Renzo Bertoni

Renzo BertoniRenzo Bertoni L'audacissimo colpo di man» italiano su Alcaniz in una lettera dell' eroico Caduto Di Renzo Bertoni, il giornalista caduto in Spagna, abbiamo pubblicato ieri, sù Stampa Sera, una corrispondenza .che è forse l'ultima scritta dal giovane eroico Collega. Pure ieri, nel dare notizia dalla sua morte, tracciavamo uno scarno profilo della sua intrepida esistenza. Ecco ora una lettera, certo una delle ultime che egli scrisse, diretta a Margherita Sar- fatti e che la nostra collaboratrice ha ricevuto in questi giorni. Vogliamo che i nostri lettori la conoscano non solo perchè essa illumina la- bellezza del sacrificio di Renzo Bertoni ma perchè narra nello stesso tempo, per la prima volta, una delle più audaci imprese dei nostri Legionari in Spagna Ecco la lettera: 26 Marzo XVI. Cara, gentile signora, ho ricevuto, letto con infinita gioia la sua cartolina, ieri, qui ad alcuni chilometri oltre Alcaniz, sotto un olivelli, sulle rive del Guadalope. Fino a poco tempo fa, pur non rimanendo inoperoso non ero entrato in azione, così non avevo il... coraggio di scriverle. Ora no; ora ho partecipato, fra l'altro, ad un'azione audace, fascista — che rimarrà storica in questa guerra di Spagna, — che con la marcia su Neghelli, mi sembra Punico esempio del nuovo stile guerriero fascista. L'azione su Alcaniz. Dalle 0,30 alle 6 del. giorno 14 poche centinaia di legionari componenti una colonna motorizzata, sono penetrati in ' territorio rossa per oltre trenta Chilometri (da Andorra ad Alcaniz), dopo i quali hanno preso d'assalto la città ed affrontata, da soli, una brigata mista internazionale. Qui, i nostri buoni amici spagnoli, ancor oggi la chiamavano pazzesca:- è romana, è fascista. Io ho avuto l'onore di comandare questi quattro carri d'assalto con queste sette Camicie nere legionarie che sono ammirevoli. Fin'ora abbiamo fatto, entro i carri, almeno 180 chilometri. Le assicuro che per questi legionari la fame, il sonno, la fatica non contano. Non è retorica, ma è una grande verità dirle che il Duce ci dà una forza invincibile. Dopo aver affrontato con due carri la brigata internazionale che accorreva su AlcaUiz, dopo l'ansia faticosa della notte, un mio carrista mi ha chiesto: « Sarà contento il Duce ? ». Come si poteva non abbracciarlo e dirgli che il Duce, certo, sarebbe stato orgoglioso delle sue Camicie nere? Mi perdoni, gentile Signora, se le parlo dei «liei carri, dei miei legionari, ma cerio lei sente la mia gioia. Con quattro carri abbiamo catturato due carri russi, una autoblindo, una quindicina di-autocarri, un cannone anticarro ecc.. con tutti gli equipaggi, carichi di miliziani di tutte le nazionalità. Anche americani, russi naturalmente, francesi, un ungherese e purtroppo anche italiani..., due miliziane (che avevano una paura pazza). Queste poche centinaia di legionari formavano una colonna così compatta, così sicura, così audace, razionalmente, freddamente audace che i rossi sono rimasti sgominati. Si presentavano a noi ufficiali, soldati rossi, credendo che anche noi fossimo dei loro. Tale è stata la rapidità dell'avanzata. L'entusiasmo è grande in tutti; il Duce, il Duce è la nostra forza. Il tempo è buono; continuerà perchè... il « Duce è amico di Dio ». '0'è tanto da fare qui. Qualcuna è stata data, ma se si distribuissero ai Legionari molte, molte migliaia di queste foto; se mandassero bandierine nostre, con i fasci, ecc.; poi i Legionari le distribuiscono, le danno ai bambini, alle donne; vengono custodite nelle case... Sembrano piccole cose... ma si può ottenere molto. Io mi dedico a questi nostri Legionari con tutta la fede, con tutta la forza. Essi se lo meritano; si mentano ogni vittoria. Ora un piccolo, grande segreto. Oggi il mio comandante, maggiore Autore, mi ha letto la motivazione con la quale mi propone per la medaglia d'argento sul campo per l'azione di Alcaniz. Spero me la concederanno. Comunque ora la gioia è grande. Anche tre miei carristi sono stati proposti. Siamo da quattro giorni a riposo; siamo stanchi del riposo; abbiamo chiesto di andare avanti; questi rossi della Lister devono sparire. Mi perdoni la calligrafia, peggiore della mia solita; le scrivo dalla casamatta del mio carro che mi è, oramai, amico inseparabile. Grazie di cuore per gli auguri; gradisca i miei sìnceri devoti saluti. Suo: RENZO BERTONI ». RENZO BERTONI

Luoghi citati: Alcaniz, Andorra, Spagna