Daladier alla Camera

Daladier alla Camera Daladier alla Camera Jl problema della difesa nazionale a base della politica del nuouo gouerno - La pace con tutti i popoli, qualunque sia il loro regime L'inammissibilità di influenze straniere -11 uoto di fiducia: 576 contro 5 l a a e e a e e a n è a Parigi, 12 aprile. Costituito domenica, il nuovo Governo si è presentato oggi al Parlamento ed. ha ottenuto alla Camera, dopo un breve dibattito sulle questioni dell'ordine del giorno al quale il Governo annetteva un significato di fiducia, l'enorme maggioranza di 576 voti contro cinque. In presenza delle difficoltà interne e dei gravi problemi internazionali, Daladier ha messo in opera tutto per dare al Gabinetto l'autorità di un voto di fiducia che non può non avere le migliori ripercussioni. La situazione finanziaria essendo la più urgente da regolarsi, Daladier ha dovuto risolversi a chiedere al Parlamento una delega di poteri limitati nella durata e nel loro oggetto, onde assicurare i bisogni della Tesoreria e quelli del-, la difesa nazionale. La dichiarazione governativa . Approvato, in mattinata, in Consiglio di Gabinetto, il progetto di legge è stato sottopósto al gradimento del Presidente della Repubblica, nel Consiglio dei Ministri riunitosi nel pomeriggio e presentato alla Camera con domanda di discussione immediata. La Commissione delle Finanze, di Palazzo Borbone, è stata subito informata e la discussione pubblica'è cominciata stasera alle 22. In quanto all'interpellanza concernente la politica generale del Governo, Daladier ne chiedeva il rinvio, la dichiarazione ministeriale essendo sufficientemente esplicita e poneva in tale occasione la questione .di fiducia, ciò che era tanto per i partigiani, come per gli avversari del Gabinetto una prima occasione di contare sulle rispettive forze. A Palazzo Borbone che con l'aula gremita presentava l'aspetto delle grandi occasioni, Daladier sale alle 16,30 la tribuna per dar lettura della dichiarazione ministeriale. « Un grande paese libero non può essere salvato che da se stesso — esordisce 11 documento —. Il governo della difesa nazionale, che si presenta davanti a voi, è deciso au essere l'espressione di questa volontà di salvezza. La maggior parte dei suoi Ministri hanno partecipato al grande movimento popolare che in ore pericolo-se per la democrazia affermava una comune volontà di difesa repubblicana e lo stesso ardente desiderio di fiustizia sociale. Essi rimangono edeli al loro pensiero, ai loro atti, alla loro dottrina. Con essi, repubblicani sinceri e leali sono Sronti ad affrontare le più temiili difficoltà dell'ora attuale. Tuttavia, fortemente unit;, facciamo appello al Parlamento ec' alla nazione per la difesa della libertà, della patria e deilà pace. Attorno a noi, all'infuori di noi l'Europa si trasforma. Dei regimi politici crollano; nuove ideologie animano popoli immensi. Degli Stati scompaiono mentre si organizzano nuovi Imperi. Ecco perchè la difesa d a nazionale sorpassa oggi il piano dell'organizzazione militare. Tutti i problemi finanziari! economici, sociali, politici sono strettamente uniti al problema della nostra sicurezza. Non vi sono oggi più seris di problemi distinti. Non v'è che un solo problema e la salvezza del paese si presenta come un blocco. La difesa nazionale esige moneta sana, delle finanze che non portino in se stesse germi di debolezz-'. Il ricorso a misure eccezionali e temporanee non è ammissibile altro che se sarà seguito da misure generali, che colpiscano direttamente la causa del male, che da venti anni ha provocato tanti danni. La difesa nazionale esige pure una economia vigorosa. Essa non può accomodarsi con un rallentamento o con un arresto della produzione, soprattutto nelle industrie che lavorano per la sicurezza del paese. Ma il governo non considerando che interessi nazionali, assicurerà, senza indugio, la ripresa della fabbricazione delle armi che sono necessarie alla sicurezza della patria, delle armi 'aeltea le quali la Francia sarebbe tuia preda per l'invasore. La dite sa- nazionale implica pure la dife sa repubblicana. Agli atti del governo, per provvedervi, corrispon. deranno gli sforzi di raddrizzamento irresistibili che assicureranno l'autorità necessaria alla Francia. « La difesa nazionale implica la difesa della pace. Senza rinunciare ai nobili principii sui quali, durante là guerra, su milioni di cadaveri si era cercato di edificare la vera pace, il Governo è determinato a difendere, ovunque, gli interessi della Francia e l'integrità del suo Impero. Esso non ammetterà che delle minaccie pesino sulle sue frontiere e sulle sue colonie. Non ammetterà che delle influenze straniere, che delle agitazioni provocate da stranieri indesiderabili possano attentare alla sua, libertà ed alle sue decisioni. Si tratta di rendere più strette le sue amicizie, di testimoniare la sua fedeltà a tutti i patti e