Daladier farà un governo anche se i socialisti passano all'opposizione

Daladier farà un governo anche se i socialisti passano all'opposizione Il travaglio della. Francia Daladier farà un governo anche se i socialisti passano all'opposizione Parigi, 9 aprile. Malgrado 11 suo desiderio di assolvere nel modo più rapido la missione affidatagli dal Presidente della Repubblica, Daladier non può sperare di costituire il nuovo - Ministero prima di domani. La formula che egli vorrebbe realizzare è infatti quella di un Gabinetto che andasse da Blum a Paul Reynaud, formula che rimane subordinata alla decisione del Consiglio nazionale socialista, convocato per stasera alle 22,30 e che siederà certamente per tutta la notte, in merito alla eventuale partecipazione del partito al potere. « Checche accada » Daladier, recatosi, dopo aver di nuovo conferito con Blum, alla riunione plenaria dei senatori e deputati nonché dei militanti radicalsociaiisti, conosciuta sotto il nome di « conferenza Cadillac » ha confermato la sua volontà di costituire un Governo per domani, qualunque possa essere lo svolgersi degli evènti politici. Alla Ca mera se ne deduce che il ministro della difesa nazionale farà a meno della collaborazione del partito socialista se questa gli'venisse rifiutata, e'formerebbe allora e un Gabinetto radicale socialista omogeneo con l'appoggio dell'unione socialista repubblicana, o un Ministero più esteso verso il centro,'mentre la sua Intenzione è, come abbiamo riferito, di costituire un Governo di unione da Blum a Reynaud. n futuro presidente del Consiglio ha espresso la sua speranza di poter realizzare quella combinazione che egli desidera e che-ha definito in tal modo: « Un Ministero composto di uomini rappresentativi dei partiti, nonché delle forze vive della nazione e fermamente attaccati alle istituzioni repubblicane »,' proclamando poi che in presenza dei pericoli esterni e interni non é più il momento delle dosature politiche sapientemente combinate di gruppi e sottogruppi, ma di azione rapida ed energica che ponga' ciascuno in faccia a delle responsabilità. . Daladier ha evocato le difficoltà dèlia situazione, tanto estera che finanziària, economica e sociale, ed ha sottolineato la decisione di fronteggiare tutti i pericoli nel modo più rapido possibile, ciò che esige di prendere al più presto le necessarie responsabilità. Egli intende raggruppare le energie nazionali intorno ai partiti democratici ai quali chiederà di met tersi all'azione con lui. Può però darsi che egli sia indotto a non realizzare, completamente la formula che egli desidera: tuttavia egli farà tutto quello che dipende da lui per farla riuscire. E non ha temuto di ripetere che costituirà un Gabinetto «checché àc cada » al più tardi domani. La conferenza Cadillac, approvando l'atteggiamento del suo presidente, ha votato una mozione di fiducia che gli lascia ampia libertà di agire come crede. L'esito della crisi ministeriale è dunque, per il momento, subordinato alla decisione che il Consiglio nazionale del partito socialista prenderà stanotte. I socialisti a Canossa? La situazione dei socialisti appare piuttosto delicata. Decisi ieri — se si deve prestar fede alle veementi dichiarazioni di alcuni di essi — a rifiutare la loro partecipazione al nuòvo Governo e a porre rigorose condizioni al loro appoggio, i socialisti stamane sembravano però tornati ad un atteggiamento più conciliante. I parlamentari socialisti rimangono però profondamente divisi. Gli uni — e fra questi la maggior parte del ministri dimissionari — si mostrano partigiani della partecipazione, altri del sostegno, e in fine una frazione si mostra decisa a rientrare nella opposizione. Per preparare il terreno il gruppo parlamentare, riunitosi stamani, ha incaricato i socialisti del' Gabinetto dimissionario di chiedere al Presidente del Partito radicale qualche precisazione che indichi la decisione che conta prendere sul triplice terreno: della difesa nazionale, della, politica sociale e della politica finanziaria. Sono press'a poco le stesse domande che il Partito radicale fece rivolgere a Blum quando questi costituì il suo secondo Gabinetto. Il capo socialista non rispose per cosi dire nulla, ciò che non impedì ai radicaU di accordargli il loro concorso. La risposta di Daladier verrà comunicata in. una nuova riunione del gruppo che avrà luogo prima del Consiglio nazionale del Partito, la cui discussione avrà principalmente per oggetto i problemi di politica estera; I socialisti potrebbero forse partecipare alla nuova combinazione se verrà mantenuto l'orientamento impresso dal Ministero dimissionarlo in fatto di politica estera a interna. ' I socialisti non fanno del resto mistero ohe porrebbero come condizione essenziale della loro partecipazione al potere