Bartali, Bini e Favalli sono favoriti ma la lotta è aperta e sarà vivacissima di Giuseppe Ambrosini

Bartali, Bini e Favalli sono favoriti ma la lotta è aperta e sarà vivacissima Tre Valli Vslm*gssìxig Bartali, Bini e Favalli sono favoriti ma la lotta è aperta e sarà vivacissima La «.Tre VaUi Varesine*, che domani festeggierà il suo ventennio, rteca di tradizioni" illustri, appoggiata a un ente, dal luminoso nume — V « Alfredo Binda » —, operante in una zona sportivissima che molto interessa l'industria, non contrastata da riunioni in piata, preparata con amore e sapienza dai suoi organizzatori — uomini che, come il comm. Borioli ed Antonio Ambrosetti, danno in letizia allo sport opera e quattrini — ha già ottenuto il suo primo successo: quello delle iscrizioni. Non poteva essere diversamente: tra le troppe prove del Trofeo dell'Impero questa è una delle piti classiche, delle più attraenti per i corridori e le Case, delle più sentite dalle folle. E capita ancora nella scia dei rilievi tecnici, delle appassionate discussioni, dei propositi di rivincita sollevati dalla « Sanremo » e nell'animato periodo di preparazione individuale e di formazione di squadre che precede il Giro d'Italia. Passato illustratore, sostanzioso contenuto, epoca favorevole, quindi, contribuiscono a creare a questa corsa la più favorevole e calda atmosfera. Nè è trascurabile il fatto che domani si corra proprio sulle strade sulle quali nel 19S9 cercheremo di riportare in Italia U titolo mondiale da troppi anni assente. Quel che dice il percorso Percorso planimetricamente bizzarro, questo della « Tre Volli », che serpeggia, s'interseca e s'aggroviglia nella paradisiaca plaga dei laghi di Varese, Maggiore, di Como e di Lugano, e altimetricamente vario, completo e, anche se privo di caposaldi d'alta montagna nettamente segnato da quattro dislivelli che ben si prestano alle manovre degli arrampicatori. ' La prima di queste difficoltà salienti è il Brinzio, dalla parte di Luino, cioè la più lunga e meno facile, che viene dopo 80 chilometri che si possono considerare di pianura. La sua posizione e la sua modesta percentuale ne fanno un ostacolo facilmente superabile, che mal si presta a' netta e definitiva selezione. La seconda è la salita di S. Fermo, che si inizia al 140.0 chilometro, cioè dopo altri 60, ed è lunga 4 chilometri al 4% %■ Scalino più duro, che si farà sentire di più nelle gambe, ma sul quale non è presumibile che gli «assi» si impegnino a fondo e tanto meno che venga in mente a qualcuno di andarsene da solo sino all'arrivo. La terza è quella di Viggiù, 18 km. più in là, più lunga, ima meno severa. Scesi a Porto Ceresio e raggiunto Ponte . Tresa, si presenta il Marchirolo, quasi S km. a poco più del 4%, ohe dovrebbero vedere all'opera gli arrampicatori chiusi in velocità, ai quali non rimane poi che la rampa di Gavirate, dove si è decisa a vantaggio di Bizzi l'ultima edizione. Questi 230 chilometri, come si vede e ripeto, non presentano la difficoltà base, quella, cioè, che, come il Ghisallo nel Giro di Lom- ' bar dia, non può fare a meno di esca alla più violenta lotta, alla selezione profonda e, spesso, alla decisione della corsa. Ma ci sono quattro o cinque difficoltà medie, disseminate negli ultimi due terzi del percorso, i cui effetti dipendono dalla condotta e dalla combattività dei migliori. Affrontate con intenzioni d'attesa passerebbero li. scie e non darebbero un volto ben definito alla gara; intese come punti d'attacco e dì demolizione sarebbero più che sufficienti a sconvolgere il gruppo, a ridurlo alle unità più in vista e a provocare tra esse l'urto che solo