Ed ora, dicono i tedeschi attendiamo i fatti di Giuseppe Piazza

Ed ora, dicono i tedeschi attendiamo i fatti DOPO LE DICHIARAZIONI DI HODZA Ed ora, dicono i tedeschi attendiamo i fatti Ma l'attesa è tutt'aitro che fiduciosa Berlino, 29 marzo. Le dichiarazioni ieri pronunciate alla radio dal Presidente Hodza sul problema cecoslovacco delle minoranze, proprio nel momento stesso In cui il FUhrer confermava allo Sport Palasi la protezione del Reich, già proclamata nel suo discorso del 20 febbraio, ai dieci milioni di tedeschi viventi al di là delle frontiere (dei quali, per altro, nel frattempo, quelli dell'Austria hanno finito di averne bisogno) che ha testualmente caratterizzato di « senza Stato >, hanno in questi circoli e in questi giornali accoglienze che erano prevedibili, dato il loro tono assolutamente generico: quelle, cioè, di una non negata attitudine di attesa priva però di ogni fiduciosa possibile aspettazione. Non ti vogliono compromessi CSie poi il Presidente cecoslovacco abbia annunziato cominciare da ora per la Cecoslovacchia « un nuovo periodo della sua politica di minoranze », è questa una dichiarazione che viene dal giornali presa al balzo come una Implicita confessione e conferma che la politica finora seguita era stata quella dell'errore. In quanto alle reali possibilità, e anche solo della sincera volontà di un rawedimen to, non è certo in questo campo, nè sul telaio di troppe generiche dichiarazioni per di più non prive di limitazioni, che appaiono •come riserve mentali, che l'opinione te desca può mostrarsi generosa di credito alla politica di un paese, le cui possibilità di un vero e radicale mutamento di rotta interna, per quanto riguarda questo essenziale problema delle minoranze, è reso, oltre tutto, agli occhi tedeschi, tanto meno credibile, proba bile e possibile, in quanto che i tutta quanta' la politica di questo paese, quale essa si riflette e culmina nello specchio fedele della Bua politica estera e del suo sistema di alleanze, che è orientata al mantenimento di una politica di minoranze quale quella finora seguita, la quale non potrebbe da sola essere mutata se non per lustra e non in effetti, se con essa non mutato non fosse tutto l'orientamento e tutta la natura stessa dello Stato. Davanti alla promessa da parte cecoslovacca di studiare un nuovo statuto delle minoranze, i giornali non negano certo al Capo del governo del paese vicino quella dichiarazione di attesa, che non potrebbe a meno di essere data ad una promessa, la quale può contenere tutto nella vaga genericità in cui ha cura di nascondere il suo volto: ma già -dal complesso delle considerazioni che fanno accordando questa attesa, è possibile rilevare la convinzione della trop po e forse incolmabile distanza esistente fra le concezioni che dall'una e dall'altra parte si hanno del problema e delle sue possibili soluzioni. Da parte tedesca, insom ma, si avverte Praga che sarebbe assolutamente inutile ormai pensare a soluzioni di piccole, parziali concessioni o compromessi: qui soluzione può voler dire soltanto essenziali mutamenti e ra. dicali decisioni. Le promesse e i fatti La Boeraen Zeitung, che è per oggi il solo giornale che dedica alle dichiarazioni del Presidente cecoslovacco un vero e proprio articolo, promette di stare a vedere, ma nega la fiducia. Già alcune contraddizioni intime, in cui il Presidente cecoslovacco è caduto, destano al giornale ogni diffidenza e il più giustificato scetticismo. Il Presidente cecoslovacco, per esempio, ha tentato di difendere la politica di minoranza finora seguita come « magnanima », ma nel medesimo tempo ha mosso egli stesso V appunto di « una certa mancanza di proporzione », ed ha perfino promesso di sostituirla con una nuova politica. Speriamo in meglio, ma è difficile credervi, n giornale documenta intanto, con una serie di testimonianze, tratte tutte da giornali e scritti di visitatori stranieri sopratutto britannici, che hanno negli ultimi tempi visitato il pae se cecoslovacco, il trattamento di cittadini di seconda classe e la situazióne vera e propria di parìa sia economica che statale fatta dal governo di Praga alla minoranza tedesca; documentazione che il giornale teme forte non possa se non confermare quell'accusa di < cattiva volontà » che il presidente Hodza ha tentato respingere lontano da sè. Indi il giornale dice: < Noi siamo in ogni modo estremamente curiosi di stare a vedere se a queste promesse del Presidente cecoslovacco seguiranno i fatti. Per ora l'annuncio di un nuovo statuto delle minoranze è troppo elastico e troppo vago e non contiene nè un impegno nè alcun punto chiaro. Ma, badiamo: la soluzione necessaria non può ormai consistere in questa o quella facilitazione o concessione, bensì non vi è che un solo mezzo, quello di affrontare in. pieno e decisamente Il problema in tutta la sua grandezza e reale complessità: dovranno seguire i fatti, ma fatti fondamentali, che rendano la più complete giustizia,». Infine il giornale, il quale non manca nel corso del suo scritto di prospettare ancora una volta il progetto britannico Buxton di un blèbiscito ai tedeschi dei Sudeti, conclude dicendo al presidente Hodza che quando si conoscano i Smentì inflitti ai tedeschi dei Sudeti dalla politica cecoslovacca, e auando si sia potute misurare la precisa determinazione che questa politica dettava, egli potrà a meno di permettere ai tedeschi di non credere alla possibilità di quel radicale mutamento che solo potrebbe attenuare o'eliminare un pericolo che non soltanto dalia Germania, ma da tutto il mondo in buona fede è stato tante volte riconosciuto e segnalato, rhsdgcmrcpsgsanslsnssscrcdntvbtrviCtzcmctmgdzrvsfhfilmhLIvart Anche la ufficiosa Agenzia Corrispondenza Politico Diplomatica ha una nota in cui definisce « insoddisfacenti e contraddittorie » le dichiarazioni di Hodza, aggiungendo che dovrebbe essere ormai compito di ogni vero e sagace uomo di Stato quello di comprendere i segni dei tempi: soltanto decisioni fondamentali e radicali possono in certi momenti rappresentare soluzioni utili e creare migliori situazioni. La stampa tutta, infine, registra, anche per quanto riguarda altri paesi interessati alla questione di minoranze cecoslovacche, in special modo per quanto riguarda l'Ungheria, commenti che defini, scono insufficienti le dichiarazioni del presidente Hodza. Giuseppe Piazza

Persone citate: Buxton

Luoghi citati: Austria, Berlino, Cecoslovacchia, Germania, Praga, Ungheria