Torino ed Ambrosiana alla pari: 1-1 dopo un incontro duramente combattuto

Torino ed Ambrosiana alla pari: 1-1 dopo un incontro duramente combattuto Torino ed Ambrosiana alla pari: 1-1 dopo un incontro duramente combattuto (0-0) Retii Ferrari (A.) al ae'; Baldi (T.) al 37 della ripresa. .TORINO: Maina; Brunella, FerriniGallea, Ellena, Neri; Bo, D'OdoricoBaldi, BuBcaglia, Palumbo. AMBROSIANA: Peruchetti; Ballerio, Setti; Locatelli, Olmi, AntonaFrossi, Mjéazza, Campateli!, FerrariFerraris II. ARBITRO: Scorzoni, di Bologna. Tutti contenti e tutti scontenti alla fine. Emozioni svariate ma quasi nessuna provocata da autentico spettacolo di bel gioco. Chi sperava, alla viglila, di poter assistere ad una esibizione dell'Ambrosiana, squadra artista ed elegante per eccellenza, ha dovuto ricredersi. L'undici nerazzurro ha lasciato il pennello a casa ed ha creduto più opportuno armarsi di martello... Si è cosi vista un'Ambrosiana quasi insospettata, molto meno cesellatrice del solito e assai più combattiva, tenace, spesso — e in special modo in difesa — addirittura dura. Anche il Torino, a dire il vero, è apparso molto più bravo ed efficiente in altre occasioni. Un'Ambrosiana insospettata uà. sfuriata iniziale del granata, contenuta a malapena dagli ospiti, poteva lasciar prevedere un incontro di pretta marca torinese, viceversa l'undici nerazzurro ha presto applicato un sistema dal quale esulavano i soliti ghirigori e le non meno solite preziosità. Persino i classici miniaturisti dell'undici: Meazza e Ferrari, si davano a svolgere una tattica più sostanziosa, senza troppi scambi a meta campo ma con rapidi allunghi che facevano spesso viaggiare il centrattaccoI torinesi, non in una delle loro . giornate migliori, cercavano supplire con lo slancio coraggioso al difetto di chiarezza e di precisione. La tecnica pura ne ha aofferto ma sul campo si è accesa una ardente battaglia che, in alcuni periodi, ha persino minacciato di degenerare. Si sono cosi verificati episodi che hanno denunciato chiare sfumature da spettacolo giallo, come quello dello spurio pareggio del Torino, prima riconosciuto, poi ripudiato dall'arbitro in ' una atmosfera quasi da Grand Guignol. II signor Scorzoni ha avuto, nel dirigere questa partita, una autentica brutta gatta da pelare. Riconosciamo che il suo. compito era, ed è ancora più, via via, diventato difficile, ma dobbiamo anche riferire che, pure sulla base di precedenti esibizioni, il suo attuale grado di forma non sembra di qualità eccezionale. Per fortuna che il torneo di campionato è pressoché finito e giungono le vacanze risforatrici. Il Torino, è stato detto, non ha giocato una partita delle sue migliori. Negli ultimi tempi l'undici granata è stato molto più efficiente. L'avversarlo era molto difficile, la prova di elevata responsabilità ed è forse per questo che svariati elementi sono stati al di sotto dell'aspettativa. L'attacco ha difettato principalmente In decisione, ed anche nella mira; in difesa, pur senza commettere errori sostanziali, si 6 piuttosto giocherellato. In parecchie occasioni sarebbe occorsa l'entrata decisa e perentoria piuttosto che l'arresto della palla e magari anche lo scarto, sia pure abile, dell'avversario. Il reparto di maggiore rendimento è stato quello mediano. Gli elementi della prima linea granata possono invocare le circostanze attenuanti derivate dal fatto che i difensori milanesi non hanno troppo badato per il sottile, In area e fuori area di rigore, per tenerli a bada. Gli sballottamenti, ed anche le cariche un