Biondetti (Alfa) vince la "Mille Miglia,, a 135 di media

Biondetti (Alfa) vince la "Mille Miglia,, a 135 di media Biondetti (Alfa) vince la "Mille Miglia,, a 135 di media Gli altri vincitori di categoria sono: Classe 750 cmc: Baravelli (Fiat) media 93,587 - Classe 1100, sport nazionale : Taruffi (Fiat) media 111,951 " Classe 1500, sport nazionale: Villoresi (Lancia) media 114,521 - Classe massima cat. nazionale : Cortese (Alfa) media 118,893 - Cat. inter. sport, classe 2000 senza compressore: Fané (Franzer Nas) media 119,165 Classe 2000 cat inter. sport con compressore: Bellandi (Alfa)media 104,210 (Dal nostro inviato) Brescia, 4 aprile. Al nome, allo spirito, alla tradizione quasi fiabesca, l'anticipata partenza della « Mille Mi film * apporta un nuovo spettacolo di' fiaba sotto la notte meravigliosamente stellata, ingemmata nel primo tratto di strada, fin dova il . pubblico si stende più fitto, ai lorde a vento agitate in fanta.i''ci fiaccolata che s' incurva ne ondeggiare dei portatori a ogni macchina saettante dai traguardò accompagnata di', uno squillo di bomba che sa anch'esso di soprannaturale. Brescia è tutta sul traguardo attorno ali*, auto:ita cittadine e provinc'.ili a goaersi V ormai tradizionale spettacolo delle partenze, che non è mai stato cosi affascinante. La campagna odora nella rugiada notturna come in una notte d'estalt, nè la vampata delle macchine, in rabbiosa accelerata all'abbassarsi della bandierina turba l'incanto. Il pubblico tace, come assistendo a un rito che l'applauso possa sciupare; o, forse, non riconosce a tempo i suoi beniamini per gridare loro il viatico augurale. L'inizio della galoppata Delle 28 « Topolino iscritte, 26 prendono il via alle 2,13 agli ordini del generale Tarabini, jn rappresentanza del Partito e del Coni. Sono, in sostanza, le stesse dell'anno scorso e appare puerile giudicarle dallo scatto iniziale; tuttavia — sarà l'influenza del tempo — diffusa è l'impressione che esse supereranno largamente tutti i tempi precedenti. E le prime classifiche da Bologna e da '■Firenze — i soli tratti immutati del percorso classico dove i primati possono essere confrontati — danno abbondantemente ragione all'attesa. Seguono, con l'opportuno distacco, le 1100; anch'esse sono tutte Fiat: Balilla sport, 1100 normali modificate dai singoli, 1100 sport del nuovo tipo «Mille Miglia». Con una di queste ultime prende il via il figlio primogenito del Duce, Vittorio Mussolini, che ha voluto partire quasi in incognito senza svelare il proprio X neppure all'atto della punzonatura; ma il pubblico lo ha riconosciuto e la sua contenuta freddezza si strappa in un confidenziale applauso, in cordiali grida di augurio. Dalle 4 alle 5 si susseguono la classe 1500 nelle « sport nazionali ,», la 2000 senso compressore alt mentata Quasi interamente da vetture straniere, e la 2000 con compressore nella categoria internazionale. Comincia ad albeggiare quando prendono il « via » le classi massime delle due catego■ rie: i primi raggi del sole salutano i campióni dei rossi bolidi saettanti alla conquista del primato assoluto. La folla, come sempre, si è infittita e, con l'apporto di chi è fresco di letto, è divenuta chiassosa. Uno scroscio di applausi accompagna nell'ululo sulla prima stretta ' curva a sinistra che segue immediatamente il traguardo, la partenza di Farina e di Pintacuda, i due alfieri dei colori italiani, contro la numerosa e agguerrita