dà la bella e grande corsa. Deciderà il «Marchirolo» ? Purtroppo sappiamo che i nostri « assi » raramente assumono subito atteggiamento aggressivo e preferiscono attendere gli eventi, parare i colpi di sorpresa per venire solo alla fine a imporre la loro classe, di forza o in volata. E', questo, in un certo senso, lo sfruttamento della combattività dei più giovani e dei più modesti e che fa dire ai critici in pantofole che esso è il modo intelligente per vincere con poca fatica e senza rischio di far brutta figura. In realtà, è deficienza di iniziativa e di personalità che incide profondamente sulla bellezza della corsa. Anche sperando un miglioramento in questo campo, sarebbe troppo chiedere ai nostri campioni di cambiare sistema da oggi a domani e, per questo, non credo che li vedremo impegnati in principio «e non a far fronte alle offensive degli scapigliati e a impedire che esse diventino pericolose. E "in Questo dovrebbero riuscire,Jìerchè... l'esperienza è maestra e e squadre funzioneranno a tale scopo. Ma dove e quando comincieranno... a sparare i grossi calibri? Questo proprio non saprei dirvelo, data la configurazione del percorso e il mistero sulle intenzioni dei cannonieri. Si deve, però, presumere che attraverso il vaglio delle fasi d'approccio e della progressiva selezione la classe abbia fatto rimanere a galla ai piedi del Marchirolo tutti i migliori, a meno che alcuni o buona parte di essi non siano già rimasti tagliati fuori da una di quelle offensive portate dai minori tanto più probabili e tanto più pericolose in quanto il percorso non è eccessivamente, duro nè lungo. Questa ipotesi è tutt'altro che da escludersi, ma è altrettanto imprecisabile nel suo sviluppo e nei suoi effetti, e su di essa non si può basare una qualsiasi previsione. Tra Bartali Bini e FavalliQuello che è certo è che negli ultimi 40 chilometri, cioè sul Marchirolo e sullo strappo di Gavirate si svolgerà l'ultimo episodio tra gli uomini che non hanno via di salvezza solo in salita, quelli che non l'hanno che in volata, e quelli ohe preferiscono la via di mezzo, cioè san liberarsi dei solo veloci in salita e dominano i solo arrampicatori in velocità. Al primo gruppo appartengono ViciniCanavesi, Morelli, Valetti, MolloMontesi, MarabelU, Mealli; al secondo Battesini, Mara, ServadeiCimatti, Cipriani; al terzo Bini, Bartali, Favalli, Bizzi, Del Cancia, Rimoldì, Gios, Bovet. I favori del pronostico non possono non andare agli uomini del terzo gruppo, che son quelli che meglio rispondono alle esigenze sia di una gara chiarita 0 risolta in salita, sia di una decisa sul traguardo. Restringere, poi, la rosa al trio Bini, Bartali, Favalli è quanto suggerisce la carta, e pone questi interessantissimi quesiti: Bartali sarà migliorato dalla « Sanremo » e lotterà con convinzione e con impegno? In caso affermativo, è in grado di imporre sulle ultime salite le sue doti superiori di scalatore e di arrivare solo ? O si limiterà, per amore o per forza, a giocare la sua 'carta in volata ? In, questo caso, che, forse, è il più probabile, come si risolverà un incontro sulla pista di Varese Bartali-Bini-Favalli, tre uomini che quest'anno non si sono ancora trovati a lottare insieme sul nastro d'arrivoj In mancanza di Olmo, questo sarebbe uno dei più bei finali che si possa immaginare e desiderare. Con che risultato? Un arrivo in pista a più di ire è sempre un po' in mano della fortuna, tanto più che non si sa se, di fronte al pericolo biancoceleste, i due rosso-verdi si coalizzeranno o no. Se sì, Bartali ha le maggiori probabilità; se no, Bini potrebbe avere la meglio. . Giuseppe Ambrosini