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Una relazione a colpi di piccone Una relazione a colpi di piccone Giovanotto alleggerito di crucci e di altro da una... materna signorina In fatto di rivincite, bisogna riconoscere che il sesso debole, più dell'altro soggetto a cader vittima delle insidie di questo mondo, sa farsi, quando vuole, bellamente onore. Lo Ea il sergente pilota Emilio Latini Sante di Attilio, d'anni 23, accasermato nella nostra citta, il quale, nel novembre scorso, strinse conoscenza, in una latteria, con una vaga signorina di nome Elvira Valenza di Marco, d'anni 28, residente in Asti. In costei epiccò subito una simpatica caratteristica: l'altruismo. Fece suoi, amor, proprio, aspirazioni, sogni, anche troppo leggibili sul volto e nei modi del sergente. E, posto che per fortuna sua non le mancavano aderenno davvero, e si trovava su un piede di intimità con la famiglia di un eminente personaggio, non esitò ad esibirglisi come protettrice ai fini d'un sospirato avanzamento di grado. Fece, però presente che prima cosa occorreva un equipaggiamento borghese col quale presentarsi con decoro in quel mondo di potenti. S'offri di pensare lei, a sarto, à stoffa, a tutto quanto. Il Latini non si peritava di chiamarla t mia benefattrice». «Di che cosa poverino? — ella rispondeva — una mano lava l'altra, e se certe premure non ce le accolliamo noi, che slam donne, chi lo devo fare? ». E, per il vestito, chiese un anticipo di 100 lire. In seguito le richieste di denaro fioccarono, e la dabbenaggine dell'uomo le soddisfece per altre 700 lire e più. Finalmente, per necessità imprevedute, la donzella si fece imprestare, a titolo di vantaggino, un orologio a polso e un impermeabile quasi nuovo. « Anche denti — esclamava ieri in Pretura il Latini — per poco che la fosse durata, quella mi portava via per farne avorio!». Il Pretore Pucci ha condannato la pregiudicata Valenza a un anno e mezzo di reclusione e a 1800 lire di multa. Ha assolto invece certa Ines Rossi in Leprotto dall'accusa di correità, Contumaci entrambe.