E' di scena la Mille Miglia la corsa dei bolidi più veloci

E' di scena la Mille Miglia la corsa dei bolidi più veloci E' di scena la Mille Miglia la corsa dei bolidi più veloci . La « Mille Miglia », l'inimitabile insostituibile creatura sportiva di Mazzotti, Maggi, Castagneto e Canestrini, è una cometa periodica annuale, che tutte le primavere interseca la traiettoria terrestre, senza tuttavia mai scomparire interamente, in tutto l'anno, dal nostro sguardo. E un'istituzione, un fenomeno che nella scala dell'astronomia sportiva ben merita il posto predominante assegnatole da tutti gli osservatore. Eccola in questi giorni di ritorno nel suo ciclo: già si vive nella caratteristica atmosfera che la chioma della cometa effonde intorno a sé (detta, in gergo sportivo, la passione della vigilia). L'incontro delle orbite avverrà domenica 3 aprile, perchè, da cometa ben educata, la « Mille Miglia » non si presenta che di festa: poi, per lunghi giorni, vivremo nelia sua «c coda », discutendone e analizzandone i risultati, sempre copiosi ' e preziosi. Donde proviene — Za domanda è sempre d'attualità in questi giorni di fervida vigilia — tanta spontanea e popolare simpatia per la «Mille Miglia»? La risposta non è difficile: tutto, nella grande gara bresciana che seguita a costituire la più lun ga, ardua e importante corsa automobilistica del mondo, tutto è singolarmente indovinato. TI nome, che ridesta ricordi fiabeschi di adolescenza, camminate di giganti in intermina&iK foreste, inconscie assonanze con tradizioni orientali, sprazzi di luce proiettata da Roma sulle strade consolari. La formula — velocità assoluta su strada aperta — la più umana delle piste, la più vicina alla nostra esperienza di tutti i giorni, col suo traffico, sia pur disciplinato, di veicoli veri e non di automi comandati a bacchetta, col suo contorno di pubblico anonimo, richiamato dai propri affari o da disinteressata passwne — non dal totalizzatore o dall'impegno di valorizzare il sacrificio del biglietto — coi suoi imprevisti, » suoi pericoli, i suoi sorrisi. Il percorso, questo legame idea le e materiale, questo laccio teso tra le cinquanta città di mezza Italia affratellati dal comune rombo di cento motori nel giro di pochissime ore: vario, accidentato, veramente « italico » nel suo prò filo e ne} suo tracciato ora lisci come spade, ora impervi come guglie di cattedrale. La messe di frutti utilitari, di cui il pubblico è grato alla manifestazione bresciana, che sempre ha chiamato a collaudo e a paragone, insieme coi bolidi necessari al brivido del le folle e al progresso dell'alta tecnica e dell'alta guida, anche le più modeste vetture da turismo, sia pure in toeletta sportivamente adatta alle circostanze, ma, insomma, sostanzialmente non dissimili da quelle che il pubblico usa quotidianamente su strade analoghe, e che, quindi, è in grado di criticare, confrontare, ammirare con perfetta conoscenza di causa Per tutte queste ragioni la « Mille Miglia » è, ed a lungo rimarrà, degna • del suo rango di fuori-classe tra tutte le manifestazioni sportive: indiscutibilmente su uno scalino più elevato di qualunque gran premio di velocita pura su qualunque circuito, anche senza l'intervento dei tre o quattro massimi « assi » internaziona- vpdblddcnsdcmnvblpmli, necessari a neutralizzare la mo notonia d'una pista o d'un breve circuito stracittadino, dove il pubblico si smania di vedere — non ad una corsa seria dove ai pubblico è sufficiente di sapere. Ed è certamente più profittevole e più civile, anche se meno spettacolare, constatare che l'Italia dispone oggi di cento coppie di uomini, in grado di mantenere per 1600 km. consecutivi i cento all'ora di viedia, per campagne, paesi, citta, strade buone e meno buone, passaggi a livello ed ostacoli d'ogni genere. ''. Quest'anno, poi, per l'edizione di domenica prossima, nuove opportune varianti organizzative attribuiranno — come già abbiamo avuto occasione di avvertire su queste colonne — un carattere parzialmente nuovo alla corsa. Nell'era'delle autostrade e delle grandi statali, battute di preferenza dai nostri automobilisti, il vecchio tracciato della « Mille Miglia ■» non corrispondeva più al concentrato medio delle condizioni di viaggio ordinarie: esso peccava di troppe tortuosità, di artificiali freni all'impeto dei corridori. Bisognava sveltirlo, semplificarlo. Ed ecco che, pur serbando intatti i capisaldi, lo sviluppo, il caratteristico tracciato a forma di « otto », e rispettando tutte le tradizioni, il percorso ha abbandonate le mon tagne russe della Firenze-Siena Roma, gettandosi dapprima sulle larghe volute dell'autostrada Firenze-Mare, poi sulla vuotissima via Aurélia. -Ed ecco ancora soppresse, sulla via del ritorno, le mediocri tormentate strade da Gub bio a Macerata e ad Ancona, per a mirabile nuova « scorciatoia » del passo del Furio, direttamente da Foligno a Fano. Questa variante ne ha rimorchiata un'altra, importantissima, nell'orario di partenza: in previsione delle maggiori velocità me' die realizzabili, tanto valeva con chiudere almeno la. corsa delle macchine più veloci interamente nel periodo di luce diurna, con ovvi vantaggi per i concorrenti, il pub blico e l'organizzazione. Di qui l'anticipo e la concentrazione delle partenze, che quest'anno avverranno tra le due e le sei di domenica mattina, con prevedibili arrivi del « grosso » fra le 18 e le 20. Altre varianti ancora van re_ strofe nelle categorie delle macchine ammesse, che tra le vetture della « Sport Intemazionale » (addomesticato eufemismo per aprire iU campo alle macchine da corsa elaborate nella carrozzeria) ammetteranno molto opportunamente a un primo confronto alcune delle nuove macchine . preparate per la nuovissima formula dei Grandi Premia cominciando dalla 2900 Alfa dell''« Alfa-corse ». Per questa ragione la porteci pazione straniera sarà quest'anno singolarmente ricca e. interessante anche in assenza delle due grandi marche tedesche, non ancora a punto coi loro nuòvi modelli prò vati in queste ultime settimane sulla pista di Monza: Bugatti, Delahaye e Talbot — per restare nel campo dei «cannonissimi» — sono, infatti, della partita, e si presentano agguerriti. Nuovi elementi di richiamo of frirà pure la categoria « Sport Na zionale », aperta alle normali vetture da turismo modificate: per non parlar d'altro, basterebbero le prove di quei/ due recenti capisaldi dell'industria nazionale, che so no la Fiat 1100 e VAprilia, en tramai condottisi in modo sbalorditivo nel « Volante d'Argento > di sabato scorso, per elettrizzare la folla. Ma ad un esame più analitico e completo delle macchine e degli uomini impegnati scenderemo nei prossimi giorni, quando le ultime « X » scomparse dagli elenchi degli iscritti ci permetteranno di tentare un pronostico. '■ Aldo Farinelli

Persone citate: Aldo Farinelli, Bugatti, Canestrini, Castagneto, Delahaye, Maggi, Mazzotti