IL MINISTERO DALADIER

IL MINISTERO DALADIER ■Zara crisi /jraxicejge risto Ha IL MINISTERO DALADIER Governo a base radicale con una punta verso il Centro -1 socialisti, esclusi, condizionano il loro appòggio - Il ministero degli Esteri affidato a Bot.net Parigi, 11 aprile. Il nuovo Ministero e costituito. In meno di 48 ore, Daladier ha risolto una crisi, che si annunziava molto laboriosa, riuscendo a formare un Governo prima della fine del plebiscito tedesco. Il nuovo Presidente non ha costituito il Gabinetto che aveva dapprima desiderato, cioè un Gabinetto di co. sidetta unione repubblicana, che avrebbe dovuto andare da Blum a Paul Reynaud e per la realizzazione del quale egli aveva offerto ai socialisti cinque portafogli, fra cui — ma forse non era che una scommessa — quello degli Esteri per Blum. Con cinque portafogli, per un Ministero che doveva rlunire da diciassette a venti perso-'j nalità al massimo, vi era di che saziare le brame dei socialisti, i quali accarezzavano la speranza che il nuovo Gabinetto dovesse seguire nei riguardi dell'Italia e della Spagna una politica conforme alle aspirazioni marxiste. Il rifiuto marxista Ma il programma di Daladier su questi due punti era formale: nessun cambiamento nella politica estera della Francia; niente intervento in Spagna e tentativo di riawicinamento con l'Italia, nelle stesse condizioni della Gran Bretagna. La questione della partecipazione del partito socialista — che nessuno, neppure Blum, ha sollevato davanti al Consiglio Nazionale — era in tal -modo risolta automaticamente in senso negativo. Rimaneva soltanto quella dell'appoggio del partito, che il Consiglio Nazionale non ha risolto, approvando una proposta transazionale, ai termini della quale viene delegata al gruppo parlamentare e alla Commissione amministrativa permanente del partito la facoltà di stabilire l'atteggiamento degli eletti socialisti, a seconda* delle circostanze, principalmente nei riguardi dei pieni poteri che verranno chiesti dal nuovo Capo del Governo. ' Privato della partecipazione socialista, Daladier ha dovuto rinunziare alla larga formazione di unione che aveva concepito, per ricercare una combinazione suscettibile di tener conto del nuovi dati della situazione politica. Due soluzioni gli si offrivano: o realizzare un governo radicale socialista omogeneo, con partecipazione dell'Unione socialista e repubblicana e della sinistra indipendente, come era l'ultimo Gabinetto Chautemps, ma rischiare di avere uria base troppa stretta per l'opera che egli intende intraprendere; o costituire un Ministero allargato verso il centro, con la collaborazione dei due gruppi della vecchia maggioranza che gli rimanevano fedeli e quella dei gruppi che, rimasti nell'opposizione dopo il trionfo del concentramento popolare, erano pronti ad accettare il programma di governo da lui definito. E' questa seconda soluzione che Daladier ha scelto e che, in quanto sembra implicare l'eventualità di un rovesciamento di maggioranza, potrebbe incontrare certe resistenze. Le difficoltà dell'attribuzione del portafogli e in particolar modo quelle degli Esteri e delle Finanze, hanno ritardato la costituziona del Ministero. Infatti, Paul, Reynaud, fedele alla dichiarazione fatta alla tribuna della Camera di non potere assicurare la sistemazione delle finanze e la rinascita del credito pubblico, qua' lora avesse contro di sè una oppo' sizione poderosa e organizzata, ha rifiutato il portafogli delle Finanze in seguito al rifiuto dei socialisti, ritenendo grave di minacce l'appoggio condizionale e controllato da questi deciso. Il titolare del Quai d'Orsay Anche la designazione del titolare del Quai d'Orsay è stata og■ getto di vive discussioni. PaulBoncour, Francois Poncet, Ambasciatore di Francia a Berlino, Chautemps e Bonnet, erano in linea e la scelta si è fissata infine su quest'ultimo, il cui nome, era stato, come si ricorderà, pronunciato in questi ultimi tempi come quello di uri eventuale Ambascia' tore a Roma. Per contro, il rifiuto socialista ha eliminato ogni competizione per il portafoglio degli Interni che i marxisti, avrebbero eventualmente rivendicato. Ma la mancata partecipazione socialista ha avuto un'altra conseguenza: il Ministero non poteva più comportare nessun elemento moderato per non sembrare troppo orientato verso destra. Perciò il gruppo dell'alleanza repubblicana non ha che un solo rappresentante, Paul Reynaud. che si può considerare come dissidente essendo stato sconfessato dal suo gruppo quando diede la sua adesione al bislacco progetto di Blum di costituire un sedicente Gabinetto di unione nazionale