L'avanzata è stata ripresa

L'avanzata è stata ripresa I nazionali all' offensivi L'avanzata è stata ripresa Nuove posizioni conquistate sulle vette che dominano l'accesso al Mediterraneo Lerlda, 12 aprile. L'Armata nazionale, tanto sul fronte catalano vero e proprio, quanto su quello di Valencia, ha ripreso le operazioni e le sta svolgendo con la consueta energia. Le truppe dele generale Aranda, che manovrano su un fronte di dieci chilometri a sud-est di Morella, hanno avanzato fino ad occupare \**:ff « A N Ci* I A> alture di grande valore strategico nella regione .di Maestrazzo: esse sono ormai in possesso di tutte le vette che costituivano altrettanti cardini della resistenza nemica e possono parlare con esattezza, di discesa vera e propria verso la costa mediterranea. Le colonne nazionali, che si erano attestate su monte Turmel, sul Lagarla e sul Col de Sprats, a sinistra delia strada di San Matteo è ViAaroz, hanno anch'esse avanzato, sostenute da quelle che presidiano le creste dei monti di VaZitbona, dall'altro Iato della strada suddetta. Le truppe del generale Aranda, dopo due ore di preparazione di artiglieria, stamane hanno rotto in due punti le linee difensive rosse nella sterra De Valdancha e hanno conquistato una serie di alture, allargando cosi notevolmente il fronte a sud e a est di Morella. L'avanzata ha avuto una profondità media di tre chilometri in linea d'aria e ha portato i nazionali alla periferia immediata di Cati e sulle sponde del fiume Sego de Benicarlo: essa è stata costantemente preceduta da impenetrabili cortine di fuoco di artiglieria. Nelle prime ore del pome¬ o e riggio, la lotta più, accanita si svolgeva tra il fiume Serbai e Rambla de Cervera. E' giudizio assai diffuso che la avanzata nazionale verso la costa sia menò difficile, perchè quasi tutte le cime chs sbarravano naturalmente la strada alle varie colonne in cui è snodata l'armata di manovra, sono ora in possesso dei nazionali. I rossi però hanno costruito nidi di mitragliatrici, ridottini, opere in cemento armato più o meno complesse in quasi tutta la regione, mirando evidentemente ad evitare quegli attacchi sui fianchi, quelle manovre avvolgenti che, per dichiarazione unanime dei prigionieri, sono il terrore dei reparti rossi incaricati di difendere le singole posizioni e l'incubo dei loro comandanti. L'aviazione nazionale è stata anch'essa molto attiva. Per alcune ore ha bombardato e spezzonato il traffico sulla strada fra San Rafaele Cherta, nonché la strada costiera fra Tortosa e Castellon, rendendole deserte per la maggior parte della giornata. Sul fronte catalano, le truppe del generale Marzos hanno conquistato i villaggi di Asentin e Rapita sulla sponda sinistra del Segre, ad oriente di Balaguer e un romitaggio vicino, dove i rossi hanno opposto una tenace e prolungata resistenza. I superstiti del reparto che difendeva quella posizione si sono ritirati in direzione di Cervera. I nuclei esploranti nazionali hanno rilevato che sulla strada fra Balaguer e Cervera i rossi hanno già distrutto ben sei ponti. Nei Pirenei le forze del generale Solchoaga hanno raggiunto Alto de la Corona, ad oriente di Bottana, e continuano ad avanzare lungo la strada da Campo ad Ainse, accerchiando virtualmente i presidi rossi di una dozzina di villaggi sulla sinistra del Cinca. La conquista nazionale di Campo, in/atti, toglie ai rossi anzidetti la possibilità di ritirarsi sul grosso del loro esercito a meno che non intendessero farlo attraverso gli impervi passi della Sierra de Ballabriga. CU: P.), • ff"ife*-*5/ ***** Jac,

Luoghi citati: Ainse, Castellon