbe difficile negare che que.sta visita di Hore Belisha nella capitale italiana e i colloqui che egli avrà con il Duce e con il conte Ciano siano in qualche modo connessi con l'atmosfera creatasi in seguito alla felice soluzione delle trattative italo-britanniche,. D'altra parte non si può non rilevare il carattere per cosi dire accidentale della visita e si può anche ricordare che in linguaggio diplomaticamente corretto non si potrebbe parlare di visita ma piuttosto di incontro o di sosta giacché quando i rappresentanti di un governo fanno visita al governo di un'altra grande potenza usano recarsi direttamente da una capitale all'altra e non approfittare dell'occasione che la capitale da visitare si- trova sull'itinerario di un viaggio che il ministro compie per assolvere compiti di normale amministrazione del suo dicastero. La stampa inglese tuttavia non ha sentito questa differenza e già i giornali di stamane nelle loro ultime edizioni hanno stampato grandi titoli dai quali appare che la parte più importante del viaggio che il ministro della Guerra sta per compiere sia la sosta a Roma piuttosto che la visita ai tommies stazionanti a Malta. A dire il vero qualche giornale si lì mitava stamane a prospettare come possibile che Hore Belisha sarà ricevuto dal Duce. I giornali della sera invece danno la notizia dell'incontro come cosa certa ed accertata. Il programma del volo è il seguente: partenza dall'Inghilterra giovedì, pernottamento a Marsiglia e a Napoli e arrivo a Malta sabato pomeriggio; per lunedi della settimana successiva 25 aprile il ministro dovrebbe esse re di ritorno a Londra, il che vuol dire phe i colloqui e i contatti che avrà a Roma dovrebbero awenire verso la metà della prossima settimana. Il collaboratore diplomatico del VEvening News fa notare che mentre negli ambienti ufficiali di Londra si rileva che la visita non avrà significato politico, è evi* dente che costituirà un importai te avvenimento e un notevole contatto diretto fra il governo britannico e il governo italiano. Anche altri giornali della sera mettono in rilievo l'importanza che potrà avere l'incontro prepa rato per Hore Belisha. Per conto nostro l'idea di in viare a Roma subito dopo la flr ma degli accordi un rappresen tante del governo britannico non ci è giunta nuova; alla fine della settimana scorsa segnalavamo che si progettava una visita alla capitale italiana del segretario parlamentare al Foreign Office non sorprende che si sia poi deci so di cogliere l'occasione della visita a Malta per affidare a uno dei ministri che fanno parte del gabinetto il compito di stabilire contatti diretti fra i due governi. Il Daily Télegraph in una nota che sarà pubblicata domattina rileva che nel suo viaggio di rltorno Hore Belisha farà una « visita di cortesia al Duce * è conferma che mentre non avrà alcuna missione specifica coglierà l'occasione per stabilire contatti personali con il Capo del Governo e con il conte Ciano. Il giornale nota ancora essere molto tempo che un ministro britannico non fa una vìsita a Roma e che a Londra si pensa che'il viaggio del Segretàrio di Stato alla guerra nel Mediterraneo abbia offerto una occasione favorevole per l'incontro e aggiunge che « non è probabile che tale occasione si ripeta prima della' visita di Hitler che avrà luogo all'inizio del mese di maggio ». Gli impenitenti leghisti Quanto al passo del governo britannico presso la Lega delle Nazioni è abbastanza facile immaginare il tono del commenti: la stampa di opposizione — più la solita edenista Yorkshire Post — ha rumoreggiato ma non ha lanciato i tuoni e i fulmini che si poteva attendere da cosi grosse nubi. A parte le parolone e le parolacce che contano meno che niente, tali giornali hanno tirato fuori l'argomento che per I'emissio- ne del voto di riconoscimento dell'Impero italiano occorrerà che la proposta britannica ottenga launanimità e c'è di mezzo la Russia e la Cina. E' un argomento sastmgiprneadcotaincoe BNcoCscmsmrl'hvbssadnmlirl'rfl'ci lasataecnnrbsbfdniccbmtasqcpmcsputpddoricgCcfimf a a a i 5 l e a e i n e o . a a n a o a o a o l e . a a saldo come è salda tutta la costruzióne della Lega; è un .argomento che non tiene per due ragioni: primo, l'esistenza di un precedente, quello dell'imposizione, delle sanzioni che sono state adottate senza l'unanimità; secondo, che la Lega se non è morta per lo meno è moribonda. Per contro quelli dei giornali indipendenti e conservatori che commentano l'imminente accordo e il passo compiuto dalla Gran Bretagna presso la Società delle Nazióni, appoggiano e lodano incondizionatamente la politica di Chamberlain. Realismo e fermezza Il Daily Mail, nel suo editoriale, scrive