La valanga dei profughi alla frontiera francese

La valanga dei profughi alla frontiera francese La valanga dei profughi alla frontiera francese I miliziani vengono respinti in Spagna Interrogativo : Con le armi o senza armi ? Parigi, 1 aprile. Stamattina al Quai d-'Orsay si è riunita una conferenza alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei vari Dicasteri interessati, fra gli altri quelli degli Esteri, della Guerra, della Marina e della Salute Pubblica, per stabilire le disposizioni da prendersi per l'arrivo sul territorio francese di miliziani e profughi dalla Spagna rossa. Questo afflusso di profughi, che andrà accentuandosi, poiché si assicura che altri fuggiaschi scendono in massa verso i colli che danno accesso alla Francia, solleva infatti questioni delicate e complesse, non soltanto dal punto di vista del Diritto internazionale, ma anche da quello della sicurezza interna, dato che il diritto di belligeranza non essendo stato riconosciuto ai dite partiti spagnuoli in conflitto, il caso dei miliziani governativi crie varcano la frontiera è speciale. In linea di principio si potrebbe trattenerli dopo averli disarmati e internarli come venne fatto per i belligeranti regolari; ma nella realtà delle cose si deve prevedere nei prossimi giorni un afflusso assai più notevole di profughi che nessuno Stato straniero si sentirebbe 'di attualmente accogliere e che rischierebbe di costituire per la Francia un onere comportante responsabilità che il Paese, per molteplici ragioni di ordine interno ed estero, esita ad assumere. Per il Temps, la cosa più semplice sarebbe di rinviarli nel territorio spagnuolo tuttora occupato dalle truppe governative, come venne fatto per i combattenti che avevano varcato la frontiera francese dopo la caduta di Irun. La questione di sapere se in tal caso si potrebbe rinviarli con le loro armi come quando sono arrivati sul territorio francese non può porsi, poiché non bisogna perdere di vista che le misure stabilite nell'accordo di non intervento vietano l'esportazione diretta o indiretta di armi a destinazione della Spagna e impongono di astenersi da ogni iniziativa suscettibile di rafforzale uno dei due partiti spagnuoli in contrasto e di fornirgli mezzi atti a prolungare la lotta. L'esodo si accentua Spetterà al Governo prendere 'una decisione che dovrebbe ispirarsi alla politica di non intervento negli affari di Spagna. . La Liberté teme invece che il governo Blum abbia preoccupazioni differenti e che, in violazione delle leggi di neutralità, ' rimandi a Barcellona i fuggiaschi di Yaca, di Boltana e di Bielsa e che, come ha già fatto per i fuggiaschi di Irun, li faccia transitare con armi e bagagli sul territorio francese per avviarli su un altro fronte. Questa violazione del non intervento farebbe pericolosamente partecipare, in extremis, la Francia a una guerra già perduta per la Repubblica spagnuola. Il Journal des Débats osserva che la Francia non ha né posto né risorse per pensionare a vit", i residui cosmopoliti di tutte le convulsioni europee: [ « Tra gli espatriati in Francia vi sono certamente dei buoni elementi, ma il lavoro di epurazione non può farsi in un giorno e le circostanze non permettono d'altra parte allo Stato di aprire un cre'dito illimitato a chiunque venga a picchiare alle sue porte, o meglio le forza senza picchiare. Ma esiste, una Società delle Nazioni. Essa è incapace di impedire le guerre; se è pure incapace di alleviare le miserie, non è bene mantenere a Ginevra un locale che renderebbe maggiori servizi come rifugio internazionale. « Che ciascun Paese riprenda i suoi sudditi — scrive l'organo moderato. — Quelli che non hanno più Paese o che non vogliono tornarvi, o dei quali il loro Paese non vuol saperne, non possono obbligatoriamente essere a carico della Francia ». L'esodo dei miliziani in rotta dalla Spagna e rifugiantisi in Francia continua intanto con ritmo accelerato. L'evacuazione dei profughi continua metodicamente, ma in presenza degli arrivanti, tanto militari che civili, i mezzi di