il mantenimento di Paul Boncour al Quai d'Orsay e di Dormoy alla piazza Beauvau. In quanto all'opinione dei militanti che saranno consultati stasera, essa varierà secondo (l'interventi e gli incidenti che possono prodursi durante la riu¬ nione. Siccome (a frazione estremista capeggiata dal noto Pivert e alla quale l'inconsulta manifestazione contro il Senato ha non poco nuociuto, non sembra'dover raccogliere più di 1500 o duemila mandati su ottomila, non sarebbe Inverosimile che il Consiglio nazionale finisca per accettare la partecipazione al governo. L'ipoteca estremista Nell'ipotesi invece che questa offerta dì partecipazione venisse rifiutata, i socialisti per essere coerenti dovrebbero rifiutare anche l'appoggio al governo. Daladier dovrà infatti chiedere a sua volta i pieni poteri.in materia-finanziaria. Ora la posizione dei socialisti e stata sinora di rifiutarli a un governo nel quale il loro partito non sia rappresentato. Se il consiglio non. modificherà questa decisione, anche l'appoggio dovrebbe venir .meno.-In tal caso Daladier sarebbe indotto a' cercare verso il centro tutti gli appoggi che non incontrerà a-sinistra. I comunisti che non hanno voluto associarsi alla campagna destinata a rimanere senza' effetto sferrata contro' il Senato, hanno però assicurato Blum della loro collaborazione piena e intera per la difesa delle libertà.' democratiche. E' superfluo rilevare che la partecipazione socialista e l'appoggio comunista peserebbero però come una grave ipoteca sulla esistenza' del nuovo ministero che, per' giudizio unanime, è considerato fin d'ora -come un- gabinetto di transizione in attesa di quel governo di salute pubblica che tutti desiderano ma per: u quale 11 momento non è ancora giuntò. , Per uno'dei più acuti osservatori del mondo parlamentare, lo on. Gastone Gerard della-sinistra radicate ed ex-ministro, il vero grande ministero di riconciliazione e di azione non si potrà fare che dopo altra perdita di danaro, in ' giugno. Esso , comprenderà Chautemps, Lavai, Flandin, Reynaud e Bonnet e potrà governare con 350 voti sicuri e forse di più se 1 socialisti vorranno finalmente comprendere. Da parte loro i. gruppi dell'ai-, léanza democratica e del partito democratico popolare si sono mostrati dispósti a partecipare a un gabinetto di unione sotto riserva di un programma che non comporti nessuna misura di ' ispirazione marxista sul piano finanziario e. nessuna concessione al partito comunista sul piano estero e nel campo sociale. Infine 1 gruppi di minoranza i cui rappresentanti hanno ripreso oggi contatto a Palazzo Borbone si sono trovati d'accordo per mantenere i principali punti del programma elaborato un mese fa e che comporta fra l'altro il mantenimento della politica di non intervento in Spagna, il riawlcinamento con l'Italia, un adattamento più-, razionale della legge delle 40 ore,'.un'opposizione formale al controllo dèi cambi, al prestito forzoso e alia occupazione delle officine. Il Fronte popolare infranto Le dimissioni di Blum hanno però avuto un risultato apprezzabile, quello di ' rendere definitiva la rottura del fronte popolare. Da calcoli fatti, riveduti, controllati, sottoposti ai segretari della Camera e al segretario generale del partito radicale, risulta certa la ostilità definitiva di-58 deputati radicali alla politica d'ispirazione collettivista e al rinnovamento del programma di fronte popolare del maggio 1936. Gli altri 53 eletti radico-sociallsti non sono tutti entusiasti dei piani Blum, ma elettoralmente sono ostaggi dei socialisti'perchè questi, nelle elezioni di ballottaggio, ritiratisi in loro favore, ne hanno garantito il successo. Essi rimarranno'dunque uniti al l'est re- Pia sinistra fino alla catastrofe. Constatazioni analoghe possono tarsi per i repubblicani socialisti indipendenti, venticinque dei quali si sono francamente'staccati dal Fronte popolare e venti sono prigionieri dei socialisti. Ma questi Sembrano maggiormente decisi air l'evasione,che non 1 radicali, e si credè anzi che una ventina di essi spezzeranno ben prestò le catene. A conti fatti, dai 370 deputati che al gran completo formavano il Fronte popolare nel 1936 e nel 1937 bisogna detrarne oggi circa novanta. Rimangono dunque 280 deputati a cui soltanto un cataclisma potrebbe far mutare d'opinione. Il consiglio nazionale del partito socialista,' nel momento in cui vi telefoniamo, è riunito, ed in attesa delle sue decisioni, Daladier, 'che in giornata ha ricevuto numerose visite, ha rinviato a domattina la continuazione delle sue consultazioni. MILLE CONTADINI ITALIANI EMIGRATI IN GERMANIA TEMPORANEAMENTE con molte altre migliaia «filano perle vie di Berlino, prima di raggiungere le zone loro assegnate, per II lavoro.

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