po' rudi, sono stati all'ordine del giorno, senza peraltro che abbiano richiamato l'attenzione del signor Scorzoni, il quale si è solo limitato a distribuire dei blandi e molto paterni rimbrotti. Storia di due goal All'Incontro ha assistito un pubblico di oltre 15.000 persone. In tribuna d'onore si notavano il Prefetto, il Federale e il Podestà, oltre ai presidenti, e altri dirigenti delle due società antagoniste. Larga rappresentanza di tifosi nerazzurri era pure intervenuta da Milano. Si è cominciato con cielo coperto e vento a raffiche; più tardi è venuto -fuori il sole, ma là temperatura è rimasta piuttosto fredda. Buone le condizioni del terreno.. L'inizio del Torino è stato folgorante e parecchie maglie granata si sono subito installate in area di rigore milanese. Gallea, appena al 2.0 minuto, ha tentato il tiro da lontano, provocando una difficile parata a terra di Peruchetti. Due calci d'angolo contro i nerazzurri, poi una loro sgroppata offensiva che culminava con un tiro di Campateli! contro la faccia esterna di un montante. I due calci d'angolo venivano contraccambiati contro il Torino fra 11 16.o e 11 17.0. Buscaglia sferrava un sibilante tiro, fuori di pochissimo' al 21': D'Odorico, sulla fine di una sbrigliata azione svolta con Buscaglia, veniva malamente messo a terra da Setti. Prima della fine l'Ambrosiana era ancora per due volte In angolo. Anche la ripresa vedeva l'Iniziativa al Torino. Antona e lo stesso Peruchett' commettevano falli ai danni degli avanti granata. Al 5.0 minuto la porta milanese correva pericolo per una discesa fra Baldi e Palumbo e che si ri- ;solveva con un acrobatico tiro d'Isvolta Iquest'ultimo. Maina era, .tjoco dopo, impegnato in una bloccata a terra da Meazza. nopo un calcio d'angolo contro il Torino, ài 20' si aveva uno scambio di posto fra Campanelli e Ferraris II. Al 2fi' l'azione del goal nerazzurro: Ferrari faceva viaggiare Campatelli lunsro la linea laterale, il lungo centro era intercettato da Brunella, di testa, ma la resninta risultava corta e lo stesso Ferrari rinrendeva al volo e batteva Maina, che aveva la visuale coperta da compagni e avversari, con un raso terra. Due minuti dopo il naregeio.. fantasma del Torino. Su fuga e •"n*ro di Fio, il centw>.v>.-itl 1 ' deviava abilmente, col dorso della mano, il pallone a rete. Scorzoni non esitava un istante a concede- re e ad indicare il centro del campo mentre i nerazzurri inscenavano una specie di tumulto del Ciompi.. Dopo l'intervento di un guardialinee e della sua. secca smentita l'arbitro tornava sulla primitiva decisione, provocando, è facile capirlo, le più fiere proteste della fazione opposta. . Ma il pareggio granata, quello autentico, veniva al 37', dopo una punizione per fallo di Ferrari su Bo, battuta dallo stesso Bo. La palla spioveva in piena area di rigore, In mezzo ad una vera folla di giocatori. Ne nasceva una mischia di quelle «spingi.tu che spingo io ». Si aveva l'Impressione che 11 pallone fosse deviato da una netta manata, forse nerazzurra, sino a che Baldi riusciva ad avere la palla addosso, a farsela scivolare lungo il corpo, per cacciarla, finalmente, in porta con una ginocchiata. Sulla rimessa al centro Ferraris II fuggiva e sparava, mandando di poco a lato. Al 41' un nuovo calcio d'angolo contro la Ambrosiana, seguito da rinnovate confuse mischie davanti Perucchetti. Un minuto prima della fine una fuga e un passaggio di Frossi provocavano un secco tiro di Ferrari e una sicura parata a terra di Maina. Umberto Maggioli

Luoghi citati: Bologna, Milano, Torino