Il vento impetuoso sconvolge il giuoco Bologna e Juventus lottano senza segnare

Il vento impetuoso sconvolge il giuoco Bologna e Juventus lottano senza segnare Il vento impetuoso sconvolge il giuoco Bologna e Juventus lottano senza segnare BOLOGNA: Ceresoli; "Fiorini e Pagotto; Montesanto, Andreolo e Corsi; Slavati, Sansone, Maini, Fedullo e Busoni. JUVENTUS: Bodoira; Foni e Rava: Depetrinl, Monti e Virglien I; Bellini, De Fillppls, Gabetto, Tornasi e Varglien II. ARBITRO: Barlassina, di Novara. Bologna, 11 aprile. Comparsa in capo di un ospite imprevisto ed indesiderabile: il vento. Un ospite violento e prepotente, che assume atteggiamenti da protagonista e la fa da padrone assoluto, da despota. La peggior specie di vento: un vento gelido, a folate, a raffiche, che non ha direzione definita, che muta a capriccio e che solleva il terriccio della area di rigore e lo fa girare a mulinello. Una bufera senza linea: la furia di un cieco. Guasterà tutto, questo ottuso nemico dei giuoco del calcio. Impedirà il bel giuoco, confonderà. le idee, farà nascere e sciupare occasioni da rete, porrà ogni cosa alla mercè del caso, 'prenderà, da sgarbato guastafeste, freddamente in girò tutti, anche coloro che avevano pagato per assistere ad uno spettacolo che si riprometteva interes santissimo. Incontro equilibrato E coloro che avevano pagato erana circa 28.000, visto che i presenti si avvicinavano ai 30.000. E' l'anno dei massimi in fatto di affluenza di pubblico agli incontri e di incassi. Anche Bologna aveva presa l'occasione al volo per battere il suo primato, con quasi 3.00 mila lire di introito. In realtà l'incontro era sentitissimo in.tutta l'Emilia: erano anni che il Lit toriate più non vedeva l'immensa cintura delle sue gradinate cosi gremita per uva gara di campionato. Occasione di peggior gusto ?ier un gesto antisportivo, il mal empo non ne poteva trovare. I/incontro in sè, è stato relati vamente equilibrato. Leggera su periorìtà del Bologna, nel com plesso dei novanta minuti, in quanto a numero di attacchi, superiorità controbilanciata però da un contegno di maggior calma, da un senso di maggior ordine della Squadra ospite. Nessuna descri zione particolareggiata, date le circostanze. Inizio del primo tempo favorevole, al Bologna. Il vento non favorisce nè una squadra, nè l'altra; le' danneggia tutte due, que sto sì. Occorrerà attendere circa un quarto d'ora per assistere al primo tiro in porta: ne è autore Gabetto, e Ceresoli para senza grande difficoltà. La risposta la dà Biavati, che chiama, subito dopo, Bodoira al lavoro per una parata del tipo di ordinaria ani ministratone. Quella che non è lavoro di ordinaria amministra zione, è l'opera che è chiamato a fare subito dopo Ceresoli. Su una azione un po' confusa ma molto irruente, Varglien II spara ad un dato momento fortemente in porta. Tutto è contro il portiere bo lognese: la visuale coperta, l'effetto di cui è dotato il tiro, la deviazione che gli imprime il ven to. Ceresoli arriva con un gran balzo a deviare a lato. Splendida parata. Per il Bologna è ancora Biavati che è chiamato a rispondere. L'ala destra' dei petroniani sguscia via da solo, sfonda, e serve al centro, raso a terra, un ottimo pallone. Nessuno ne approfitta. Per quanto riguarda il primo tempo, null'altro di saliente. Parecchi tiri bolognesi, tutti fuori ber saglio. Alla ripresa, la Juventus, che già fin dal primo tempo è anda ta guardinga e non si è mai sco perta troppo, appare più abbottonata ancora. Fra la possibilità di vincere ed il pericolo di perdere, sceglie prudentemente la via di mezzo. Il Bologna attacca a folate, a raffiche, e di occasioni di segnare ne fa maturare anche qualcuna, ma sbaglia tutto al momento culminante. Ne manca una, di queste occasioni, Maini, ferendosi ad un piede in un duro scontro con un avversario. Ne provoca un pàio, Biavati con le sue fughe -secche, decise, rapide. Ne getta via un'altra Bansòne, che riprendendo un pallone alto_ davanti a porta, invece di scoccare il