trattati conclusi; si tratta di partecipare a giusti negoziati. E' indispensabile assicurare la coesione di tutte le energie nazionali. « Noi vogliamo la pace con tutti i popoli qualunque sia il loro regime politico. La pace nel rispetto del diritto e non una specie di abdicazióne della Francia, prefazione della servitù. Per questa opera di salute pubblica il Cover no fa appello a quel nobile sentimento della fraternità francese, che ha sempre assicurata la saldezza della patria. I metodi della libertà sono i nostri e legittimeranno la disciplina e gli sforzi che esigiamo da tutti. E' venuto il momento di provare che la Francia Siuò affrontare i.pericoli, restando edele al suo genio. Noi chiediamo alla nazione di render possibile uno di quei miracoli della libertà e dèlia ragione, di cui la lunga serie illumina la nostra istoria ». La lettura della dichiarazione è stata a varie riprese interrotta da applausi dai banchi dei radicali, del centro e di destra, cui però non si sono ' associati i banchi dei socialisti e dei comunisti. Sulla questione dell'interpellan- zdqnsfzsn i a a e a o o e à è a , n - za, Daladier ha detto di essere a disposizione della Camera, per quel che riguarda la politica generale del Governo, ma ha chiesto che questa prima discussione fosse rapidamente conclusa, in attesa di quella sui progetti finanziarli. Rapida discussione Vincent Auriol, però, a nome del suo gruppo, dice che i socialisti non capirebbero che un voto possa intervenire sulla lettura di una semplice dichiarazione ministeriale, senza larghe spiegazioni sulla politica interna sociale ed estera del nuovo Ministero. Chiede quindi una sospensione dell'udienza per consentire ai suoi colleghi di deliberare. In una breve risposta Daladier riconosce il diritto ad un grande partito momentaneamente scartato'dal potere di risentire qualche amarezza, frase che suscita mormorii di protesta all'estrema sinistra. Senza impressionarsi, Daladier continua dicendo che non è lui che farà qualcosa per rovesciare la maggioranza, la quale è de. rivata dal suffragio universale. Daladier ricorda l'idea lanciata da Blum ed aggiunge che si può trovare forse troppo stretta la formazione attuale, bisogna allora allargare la base del governo, qualora si vog'ia fronteggiare i pericoli della Francia. Daladier afferma che la sua dichiamKTniie ministeriale dovrebbe bastare. « Non abdico nulla — dice Io manterrò le leggi sociali come le abbiamo mantenute durante due anni. In polìtica estera ripeto che la pace non posso concepirla nell'abdicazione, nella rinuncia. Ho troppa fiducia in questo paese! » Infine il Capo del Governo conclude dicendo che se il Governo che egli presenta non ispira fldu eia bisogna rovesciarlo subito, altrimenti si deve consigliarlo ed aiutarlo. Si ha per questo bisogno di concertarsi? L'on. Chichery propone dunque l'ordine del giorno puro e sempli ce, ma Auriol fa osservare che il gruppo socialista ha*, bisogno di concertarsi prima di prendere una decisione. Daladier accetta allora una sospensione dell'udienza e quando viene ripresa, dopo un'ora, si apprende che i socialisti hanno deciso con 58 voti contro 43 di vo tare l'ordine del giorno puro e semplice trascinando seco i comunisti alleati ad essi con un patto di unità di azione. Il primo voto L'ordine del giorno puro e sem plice « al quale il Governo annette significato di fiducia » è allora messo ai voti ed approvato con la maggioranza di 576 voti contro 5 come già abbiamo detto. Il Presidente annuncia che il governo chiede la discussione ìm mediata del progetto finanziario, ma, a domanda della Commissione delle Finanze, che deve esaminarlo, la seduta è rinviata alle 22. Nella sua relazione il progetto chiede l'autorizzazione di potere realizzare, per mezzo di decreto,' per un periodo di tre mesi, un cer to numero di misure suscettibili di avere un carattere di urgenza e di chiedere un nuovo aumento della facoltà di anticipo dalla Banca di Francia, nel limite di dieci miliardi, restando inteso che non verrà fatto uso di questa facoltà se non nel caso in cui le operazio ni normali di prestito, al quale il governo intende ricorrere, non fornissero le disponibilità necessarie, Al Senato la presentazione del Gabinetto costituiva soltanto una formalità. La dichiarazione è stata letta da Chautemps ed i principali passi del documento sono stati interrot ti con applausi clamorosi. La seduta notturna per ' la discussione del progetto finanziario del Governo che doveva cominciare alle 22 è stata rinviata alla mezzanotte. lì gruppo socialista in una nuova riunione ha deciso di votare il progetto con 42 voti contro 25. Il gruppo radicale socialista da parte sua all'unanimità ha deciso di accordare i suoi suffragi al progetto governativo. Si prevede che la votazione non avrà luogo prima delle 4 o delle 5 del mattino. ansvcpdczmCshncli

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