Il Wafd sbaragliato nelle elezioni egiziane

Il Wafd sbaragliato nelle elezioni egiziane Il Wafd sbaragliato nelle elezioni egiziane Im*interessamento arabo al negoziati italo - inglesi Cairo, 1 aprile. H Wafd, il quale fu il più vasto movimento di popolo nell'Egitto moderno e possedeva la quasi totalità dei seggi nell'ultima Camera, esce distrutto nelle attuali elezioni. Man mano si pubblicano i risultati degli scrutinii dell'Alto" Egitto, il trionfo dei partiti governativi si presenta schiacciante. Sopra settantotto risultati sinora noti se ne hanno quarantotto favorevoli ai governativi, quindici indipendenti prò governo e dodici saudisti e cioè wafdisti dissidenti anti Nahas e tre wafdisti. Nahas si è rifugiato nel paese natale di Sammanud dopo aver provocato disordini e novanta feriti durante il suo passaggio nella città di Tanta. L'altro capo del Wafd, il noto Makram, è rimasto clamorosamente battuto nella circoscrizione dell'Alto Egitto dove il governo gli, ha opposto uno Scek azharista, sicché non gli rimane che la speranza di riuscire nella sua seconda circoscrizione di Cairo durante le elezioni di domani nel basso Egitto. Tre ministri del governo di Nahas non sono stati rieletti. Il Premier Mah mud è stato eletto con 10.709 voti contro appena cento al rivale wafdista. Il candidato governativo R ah man ha avuto 13.070 voti contro 22 voti al rivale wafdista. Cosi molte altre cifre eloquentissime dimostrano lo sbaraglio del Wafd. La stampa araba continua a dare posto con il massimo rilievo agli echi mondiali del discorso del Duce dedicandovi commenti. Inoltre essa si'interessa attentamente alle conversazioni italo-inglesi affermando che è un diritto degli arabi quello di seguire trattative nelle quali, esaminandosi l'avvenire del Mediterraneo orientale e del Mar Rosso, si esamina e si decide pure dell'avvenire dei popoli arabi i quali attendono una soluzione conforme ai loro interessi, altrimenti reagiranno. Il Mokattam accenna alla pretesa soluzione del problema palestinese prospettata in Italia, per cui si creerebbe uno Stato unico di Palestina e di Transglordania con sovrano uno dei figli dell'Imam Yehla. Il giornale scrive: « Gli arabi invocano da Mussolini e dai capi italiani di non abbandonare la posizione di amicizia e di solidarietà con gli arabi di Palestina e di indurre l'Inghilterra a rinunciare alla politica attuale ritirando le truppe dalla Palestina. Soltanto cosi si potrà assicurare la pace nel Mediterraneo orientale >. Il giornale infine, esaminando la situazione nel Mar Rosso nei riguardi 'delle conversazioni di Roma, rileva il prestigio italiano nello Yemen e nella Arabia Saudia e la penetrazione armata degli inglesi nel sud dell'Arabia i quali persistono nel voler convincere l'Imam a fortificare le coste yemenite di Bab el Mandeb.

Persone citate: Arabia, Duce, Mussolini, Nahas