trasporto si dimostrano, insufficienti. A gruppi di oltre cento uomini, donne e bambini, vengono imme, oliatamente raccolti al museo di Luchon che è diventato anzi un vero arsenale nel quale sono ammonticchiate le armi più disparate. Già più di quattrocèntocinquanta donne, vecchi e bambini'sono stati ammessi all'ospedale termale della citta. Nella ex fabbrica di ciocco lato aono ora accampati più di duemila soldati dell'esercito rosso ed un centinaio di borghesi scappati dai villaggi spagnoli di Venasque, di Anolles, di Sahin, di Sesul, di Sos e di Castefonde-Sos tutti in uno stato fisico pietoso. Allo scendere da un autocarro parecchie donne sono svenute un'altra ha riconosciuto in un mi llziano auo figlio che non aveva »iu vistò da un mese. Dopo il rinverò all'Ospiaio una giovane lonria ha dato alla luce un bimbo »ato morto. "N ' In un gruppo si trovava il geèerale Fayo, un, ufficiale di appena 35 anni, che comandava il 10° corno, di cui facevano parte ele¬ mIdBdeneBnttgdmctftcdtecdècftdgxctdttdmbsnatgCdatzthrrpttqtctFtc menti delle divisioni accerchiate. Il generale era accompagnato dal deputato repubblicano di Huesca, Beltran e dal deputato socialista della stessa città, Borderas. Tutti erano affranti. «Non ne potevamo più — hanno soggiunto. — Gli uomini non erano più capaci di combattere. Bisognava farsi massacrare, se non si voleva cedere ». Altri miliziani hanno dato dettagli sulle condizioni in cui si trovavano. Dopo marce forzate gli elementi in rotta, delle due divisioni, si trovarono in prossi-J mità del canale di Venasque. Decisero allora di passare la frontiera. La traversata dei Pirenei fu quanto mai penosa. Si dovettero abbandonare i cadaveri dei camerati morti in seguito al freddo. Misure dì sicurezza sono state prese sui sentieri di montagna e, per evitare che altri fuggiaschi cadano, sono state tese delle corde per facilitare il loro passaggio. Un primo convoglio di medici è arrivato la scorsa notte a Luchon e sarà seguito da altri. Stamane due treni sono stati formati a Montrejan per trasportare un migliaio di profughi nei dipartimenti del centro. • 3000 miliziani rimpatriati Finora circa cinquemila profughi, in gran parte miliziani marxisti che hanno abbandonato il campo di battaglia, hanno varcato la frontiera francese invadendo la regione di Luchon. Le autorità calcolano che si tratti, soltanto, di una piccola avanguardia di una massa di circa trentamila miliziani che si appresterebbe a passare in Francia attraverso la vallata. Infatti una divisione intera, la. quarantatreesima, è accerchiata dai nazionali all'altezza della valle della Leste, tra gli alti Pirenei e l'alta Garonna. Certuni calcolano che il numero dei rifugiati in Francia potrebbe arrivare fino a centomila. Numerose tragedie si sono svolte nella notte, sui Pirenei. Miliziani e borghesi non avendo potuto seguire i loro compatrioti hanno sperduta la strada, sono rotolati in fondo alla valle e sono rimasti uccisi dal pietrisco stesso provocato .dalla loro caduta. Molti feriti, senza soccorsi, non potranno fare che la stessa fine. Secondo informazioni raccolte, quindici persone avrebbero trovato questa terribile morte. Autocarri di soccorso fanno incessantemente la spola fra l'Ospizio di Francia e Luchon per il trasporto di donne e bambini feriti. Un convoglio di profughi comprendeva 532 donne, bambini e vecchi. Le autoambulanze di Tolosa si sono recate a cercare nel pomeriggio, a Luchon, quindici miliziani gravemente feriti. ■ Intanto il rimpatrio di miliziani è incominciato. Un primo convoglio di due treni speciali ha lasciato Luchon trasportando, via Tolosa, circa 3000 combattenti. . Fra i profughi al campo di Mérignac si trova un miliziano dall'aspetto miserabile ma che aveva indosso otto milioni di titoli di cui non ha saputo dare spiegazione circa la loro provenienza. Quel milionario, cencioso, verrà riconsegnato alle autorità spagnole per una inchiesta. cLnmsouimnupcindlazomdadcgnbfgsilrcrNiffndbsrgfcnfLddtnmiInmtB

Persone citate: Beltran, Bielsa, Blum, Garonna, Huesca, Sahin