fra l'altro: « Non soltanto l'accordo di Roma rimuoverà le cause di dissenso fra l'Italia e la Gran Bretagna, ma tale fatto inoltre dovrebbe avere una benefica influenza su tutta l'Europa. Dopo che questo paese ha iniziato razione presso Ginevra, altri membri della Lega probabilmente seguiranno il suo esempio e l'opera del Primo Ministro per la pace sarà tanto più avvantaggiata. La Gran Bretagna deve ringraziare Chamberlain. Se non fosse stato per la sua fermezza, per il suo senso di realismo e per essersi continuamente rifiutato di lasciarsi sviare dall'opposizione, questo paese non sarebbe all'inizio di un nuovo e più felice capitolo delle relazioni con l'Italia ». Il Daily Express in uno dei suoi concisi editoriali mette in guardia i lettori contro le falsità propalate in questi giorni dalla stampa socialista e liberale che si affretta a stampare, ampliare e commentare- le proteste di Tatari, il quale assicura che gli italiani stanno per essere ricacciati in mare. « La gente che pensa che ogni cattiva notizia per l'Italia sia buona notizia per noi — scrive il giornale citato — gonfia le frottole su ribellioni e rivolte in Etiopia. Non bisogna lasciarsi fuorviare da tali storie: non c'è dubbio che bande brigantesche danno qua e là dei fastidi agli italiani, come capita di tanto In tanto nel territori delnostro impero. Sono 'cose senza importanza ed è necessario non commettere l'errore di pensare che il Fascismo abbia fatto un boccone più grosso di quanto può masticare. Questo è assolutamente non vero ». UEvening News rispondendo alle critiche dei giornali di opposizione scrive un editoriale del quale riportiamo i due periodi conclusivi: «.L'Italia ha conquistato l'Etiopia e non è affatto disposta a mollarla. Continuare la finzione che l'impero di Hailè Selassiè esi ste ancora de jure equivale a perpetuare fra l'Italia e l'Inghilterra una disputa che non ha significato e che può soltanto nuocere alla pace ». «Assurdità)» laburiste Al Comuni durante il periodo dedicato alle interpellanze il capo dell'opposizione ha ' interrogato oggi il Primo Ministro per sapere se durante i negoziati di Roma il governo ha chiesto che sia in corporata parte dell'Etiopia con gli adiacenti territori britannici. Chamberlain ha risposto dicendo che non poteva dare alcuna informazione su argomenti'tuttora in discussione. Attlee ha insistito chiedendo se era proprio impossibile per il Primo Ministro smentire le. voci secondo le quali il governo britanni co trarrebbe dagli accordi dei profitti territoriali. Chamberlain ha risposto: « Non ho avuto alcun sentore di tali assurdità». Inoltre il sottosegretario agli esteri signor Butler, in risposta alla interrogazione di vari depu tati laburisti i quali sostenevano che la situazióne in Abissinia è grave perchè gli abissini sono in aperta ribellione contro l'Italia, ha risposto: « Non risulta che ci sia stato alcun cambiamento degno di nota nella situazióne in Abissinia dall'ultima dichiarazione fatta alla CtmldtrmozSztttsrnccfmèrsfGmDpmavrs Camera dei Comuni sull'argomento il 21 febbraio u. s. Dalle informazioni che abbiamo, risulta che le autorità italiane hanno il pieno dominio militare dell'intero territorio etiopico. Vi è ancora qualche resistenza alle autorità italiane, ma è di carattere locale e non è organizzata; inoltre si limita alla zona occidentale dell'Abissinia. Sulle frontiere etiopiche la situazione è normale e viene mantenuto lo stata quo ». Nel quadro dell'ottimismo creato a Londra dal felice esito delle trattative con l'Italia si è inserita stasera l'eco del discorso della Corona alla seduta inaugurale del nuovo Parlamento egiziano: specialmente sottolineata è la frase che dice essere di buon augurio il fatto che « le conversazioni di Roma, alle quali ii governo egiziano è interessato, saranno — se finiranno con lo spirito con cui sono state iniziate — uno dei più solidi fattori della pac"e ». Questa sera all' ambasciatore Grandi è pervenuto un fervido messaggio firmato da sìr Philip Dawson, presidente del gruppo parlamentare costituitosi oggi, messaggio nel quale, dopo aver annunziato che l'iniziativa ha ricevuto la piena approvazione dei dirigenti del partito conservatore e del Foreign Office, esprime il desiderio di collaborare attivamente all'immediato ristabilimento delle migliori relazioni culturali, econo miche e politiche tra la Gran Bretagna e l'Italia. A questo gruppo hanno aderito durante la seduta costitutiva circa 40 deputati: negli ambienti di Westminster si fa notare che raramente un gruppo parlamentare ha raccolto tanti aderenti fin dall'inizio, e si prevede che il loro numero andrà rapidamente aumentando. Leo Rea