Le dichiarazioni francesi sull'aereo caduto in Sardegna lasciano qualche punto oscuro

Le dichiarazioni francesi sull'aereo caduto in Sardegna lasciano qualche punto oscuro Le dichiarazioni francesi sull'aereo caduto in Sardegna lasciano qualche punto oscuro a n n i e i ; Cagliari, 31 marzo. Sul misterioso volo notturno del l'apparecchio militare francese da bombardamento, fracassatosi contro i monti di Iglesias, mentre sorvolava una zona dichiarata di interesse militare perchè comprendente il maggior bacino minerario d'Italia e uno dei principali d'Europa, si hanno ulteriori notizie che rettificano alcune inesattezze pubblicate. Come è noto, l'addetto aeronautico francese a Roma, sig. Poupon, dopo aver preso'contatto a Cagliari con il Comando dell'Aviazione della Sardegna, si è recato con nostri ufficiali sul luogo della sciagura. Il Poupon ha subito dichiarato trattarsi di un apparecchio militare francese, un bimotore da bombardamento del tipo Bloch, appartenente alla 25.a squadriglia, con base a Sidi Akmed, partito da Algeri la sera del 25 corr. con a bordo il mnggiore Jeumarac, l'aiuto-pilota Martin, il sergente marconista Joulnou e il sergente motorista Thomas. Detto apparecchio, secondo il Poupon, partecipava ad una esercitazione notturna in mare aperto, tra partiti contrapposti. La mascheratura dei distintivi di nazionalità con bianco di calce, si sarebbe rèsa necessaria per distinguere gli apparecchi di un partito da quelli del partito avversario. In quanto al volo sul nostro territorio, l'addetto aeronautico francese avrebbe avanzato una supposizione che egli definisce logica, e cioè, che l'apparecchio, datoli cattivo funzionamento dei motori, si sarebbe avventurato sul suolo sardo per tentarvi un atterraggio di fortuna, e, a causa della poca o nulla conoscenza della zona, si sarebbe trovato sui monti di Iglesias proprio quando ogni sua possibilità di volo era' esaurita. Fin qui le dichiarazioni delle autorità francesi, mentre safebbe utile e curioso giungere ad accertare la provenienza dell'apparecchio — e, cioè, se esso proveniva dalle coste africane o dalle coste catalano-spagnole — accertamento difficile quasi quanto quello relativo agli scopi del misterioso volo. Contrariamente a quanto fu in un primo tempo pubblicato, le vittime sono quattro e non cinque. Il velivolo è ridotto ad un groviglio di ferraglia. - Sono rimasti quasi intatti solo la coda, il troncone della fusoliera ed una parte delle ali. L'apparecchio era interamente metallico. Nessuna arma, per quanto si trattasse di un bimotore da bombardamento, era a bordo, nè si può pensare che il fuoco abbia fuso la mitragliatrice. Il crepitio sentito da un testimone oculare era dovuto all'incendio e non ai proiettili esplosi sotto l'azione del fuoco. H fatto della mancanza dell' armamento normale non conferma però l'innocenza dei compiti affidati all' equipaggio. Fra i rottami sono stati trovati razzi illuminanti, ma nessun apparecchio fotografico. I resti del velivolo sono stati trasportati all'aeroporto di Elmas, dove verranno consegnati alle autorità francesi per. l'inchiesta che queste effettueranno. Le salme del quattro caduti resteranno a Iglesias ancora qualche giorno per alcune formalità di legge. I funerali sono stati rinviati a data da stabilirsi. Alle vittime le autorità italiane renderanno gli onori militari nel trasporto da Iglesias a Cagliari, e nel successivo imbarco per la Francia. Per l'occasione tornerà in Sardegna l'addetto aeronautico francese a Roma, sig. Poupon.

Persone citate: Bloch, Detto, Poupon