attorno al concentramento popolare e cori la partecipazione dei comunisti, II. Ministero che Daladier ha potuto presentare al Presidente Lebrun soltanto alle 15 invece che a mezzogiorno; risulta cosi composto: Presidente del Consiglio e Difesa nazionale: Edoardo Daladier ( radicale-socialista, deputato ) ; Vice-Presidenza e coordinazione: _ Chautemps (radicale-socialista,' senatore) ; Giustiziai Paul Reynaud (alleanza repubblicana, deputato);, ta 'j Affari Esteri: Giorgio Bonnet (radicale-socialista, deputato) ; . Finanze: Marchandéau (radicale-socialista, senatore); Interni: Alberto Sarraut (radicale-socialista, senatore) ; aforino militare: Camplnchi (radicale-socialista, deputato); Aria: Guy la Chambre (radicale-socialista, deputato);. Educazione nazionale: Giovanni Zay (radicale-socialista, deputato); Lavori Pubblici: Frossard (Unione repubblicana socialista, deputato); Poste, Telegrafi e Telefoni: Julien (radicale-socialista,, deputato); Commercio: Gentili (radicalesocialista, deputato); . Lavoro: Ramadier (Unione socialista repubblicana, deputato); Ex Combattenti e pensioni; Champetter de Ribes (Centro, deputato); Agricoltura: Queuille (radicale-socialista, senatore); Marina mercantile: De Chàppedelainé (Centro, deputato); Colonie: Mandel (Centro, deputato) ; . Salute pubblica: Rucart (radicale-socialista, senatore);" Economia nazionale! Patenòtre (Unione ..socialista repubblicana, deputato). Niente sottosegretari di Stato Per la prima volta si avrà un Ministero senza sottosegretari di Stato. Per contro, Un'altra innovazione:, in seno al Ministero vi sarà un Consiglio formato da Daladier, Chautemps, Paul Reynaud, Sarraut, Bonnet e Marchandéau, che si riunirà, occorrendo, quotidianamente, e sarà incaricato di- preparare tutte le misure in vista del raddrizzamento tanto sul piano interno come sul pianò estero. Il programma del nuovo Ministero, che si presenterà al'Parlamento martedì, o più probabilmente giovedì, si compendia nei' seguenti capisaldi: ì). Pieni poteri, per 6 mesi; 2) mantenimento della politica estera attuale; niente intervento in Spagna; tentativo di riavvicinamento con l'Italia; 3) Voto di un credito di cinque miliardi per i bisogni della Tesoreria * 4) vóto di un prestito di 15 miliardi; 5) Sgombero delle fabbriche occupate; 6) Voto dello statuto antisciopero che deve mettere fine definitivamente ai conflitti tra i pa droni e gli operai; 7) Espulsione immediata degli stranieri indesiderabili. Sarebbe certamente prematuro prevedere fin d'ora le accoglienze che la Camera farà al nuovo governo. Ad eccezione dei socialisti e dei comunisti 1 deputati venuti ieri a palazzo Borbone mostrava' no la-loro soddisfazione per la ra plda soluzione della crisi. Si rilevava che se il nuovo . ministero perderà all'estrema sinistra-1 voti der comunisti e in certe occasioni i voti dei socialisti, il terzo gabinetto Daladier è sicuro di trovare nei gruppi del centro e, del centro destro un concorso compensatore che gli permetterà di durare, so pratutto se intraprenderà risolu tamente l'opera di raddrizzamento economico e finanziario e se mostrerà con degli atti la sua vo lontà di governare al di fuori e al di sopra del partiti. Il Ravvicinamento all'Italia La questione del riavvicinamento con l'Italia e della ripresa di relazioni diplomatiche normali con Roma, sembra dover fare, col nuovo ministero, un sensibile passo innanzi. Infatti l'ex-presidente del Consiglio Flandih, rendendo conto al gruppo dell'alleanza repubblicana, della conversazione avuta sabato col futuro Presiden te del Consiglio, ha dichiarato che comunicandogli il- suo programma, Daladier .aveva in particolar modo precisato che era sua intenzione di designare un titolare per l'Ambasciata di Roma. Ed 11 gruppo della sinistra radicale, occupandosi in modo speciale dei problemi 'di politica estera, si è mostrato unanime -nell'augurarsl, oltreché il consolidamento dei vincoli che uniscono la Francia alla Gran Bretagna ed il mantenimento della politica di non intervento in Spagna', anche «l'invio di un Ambasciatore a Ronfia prima del viaggio del Cancelliere Hitler ». Il posto sarebbe affidato, a quanto si dice, a Francois Pietri o a. Jean Mistler. • L'idea di un Ravvicinamento con il nostro- Paese — per il quale cor., dizione precipua è il riconoscimento dell'Impero — ha fatto abba' stanza cammino in questi ultimi tempi e ieri ancora il «Matin» osservava giustamente che 11 primo raddrizzamento francese da operarsi in materia di politica eBtera, è che la Francia sia presente ovunque. . « Quando una nazione — scrive il giornale — è assente dalle tavole