minaccia straniera. Una breve' sosta dalle 6 alle 8 per organizzare il consueto laborioso servizio di informazioni alla sede del BACI, dove i giornalisti vivono al telefono la loro giornata di passione e di lavoro per la « Mille Miglia », tentando di ricostruirne le fasi e gli episodi attraverso le classifiche parziali dei controlli, i comunicati, le notizie, le indiscrezioni dei dirigenti di Case e di scuderie che ricevono notizie dirette e che hanno fatto anch'essi del RACI il loro quartiep ■generale. L'esperienza ha dimostrato, dopo che si è tentato gli anni scorsi di seguire i concorrenti in vettura — naturalmente, tagliando per le scorciatoie — o in aeroplano, che l'unico osservatorio per abbracciare la « Afille Miglia > con una certa organicità di visione rimane la sede brescia■ na del RACI. Restiamo, dunque, a Brescia. Ecco le prime notizie da Bologna, dove un gruppo di dieci Fiat 500 passa compatto ancora nel cuor della, notte a una media sbalorditiva, superiore di oltre 6 chilometri al primato della categorìa sport dèlio scorso anno. Primo * Baravelli, in ore 2,1*V30", a 106,1 di media, seguito a pochi secondi da Darbesio, Garavini e Donati, Nella classe 1100 il progresso . registrato dal nuovo tipo « T.'ille Miglia» è anche più sorprendente; dai 112,7 all'ora dello scorso anno' si è passati sul tratto Brescia-Bologna ai 130,166 di Taruffi, che ha coperto il percorso in 1,48'. incalzato da Oliera sullo stesso tino di macchina, da Copparuccan Sette, Garagnani, Cagna, Braida, tutti fra gli 1,50 e 1,54. Pintacuda in testa Tra le « 1500 Nazionali » il distacco dalla media dell'anno precedente è di 12 chilometri; da 118 a 130,57 per merito dell'Aprilia di Marazzo, che ha già preso un minuto a Villoresi e due a Mazzonis e a Bracco. Cortese (Alfa Romeo) comanda la classe massima della categoria nazionale alla media di 146,183:' eoli ha già nettamente staccato Rangoni, Missaglia e Battaglia, il quale ultimo, però, lamenta noie di frizione che lo faranno ritirare a Livorno. Le BMW dominano, come si prevedeva, nel gruppo senza compressore delle « 2000 Internazionali »; Muhle viaggia a 138.502 di media, seguito a mot ■ da BchaumburgLurani e da Fune. Nel gruppo con compressore è in testa la Maserati di Brezzi in 1,39., alla media 8 a i i , p i , o e à a i a a 6 a o e o , . , 8 i s a , e e e n di 142 con 7 minuti di distacco da Balestrerò. Ed ecco, finalmente, i passaggi dei « cannoni » gli ultimi partiti: Pintacuda è in testa in 1,18' e 40", alla formidabile media di 178,703 (tempo precedente 1,23' e 20"); il suo compagno di squadra e grande antagonista, il torinese Farina, ha già pagato il suo. purtroppo non inconsueto tributo alla sfortuna: è uscito di curva presso Fidenza, andando a finire contro un ' albero, rimanendo illeso, ma danneggiando la macchina. A togliere, però, monotonia alla gara, rimasta fin dall'inizio privata ■ dell'attesissimo duello di scuderia, appare profilarsi in questa fase una brillantissima difesa, della Delahaye di Dreyfus, che incalza Pintacuda a meno di due minuti; Biondetti e Dusio seguono nella scia del francese; gli altri sono già distanziati. La Delahaye di Connota si trova in difficoltà per le gomme e questa sarà la ragione del suo ritiro avvenuto a Lucca. Tra gli altri ritiri di cui si hanno notizie segnaliamo quello di Scarfiotti, che si rovescia presso Robecco d'Oglio e die viene trasportato all'ospedale di Cremona con