Liquidazione in corso

Liquidazione in corso Liquidazione in corso ,. L'annuncio dèlia conclusione virtuale dell'accordo anglo-italiano dato da tutti i giornali della sera che ne fissano anzi la data della firma per giovedì prossimo, è commentato dal Temps il quale mette in .rilievo che. vengono cosi confermate tutte le informazioni di stampa che si possedevano finora e cioè che l'intesa è stata realizzata su tutte le questioni che interessano direttamente le relazioni anglo-italiane Esaminate le grandi linee dell'accordo, l'organo del Quai d'Orsay conclude dicendo che dal modo, con. cui i negoziati italo-inglesi sono stati condotti ne risulta che i due governi hanno dato prova di un reale spirito di conciliazione nonché di sincerò desiderio di giungere a un soddisfacente regolamento delle questioni pendenti. « Se la conclusione finale interverrà a breve scadenza, come si assicura — aggiunge il giornale — si potrà considerare che 1 rischi di guerra nel Mediterraneo derivanti dalla* rivalità tra l'Inghilterra e l'Italia sono seriamente ridotti e che questo orizzonte europeo si troverà chiarito in una misura apprezzabile quando sembrava maggiormente minaccioso. La politica generale dell'Inghilterra quale si sviluppa attualmente col metodo di Neville Chamberlain, ne'sarà rinforzata non soltanto a Londra ma anche sul piano continentale ». Insieme alla notizia della conclusione dell'accordo è giunta, a sua conferma, anche quella dell'invitò di regolare l'affare etiopico rivolto dal governo britannico alla Società delle Nazioni. « Questo passo — commenta il Petit Parìsien ■— dimostra che il governo britannico è deciso a non arrestarsi e a liquidare senza indugio la situazione creata in Europa dalle sanzioni e contribuire in tal modo alla eliminazione pro- fressiva delle difficoltà che il prolem a etiopico ha provocato più di due anni fa negli affari europei ». ' « Esso è del resto nell'ordine logico delle cose. Fin dall'Inizio delle conversazioni anglo-italiane il governo britannico aveva lasciato capire che nel caso in cui le altre questioni litigiose, cioè il problema del M»r Rosso e del Canale di Suez, la propaganda nel vicino Oriente, gli effettivi italiani in Libia, l'affare di Spagna avessero ricevuto una, soluzione soddisfacente prenderebbe l'iniziativa di chiedere alla Società delle' Nazioni di restituire ai suoi membri la loro libertà di decisione per quello che concerne il riconoscimento dell'Impero etiopico. Le principali difficoltà essendo state scartate, il governo britannico passa agli atti. Il passo di ieri conferma che l'Italia, che aveva all'inizio dei negoziati mostrato la sua preferenza pel metodo del riconoscimento diretto dell'impèro di Etiopia, ha finalmente * accettato punto' di vista di Londra' che,, per ragioni di politica interna ed estera, desi, derava rimaner fedele alla procedura normale: procedura che costituirà senza alcun ' dubbio una semplice formalità date le note disposizioni delle Potenze nei riguardi della questione etiopica Tuttavia è stato compiuto un gesto di - una portata considerevole perchè togliendo i malintesi accumulati dopo l'affare delle.sanzioni fra l'Italia e le grandi Potenze rende possibile una seria distensione internazionale ». Dal linguaggio dell'organo.ufficioso si può dedurre che la Francia non dovrebbe più creare imbarazzi. La presenza di Giorgio Bonnet al ministero degli esteri è tale da far ritenere che il riawicinamento con l'Italia possa essere facilitato. Alla conferenza di Stresa il nuovo, capo del Quai d'Orsay aveva tentato di ottenere l'accordo dell'Italia per organizzare l'Europa centrale al di fuori del circuito tedesco. Per consenso unanime della opinione pubblica e della stampa egli è. certamente pronto a ristabilire relazioni normali con Roma mediante l'invio di un ambasciatore. Egli ha assunto il potere con una politica ben determinata: politica di conservazione, di allineamento con la Gran Bretagna e di contatti con l'Italia. Gli incoraggiamenti del resto non gli mancano: Flandin, Intervistato àaM'Intransigeant, ha confermato che le sue vedute sulla questione dei rapporti .con l'Italia non sono mutate: esse implicano il ristabilimento più rapido possibile delle relazioni normali con Roma. E l'on. Mistler, presidente della Commissione degli Esteri della Camera, il cui nome è stato pronunciato insieme a quello dell'exministro della Marina Pietri come di un possibile Ambasciatore p pressò 11 Quirinale, ha dichiarato che le accoglienze favorevoli che la stampa italiana ha riservato al gabinetto Daladier, la scelta di Bonnet a ministro degli Esteri, la posizione che Daladier aveva già preso sul problema italiano nel 1935, permettono di sperare che tra breve le relazioni franco-Italiane entreranno In una. nuova fase. « Considero per parte mia' — egli ha aggiunto — che nella situazione attuale dell'Europa, l'amicizia franco-italiana è il complemento naturale e indispensabile dell'amicizia franco-britannica. Il nuovo ministro degli Esteri, che ha presieduto numerose conferenze economiche, fra cui la grande conferenza mondiale di Londra, scorge i problemi europei sotto lo stesso angolo realista di Chamberlain. E' quindi augurabile che egli ne seguirà l'esempio e che i rapporti franco-italiani potranno essere improntati a quella cordialità che non avrebbe mai dwuto cessare di esistere se lo spirito di partito non avesse inasprito le relazioni fra le due nazioni che hanno tutto l'interesse a intendersi »

Persone citate: Bonnet, Chamberlain, Daladier, Giorgio Bonnet, Neville Chamberlain, Petit, Pietri