tiro al volo, alla Trevisan ferma, si gira e passa ad altri. Occasioni mancate / bianconeri giuocano con De Filippis in posizione costantemente arretrata, e con Varglien li che vaga per il campo in lavoro di generale utilità, Tornasi fa dei chilometri ed anche parecchie cose belle. L'intera squadra giucca forte in difesa, e mena il can per- l'aia. Quando contrattacca però è ben pericolosa. Se ne ha una prova, quando un passaggio trasversale proveniente dalla destra lascia Gabetto con un largo spazio libero innanzi a sè. Il centro avanti juventino /a,per spa¬ rare forte e fallisce nèttamente la palla che il vento gli ha devia* to nel frattempo. A parecchie riprese, la Juventus è pericolosa, ma l'incidente più spettacoloso, a questo riguardo, è quello che avviene ad un minuto dalla fine. Su una rimessa laterale, si precipitano assieme Gabetto, Fagotto 'e Ceresoli. Fagotto vorrebbe aiutare Ceresoli a parare l'uomo, Ceresoli dovrebbe intervenire, Gabetto intenderebbe sfruttare l'incertezza fra i due. Il vento li mette d'accordo tutti tre, facendo nascere una situazione paradossale. Una brusca folata fa commettere un simultaneo errore, ai tre giuocatori, e li lascia tutti a mani vuote. La palla attraversa l'intera area di rigore bolognese, a dieci passi dalla rete sguernita, trovando sulla sua via il vuoto pneumatico. Ogni altro attaccante bianconero è assente. Bellini, che dovrebbe trovarsi ii, è lontano alcune diecine di metri, intento a curarsi una caviglia duramente toccata. L'occasione non viene sfruttata, e su di èssa, praticamente si chiude l'incontro.Se l'occasione di cui abbiamo parlato, fosse stata sfruttata appieno; la cosa sarebbe stata la più logica di questo mondo. Non però la più giusta. Che il Bolo-gna, come si è comportato, ■ di vincere non meritava, ma pròprio di perdere forse no. Ha giuocato in modo tutt'altro che convincente, questo Bologna che otto «forni prima aveva saputo piegare il Genova, a Genova. Più deciso ed impetuoso che preciso in difesa, con una linea mediana forte ma dedita spesso al giuoco alto, l'undici petroniano ha avuto il suo punto più forte nel portiere che è in stato di grazia, ed il suo tallone d'Achille nell'attacco. Soffre questo attacco, della mancanza di una guida coordinatrice e realizzatrice. Nè Maini nè Busoni che ieri si alternarono al posto di comando della linea, hanno mostrato doti per il ruolo. Soffriva- inoltre ieri, sempre quest'attacco, dell'assenza di Reguzzoni, ammalatosi in settimana. Colle due mezze ali, che gran che non concludono, per quanto molto abbozzino, apparve ■presto chiaro che il pericolo per la difesa juventina non poteva venire che da Biavati, l'uomo più in,forma. E l'ala destra fu, nel secondo tempo, fatta oggetto di marcatura ben severa. L'intera squadra ha commesso l'errore di giuocare alto, ha affrontato l'ostacolo del vento con minore intelligenza, ha lottato con minore' convinzione. La giornata che po¬ teva essere — nei suoi riguardi — decisiva per l'assegnazione del titolo, la ha trovata incompleta di formazione, priva di vena. Un piccolo punto... n comportamento della Juventus ha avuto linea. Afferrata la situazione tattica favorevole, la squadra ha impostato l'incontro nel modo che le conveniva. Capito, a metà tempo quali erano i vantaggi e gli svantaggi del momento da attraversare, ogni cura è stata dedicata alla sistematica demolizione del lavoro prodotto dagli attaccanti bolognesi. E la cosa è riuscita appieno. Una estrema difesa vigile e forte come al solito, un Monti più mobile che a Trieste, un Depetrini continuativo quanto mai, e davanti a questo sbairamento fisso, lo sbarraménto mobile di De Filippis, Tornasi e qualche volta Varglien II. Ottima giornata di Tornasi. In complesso una partita manovrata con calma ed intelligenza sia in difesa come all'attacco. Risultato: un piccolo punto che porta Vi Juventus avanti di un lungo passo sulla via che adduce al Campionato. Vittorio Pozzo fat

Luoghi citati: Bologna, Emilia, Genova, Novara, Trieste