ferite non gravi. Al controllo di Firenze, l'ultimo sul quale si possono raffrontare per l'identità del percorso le medie precedenti, continua la andatura assolutamente eccezionale di questa prima fase della corsa in tutte le classi e categorie. Malgrado l'ora mattutina (i primi passaggi hanno inizio alle 5,30) una folla imponente viene segnalata dal controllo sul piazzale Michelangelo raggiunto dalla « Topolino » di Darbesioprima della sua ■ classe, alla media di 88,68, contro 83,3 dell'anno scorso; da Taruffi, sulla « Fiat 1100 », in 3,11" d 107.21 di media (contro i 94,7 primato precedente), dalla Aprilia di Villoresi a 109,478, dall'Alfa di Cortese a 114,615, dalle tre «BMW» quasi in gruppo a 113,346, da Brezzi su Maserati a 109,5; finalmente, da Pintacuda, che mantiene e aebentua il ' brillan tissimo primato a 136,6, con ol .tre 8 chilometri di guadagno sul primato assoluto. Le posizioni retrostanti nella classe massima non sono cambiate (Dreyfus, Biondetti, Dusio tutti in minor tempo del vecchio primato), ma il distacco del francese è salito a 6 minuti. A Livorno cominciano le so vrapposìzìoni dei passaggi. I più veloci, partiti in ritardo, già sono alle spaile dei primi. Gruppi tumultuosi e pittoreschi si formano delle ' macchine più svariate, a delizia dei tifosi scaglionati lungo la Via Aurelia, cui è offerta una visione concentrata e quasi diabolica di questa immane galoppata attraverso V Italia. Si segnala presso Livorno il ritiro di Hertzberger, sull'Aston Martin, per guasto al motore. Uno scirocco sostenuto soffia lungo il versante tirrenico contro il senso di morda dei corridori, ma le moderne forme aerodinamiche hanno questo di buono; una quasi insensibilità al vento contrario, che, per contro, agisce .beneficamente sul radiatore, permettendo di spingere a fondo per lunghi tratti, quali la meravigliosa Vid Aurelia offre all'impeto dei corridori, senza compromettere la tenuta del motore. Infatti, in questo tratto le medie si rialzano sensibilmente e i ritiri sono pochi c insignificanti. Solo Pintacuda, che a Grosseto registra la media di 143, giungerà a Roma in lieve re¬ glaisslLfs a l o a i » a e gresso, anziché in aumento, per l'incidente di strada che poteva avere serie conseguenze, ma che il campione fronteggia da par suo, riparando di fortuna. e proseguendo e conservando fino alla Capitale il primato assoluto. Nella sua scia, però, le posizioni a Livorno già sono cambiate. Dreyfus, con la Delahaye, è. retrocesso di quattro minuti, tosto soverchiato da Biondetti e da Dusio, che hanno approfittato del tratto autostradale Firenze-Mare ' per farsi sotto al capo gruppo, registrando sull'autostrada le seguenti medie, che ■ non esigono com menti : 1..Pintacuda 107,29, 2.- Du-sio 185,33, 3. Biondetti 184,3, Taruffi primo a Roma .Eccoci a Roma,. che i concorrenti raggiungono abbandonando la Via Aurelia al bivio Tarquinia per la strada consueta di Vetralla, confluendo al tradizionale controllo di Ponte Milvia, mèta di tutti gli sportivi romani nella luminosa e ventilata mattinata primaverile. Siamo a metà gara; è, dunque, interessante registrare nelle classifiche del traguardo, oltre le posizioni dei primi, quelle degli inseguitori di ogni classe. Nelle « 750 Nazionali » prima è la « Topolino » di Donati, in 8,20'23", alla media di Km. 93,728; seguono: Baravelli in 8,24', Spotorno in 8,27'07", Foscari in 8,27" e 57"; Darbesio, così brillante finora, è 