su cui si giuocano le sorti dell'equilibrio « della pace di una parte del mondo, non può meravigliare che il giuoco si svolga contro di essa. Ora, in questi momenti in cui si giuocano le sorti del Mediterraneo, la Francia è astante in Italia • in Spagna. Eaaa non può- farvi udire la propria voce, non può difendervi i propri diritti e non può nemmeno osservare quello che avviene ». In-quanto all'ex-ministro degli Interni, Dormoy, egli ha voluto chiudere la sua carriera di ministro con un nuovo gesto che, se gli ha valso ieri sera gli applausi dei socialisti non prova certo la sua forza di carattere. Cedendo alle intimazioni del Fronte popolare della regione parigina, egli ha autorizzato ieri sera — dopo averla vietata a mezzogiorno — la manifestazione di protesta contro < le mene reazionarie e faziose nel Parlamento e nel Paese » e in favore dell'intervento in Spagna. I partecipanti a questa manifestazione, svoltasi secondo il programma stabilito nel pomeriggio di ieri, dalla piazza della Repubblica alla Nazione, erano in numero di parecchie migliaia con una profusione di bandiere rosse, nere e della Spagna, repubblicana, ma tuttavia molto meno numerosi che non nelle analoghe manifestazioni organizzate dagli stessi partiti nel 1936 e nel 1937. La gravità dell'ora L'importantissimo servizio d'ordine che era stato predisposto, non ha avuto però occasione di intervenire essendosi la manifestazione svolta senza incidenti. Ieri sera è stata radiodiffusa una dichiarazione di Daladier iti cui il Presidente del consiglio rivolgendosi, a tutti i francesi ha detto innanzi tutto di non aver cercato il potere che non accettò alcuni mesi fa perchè si voleva consacrare esclusivamente alla difesa nazionale. «Oggi al contrario, ha.aggiunto, ho risposto senza esitazione all'appello del Capo dello Stato. Le gravi difficoltà che si sono accumulate all'interno del nostro paese, quelle che sulle nostre frontiere ria colerebbero di divenire ancora più temibili se la Francia non fosse decisa a rimanere libera e forte, mi imponevano di affrontare risolutamente la responsabilità del governo per compiere il dovere totale di repubblicano e di francese». Più olti* il Presidente del Consiglio ha rilevato che la difesa ria' zionale oltrepassa oggi il plano dell'organizzazione militare: nel. l'ora attuale tutto ciò che concerne la vita del paese, tutti i problemi politici sociali economici e finanzari sono strettamente uniti al problema della sicurezza, stret tamente legata essa stessa alla tutela della pace. Dopo aver detto- che oggi non vi è che un solo problema, la salute del paese, ed avere chiesto a tutti i cittadini di volerlo aiutare a condurre a buon fine il difficile compito assunto, Daladier ha terminato augurandosi che le sue parole, senza risvegliare un vano pessimismo, facciano però entrare In ogni casa la sensazione della gravità dell'ora. Il Fronte popolare in allarme .La formazione del nuovo Gabinetto è stata bene accolta nei corridoi di palazzo Borbone. Secondo voci che circolavano a tarda sera il governo dovrebbe uscire vitto rioso dal. suo primo contatto con le Camere; la sua maggioranza sarebbe più o meno larga a seconda che i socialisti voteranno con. tro o si asterranno. Nel primo caso i suffragi dei moderati non mancheranno a Daladier. Secondo certe previsioni l'ostacolo più difficile che dovrà superare il Gabinetto è quello dei pieni poteri che esso intende, come è noto, chiedere alle Camere. Si ha intanto l'impressione che il Fronte popolare non intende ada* tarsi alla nuòva situazione. Da Saint Quintin infatti giunge noti zia che il Segretario generale del la Confederazione generale del lavoro, presiedendo l'annuale congresso' dipartimentale dell'unione dei sindacati confederati, ha pronunciato un discorso in cui ha detto tra l'altro che se i parlamentari credono che il Fronte popolare abbia già vissuto essi ai in' gannano. Il Fronte popolare continua ad essere una realtà. E' su questa realtà che bisogna basare il governo, qualsiasi altra' formazione rischierebbe di provocare delusioni nelle masse e di creare dif ricolma suscettibili di divenire del le catastrofi. Jouhaux ha concluso che non si potrà creare una unità nazionale all'infuori della classe operaia. La verità è però che la stessa formazione del gabinetto Daladier ha il preciso significato che il Fronte popolare è stato spezzato. Sarà' possibile ricongiungere i frammenti? Il problema è posto. IL NUOVO AMBASCIATORE DI GERMANIA VON MACKENSEN col cerimoniere di Corte marchese Marino Clarelli prima di presentare le credenziali a S. M. il Re Imperatore. (Telefoto).