5.0 in 8,29'IZ". Tutti gli altri sono sensibilmente staccati.Nelle « 1100 » Taruffi è sempre in testa in 6,55*51" (media Km. 112,78); egli è primo di tutta la cavalcata, in ordine cronologico assoluto, a tagliare il traguardo, onore cha conserverà ancora a lungo, venendo ripreso dalle cilindrate massime solo agli ultimi chilometri di gara. Secondo di classe è Gilera, staccato a Roma di dieci minuti; terzo Rizzi, quarto Garagnani, quinto Coppazuccari, tutti con distacchi minimi. Nelle « 1500 Nazionali » Villoresi (ore 6,50'31", medio 114,24; precede di 12'. Marazza e Mazzoni quasi affiancati; 4.o è Gabelli in 7,08'52"; 5.o Bellucci. Cortese (ore\i6,19'24", inedia 123,61;, Rangoniìle Haller sono capilista della clas- cse massima tra le «sport ««zio- s„qsofmitali », Nelle « internazionali » ìa coppia Schaumburg-Lurani,- seguita a guidare le 2000 senso compressore con il tempo di 6,31'48" alla media di 119,7 seguita da Richter, Fané e Mutile quasi a ridosso; nel gruppo senza compressore Brezzi, attardato per guasti è stato sostituito da Castellano (ore 7,02'03", media 111); 2.o Longato, 3.0 Bellandi. Nella classe viassima e in classifica assoluta, Pintacuda, come abbiamo detto, ha coperto il tratto Brescia-Roma in 5,30*04", alla media di 142,120; 2.o Biondetti in 5,34'56"; 3.0 Dusio in .5,47*16"; 4.o Dreyfus in 5,47'33". Biondetti passa, al comando Una doccia fredda, però, attende i « tifosi » dell'indiavolato fiorentino; subito dopo, Pintacuda è r a e r a a , o r QcipptrmmènnGtzcdi nuovo fermo, a quanto pare,'per le conseguenze dell'incidente\avuto, e al controllo di Terni ha \pperduto il primo posto e transita terzo dietro Biondetti e Dreyfus e seguito a pochi secondi da Dusio. Ma il valoroso esponente dellu Squadra Torino, che appare in giornata meravigliosa, tanto piùse si considera che dispone di una vettura indiscutibilmente meno veloce dei primi, forza nella traversata apenninica, mentre Dreyfus cede; lo ritroveremo, così, a Rimini in terza posizione assoluta, subito dietro Pintacuda, che, pure insegue disperatamente il compagno Biondetti. Il francese è ormai distanziato di parecchi minuti. La media' si mantiene elevatissima; invano t dirigenti agitano i cartelli di rallentamento ai difensori dell'Alfa Romeo, che ormai hanno corsa vinta, tanto che Pintacuda appare completamente assestato e padrone dei suoi mezzi. Anzi, la fase finale di questa movimentata « Afille Miglia » ridona la debita porzione di brivido agli amatori di incertezza: ecco, infatti, 'che, dopo Bologna, Pintacuda supera Biondetti, il quale ultimo ha, però, il favore di essere partito dopo. I due campioni si incontrano sul ponte di Venezia. La loro gara sarà dedsa sui secondi. Anche Dreyfus, che al controllo di Bologna era molto attardato, ha un ritorno impetuoso, mentre Dusio, che a Bologna ha cambiato te gomme ripartendo con un tipo inadatto alla sua vettura, deve moderare. Le posizioni riusciranno tuttavia a mantenersi fino alla fine. Biondetti, forzando nell'ultimo tratto, riesce a tagliare il traguardo con due minuti di vantaggio -18,(1 compagno di scuderia, tra gli applausi travolgenti di una folla quale il viale Rebuffone mai o e di è, e le a n 8; o7" ili i. re m. a o o, a iido oi, aio4; ni in aveva ospitato. Terzo, in ordine di arrivi al traguardo di Brescia, è il superbo dominatore della 1100, Taruffi, che fino a Treviso aveva guidato la cavalcata. La folla, che a torto sì dice insensibile ai risultati tecnici estranei alla spettacolare classìfica assoluta, ha compreso che la rivelazione della giornata, l'affermazione più meravigliosa è nella corsa del bruno campione del mondo della motocicletta sulla nuova 1100 « Mille Miglia » della Fiat, il cui collaudo non poteva essere più convincente, e lo accomuna Con i due alfieri dell'Alfa nelle sue acclamazioni. Taruffi ha staccato di circa mezz'ora i compagni di classe che giungono tuttavia abbastanza' compatti, a medie più che rispettabili. Nel gruppo dei valorosi è Vito Mussolini, che l'altoparlante accoglie con le note di « Giovinezza », coperte dagli applausi della folla. Medie fantastiche Un'altra gara spettacolosa che va segnalata per il distacco segnato sui diretti antagonisti è quella di Villoresi, nella « 1500 sport nazionale», su Lancia Aprilia: da Bologna a Brescia egli ha elevato il suo vantaggio da 15 a 30 minuti, giungendo freschissimo. Altrettanto dicasi di Cortese nella classe massima della « sport nazionale», che ha pure lasciato indietro di oltre mezz'ora il suo inseguitore Castelbarco, e di Bel- landi nella « 2000 internazionale con compressore ». Insomma, il fenomeno, incon-isueto alla «Mille Miglia», puf, „„„„• p^erf assunto n caràtteri- quasi essere assumo a carotieri- stica della dodicesima edizione: mogni classe e categoria la leprelfuggitiva in forte vantaggio e la muta compatta degli inseguitori. Questi ultimi hanno battuto medie che ci si attendeva per i vincitori: i primi lianno sbalordito. E' impossibile, dato il nuovo percorso, parlare di primati. E' tuttavia interessante meditare sulle medie raggiunte. I 135,391 di Biondetti sono ormai quasi il doppio della media battuta nel 1927, alla prima edizione delle « Mille Miglia »: è vero che l'erculeo toscano disponeva — all'insaputa di tutti — del nuovo motore tre litri formula Gran Premio dell'Alfa corse, montato in esperimento, con una dozzina di chilometri in più del vecchio motore aggiornato di Pintacuda e una trentina in più rispetto 1 fu di DUsio: ma ciò. lungi dallo svalutare la prova dell'atleta modesto, accomuna alla gioia per il suo trionfo il compiacimen to di un collaudo tecnico così per suasivo e, francamente, così inat leso. Biondetti si è dichiarato en tusiasta della macchina: egli non ha ceduto la guida un istante, non ha in tutto il giorno assaggiato un sorso d'acqua, e pareva rèduce da una passeggiata. Uguale entusiasmo ha dimostrato Taruffi: le medie di oltre 130, realizzate su lunghi tratti, per esempio, sul Brescia-Bologna e sul Bologna-Venezia, assai prossime alle massime velocistiche dei motori, costituiscono un elogio senza confronto per le caratterisiche tutte, di guida, di maneggevolezza, di stabilità, di ripresa, di frenatura, di sicurezza della sua nuova 1100 « Mille Miglia », che poteva essere gettata allo • sbaraglio col formidabile polso del grande campione, in disprezzo di tutte le leggi fisiche e meccaniche e. sempre con perfel- ta obbedienza. Le piccole 500, in gran parte munite di testa Siata, hanno degnamente coronato l'affermazione della Fiat: la media di oltre 93 all'ora battuta dai primi è superiore ad ogni attesa: la 'compattezza e la percentuale degli arrivi dimostrano ancora una volta che U falco mio non solo emulare l'aquila nella caccia, ma anche nelle sostanziose virtù di grande navigatore. Aldo Farinelli. IL SORRISO DI BIONDETTI ALL'ARRIVO li. VITTORIOSO ARRIVO DI TARUFFI